L'amore non ha confini
Lewey camminava tranquillo sopra il marciapiede infangato.
Stava pensando alla guerra che incombeva, agli occhi di lei azzurro
fiordaliso.
A quando cantava e il mondo si fermava.
Alla chitarra che suonavano assieme nei giorni di pioggia, il sorriso che gli
regalava ogni volta che dubitava di sé stesso; ai capelli nodosi che le
davano un’aria selvaggia e particolarmente speciale.
Aveva voglia di vivere quel vulcano di ragazza.
Ma ora i suoi occhi sono spenti, non lo avrebbero più guardato con
impazienza.
Le sue guance non si sarebbero più tinte di rosso scarlatto.
Non lo avrebbe più chiamato “idiota illuso”.
Il suo corpo giaceva inerte, la bocca piena semiaperta con i denti davanti
piuttosto grandi.
E lui, Lewey, si stese vicino.
Piangeva.
Perché lui l’aveva amata.
Sì, l’aveva amata e non aveva avuto il coraggio di dichiararsi.
L’aveva amata, sempre.