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Autore: HellSINger    17/08/2013    2 recensioni
Raccolta di fiabe che finiscono malissimo...tutte(o quasi)
perchè le storie felici sono tutte uguali nello steriotipo di felicità,
mentre quelle tristi sono...tristi.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La strada era rischiarata solo dalla flebile luce della luna.
La ghiaia scricchiolava debolmente sotto ogni passo, la nebbia non accennava minimamente a voler svanire.
Ogni piccolo dettaglio era avvolto celato da un velo bianco.
Il vestito bianco della ragazza si mimetizzava perfettamente,
Dando l’impressione che ella fosse una sorta di creatura magica vestita con un ampio abito costituito dalla foschia.
Gli alberi ritorti si ergevano sulla strada con i loro rami artigliati, apparivano all’improvviso come tanti mostri in agguato,
il cuore della fanciulla batteva più forte ad ogni passo.
Quanto ancora doveva comminare, l’albero di Elemah era ancora distante?
Il sentiero ormai stava sparendo per lasciare spazio al suolo della foresta.
Gli sterpi, gelosi della bellezza dell’abito, ne strapparono piccoli pezzetti per vestire le loro spoglie spine.
La ragazza proseguiva incurante, dei suoi graffi.
Non poteva ritardare, strinse i gioielli che aveva trafugato,
dal portagioie di sua madre.
Lei amava quel forestiero, che i suoi genitori vedevano così di malocchio.
Ora stava fuggendo via da tutto ciò che conosceva.
Lei lo amava, lo amava così tanto.
Sarebbero fuggiti assieme. Dovevano solo incontrarsi ai piedi del vecchio albero morto.
I pensieri non correvano più veloci della fanciulla.
La radura si aprì e sopra una collinetta l’antico albero si stagliava contro il cielo notturno, raggiunto esso ebbe l’occasione di riprendere fiato, accarezzò la fredda corteccia spaccata dal tempo.
Lui non era ancora arrivato.
Un ghigno strisciò di fronte a lei, il lupo cattivo la aveva presa.
La sua zanna d’argento le recise la gola, lei si specchiò nei suoi occhi.
Sapeva che non l’avrebbe fatta aspettare.
Perché lui l’amava.
La giovinetta sorrise, aveva sempre sognato di sposarsi con un abito rosso.
Peccato, era già tutto finito...
nessun garofano avrebbe ornato i suoi capelli, solo un folle rosso passionale.

Il mattino seguente i corvi si contendevano le spoglie della ragazza.
Gli sterpi che provavano pena e colpa, pregarono e la piansero.
E accadde che l’albero commosso, fiorì.
I suoi fiori erano bellissimi, ma avevano due colorazioni: erano bianchi o rossi.
Quelle erano le prime camelie.
“Il fascino che fa cadere le difese degli amanti.” questo fu ciò che più tardi un'uomo si sentì bisbigliare all'orecchio da una camelia caduta.
Gli sterpi invece cucirono dei piccoli fiori con la stoffa rubata perchè volevano serbare il ricordo della lezione, alla quale avevano assistito.
Fu allora che ebbero il nome di biancospini. E la loro lezione fu: “l’ingenuità fa male”.
   
 
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