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Autore: CowgirlSara    07/10/2004    5 recensioni
Un ragazzo e una ragazza, degli amici un po’ bastardi, un appuntamento non voluto, che si trasformerà in una serata indimenticabile.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elijah Wood, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è scritta per omaggiare il rock e le sue mitiche band, come Led Zeppelin, Pink Floyd, Rolling Stone, Queen (

Questa fanfiction è scritta per omaggiare il rock e le sue mitiche band, come Led Zeppelin, Pink Floyd, Rolling Stone, Queen (e mi scuso per quelle che non ho citato) e i personaggi emblematici di questo stile di musica che ci hanno lasciato prematuramente; mi scuso con Orlando Bloom, Elijah e Hannah Wood, Dom Monaghan e Viggo Mortensen per averli coinvolti in questa storia.

Naturalmente Sunny Cole, Ned "Nasty" Cole, Russ Mulchay, i The Red Blaze, i titoli delle loro canzoni (Your eyes between, The purple ballad, Before the sunrise e la parte del testo di quest'ultima che appare), Darrin Gretchnik e i suoi Mazaria, TomTom e il suo Delirium, sono tutti frutto della mia mente malata o_O

Questo racconto è scritto nel massimo rispetto per i personaggi reali citati e vuole solo essere un esercizio di fantasia; grazie per qualsiasi commento vorrete lasciare. Un ultima cosa...

 

- Thanks God for Rock'n'Roll -

 

Appuntamento al buio

 

1. La persuasione

 

Il salotto era arredato in stile Feng Shui, parquet chiaro, divani bianchi, pochi mobili dal gusto orientale e un ipertecnologico home theatre; la favolosa vista su Central Park faceva il resto. New York brillava come sempre, e sembrava una serata tranquilla.

La ragazza si sedette sul divano con in mano due birre, ne porse una al fratello e si accomodò i capelli dietro l'orecchio.

"Ohh, finalmente una serata rilassante e mi posso godere questo film, che l'ho comprato da settimane!" Dichiarò Hannah, rilasciandosi contro la spalliera; dopodiché si girò verso Elijah, scrutandolo insospettita.

Il ragazzo era pensieroso, fissava lo schermo, ma sembrava non vederlo; reggeva la birra con tutte e due le mani, tenendola tra le ginocchia.

"Che cosa hai, Lij?" Gli domandò preoccupata, toccandogli un braccio.

"Ninny, ti posso chiedere una cosa?" Fece lui, voltandosi di scatto; la sorella l'incitò con un gesto. "Tu come lo hai visto Orlando, ieri sera?" Lei diede l'impressione di pensarci.

"E come l'ho visto... un gran bel topo, come sempre!" Rispose tranquillamente. "Stava da dio con quella camicia, sembra a me, o diventa ogni volta meglio?"

"Ma non intendevo dal punto di vista fisico!" Sbottò Lij. "Brutta maniaca che non sei altro!"

"Dai, non ti offendere!" Ribatté divertita Hannah, dandogli una piccola spinta. "Tu vuoi sapere come sta, secondo me?" Lui annuì. "In tutta sincerità, l'ho visto un po' spento, per me ha preso una bella batosta."

"Hm..." Confermò Elijah. "...la pensiamo allo stesso modo."

"Pensavi di fare qualcosa?" Gli chiese la sorella, mettendosi seduta in modo da guardarlo in faccia; lui storse la bocca.

"Mah, non so..." Mormorò titubante Lij. "E' un mio amico, e gli voglio bene, ma parliamoci chiaro, lo vedo sì e no due volte l'anno, non posso dire di conoscerlo così bene da sapere di cosa ha bisogno davvero." Aggiunse dubbioso, stringendosi nelle spalle.

Hannah sbuffò. "Hai ragione." Disse poi. "Ma capisco anche che vorresti aiutarlo."

"Sai, stamattina ne ho parlato anche con Dominic."

"Oh, mamma!" Sbottò la ragazza, battendosi una mano sulla fronte. "Per carità, bravissimo ragazzo, simpatico da morire, ma non ci fai un pasto buono!"

"Guarda, che quando c'è da aiutare un amico si fa in quattro!" Replicò Elijah.

"Non lo metto in dubbio, ma..." Tentò la sorella. "...che io sappia non ha mai avuto una relazione seria come quella di Orlando."

"Ehhh, appunto..." Ribatté scoraggiato il ragazzo, poi chinò il capo sospirando. "Io vorrei davvero fare qualcosa..." Continuò, risollevando gli occhi su Hannah. "Che ne dici, se intanto domani sera l’invito a cena?" Le chiese.

"Per me va benissimo." Accettò tranquilla lei, facendo spallucce. "Mi fa piacere per due motivi, primo, Orlando è di bocca buona e gli va bene quello che cucino, e poi..." Alzò maliziosa le sopracciglia. "...il ragazzo è sempre un gran bel vedere..."

"Ninny, sei fidanzata!" Esclamò Lij fingendosi scandalizzato; scoppiarono a ridere.

 

La sera successiva Orlando si presentò puntualissimo a casa degli amici; si era messo piuttosto casual, vista la situazione: giacca di pelle, camicia e jeans. Venne Lij ad aprirgli, lui lo salutò affettuosamente, poi entrò.

La prima persona che si trovò davanti fu un tizio allampanato, vestito molto alla moda, capelli sparati e piercing sul sopracciglio; teneva un atteggiamento sicuro di se e molto rilassato, l'espressione leggermente compiaciuta.

"Ah, Orlando..." Fece il padrone di casa, facendolo avvicinare al tizio. "...lui è TomTom, il ragazzo di Hannah." Li presentò; Orlando lo fissò un po' stranito.

"TomTom?" Fece, perplesso.

"Sì." Rispose l'altro, atteggiandosi. "E' il mio nome d'arte, io faccio il PR al Delirium."

"Ah, il Delirium..." Mormorò l'attore, sempre più allibito. "...non credo di esserci mai stato..."

"Dovresti." L'interruppe Tom, poi se n’andò verso gli aperitivi.

Orlando si girò verso Lij allarmato. "Delirium?!" L'amico scosse il capo con un gesto noncurante, come a dirgli di non farci caso.

Dopo questo primo incontro, i due ragazzi si recarono in cucina a salutare Hannah; la ragazza era impegnata con la salsa che bolliva in padella.

"Hey, bambolina!" La chiamò Orlando; lei si girò sorridendo.

"Oh, bellissimo!" Esclamò allegra, abbracciandolo.

"Uh, ma quanto vi strusciate?!" Intervenne ironico Lij. "Sembrano sei mesi che non vi vedete, ed eravamo insieme l'altro ieri!" Loro si girarono, rimanendo abbracciati, e gli fecero la linguaccia. "Fate come vi pare, ma di là c'è TomTom..." Aggiunse il ragazzo, lavandosene divertito le mani.

"Ma lascialo bollire nel suo brodo, quello!" Sbottò Hannah con un gesto, poi tornò a guardare l'amico. "Io ho un Orlando Bloom per le mani..." Si misero entrambi a ridere, mentre Lij tornava in soggiorno.

La cena, con quelle premesse, si dimostrò allegra e tranquilla, come sempre del resto a casa di Elijah; TomTom, invece, confermò appieno la prima impressione di Orlando, e cioè il fatto di essere uno sborone di prima categoria, di quelli che hanno fatto tutto prima, e meglio, di te, che hanno già provato tutte le ultime novità tecnologiche e conoscono più gente di quella che una persona normale potrebbe mai conoscere in una vita. Quello che confortò l'inglese fu il fatto che Hannah gli desse il giusto peso; non sarebbe durata.

Qualche ora più tardi Lij e Orlando erano in terrazza a fumare una sigaretta; era una notte limpida e mite, nonostante fosse ormai autunno, e una luna alta tingeva di azzurrino gli alberi del parco sotto di loro. Orlando guardava l'orizzonte, apparentemente concentrato a godersi la bella serata; Lij lo osservò per qualche istante, finché si decise a parlare.

"Allora, come vanno le cose?" Gli chiese; l'inglese si girò, alzando le sopracciglia, poi fece un passo e spense la sigaretta nel posacenere posato sul tavolino.

"Mah, il lavoro va benone." Rispose stringendosi nelle spalle. "Questo nuovo copione mi sembra veramente buono, anche se mi scoccia un po' dovermi spostare di nuovo." Aggiunse con una smorfia, sedendosi su una poltroncina.

"E... per il resto?" Riprese Lij, imitandolo. "Esci con qualcuna?"

Orlando negò col capo. "No, ho deciso di prendermi un periodo solo per me, senza donne nella mia vita." Spiegò poi, con un eloquente gesto delle mani. "Credo di averne bisogno."

Quella risposta mise un po' in agitazione Elijah, se era così deciso a non volere presenze femminili accanto, sarebbe stato un casino proporgli quello che aveva in mente; ma quella sera Lij era caricato, lo voleva convincere a tutti i costi.

"Ehhhh..." Sospirò in tono comprensivo. "Capisco cosa vuoi dire." Continuò annuendo. "C'è anche una mia amica, che è uscita da una storia un po' così, e ora non si vuole complicare la vita..." Buttò lì, restando vago.

Ma Orlando mangiò la foglia; non era uno stupido e, purtroppo, Elijah non era il primo che provava a tirarlo su col vecchio metodo del chiodo scaccia chiodo. Come faceva a spiegare ai suoi amici di non essere depresso, ma solo in una fase di assestamento? Specialmente se non volevano capire? Si girò lentamente verso il ragazzo, con sguardo sospettoso.

"Elwood, questa non è una premessa per organizzarmi un'uscita con lei, vero?" Chiese torvo. "Perché sappi che ci ha già provato Dom, e gli è andata male." Aggiunse, prima che Lij potesse dire qualsiasi cosa.

"Ah, davvero?" Mormorò imbarazzato l'amico, senza sapere dove guardare.

"Sì." Confermò Orlando. "Un paio di settimane fa mi ha presentato un gruppo di scipite bionde californiane, vuote e insopportabili, mi sono rincoglionito per una serata a sentire le loro squillanti vocine, mi sembrava di essere in un’orribile versione di Lo Scapolo!" Sbottò poi, decisamente infastidito.

"Oh, ma guarda che Sunny non una scema, è simpatica, brillante..." Tentò di replicare Lij.

"Si chiama Sunny?" L'interruppe Orlando; l'amico annuì. "Ed è bionda?"

"Abbastanza bionda, sì..."

"Ascolta..." Fece l'inglese, raddrizzandosi sulla sedia. "...il fatto che mi piacciono le bionde, non significa che mi dovete presentare tutte le oche ossigenate con nomi stupidi che frequentano il vippaio di turno." Finita la frase sospirò appoggiandosi allo schienale.

Lij si sporse verso di lui. "Se ti dico che Sunny non è una stupida, ci devi credere, non ti racconterei mai cazzate." Replicò quindi; Orlando girò il capo verso di lui.

"Se mi voglio scopare una bionda, non ho che da schioccare le dita." Affermò stancamente; scese il silenzio e si misero a guardare fuori.

 

"Oh, lo volete il caffè?" Gli domandò poco dopo Hannah, mettendo la testa fuori; entrambi la guardarono. "Che c'è?" Chiese allora la ragazza, vedendo le loro facce contratte.

"Tuo fratello mi vuole appioppare una sua amica bionda." Confessò Orlando.

"Beh, e allora?" Fece lei. "Ti piacciono così." Aggiunse allargando le braccia. "Se ti piacevano more, mi buttavo io a pesce!" La sua battuta sortì l'effetto di rilassarli, risero tutti; i due attori, infine, si alzarono per seguirla dentro.

"Io, ad ogni modo, non capisco perché vi preoccupate così tanto, tutti quanti, che io ritrovi subito una ragazza." Dichiarò perplesso Orlando, mentre entravano.

"E' che ci sembri così mogio da solo." Gli disse dolcemente Hannah; lui le sorrise e le baciò una guancia.

"Non vorrei essere insistente." Intervenne Lij. "Ma mi piacerebbe che fossi anche tu, Ninny, che sembri avere un certo ascendente su quest’inglese cocciuto, a dirgli che Sunny non è una stupida." Continuò rivolto alla sorella.

"Sunny Cole?" Gli chiese lei, il ragazzo annuì. "E' vero..." Guardò quindi Orlando. "...Sunny è una brava ragazza, simpatica e intelligente."

"Vabbene..." Fece Orlando, quando si fermarono in salotto. "...io credo a tutto quello che mi dite voi, ma resta il fatto che il mio ultimo appuntamento al buio risale a dieci anni fa, e me l'organizzò mia madre!" Esclamò. "Finì che mi sbronzai e vomitai anche l'esofago nella macchina di suo padre!"

"Cazzo, Orlando!" Sbottò divertito Lij. "Ma perché voi inglesi vi sbronzate sempre?!"

"Ma senti, ora non sei più un ragazzino deficiente, se una non ti piace glielo dici e basta, non devi mica essere costretto a bere per dimenticare." Dichiarò Hannah, servendogli il caffè; si erano seduti sul divano. "E poi avete già qualcosa in comune, anche lei è inglese."

"Ah, sì?" Fece l'attore; Lij annuiva.

"Sì, è la figlia di Ned «Nasty» Cole." Rispose la ragazza, mentre versava l'ultima tazza.

"Chi sarebbe Ned «Nasty» Cole?" Chiese Orlando incuriosito.

"Come chi sarebbe?!" Tutti e tre si girarono indietro, per vedere TomTom tornare dal bagno. "Veramente non lo sai?" Aggiunse; i tre amici si scambiarono sguardi di muta consapevolezza: stava per cominciare un'altra lezioncina di Tom.

Hannah guardò Orlando. "E' un musicista famoso." Spiegò, sperando di evitare il pippone.

"E' una leggenda del rock!" La corresse il fidanzato, sedendosi accanto a lei; la ragazza fece un sorrisino nervoso. "Era il leader dei Red Blaze, una band che ha praticamente rivoluzionato il modo di fare rock, negli anni 60-70." Spiegò poi, saccente.

"Mi spiace, ma non li conosco." Affermò Orlando rammaricato.

"Questo è quasi imperdonabile!" Sbottò Tom, reclinando il capo sulla spalliera; Orlando, che trovava il suo modo di fare semplicemente insopportabile, fece un sorrisino tirato, quando avrebbe in realtà voluto dargli fuoco dalla parte del culo.

"Ma, veramente, non hai mai nemmeno sentito Before the Sunrise? E' il loro pezzo più famoso, ogni tanto alla radio lo passano." Affermò Hannah rivolta all'inglese.

"A dire il vero non lo so, può darsi..." Rispose confuso Orlando. "...come fa?" Chiese poi, incauto.

Elijah e Hannah si scambiarono uno sguardo complice, poi si misero a cantante in coro. "Ahhhhhhh I'll love you once againnnnnn... Beeefore the sunrise! Come and blind us! Before the suuuuuuuunrise..." E si unì al coro anche Tom. "...Take your hands from miiiiiiiiiiine... I'll love you once again, before the suuuuuuunriseeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhh..."

Orlando era agghiacciato, sperò ardentemente che la canzone non fosse sul serio l'orrore che aveva appena sentito; si rilasciò contro la spalliera, tossicchiando imbarazzato.

"Beh..." Commentò Hannah, sistemandosi timidamente i capelli. "...non l'abbiamo interpretata come Russ Mulchay, ma..."

"Proprio no..." Rincarò Lij, abbassando il capo.

"Eeee... questi Red Blaze suonano ancora?" Domandò Orlando, tanto per cavarli d'impaccio, dopo la triste esibizione di poco prima.

"Ma no!" Rispose bruscamente Tom con un gesto. "Si sono sciolti nel 77, dopo che l'anno precedente Mulchay era morto, durante il tour mondiale." Aggiunse, senza nemmeno guardare i suoi interlocutori; in quel momento, Orlando decise che se avesse usato ancora quel tono, si sarebbe alzato per dargli una testata.

"Sai, Tom è un appassionato di rock..." Tentò di giustificarlo la ragazza, infastidita. "Possiede una delle poche copie autografate da Mulchay di Out of Darkness, il loro disco più famoso."

"Ah..." Fece Orlando, fingendo interesse.

"Sì, l'ho soffiato ad un collezionista giapponese durante un'asta in rete..." Affermò Tom, fingendo noncuranza.

"Come sarebbe morto, questo cantante?" Chiese allora Orlando.

"Soffocato dal suo vomito." Rispose tranquillamente Tom; tutti gli altri fecero smorfie schifate.

Elijah guardò l'amico. "Eh, sai, come muoiono queste star..." Gli disse scuotendo il capo.

"Io ti parlo come star." Replicò l'inglese, posandosi una mano sul petto. "E ti dico che vorrei morire di vecchiaia, verso i cento, centovent'anni, possibilmente nel sonno, e che voglio un funerale con picchetto reale e l'Union Jack sulla bara." Il modo serio in cui lo disse, riuscì a far scoppiare tutti a ridere, tranne Tom che non capiva l'umorismo dell'affermazione.

A fine serata Elijah riuscì a strappare a Orlando almeno una cena, dove sarebbero andati insieme e ci sarebbe stata anche Sunny; si accordarono per quel venerdì sera, prenotazione in uno dei più esclusivi ristoranti di Manhattan.

 

CONTINUA...

 

   
 
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