Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Sissi94    17/08/2013    0 recensioni
Il finale della quinta serie dei Cesaroni è stato a dir poco deludente. Io (come molti altri, immagino) sognavo un finale migliore per Eva e Marco. Ed è proprio il mio finale, che voglio raccontare in questa
fan fiction, incentrata solo sui due ragazzi in questione. Sofferenze, passione, rabbia, amore, questo racconterò nella mia storia. Mi auguro che vi piacerà.
-Silvia-
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Marta Cesaroni , Maya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Lussemburgo, la mattina del giorno seguente -

Un bagaglio pronto fuori la porta di un castello. Una principessa agitata in attesa di un taxi. Maya quella mattina era proprio nervosa. Non tanto perché il taxi si faceva attendere, ma perché non vedeva l'ora di allontanare il suo uomo dalle grinfie di Eva. Continuava a pensare che “chissà cosa staranno facendo Marco ed Eva insieme” e si innervosiva sempre di più. Dopo circa 20 minuti, arrivò il taxi che la portò all'aeroporto. Giunta lì, adempì a tutti i doveri che si addicono a chi deve viaggiare in aereo, e quando fu il momento, salì a bordo. Durante il volo, nella sua mente continuava ad avere flash di Marco ed Eva insieme, non riusciva a calmarsi. Eva le faceva proprio un brutto effetto. Cominciò a pensare alle parole da dire al suo Marco. “Comincerò – pensava tra sé e sé, il mento sulla mano, fissa a guardare il finestrino – con il dirgli che lo capisco, che so perché è scappato, che ha assolutamente ragione, che ho deciso che non torneremo più al palazzo, ma andremo da mia nonna (Lady Victoria), cosicchè lui non dovrà più vedere mio padre. E poi gli dirò che lo amo, che lui ha deciso di rifarsi una vita con me, ed è giusto che continui nella sua decisione, che non possiamo buttare tutto all'aria dopo quello che c'è stato fra noi. E Tutto ciò, ovviamente, lo dirò davanti ad Eva, cosicchè anche lei possa capire che Marco è mio e che lei non ha alcuna chance con lui”. Dopo circa 2 ore e 40 minuti atterrò a Roma, riprese i suoi bagagli e si fece dare un passaggio a casa dalla nonna con un taxi.

 

Il giorno dopo, la mattina, arrivata, a Casa Cesaroni, suonò al campanello, e Lucia aprì la porta.

Lucia:”Oh, Maya, tesoro, che bello rivederti!” sorride.

Maya:”Grazie Lucia, anche io sono contenta di rivedervi” sorride.

Lucia:”Ehm...suppongo che tu stia cercando Marco, giusto?”

Maya:”Esatto, è qui in casa per caso?”

Lucia:”Oh no, lui ora vive con Eva e Marta, non te l'ha detto?”

Maya incassò il suo primo duro colpo. Stava andando a sbattere il muso contro l'amara verità.

Maya:”Ah capisco, no non me l'aveva detto...e...dove....dove posso trovarli?”

Lucia:”Abitano nella casa di Eva a Via Auconi 32, a pochi passi da qui”

Maya:”Grazie Lucia, allora vado da lui”

Lucia:”Perchè non ti fai accompagnare da Giulio? Dai, lo chiamo!”

Maya:”No no Lucia grazie, preferisco andare a piedi da sola, davvero”.

Lucia:”Ah va...va bene, allora ci vediamo presto!”

Maya:”Va bene, ciao cara!”

Lucia:”Arrivederci!”

Maya si diresse verso Via Auconi 32 più imbufalita che mai, manco fosse un toro che aveva davanti il manto rosso. Avrebbe ucciso chiunque le avesse sbarrato la strada.

Grazie alle indicazioni riuscì ad arrivare dopo circa 10-15 minuti. “Ecco” - pensava, arrivata alla via e avendo fatto pochi passi “...civico 28, 30, 32! Ecco la casa. A noi due Eva!”

Suonò alla porta.

 


- Roma, casa di Eva -

Eva e Marco si erano svegliati da poco. Si, dormivano nello stesso letto, ma per quanto concerneva le coccole, facevano come se fossero due sconosciuti. Anche Marta si era svegliata, Marco la prese in braccio e andarono a far la colazione. Subito dopo aver finito di mangiare, non ebbero nemmeno il tempo di alzarsi da tavola, che sentirono la porta suonare. Marco era di nuovo preoccupato. Sarebbe potuta essere lei. Marco disse ad Eva di andare in camera con Marta, ed Eva lo fece.

Ecco” - pensò Marco - “si comincia”. E aprì la porta.

Era lei.

Marco non sapeva se essere felice di vederla o arrabbiato. Non sapeva neanche lui cosa provava.

Maya:”Marco, amore mio!” Gli si butto tra le braccia”

Marco:”Ciao Maya” rispose all'abbraccio molto a malavoglia.

Maya:”Perchè te ne sei andato via senza salutarmi? Ci sono rimasta malissimo!”

Marco:”Mi dispiace, è che...avevo bisogno di stare da solo con la mia famiglia”.

Maya:”Ah capisco...beh, ma...posso entrare?”

Marco:”Perchè non parliamo qui fuori? Si sta meglio!”

Maya:”Vorrei che Eva ci sentisse”

Marco:”E t'ha detto male, perché Eva non c'è ora”.

Maya:”Ah...e dov'è?”

Marco:”In giro con nostra figlia Marta”

Maya:”Ah...va bene allora, parliamo qui fuori”

E secondo colpo incassato per Maya. Niente “parleremo davanti ad Eva”.

Nel momento in cui Marco chiuse la porta, Eva, lasciata Marta a giocare in cameretta, sicura di non essere vista da nessuno, uscì dalla camera. Voleva sentire, voleva capire le intenzioni di Marco, perchè fino a quel momento le aveva capite ben poco.

Maya:”Amore ascolta...so perchè te ne sei andato via. Perchè eri spaventato. La vita a Palazzo era dura con tutti quegli esercizi sulle lingue che ti dava mio padre, ed era complicato vivere con lui che manteneva ogni giorno quell'aria di sfida nei tuoi confronti. E te ne do pienamente ragione. Ho deciso di lasciare il palazzo anche io, andremo a vivere da mia nonna e cercheremo con calma una casa per noi due qui a Roma. Solo io e te. E nessun altro. Che ne dici?”

Marco:”No Maya ascolta...”

Maya:”Ho già avvertito nonna, quanto tempo ci metti a fare le valigie?”

Marco:”Non farò nessuna valigia, Maya”. Questa volta Marco era davvero serio.

Maya:”C-come? Perchè? Non vuoi che andiamo da mia nonna? Allora troviamoci subito una casetta per noi!”

Marco:”MAYA. Fammi parlare, cavolo. Sono venuto qui non solo perchè volevo passare del tempo con la mia famiglia. La verità è che è da quattro mesi che per te non provo più amore. Provo solo un “ti voglio bene”. E durante gli ultimi quattro mesi, quando tu vedevi che non dormivo la notte, mi chiedevi perchè e io ti rispondevo che mi mancava Marta, non ti dicevo tutta la verità. Perchè la verità è che mi mancava soprattutto Eva, la sua compagnia, i suoi occhi profondi, il suo profumo, il suo respiro. Mi mancava tutto di lei. E non ce la facevo più a vivere senza vederla. E non ho intenzione di andare via con te. Sono partito di notte per non ferirti e non dirti che volevo tornare dalla mia famiglia. Ma ora te l'ho detto. E questo è tutto, Maya. Mi dispiace. Ciao”

Maya era completamente senza parole. Era amareggiata. Il suo unico grande amore la stava lasciando per tornare con la sua ex, che lei odiava. Quale sofferenza più atroce?! Maya incassò pure questa.

Maya:”Mi fai schifo Marco. Mi fai schifo. Mio padre mi aveva avvertita, ma il mio amore per te aveva celato la vera persona che sei in realtà. E solo ora ho capito che aveva ragione. Non voglio vederti mai più. Addio”.

Eva aveva sentito tutto. Non le era sfuggita una parola. Era commossa, e sorrideva. Occhi che brillavano, e lacrime che sgorgavano dai suoi occhi sulle sue guance. Marco era tornato per Marta, come lui le aveva detto, certo. Ma era tornato soprattutto perchè gli mancava lei. Avrebbe tanto voluto abbracciarlo, ma riuscì a frenarsi. Sentì la porta che si stava aprendo, si asciugò subito le lacrime e corse in cameretta da Marta dove Marco la aveva lasciata.

Marta, vedendo che la mamma aveva pianto, chiese:”Tutto bene mammina?”

Eva:”Si amore, la mamma sta bene” disse, accarezzandole i morbidi capelli profumati.

Marco si era tolto una zavorra dal cuore, si sentiva meglio, più leggero. Eva invece capì che forse avrebbe potuto provare a riconquistare il suo Marco, perchè ora lei era certa che Marco voleva bene sia a lei che a Marta. E, questa volta, per davvero.

  
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