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Autore: margot_hazel_eyes    17/08/2013    1 recensioni
Pioggia. É incredibile. Piccole gocce che si appoggiano sulla mia pelle umana, lasciandola bagnata, per poi sparire. Mi piace la pioggia. Non la sento spesso, non la sento quasi mai. Ecco perchè questo giorno è più speciale degli altri.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioggia. É incredibile. Piccole gocce che si appoggiano sulla mia pelle umana, lasciandola bagnata, per poi sparire. Mi piace la pioggia. Non la sento spesso, non la sento quasi mai. Ecco perchè questo giorno è più speciale degli altri. 

Manca poco, devo tornare dal mio Padre prima che scocchi la mezzanotte. Il mio orologio dice che sono le 23:45. Solo un quarto d'ora, poi devo essere nella chiesa, nella camera del mio padrone, seduta sopra una mensola, come tutti i giorni della settimana, a parte oggi, la Domenica. 

La pioggia che bagna i miei vestiti li rende ancora più pesanti di quanto non lo siano già. Abiti fatti a mano, curati nei minimi dettagli, pizzi e merletti incredibilmente perfetti, i ricami fioriti e colorati sono ineguagliabili. Amo questo vestito, anche perchè è l'unico che il Padrone mi abbia mai cucito.

Il freddo comincia a sparire, le mie mani, che un'attimo fa emanavano un po' di calore sulla mia pelle, cominciano a diffondere una temperatura neutra. 

Capisco che se faccio tardi il mio Padre andrà su tutte le furie, perchè si fida di me.

I miei occhi si annebbiano lentamente e mi rendono difficile capire il paesaggio buio che mi circonda. Riesco a vedere ancora le strade grigie e vuote e illuminate da lampioni altissimi. La mia chiesa è a pochi minuti da qui se faccio in fretta. 

Ora vedo la finestra del mio Padrone in modo sfocato, ma riesco a capire che le luci sono ancora accese.

23:50, ancora dieci minuti e sarà tutto finito fino alla prossima Domenica.

Il mio Padrone è un uomo molto serio, ma adora i bambini. Infatti costruisce giocattoli. Mi ricordo ancora quando, molto tempo fa, abitava in una minuscola casina in fondo alla strada. Lì costruiva i suoi giocattoli e li vendeva ai bambini che passavano. Erano tutti giocattoli di prestigio, ma lui li vendeva a poco prezzo in modo da far felici anche i bambini più poveri. 

Mi ha sempre messo paura, ha una corporatura normale, è alto, o forse semplicemente sono io molto piccola. Ha una barba molto folta ma non ha capelli. Il suo naso è molto grosso ed ha piccoli occhi neri.  Mi sento un po' a disagio con lui perchè è tanto grande rispetto a me.

Un giorno ci successe una disgrazia. Andò a fuoco tutto la nostra casina. Tutti i lavori distrutti. Era tutto andato perduto, erano tutti morti. Tranne lui. Tranne io. Mi portò in salvo. Gli unici sopravvissuti. Fu in quel periodo che una suora, conoscente del Padrone, ci propose di venire a lavorare nella chiesa. E dal quel momento abitammo là. 

La mia pelle comincia a perdere ogni sensibilità. 

Ecco, finalmente, la chiesa. 23:58, due minuti. 

Prendo le scale, anche se faccio fatica a vedere. 

Busso alla camera del padrone. Lui mi apre felice. Riesco a intravedere il suo sorriso e a sentire la sua risata allegra. Mi sento sollevare. Mi sta prendendo in braccio e posando sulla mia mensola. 

La mia sensibilità sparisce, vedo solo il nulla. Non sento più niente. Dev'essere scoccata la mezzanotte.

Oh, che sciocca, non mi sono ancora presentata. 

Sono la pupilla del Padrone, che mi lascia vivere solo un giorno alla settimana.

Sono Dorothy, il primo esperimento del Padrone, la prima bambola a grandezza naturale.

   
 
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