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Autore: Jane The Angel    18/08/2013    3 recensioni
Blaine arriva al McKinley e tutto è diverso rispetto al St. Jude, la scuola cattolica che ha frequentato fino a quel momento. Molti più ragazzi, rigide gerarchie sociali, insegnanti poco interessati al benessere degli studenti. Blaine troverà un sostegno in Kurt e la loro amicizia crescerà rapidamente, ma c'è qualcosa di Kurt che Blaine ancora non sa.
Dalla storia:
"Il peso che per qualche ora gli era sembrato fosse scomparso tornò sulle sue spalle, ancora più insopportabile di prima, non appena i suoi occhi si posarono sulla vernice verde marcio che insudiciava il suo armadietto.
Finocchio."
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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I.                   Spirito di autoconservazione

 

 

A Blaine ci volle poco per rendersi conto che la sua intuizione era stata giusta. Se al St. Jude fosse arrivato un nuovo studente il suo viso sconosciuto avrebbe immediatamente attirato l’attenzione e nel giro di dieci minuti qualcuno si sarebbe offerto di aiutarlo a orientarsi. Spesso e volentieri era stato proprio Blaine a ricoprire quel ruolo, accompagnando i nuovi arrivati dal preside, Padre Brown, e poi facendogli fare il giro della scuola.

Era evidente che al McKinley le cose andavano diversamente. Come aveva supposto, in una scuola così grande nessuno aveva capito che era un nuovo studente, così avrebbe dovuto essere lui a chiedere aiuto.

Si guardò attorno e notò, poco distante da lui, un ragazzo sulla sedia a rotelle che discuteva animatamente con una compagna asiatica che indossava una strana gonna scozzese con due catene sul fianco. Prese un respiro, si produsse nel suo miglior sorriso e si avvicinò ai due.

-Tina, cosa posso dirti? Lo sapevi che non avreste potuto avere tutti una parte da protagonista!-

-Ma non è giusto! Sono nel Glee dall’inizio e sono solo una…-

-Ehm… scusate?- li interruppe Blaine, esitante.

I due si voltarono verso di lui, poi si scambiarono uno sguardo incerto e un po’ allarmato –Sì?- domandò la ragazza.

-Ecco, sono nuovo. Oggi è il mio primo giorno e non ho idea di dove sia la segreteria. Devo andarci prima di lezione e non vorrei arrivare in ritardo.-

-Ah, ok. Devi andare al primo piano, prendi quelle scale dietro di te. Al lunedì le altre non sono… beh, molto sicure.- spiegò rapidamente il ragazzo sulla sedia a rotelle –Ti conviene evitarle almeno fino a pranzo. Poi prendi il corridoio  principale e lo percorri finché non trovi una grande bacheca, la vedi di sicuro, e vai a destra. La segreteria è lì davanti.- terminò –Ti accompagnerei, ma ti rallenterei soltanto.- aggiunse accennando alla sedia a rotelle.

-Tranquillo, grazie.- sorrise Blaine –Blaine, comunque, piacere di conoscervi.- aggiunse il ragazzo, guadagnandosi nuovamente un’occhiata incerta che decise di ignorare. Alla fine l’altro la strinse –Artie.-

-Tina.- si presentò la compagna quando Blaine si rivolse a lei.

-Grazie ancora ragazzi, ora scappo. Spero che ci vedremo in giro.- salutò e, dopo aver ricevuto dai due un augurio per un buon primo giorno si diresse verso le scale che gli avevano indicato. Mentre imboccava il corridoio si chiese cosa volesse dire che le altre non erano sicure al lunedì, ma prima che potesse darsi una risposta la sua spalla andò a sbattere violentemente qualcosa e un borbottio attirò la sua attenzione.

 

***

 

Se c’era un giorno che Kurt detestava, quello era il lunedì. Non che fosse peggio degli altri, tranne per l’ora buca che la squadra di football decideva sempre di trascorrere improvvisando agguati a suon di granite sulla scalinata ad ovest. Semplicemente, dopo un fine settimana passato in pace con la famiglia e gli amici, era sempre un peso dover di nuovo affrontare la scuola con la consapevolezza che avrebbe dovuto affrontare altri cinque lunghi giorni di scuola.

Quel particolare lunedì, però, Kurt era un po’ più allegro del solito. Era salito al primo piano non appena la campanella era suonata e si stava dirigendo rapidamente verso la bacheca, impaziente, abbastanza fiducioso che ciò che avrebbe letto non gli avrebbe rovinato l’umore.

Lo avvistò immediatamente, il foglio un po’ anonimo nel perfetto stile del professor Schuester, e vi si avvicinò con trepidazione. Immediatamente iniziò a leggere.

 

Cast “Rent – Il musical”

Mark: Sam Evans

Roger: Finn Hudson

Collins: Rick Thompson

Benny: Noah Puckerman

Angel: Kurt Hummel

Joanne: Mercedes Jones

Mimi: Satana Lopez

Maureen: Rachel Berry

Coro e corpo di ballo: Mike Chang, Brittany S. Pierce,

Tina Cohen Chang, Quinn Fabray, Sugar Motta

 

Regia: Artie Abrams       Coreografie: Brittany S. Pierce

 

Finalmente.

Il viso di Kurt si illumino quando lesse il suo nome sulla lista, proprio accanto al personaggio che sperava di interpretare.

Quando Shuester aveva annunciato che avevano avuto una proposta da un’associazione esterna alla scuola, era stato felice ma non entusiasta, aspettandosi di doversi limitare ad ondeggiare sullo sfondo mentre Rachel e Finn cantavano tutti gli assoli. Quando aveva spiegato che l’associazione aveva richiesto un musical, si era preparato a trovarsi confinato a fare la comparsa o un minuscolo ruolo da macchietta. Quando però l’insegnante aveva aggiunto che, poiché l’esibizione era in occasione di una manifestazione sui problemi sociali della società moderna, avrebbero messo in scena Rent, il cuore di Kurt aveva fatto una capriola e aveva sputato sangue per preparare la sua audizione al meglio.

Si avviò lungo il corridoio quasi saltellando: niente avrebbe potuto rovinargli quella giornata, ne era sicuro. Persino la prima spallata della giornata, che arrivò pochi secondi dopo, fu meno violenta del solito. Non era finito nemmeno contro gli armadietti –Che diavolo Karofsky, già a quest’ora ini…- il suo borbottio si interruppe non appena si voltò perché, senza alcun dubbio, quello non era affatto Karofsky.

-Scusa, ero distratto e non ti ho visto… tutto bene?-

Kurt si prese un istante per osservare quel ragazzo che gli aveva parlato con voce gentile. Era un pochino più basso di lui, le sue spalle tiravano un po’ il tessuto leggero del pullover rosso e aveva gli occhi più belli che avesse mai visto, di una sfumatura particolare di marrone che non riusciva a collocare con precisione, il che era piuttosto indicativo visto che lui era un vero esperto di sfumature. Forse le sue sopracciglia avevano una forma un po’ strana e, poco ma sicuro, la quantità di gel che aveva in testa non sarebbe dovuta essere legale in un paese civile, ma Kurt lo trovò subito davvero carino.

-No, ero… sovrappensiero anche io, non preoccuparti.- riuscì a rispondere, e lo sconosciuto gli rivolse un sorriso che lo abbagliò –Meno male. Vado bene di qui per la segreteria?-

-Sì, al prossimo corridoio giri a destra e ci sei.-

-Grazie mille.- con un secondo sorriso-flash, il ragazzo lo superò e si avviò nella direzione che gli aveva indicato. Kurt lo seguì con lo sguardo, osservandolo finché non ebbe svoltato l’angolo: se anche quella giornata fosse iniziata in modo pessimo, sicuramente quel sorriso sarebbe stato sufficiente a illuminarla.

 

***

 

La segretaria si era rivelata una ragazza di poco più grande di Blaine. Era strano, per lui, trovarsi davanti una ventenne in jeans che masticava una gomma: aveva sempre frequentato scuole cattoliche in cui ogni carica, dal professore alla cuoca della mensa, era ricoperta da un prete o da una suora.

-Vorrei anche sapere… per frequentare le ore di religione?- domandò dopo aver apposto alcune firme su parecchi documenti.

-Se vuoi seguire religione devi firmare questo.- disse la segretaria passandogli un ennesimo foglio –Poi, qui c’è il tuo orario. Chi vuole frequentare religione la può inserire nell’ora buca del venerdì.-

-Grazie mille.- rispose cortesemente Blaine dopo aver apposto l’ultima firma necessaria e dando al contempo uno sguardo all’orario –Mi può dire dove si trova l’aula di letteratura inglese avanzata?-

-Letteratura inglese avanzata, aula 114.-

-E dove si trova?-

-Proprio accanto alla 113 caro.-

Blaine si accigliò, cercando di capire se la segretaria stesse scherzando o se davvero riteneva che quell’indicazione fosse sufficiente –Oh ok… grazie.- disse alla fine, visto che l’altra si era già rimessa a lavorare. Uscì dalla segreteria e si guardò attorno, scoprendo di trovarsi di fronte all’aula 101. Grazie alle preziose istruzioni della segretaria, finalmente arrivò all’aula giusta e vi entrò notando che fortunatamente l’insegnante non era ancora arrivato.

Si guardò attorno: gli studenti erano per lo più in piedi, radunati in piccoli gruppi di due o tre persone, ed era difficile capire se un banco era libero o meno. Blaine esitò, finché non notò che in ultima fila era seduto il ragazzo contro cui era andato a sbattere in corridoio. Era chino sul banco lavorando a qualcosa, probabilmente un disegno, e riusciva a vederne solo i capelli dall’aria morbida. Prima gli era sembrato gentile ed era l’unico a non essere impegnato in nessuna conversazione, così decise di avvicinarsi.

-Ehi, ciao.- il ragazzo alzò lo sguardo dal foglio e sollevò un sopracciglio mentre osservava Blaine –Scusa, non volevo disturbarti ma… ecco, sai dove posso sedermi?-

-Dove ti pare, immagino. Un banco qualsiasi va bene.-

-Non ci sono i posti assegnati?- domandò sorpreso Blaine.

-No, puoi metterti dove vuoi.- concluse il ragazzo tornando distrattamente al suo disegno.

-Oh, ok. Wow.- esitò per un istante –E questo posto è libero?- non appena vide lo sguardo incerto del ragazzo si affrettò a scusarsi –Non volevo essere invadente, mi dispiace. Sicuramente…-

-Non sei stato invadente.- lo interruppe l’altro –Solo, credo che ti manchi un po’ di spirito di autoconservazione.-

Blaine si accigliò –Non mi sembri pericoloso.-

-Solo perché non mi hai mai visto nel periodo dei saldi. Ad ogni modo, non è questo, ma… non sono esattamente la persona più popolare della scuola.-

Questa spiegazione fece accigliare ulteriormente il nuovo arrivato –Quindi?-

-Santo cielo, ma da dove vieni, dal mondo dei My Little Pony?- commentò il ragazzo alzando gli occhi verso il soffitto –Comunque il posto è libero. Siediti pure, ma poi non dire che non ti avevo avvertito.-

-Correrò i miei rischi, tranquillo.- ridacchiò Blaine, tendendogli la mano –Blaine.-

-Kurt.- si presentò l’altro mentre Blaine lanciava un’occhiata al disegno: era un uomo, ma i tratti del viso erano solo accennati. I vestiti invece erano definiti e dettagliati con tanta precisione da sembrare reali –Sei bravo, è davvero bello.-

Il compagno gli rivolse uno sguardo divertito –Però, il tuo senso di autoconservazione è davvero inesistente.- commentò in tono sarcastico –Grazie, comunque. Stiamo preparando un musical e sto buttando giù qualche idea per i costumi.-

-Bello! Cioè, credo, non ho visto molti musical, in verità. Un paio.- ammise Blaine.

-A questo punto dovrei chiederti di cambiare banco, ma sarò magnanimo.- rise Kurt –Ma l’avevo intuito, sembri più un tipo da football.-

-In effetti ci giocavo spesso nella vecchia scuola.- ammise Blaine, divertito dai modi di quel ragazzo. Era gentile, ma allo stesso tempo aveva una spiccata vena sarcastica a cui non era abituato –Ho visto in bacheca che qui avete una squadra.-

-Abbiamo questa fortuna, già.- confermò Kurt –Farai il provino?-

-Non mi dispiacerebbe provare. Sarebbe un modo per conoscere qualcuno… questa scuola è molto più grande di quella che frequentavo prima.- spiegò –Ne deduco che tu non sei nella squadra?-

-Che spirito di osservazione.- rispose Kurt, facendo scoppiare a ridere il compagno –Sei strano, te l’hanno mai detto?- per un istante, Blaine vide un’ombra sul viso del ragazzo e si morse la lingua, incerto. Aveva detto qualcosa di sbagliato? Stava per dire qualcosa, ma la professoressa scelse proprio quel momento per entrare in classe e Blaine si alzò in segno di saluto. Ebbe appena il tempo di notare che era l’unico ad averlo fatto prima che Kurt lo afferrasse per un braccio tirandolo a sedere.

-Seriamente, si può sapere da che universo parallelo arrivi?- borbottò a mezza voce mentre i ragazzi attorno a loro ridacchiavano divertiti.

-Molto galante.- commentò l’insegnante posando la cartella sulla cattedra –Lei dev’essere il signor Anderson.-

-Sì ehm… esatto.- annuì lui, un po’ imbarazzato. Era abituato ad alzarsi, all’ingresso del professore, non certo a rimanere svaccato sulla sedia come facevano tutti i nuovi compagni.

-Non è necessario alzarsi quando entra un insegnante, ma sono lieta di sapere che nella scuola ci sia qualcuno a conoscenza delle buone maniere. Per le prime due settimane le darò il tempo per mettersi in pari con il programma: può chiedere gli appunti al signor Hummel, il suo vicino di banco.-

-La ringrazio.- sorrise Blaine, ancora un po’ incerto, dopodiché la lezione iniziò.

Kurt si trovò diverse volte ad osservare divertito le espressioni del compagno di banco. Non gli ci volle molto per capire che la sua vecchia scuola doveva essere frequentata da persone molto diverse dagli allievi del McKinley: Blaine rimaneva stupito quando una pallina volava da una parte all’altra della classe sotto gli occhi dell’insegnante, quando qualcuno commentava senza alzare la mano e dicendo qualcosa di non pertinente alla lezione o quando un compagno si alzava senza aver chiesto il permesso. Passò quasi tutta la lezione a prendere appunti con una calligrafia ordinata e precisa, senza dire una parola se non quando rivolse una domanda alla professoressa.

Solo quando due ore dopo la campanella segnò la fine della lezione Blaine aprì bocca, rivolgendosi a lui –Che lezione hai ora?-

-Botanica, tu?- rispose Kurt aspettandosi la solita espressione stupita con cui tutti reagivano a quella scoperta, ma non arrivò –Io Biologia. Non la segui?-

-No, e sono sicuro che la sostituirai entro un paio di giorni.-

-Perché?-

-Vedrai. Piuttosto, evita di alzarti in piedi, ok?-

Blaine ridacchiò –Cercherò di evitarlo. La scuola che frequentavo prima era… beh, piuttosto diversa.-

-Ma non mi dire, non l’avrei mai detto!- commentò Kurt, fortemente sarcastico –Vieni, io devo andare in cortile e Biologia è al primo piano, ti faccio vedere l’aula.- lo guidò verso le scale, quelle sicure, e esitò prima di parlare di nuovo. Da una parte non voleva esporsi troppo, ma dall’altra gli sembrava ingiusto non aiutare Blaine. Dopotutto non doveva essere facile arrivare in una scuola nuova ad anno già iniziato, soprattutto non in quella scuola. Così, mentre scendevano al piano inferiore, si decise –Senti… pensavo, se davvero vuoi provare a entrare nella squadra di football potrei darti una mano.-

-Davvero?- domandò Blaine, quasi saltellando –Ma tu non odiavi il football? Come potresti aiutarmi?-

-Potrei presentarti il quarterback. Ti farebbe avere un provino.-

-Sarebbe grande! Davvero lo faresti?-

-Perché no.- scosse le spalle Kurt, sforzandosi di rimanere serio davanti a quello sguardo da bimbo iper-eccitato –A pranzo potresti sederti con noi così ti…- si morse la lingua –No, niente. Scusa, che sciocchezza, non è il caso.-

-Perché non è il caso?- domandò Blaine aggrottando le sopracciglia.

-Sederti con noi non farebbe bene alla tua reputazione. Non sarebbe un buon modo per iniziare la tua vita al McKinley.-

-Ok, la stai facendo un po’ lunga con questa storia della reputazione. Mi sembra esagerato farsi tutti questi problemi, e poi a me farebbe piacere mangiare insieme. A te, intendo.-

Kurt non avrebbe voluto arrossire, ma davvero non poteva proprio evitarlo. Fortunatamente  erano arrivati all’aula di Biologia e quella conversazione doveva finire –Ok, va bene. Allora… ci troviamo a mensa alla fine delle due ore? È al fondo di questo corridoio.-

-Benissimo, allora a dopo.- sorrise entusiasta Blaine, voltandosi per entrare in classe.

-Ricorda di non alzarti!- gli disse Kurt osservandolo ancora per un attimo. Quando si diresse verso la sua aula a stento si rese conto di avere ancora un sorriso sulle labbra.

 

_____________________L’angolo di Jane

Eeeeh buongiorno!

Sono un po’ in anticipo, ma ho pensato che la domenica potrebbe essere un giorno migliore per pubblicare visto che in genere non ho nulla da fare durante il giorno (a parte studiare, ma who cares?), cosa che non si può dire del resto della settimana. Comunque qualche volta potrei pubblicare anche due volte a settimana, vedremo!

Oooora, le cose si stanno un po’ smuovendo e i nostri Klaine si sono conosciuti, o almeno scontrati. Che ve ne pare?

Ringrazio le 11 persone che hanno già inserito la mia storia tra le preferite *-* e in particolare beerpong e gledis che hanno recensito, ma anche chi ha solo letto silenziosamente! Sappiate che mi fa piacere ricevere i vostri commenti, positivi ma anche negativi, in particolare visto che sto trattando un argomento un po’ delicato e ci tengo a sapere cosa ne pensate.

Ora la pianto, anche perché è il mio primo giorno di mare e la spiaggia mi aspetta *-* Baci a tutti!!

Jane

P.S. Vi lascio i miei contatti:

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