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Autore: mary_snape    18/08/2013    1 recensioni
[The Lone Ranger]
Emily Priche è la figlia di uno degli otto Texas Ranger partiti in missione. Ma suo padre non potrà mai tornare. Sarà una persona speciale, con un sogno infranto, a prendersi cura di lei e insieme riusciranno a fare quello che l'altra ormai non può più e trovare vendetta presso un indiano e un tizio con la maschera.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ff the lone ranger A drem to be done together.
Erano passati cinque giorni da quando mio padre era partito e non avevo notizie nè di lui, nè dei suoi compagni. Sapevo cavarmela da sola a casa, ma non era la stessa cosa, non era come le altre volte. Era una missione che richiedeva un paio di giorni, massimo tre, e ormai, la gente mi guardava come se fossi un'orfana, con quegli occhi tristi, che mi davano l'orribile sensazione che ci fosse qualcosa che dovrei sapere. Era davvero irritante.
Continuavo la mia vita normalmente nella speranza che da un momento ad un altro mio padre sarebbe arrivato, che sarebbe sbucato da dietro l'angolo e che io sarei corsa ad abbracciarlo, come succedeva sempre dopo ogni sua missione da Texas Ranger.
Stavo dando acqua ai pochi fiori rimasti sul davanzale della finestra quando passò la signora Red Harrington che aveva un pò di difficoltà con il caldo e la gamba finta.
- Signora Harrington! - esclamai. Lei mi fece un cenno con la mano e si avvicinò.
- Buongiorno Emily! - rispose lei zoppicando un pò sulla gamba d'avorio.
- Vuole entrare? Le offro un bel bicchiere d'acqua! - dissi.
- Con questo caldo, - disse lei. - Mia cara, accetto volentieri. -
Andai alla porta ed aprii. Lei chiuse il suo ombrellino e lo poggiò come al solito vicino alla sedia dove si sedette. Portai due bei bicchieri pieni fino all'orlo di acqua fresca.
- Allora, - attaccò bottone lei. - Come te la cavi? Non ti senti sola? -
- Non è come le altre volte, signora Red. - risposi. - Questa volta è come se la gente mi guardasse come a dire "povera orfanella", non lo sopporto. -
- Sai, un pò hanno ragione. - disse lei con tono dolce, quasi come una mamma. - Ormai è troppo tempo che è via, e le voci girano. - a quel punto si avvicinò a me e mi prese le mani. - Non puoi restare sola per sempre, avrai bisogno di guadagnare qualcosa per andare avanti, e se tuo padre...- disse senza riuscire a continuare.
- Lo so cosa vuole dire, - dissi io con le lacrime agli occhi. - Che se mio padre fosse veramente morto io dovrei cominciare a provvedere per l'avvenire. Ma, signora Red, ho solo sedici anni! Non mi va di andare a fare la cameriera in un bar del paese per farmi mettere le mani addosso da degli ubriaconi! - Finii tutto d'un fiato.
- Emily, so che per te è davvero impensabile, ma devi pur trovare qualcosa per trovarti da vivere. E sei anche una delle più brave tra le mie ballerine, anche se per ora sei solo "un'arma segreta", diciamo così, potresti venire da me, per ora. Ti assicuro che neanche uno di quei balordi ti sfiorerà! - disse lei cercando di dissuadermi.
- Non so signora Harrington, so che tutto quello che dite è vero, e che manterrete la promessa, ma pensare che tutto quello che mio padre abbia fatto fino a questo momento sia invano... - dissi.
- Sai, ti capisco, sono delle scelte che vanno fatte e basta, bisogna buttarsi nella mischia. - rispose lei. - Beh, io dovevo dirti questo. - disse come se fosse venuta lì solo per quello, poi riprese il suo ombrellino e la accompagnai fuori. - Sei una ragazza d'oro, Emily Priche, beato chi ti sposa.  E se mi cerci. - disse facendomi un cenno con la mano. - Sai dove trovarmi! - detto questo se ne andò.
Passai la maggior parte del pomeriggio a ripensare alla visita della signora Red Harrington. Verso le sei il sole era quasi calato e l'aria era più fresca. Andai in camera mia, presi le mie scarpette da punta e le strinsi al petto. Ballare era l'unica cosa che mi faceva sentire libera da ogni pensiero, e far diventare questo un lavoro era davvero un'opportunità. Presi il ciondolo che portavo sempre al collo e lo aprii. Guardai le foto di mia madre poco prima di morire e quella di mio padre con me da piccola in braccio e non potei fare a meno di pensare che quelle foto, insieme ai ricordi, erano gli unici mezzi per ricordarli.
Mi decisi, dovevo voltare pagina.
Sarei andata da Red Harrington.
  
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