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Autore: afrjcasobsession    18/08/2013    1 recensioni
James c’era quando si sbucciò per la prima volta il ginocchio e i suoi pantaloni di jeans si macchiarono di sangue, c’era quando lei a quindici anni era alle prese con il suo primo vero ragazzo, c’era quando lei a ventisette anni ebbe un figlio, c’era quando Gail si chiuse in se stessa, c’era anche quando a Natale Gail lo baciò.
«Aiutami.»
«Come?»
«Non lo so!»
«Ti aiuterò.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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DARE TO BELIEVE .


It's feeling like the time's run outbut the hour glass just flipped itself over again.



Gail fissava il paesaggio che si intravedeva dalla vetrata del salotto di casa sua. Abitava non molto lontano dal centro di Manchester, aveva una piccola casa in campagna. Le piacevano le piccole cose. Il paesaggio era lo stesso da anni ormai e, nonostante tutto Gail alle cinque e quarantacinque di ogni pomeriggio si incantava a fissarlo. Era un’abitudine ormai. Era normale per lei. Non le importava niente di ciò che da fuori poteva sembrare. Era lì, ad aspettare ancora dopo anni. Era lì.


The sun is slowly sinking down but on the other side a new day waits to begin.

 
Alle sei in punto bussarono alla porta di casa Prinston. Doveve essere Sarah pensò Gail andando ad aprire, ma dietro la porta si intravedeva un uomo. Era James. James, l’uomo che nonostante conoscesse la storia di Gail era sempre presente. Era il suo migliore amico fin da quando erano piccoli, una bambina di cinque anni lei e un bambino di sette lui. James c’era quando si sbucciò per la prima volta il ginocchio e i suoi pantaloni di jeans si macchiarono di sangue, c’era a scuola quando tutti la prendevano in giro per il suo aspetto fisico, c’era quando lei a quindici anni era alle prese con il suo primo vero ragazzo, c’era quando lei a diciassette anni aveva il cuore spezzato, c’era quando lei a diciannove anni fece per la prima volta l’amore, c’era quando lei a ventisei anni aveva paura di essere rimasta incinta, c’era quando lei a ventisette anni ebbe un figlio, c’era quando dopo il parto i medici si accorsero che il bambino non respirava, c’era quando Gail si chiuse in se stessa, c’era quando il compagno di Gail la lasciò, c’era anche quando a Natale Gail lo baciò.
 

If you dare to believe in life,you might realize that there's no time for talking or to just wait around while the innocent die.

 
«Come stai?» le chiese dopo essersi seduto in salone. Aspettava la risposta della donna in silenzio.
«Male .» Non era un sussurro. Non lo voleva nascondere a nessuno. Tutti dovevano sapere come stava anche se la cosa non passava affatto inosservata.
«Diamine Gail, devi andare avanti!» James si alzò dal divano e si posizionò di fronte la donna prendendole le spalle e scuotendola senza farle del male.


No more.We're gonna lose everything if we believe all the lies you may fall but I swear that I'll help you believe. You may fall but I swear that I'll help you believe I may fall but I swear that I'll help you believe.

 
«Come faccio?Come faccio è?Non lo sai tu cosa significa perdere un bambino. Non lo sai che significa essere abbandonati dall’uomo che credevi ti amasse. Non lo sai come ci si sente quando vuoi morire. Quando pensi che ormai la tua vita è al termine, hai sbagliato in tutto e aspetti. Aspetti che succeda qualcosa, che Dio ti chiami da lui. Aspetti di morire. Ogni giorno.» Gail non pianse.
Gail non piangeva, teneva tutto dentro.
Ed era la cosa più sbagliata.


We've been in the dark for way too long but when we turn around we see a light shine through the haze,so forget about who was wrong because I've never been more ready to turn this page.

 
«Ok. Io potrò non sapere un accidenti di niente!Potrò non capire te,la tua vita e tutto ciò che ti è successo. Si, ti sono stato vicino per tutta la vita eppure non posso capire niente. Non capisco niente!» fece una piccola pausa poi continuò abbassando il tono della voce che si era improvvisamente alzato «E’ la tua vita, io forse non ne faccio parte per te. Non più almeno. L’unica cosa che voglio per te è la felicità e così non sei felice. Guardati intorno, apri gli occhi, svegliati, ricomincia a vivere!» James le posò una mano sulla spalla e le massaggio piano quel punto.

Dopo pochi minuti Gail gli prese la mano e se la portò all’altezza del petto, del cuore.

«Aiutami.» sussurrò piano.
«Come?» chiese James non distogliendole gli occhi di dosso.
«Non lo so, io sono quella malata. Sei tu quello che deve curarmi!» sorrise lei per la prima volta.

«Ti aiuterò.»























Salve a tutti.
Questa non è la mia prima storia. Ne ho scritte tante di storie e ora ho deciso di postarle qui.
Ringrazio chiunque e qui in questo momento.
Grazie per avermi letto.
Grazie per aver letto la mia storia.
Non sò com'è venuta sinceramente, amo la canzone e volevo scriverci una storia e così è uscita.
Speto vi piaccia (?)

  
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