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Autore: F r u f r u    18/08/2013    0 recensioni
[Una sottospecie di ShinAka]
Quel giorno sei venuto, apposta, a casa mia per propormi un tuo progetto.
Avevi intenzione di andare su per la collina, quella ripida e piena di verde.
Volevi vedere una stella cadente, visto che non ne avevi mai viste;
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Yamana, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15 agosto 2013

- Sono passati due anni. Esattamente due anni dalla tua morte, Shin-sama. Da quel giorno non ho più toccato la macchinetta fotografica apposita per te. Sarebbe stato troppo doloroso guardarti, anche solo in foto. Mi dispiace Shin-sama... È colpa mia se ora sei qui, in questo cimitero. -


15 agosto 2011

Quel giorno sei venuto, apposta, a casa mia per propormi un tuo progetto.
Avevi intenzione di andare su per la collina, quella ripida e piena di verde.
Volevi vedere una stella cadente, visto che non ne avevi mai viste; questo progetto però lo avevi detto solo a me perché doveva essere una sorpresa verso gli altri.
Ci siamo dati appuntamento su quella collina alle otto precise, per controllare le sue condizioni e, magari, per vedere qualche stella da soli.
Mi preparai al meglio che potevo.
Volevo essere divina agli occhi tuoi, Shin-sama.
Presi il vestito più bello che avevo, quello color indico con qualche brillantino qua e là.
Per le scarpe optai per dei semplici sandali neri, mentre per l'acconciatura decisi di lasciare i capelli sciolti.
Mi guardai allo specchio tante volte, cercando di vedere una bella ragazza, ma purtroppo mi consideravo orribile e questo pensiero non riusciva ad uscire dalla mia testa.
Alle otto meno dieci uscii di casa; decisi di prendere la bici visto che così ci avrei messo di meno, e così fu stato... Ci misi esattamente cinque minuti.
Arrivata mi guardai attorno; la collina era un posto davvero bello: gli alberi erano ben curati, l'erba era di lunghezza giusta, piccole farfalle giravano un po' dappertutto, i fiori erano di un colore stupendo e l'aria che si respirava era fresca e pulita.
Mi misi atterra attendendo il tuo arrivo.
Ripensai al tuo bellissimo viso, ai tuoi occhi così profondi, ai tuoi capelli morbidi e folti, alla tua straordinaria gentilezza nei miei confronti.
Mi persi in questi pensieri e non mi accorsi che si erano fatte le otto e dieci e di te non c'era ancora traccia.
Non ne dai molta importanza, così decisi di sdraiarmi a terra e guardare un po' le stelle.
Passò mezz'ora, nessuna stella cadente, nessuna traccia di te.
Mi infuriai, non potevi fare tardi ad un nostro appuntamento! Ero talmente infuriata che quando vidi una stella cadente, finalmente, espressi il desiderio che tu morissi... L'errore più grande della mia vita.
Quando arrivasti, verso le nove, mi scagliai su di te; ti insultai talmente tanto che non mi riconoscevo... Alla fine ti scusasti dicendo che i tuoi non ti volevano fare uscire e io mi calmai un poco.
Però, poi, tu andasti verso il burrore, sì, lì c'era un burrore, e mentre stavi per dirmi qualcosa il terreno cedette e tu caddi.
Ti chiamai più volte, ma non ricevei mai risposta.
Dopo aver capito che tu non c'eri più urlai come non avevo mai fatto!


Il mio cuore si era spezzato...
  
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