Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: StelladelLeone    18/08/2013    8 recensioni
Freed guardò quella che a suo parere era la ragazza più bella della Gilda e a stento si trattenne dal sospirare, ben conscio di come la fata avesse già raggiunto il limite consentitole dalla sua scarsa pazienza. Ogni anno, a Ferragosto, una delle gilde di Fiore deve tenere un Gran Ballo in maschera e quell’anno spettava a Fairy Tail; il tema scelto era “Fiabe e leggende” con grande gioia delle fanciulle. Il suo desiderio era quello di invitare Mira, ma il boccale di birra, che sembrava schernirlo per la sua debolezza, era il segno del suo tentativo fallito. Non era nemmeno riuscito ad aprire bocca.
***
Una FreedxMira, scritta per la mia battaglia epocale con andry_hell_94: leggete, recensite e date un voto da 1 a 10! A voi le redini delle sorti di questa guerra!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Evergreen, Fried Justine, Luxus Dreher, Mirajane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi concedi questo ballo

Yoooooo minnaa! Eccomi qua a gareggiare con andry come al solito! Questa volta, però, a decidere chi vince saranno le vostre recensioni: date un voto da uno a dieci e decidete le sorti di questa battaglia XD Devo ammettere che è stata davvero dura, perché: 1) non avevo mai scritto una one-shot prima e ho dovuto trattenermi, tagliare, ideare una storia auto conclusiva…insomma una faticaccia per una prolissa come me XD 2) la coppia MiraxFreed è davvero difficile da gestire e ho cercato di essere il più IC possibile e spero di esserci riuscita. 3) la mia tastiera fa schifo e alcune lettere non le prende, ma quella del tablet non ha la “i” accentata quindi devo usare questa XD

Scriverla però mi ha anche divertito tantissimo, devo ammettere che questa volta Freed e Laxus, soprattutto il biondo, li ho davvero maltrattati, ma bisogna dire che i loro personaggi si prestanoXD

Una piccola introduzione: è ambientata in un anno indefinito dopo il torneo, Gerard e Meredy si sono uniti a Fairy Tail e non sono ricercati, ma hanno chiesto di poter continuare la loro missione prima di dedicarsi ad altro, quindi lui ed Erza non si vedono molto spesso. Nessuna coppia si è ancora dichiarata, nonostante i chiari amori sbocciati e…beh, è il 14 Agosto!!

Ps: per gli altri aggiornamenti dovrete aspettare giovedì, perchè domani vengo rapita e portata contro la mia volontà al Meeting di Rimini -.-'' yuppy -.-''

 

Mi concedi questo ballo?

 

 

Nella Gilda più forte di Fiore, in una calda mattina d’estate, l’eccitazione serpeggiava come poche volte prima d’ora: come una bambina dispettosa correva tra i maghi e le maghe, accarezzandone gli animi, solleticandone la curiosità, incoraggiandone le aspettative. Nessuno poteva sfuggirle, nemmeno chi si atteggiava con aria da duro o si fingeva disinteressato; tutti erano toccati sia che lo nascondessero o meno.

E tra loro Mirajane, in un svolazzo di capelli bianchi, sorridendo e canticchiando, saltellò verso la bacheca.

Un sospiro.

Con gioia crescente affisse il volantino dell’evento dell’anno.

Un altro sospiro.

Poi tornò al bacone con un sorriso paziente e divertito, dove la maggior parte delle ragazze di Fairy Tail l’aspettavano per farsi consigliare.

L’ennesimo sosp…

“ORA BASTA!” Urlò Evergreen esasperata, battendo con forza il tacco della sua scarpa sulla panca su cui erano seduti i Raijinshuu al completo e Laxus.

Un altro sospiro.

Una grossa vena iniziò a pulsare sulla tempia della fata, che con furia omicida abbatté la sua arma da distruzione di massa sulla testa del povero Freed, accasciato sul tavolo con alla mano un boccale di birra e in volto un’espressione disperata. Pefino i due ciuffi di capelli verdi a forma di saetta, che di solito stavano ritti sulla sua testa, sembravano essersi afflosciati.

“Comportati da uomo Freed! Vai da lei e chiedile di nuovo di venire al Ballo con te!” gli intimò puntandogli minacciosa il ventaglio davanti al naso.

Freed guardò quella che a suo parere era la ragazza più bella della Gilda e a stento si trattenne dal sospirare, ben conscio di come la fata avesse già raggiunto il limite consentitole dalla sua scarsa pazienza. Ogni anno, a Ferragosto, una delle gilde di Fiore deve tenere un Gran Ballo in maschera e quell’anno spettava a Fairy Tail; il tema scelto era “Fiabe e leggende” con grande gioia delle fanciulle. Il suo desiderio era quello di invitare Mira, ma il boccale di birra, che sembrava schernirlo per la sua debolezza, era il segno del suo tentativo fallito. Non era nemmeno riuscito ad aprire bocca.

“Elfman ha una strana influenza su di te, Ever.” Commentò apatico Laxus, il quale per poco, esasperato, non aveva fulminato lui stesso il suo braccio destro.

La fata arrossì e solo perché si trattava di Laxus non lo pietrificò all’istante per poi chiuderlo a chiave nella sua stanza di Fairy Hills come statua da giardino.

“Elfman non centra niente, è un dato di fatto! Se gli piace Mira devo invitarla e poi dichiararsi, invece di sospirare come una ragazzina per tutta la mattina! Ora che finalmente ti sei innamorato non puoi lasciartela sfuggire! Ho sempre pensato che prima o poi ti saresti sposato con Laxus…” finì rassegnata picchiettandosi con il ventaglio sul mento ed immaginando cose strane tra i suoi due compagni.

Laxus sbiancò di colpo, diventando di un bel verde cadaverico, e cadde sotto shock, fissando allucinato il mago delle rune.

“Ma cosa dici Ever?!” esclamò imbarazzato Freed, vedendo il suo amato capo tracannare sakè in quantità pericolose, “La mia è solo profonda ammirazione…” mugugnò facendo scoppiare a ridere Bixlow e alzare gli occhi al cielo Evergreen.

Per un attimo il silenzio calò tra i quattro, prima che Freed balzasse in piedi urlando: “Trovato!”

Evergreen gli lanciò un’occhiata scettica.

“Le scriverò una lettera!” esclamò entusiasta con gli occhi che gli scintillavano di speranza, battendo la mano con il simbolo di Fairy Tail a pugno sul tavolo “È cavalleresco e da gentiluomini, ma soprattutto mi permette di salvare la reputazione!”

“Non se ne parla.” Lo freddò di rimando la fata colpendolo di nuovo con il ventaglio violetto, “È da codardi, altro che gentiluomini! Al massimo le puoi scrivere un biglietto per invitarla stasera sulla collina fuori Magnolia e lì chiederle di venire al Ballo con te!” spiegò con un tono che non ammetteva repliche.

Freed deglutì sudando freddo alla vista delle fiamme nere che avvolgevano la compagna e dopo aver sospirato altre cinque o sei volte all’indirizzo di Mirajane, si alzò con fare tra il risoluto e il rassegnato.

“Vado a casa a scrivere il biglietto e a prepararmi mentalmente per stasera.” Annunciò prima di trascinarsi verso il portone d’uscita della Gilda con la stessa espressione di un condannato al patibolo.

“Buona fortuna Freed!” gli urlò dietro Ever soddisfatta, mentre Laxus lo guardava con pietà e Bixlow rideva.

Nessuno però, a parte Evergreen, si accorse dell’occhiata triste di una certa albina che accompagnò l’uscita del mago delle rune.

“Bene ragazzi, ora mettiamoci al lavoro!” disse poi la fata spalancando il ventaglio e facendosi aria con eleganza. I suoi due compagni la guardarono perplessi.

“Freed è troppo cavaliere e imbranato per prendere vantaggio su Mirajane, ma se lasciamo le cose come stanno lei finirà per accettare un altro prima di stasera: solo fuori dalle porte della Gilda ci sarà una centinaia di suoi fan pronti ad assalirla. Dobbiamo muoverci prima che il nemico attacchi!” concluse infine chiudendo con uno schiocco il ventaglio mentre negli occhi le scintillava una luce selvaggia.

“Freed è un nostro compagno e dobbiamo aiutarlo! Bixlow,” ordinò puntando la sua arma contro il mago, “tu e le tue marionette dovrete bruciare, strappare, distruggere, qualsiasi lettera o oggetto potenzialmente dannoso non appartenente a Freed che si avvicini a Mirajane, chiaro?!” chiese lanciandogli un’occhiata da brividi.

Bixlow scoppiò a ridere sguaiatamente.

“Lascia fare ai miei babies! Non le si avvicinerà niente!”

“Niente! Niente!” ripeterono in coro i suoi piccoli, prima di, a un cenno della sua mano, sparpagliarsi per tutta la Gilda.

“Bene, Laxus? Seguimi!”

Il biondo le lanciò un occhiata scettica e non si mosse di un millimetro. Da quando era lei il capo?! Di solito non si metteva contro le decisioni di Ever, perché se voleva sapeva essere spaventosa e assillante, ma qui si stava esagerando…

Evergreen sospirò: non avrebbe voluto giungere a quello ma… doveva un grosso favore a Mira e questa volta nemmeno Laxus l’avrebbe ostacolata!

“Ho bisogno che metti in fuga gli ammiratori davanti alla porta della Gilda.” Gli spiegò paziente.

“E cosa ti fa pensare che lo farò, Ever?” le rispose apatico, sorseggiando altro sakè.

“Il fatto che altrimenti potrei decidere di passare il pomeriggio con una certa albina, ancora non invitata da nessuno, e spettegolare su alcuni fatti divertenti dei nostri viaggi...come quella volta che eri entrato in quel pub e…”

Laxus, cinereo, si alzò di scatto dalla panca, si buttò sulle spalle il giaccone e si diresse verso la porta senza una parola.

Fuori dalla Gilda si scatenava il pandemonio: centinaia di uomini chiamavano a gran voce le maghe di Fairy Tail, perlopiù Mirajane, Erza o Cana, sventolando stendardi, poster, magliette e parti del corpo con tatuaggi delle maghe; c’era anche chi cercava di mettere k.o. gli altri spasimanti e ogni tre metri si scatenava una rissa diversa; le urla sia di guerra che d’amore raggiungevano assordanti la volta del cielo.

Poi, in un attimo, scese un silenzio di terrore.

Laxus, il Dio del Fulmine, si stagliava sulla porta della gilda, attorniato da fulmini e una nube plumbea.

Gli occhi mandavano sguardi assassini tutt’intorno e le braccia incrociate al petto mostravano i suoi muscoli possenti.

“Sparite.”

Una parola, sottolineata dal rombo di un fulmine che si schiantò davanti ai suoi piedi, e davanti alla porta non rimase nessuno.

Il vento spirò nel silenzio della mattinata, portando con sé una palla di rovi.

Evergreen raggiunse il ragazzo, ancora avvolto da spire nere, e gli batté il ventaglio sulla spalla.

“Ottimo lavoro Laxus! Andiamo!” disse soddisfatta e piena di energia.

Laxus le lanciò un’occhiata interrogativa.

Ever fece per rispondergli, ma all’improvviso lo afferrò per il polso e lo scagliò di mala grazia in un cespuglio, per poi nascondersi insieme a lui.

“Che co…?!” iniziò a urlare piccato Laxus, ma la ragazza gli fece cenno di tacere e guardare.

Dal portone della Gilda uscirono una dopo l’altra tutte le ragazze che poco prima attorniavano Mira al bancone; per ultima, con tranquillità, giunse la stessa Mirajane accompagnata da Lluvia, depressa, e insieme si diressero a Fairy Hills. Con soddisfazione di Ever sopra di loro volteggiavano due “babies” di Bixlow.

“Seguiamole!” intimò la fata prima di scattare dietro le due compagne.

Laxus, svogliato, iniziò a camminare dietro di lei, nascondendosi di tanto in tanto per non farsi notare.

“Cosa sta succedendo?” chiese infine infastidito.

“Davvero non hai capito?” gli rispose perplessa e saccente Ever, ma ad un’occhiataccia del ragazzo si decise a non tirare troppo la corda.

“Mira è ritenuta da tutte noi la più saggia, una specie di sorella maggiore; è quindi ovvio che le ragazze di Fairy Tail con problemi sentimentali, in un’occasione importante come questa, vadano da lei per farsi consigliare. Questa mattina ha dispensato suggerimenti su come farsi invitare, mentre questo pomeriggio sta andando a casa di ognuna di loro per aiutarle con il costume.” Spiegò con pazienza al compagno, irritato da questa condiscendenza.

“Quante storie per un costume…” mormorò scocciato Laxus.

“Guarda che la scelta del costume è importantissima! Deve riuscire ad adattarsi alla coppia non al singolo, e allo stesso tempo deve mettere in risalto le loro caratteristiche e i loro caratteri. L’abilità di Mira come Cupido è insuperabile. Non sbaglia mai, o quasi.” Rispose Ever persa nei suoi pensieri.

“E tu come fai a saperlo?” indagò con un ghigno divertito, pronto a vendicarsi.

Ever arrossì all’istante.

“Ehm…io….AMMIRATORE!” urlò salvandosi in extremis prima di lanciare di peso il biondo fuori dal nascondiglio.

Laxus sbuffò infastidito, cercando di ripetersi che lo faceva per una buona causa, e, dopo essersi rialzato e spolverato i vestiti, si dedicò al primo aspirante kamikaze della giornata.

Un ragazzino dai capelli neri e gli occhi a cuore, pieno di speranza, stava per raggiungere alle spalle Mira, quando venne afferrato per una spalla, sollevato e voltato a forza, così da trovarsi faccia a faccia con il più terrificante mago di Fairy Tail. Non che Laxus avesse qualche problema in particolare contro di lui, ma in quel momento era a dir poco furente con Ever e con tutti gli ammiratori del mondo; quindi non si può biasimarlo se in volto avesse un’espressione truce e delle fiamme nere lo avvolgessero.

“Fuori dai piedi, moccioso.” Sibilò, prima di lasciare andare la vittima che si volatilizzò all’istante.

“Faremmo prima a rapirla e rinchiuderla in uno sgabuzzino fino a stasera!” mugugnò una volta tornato dalla fata.

“A parte che dubito che un semplice sgabuzzino possa trattenere Mirajane il Demone, sarei senza cuore e assolutamente non una fata se privassi le ragazze dei consigli di Mira il giorno prima del Ballo.” e con queste parole chiuse la faccenda.

 La giornata si trascinò avanti così, di casa in casa, di ammiratore assalito in ammiratore assalito; a volte Laxus avrebbe voluto uccidere Ever, altre Mira, altre ancora le ragazze che le avevano chiesto aiuto, anche se quest’ultimo desiderio svanì dopo aver sentito le urla di terrore provenienti dalla casa della biondina o aver visto Levy tentare la fuga per poi venir afferrata dal Satan Soul della Strauss.

Quando finalmente Mirajane uscì dalla casa dell’ultima ragazza, Laxus avrebbe innalzato un tumulo in onore agli dei che avevano finalmente posto fine alla sua sofferenza: non si era mai sentito tanto stanco e stupido, ad inseguire il demonio sadico ed assetato di pettegolezzi che piaceva al suo compagno perché lui era troppo codardo per invitarla subito. Ma Freed l’avrebbe pagata cara...

“Grazie Laxus, ora puoi andare. Ora ci posso pensare da sola. Ci vediamo stasera alle dieci sulla collina dove Freed gli ha dato appuntamento.” Lo congedò Evergreen senza perdere di vista Mira, che camminava contenta una cinquantina di metri più avanti dell’albero dietro cui si erano nascosti. La lettera non era ancora arrivata (“Ma che cosa sta scrivendo quell’idiota? Deve solo chiederle di venire alla collina! È senza speranza!” aveva borbottato Laxus ininterrottamente), ma probabilmente sarebbe giunta di lì a poco.

“’Li vuoi spiare?” le chiese scettico e seccato al pensiero di una serata buttata al vento. Anche lui aveva i suoi progetti…

“No, voglio impedire che Freed vanifichi tutti i nostri sforzi!” disse prima di uscire allo scoperto e dirigersi con fare deciso verso l’albina.

Il biondo si morse la lingua per non urlarle dietro che in realtà l’unico ad aver fatto qualcosa era lui e, finalmente libero da ogni fatata scocciatura, si incamminò verso casa con fare annoiato; si sarebbe accontentato di rinfacciarle al momento più opportuno di essere andata anche lei, che si ostinava a credersi la Regina delle Fate, da Mira per farsi dare dei consigli sul costume e su come invitare Elfman.

Un ghigno gli si stampò sul volto al pensiero delle varie vendette che avrebbe presto messo in atto.

 

 

 

Erano ormai le dieci passate e, dalla collina dove camminava in cerchio Freed, si poteva godere di un magnifico panorama: le stelle brillavano nell’arco celeste, come piccoli diamanti incastonati nel mantello blu notte della luna, che ridente donava una luce magica ad ogni cosa. Certo, in quel momento avrebbe potuto grandinare e Freed non se ne sarebbe accorto: non era mai stato così in ansia in vita sua. Nemmeno quando aveva chiesto a Laxus di poter fondare i Raijinshuu. Era la quindicesima volta che si ripeteva quello che doveva dire, non che fosse un gran discorso, ma aveva la legittima paura di impappinarsi o bloccarsi.

E inoltre Mirajane era in ritardo. Che non volesse più venire? Che…

“Freeeeeed!” un urlo richiamò la sua attenzione e voltatosi, finalmente vide la ragazza che da lungo attendeva correre verso di lui nel suo vestitino rosso, sorridendo e agitando la mano.

Un sorriso spontaneo gli nacque sul volto, cancellando per un attimo le sue paure.

“Freed! Scusa il ritard...!” Mira non fece in tempo a scusarsi che una subdola radice ostacolò la sua corsa e lei cadde di faccia a terra.

Dai cespugli lì vicino si udirono due sospiri esasperati.

“Mira!” il mago si precipitò al suo fianco per aiutarla.

“Grazie Freed! Non l’ho proprio vista quella radice…” ridacchiò lei imbarazzata, accettando la mano che il giovane le porgeva e rialzandosi barcollante.

“D-di niente!” rispose di rimando arrossendo vistosamente.

Tra i due cadde un silenzio imbarazzato.

Freed cercava di parlare, di invitarla, ma gli occhioni blu di Mirajane, colmi di aspettativa, lo paralizzavano. Si sentiva la gola secca, i palmi sudati e il cervello spento.

 

Ever lo fulminò dai cespugli in cui era nascosta con il nostro povero biondo: non poteva fermarsi adesso!

“Dobbiamo fare qualcosa!” sibilò al compagno.

“Devo fulminarlo?!” chiese l’altro sarcastico, ma si allarmò immediatamente quando vide gli occhi della fata scintillare di luce selvaggia.

“Ottima idea!” sibilò battendosi il ventaglio in una mano prima di guardare con un ghigno malevolo l’ignaro mago delle rune.

 

Il sorriso di Mirajane si stava pian piano spegnendo davanti al silenzio di Freed, che sempre più nel panico la guardava terrorizzato, quando un proiettile viola di notevoli dimensioni lo colpì con forza sulla schiena, sbilanciandolo e facendolo cadere in avanti.

Senza nemmeno sapere come si ritrovò a stringere tra le braccia Mirajane, che per la sorpresa si immobilizzò. Stava già per lasciarla andare e scusarsi, quando sentì la maga rilassarsi, poggiando il capo sulla sua spalla, e le sue esili braccia circondargli il busto.

Per un attimo Freed si chiese cosa fare, ma poi si rese conto che senza quei due zaffiri a incatenarlo era molto più facile parlare e allora la strinse di più a sé.

“Vuoi venire al Ballo con me, Mirajane?” le sussurrò all’orecchio.

Mira, tentando di ricacciare le lacrime di gioia, si separò dal suo abbraccio per poterlo guadare in volto.

“Sì.” Rispose con il sorriso più dolce che avesse mai fatto, mentre nei suoi occhi si rispecchiavano le stelle più luminose del cielo.

Di nuovo la brezza fresca portò il silenzio tra i due, non più imbarazzato, ma contemplativo; un silenzio che permetteva loro di guastarsi fino in fondo la gioia appena assaporata.

 

In un cespuglio poco distante Evergreen era in visibilio e persino Laxus si lasciò scappare un sorriso alla vista dei due piccioncini.

 

I due stavano per parlare quando un urlo ansioso risuonò nella notte.

“Sorellonaaaa!”

Mirajane si girò di scatto riconoscendo la voce di Lisanna e si ricordò all’improvviso del problema della sorella.

“Scusa Freed, ma ora devo andare!” lo salutò dispiaciuta, prima di alzarsi in punta di piedi e scoccargli un lieve bacio sulla guancia, come il tocco di una farfalla.

Poi la ragazza corse via dalla sorellina, lasciando Freed imbambolato sulla collina ad accarezzarsi la guancia nel punto dove Mira lo aveva baciato.

 

Laxus stava già per andarsene, sollevato che quella giornata fosse finita e già concentrato su quello che in teoria avrebbe voluto riuscire a fare quel giorno invece che correre dietro a Mirajane, quando Evergreen con un sorriso da mettere i brividi lo trattenne per un polso.

“Non così in fretta!” sibilò, prima di iniziare a correre in direzione delle due Strauss, trascinandosi dietro il povero biondo, sempre più spaesato.

 

 

Le due albine stavano parlando ai piedi della collina: Lisanna con ansia e dispiacere dipinti sul volto, Mira con un sorriso paziente e una scintilla di gioia negli occhi.

“Non riesco a trovarlo Mira! Ovunque vada lui non c’è! Come faccio a trovare…” la sua domanda fu interrotta da un Dio del Fulmine, lanciato per l’ennesima volta della giornata fuori dagli alberi.

“…Laxus?” terminò Lisanna sotto shock.

Il biondo cercò di recuperare la sua aria da duro, ma le guance arrossate vanificarono i suoi sforzi, facendolo assomigliare terribilmente ad un bambino colto in fallo dalla mamma mentre ruba i biscotti. O forse semplicemente ad un ragazzo innamorato.

Mirajane ridacchiò.

“A quanto pare è stato lui a trovare te…” mormorò all’orecchio della sorella, prima di incamminarsi verso casa e lasciare ai due ragazzi la propria intimità.

 

 

 

Era la serata del Gran Ballo e una grande folla mormorante in costume era riunita nella Gilda di Fairy Tail, tutti aspettavano il grande momento della serata: la sfilata delle coppie che avrebbero aperto le danze. Ovviamente quando il Master aveva annunciato di aver bisogno di prodi guerrieri che affrontassero quell’impresa, era scattato un fuggi-fuggi epocale, ma infine grazie all’aiuto di Erza e Mira era riuscito a radunare un numero di coppie sufficiente per far fare bella figura alla sua Gilda.

Nessuno avrebbe riconosciuto nell’elegante salone da Ballo la più scapestrata di tutte le Gilde: il pavimento lustro, le panche rimosse, il bancone trasformato in un tavolo da buffet, enormi lampadari con cristalli che rifrangevano la luce in una moltitudine di arcobaleni, l’orchestra in un angolo della sala e una grossa scalinata per la sfilata; ma si sa, le donne di Fairy Tail non sono da sottovalutare, il Cavaliere e il Demone in particolare.

Improvvisamente le luci si spensero e la scalinata venne illuminata; Warren, vestito da banditore attirò l’attenzione della folla: il momento era giunto.

“Signori e signore, dalle profondità infernali, dove il magma incandescente ribolle: Il Re e la Regina dell’Inferno! Natsu Dragneel e Lucy Heartphilia!” la voce di Warren rimbombò nella sala suscitando mormorii curiosi e stupiti.

Dalla scalinata irruppero delle fiamme rossastre, che si avviluppavano su se stesse come vive, e camminando tra le loro spire fecero la loro entrata Natsu, nella sua camicia rossa, e Lucy, con un provocante e striminzito vestitino da diavolessa, con tanto di corna e coda come quelle del compagno.

Un coro di fischi e complimenti fecero arrossire la diavoletta, ma un braccio possessivo di Natsu stretto intorno alla sua vita e le occhiate di fuoco accompagnate dal sorriso che metteva in mostra i canini affilati, scoraggiarono qualunque pazzo stesse pensando di sedurla.

Warren richiamò nuovamente l’attenzione.

“Dalla loro fiaba d’amore e dolcezza: il Soldatino di Piombo e la Ballerina! Gajil Redfox e Levy McGarden!”

Con grande shock dei presenti sulle scale comparvero Gajil, il ragazzo più scorbutico e indisciplinato della Gilda, in uniforme militare senza maniche e strappata al ginocchio, mano nella mano con Levy, la maga più dolce di Fairy Tail, fasciata in un vestitino con la gonna di tulle bianco, simile ad un tutù.

Un coro di giubilo si levò dalla folla a quella vista e il Dragon Slayer del ferro avrebbe voluto fuggire a gambe levate, imbarazzato, ma un sorriso incoraggiante del gamberetto lo spinse a stringere più forte la sua piccola mano e giungere alla fine della scalinata.

“Dai fondali del mare più profondo, dal loro castello in corallo e perle: la Sirenetta e il suo Principe! Lluvia Loxar e Gray Fullbuster!”

Camminando su un ponte d’acqua cristallina invece che sulla scala, entrarono nella sala Lluvia, con tanto di coda da sirena e conchiglie sul seno, e Gray, un vero e proprio principe azzurro.

Sospiri languidi si alzarono rumorosi dalla parte femminile della sala, ma il braccio che la sirena fece passare attorno alla vita del suo amato principe, che cadde nell’imbarazzo più profondo, pose fine a qualsiasi illusione amorosa sul moro.

“Dal loro castello incantato, vittima di intrighi e maledizioni: la Bella e la Bestia! Evergreen ed Elfman!”

Sotto lo sguardo stupito dei compagni e degli ospiti, Elfman in versione Beast Soul ed Evergreen con un vestito giallo ottocentesco, scesero le scalinate. Eppure tutti si aspettavano che fosse vestita da fata…

“Dai cieli più puri, dove le divinità hanno la loro dimora: il Dio dei fulmini Thor e sua moglie Sif! Laxus Dreher e Lisanna Strauss!”

La discesa dei due dei avvenne nell’ammirazione più totale, intorno a loro fulmini e saette danzavano selvaggi, distraendo l’attenzione dalle guance arrossate del ragazzo il cui braccio avvolgeva protettivo la piccola albina, il cui seducente costume attirava più che uno sguardo.

“Dalle montagne innevate, dove spirano i venti più freddi: la Principessa delle Nevi e il suo Cavaliere! Mirajane Strauss e Freed Justine!”

L’eccitazione della folla raggiunse il culmine. Mirajane avanzava nel suo abito color del ghiaccio, che lasciava scoperte le braccia e le gambe nivee, mentre i capelli ondeggiavano leggiadri e sciolti sulle spalle delicate, donandole un’eterea bellezza; un piccolo ciondolo a forma di fiocco di neve pendeva da una catenina nell’incavo del collo, allacciatale poco prima dal suo cavaliere, che a braccetto con lei scendeva regale nella sua armatura. Gli occhi di Mira brillavano di una luce tanto luminosa da far impallidire quella delle stelle e il sorriso che rivolgeva a Freed avrebbe potuto sciogliere un sasso.

Mancava una coppia sola.

“Dalla Gilda più forte di Fiore, Fairy Tail: Titania, la Regina delle Fate, e Oberon, Re degli Elfi! Erza Scarlett e Gerard!”

Le urla entusiaste fecero tremare il soffitto, mentre Erza, fasciata in un elegante e seducente abito di tulle, con tanto di ali, fiera e maestosa raggiungeva la pista da ballo insieme al suo amato, che come principe non aveva nulla da invidiare a Gray.

“E che le danze abbiano inizio!” l’orchestra attaccò il primo brano, un lento, e tutti aspettavano che le coppie di Fairy Tail muovessero i primi passi.

Freed da vero gentiluomo si inchinò davanti alla sua dama e le porse una mano con eleganza.

“Mi concedi questo ballo?” chiese dolcemente guardandola negli occhi.

“Sì.” Rispose lei semplicemente prima di afferrare la sua mano e lasciarsi condurre al centro della pista. Con spontaneità allacciò le mani dietro al collo del ragazzo, che con delicatezza le strinse la schiena, per poi iniziare ad ondeggiare come due fiocchi di neve nel vento invernale, attirando gli sguardi ammirati di tutti gli ospiti.

Mira non si era mai sentita più felice: era tutto perfetto. A partire dalla gioia sul volto delle sue compagne, il cui merito, con orgoglio, poté attribuire a se stessa.

Grazie al costume seducente che le aveva consigliato, Lucy aveva finalmente dato una svegliata a Natsu, che non la lasciava andare un secondo; stessa cosa per Levy, tenuta sulla sua spalla da Gajil, estremamente geloso. Finalmente anche Lluvia poteva godersi un Ballo con il suo Gray, era bastato fare come le aveva suggerito Mira e fingere di voler andare con Lyon che lui l’aveva invitata. Evergreen, nonostante l’iniziale delusione, si era resa conto che quel costume, indossato sempre grazie alle indicazioni del Cupido della Gila, era più adatto al suo partner e ora pazientemente (o quasi) gli insegnava a ballare. Sua sorella volteggiava tra le braccia di un rigidissimo Laxus con un sorriso tanto luminoso di illuminare giorno la sale; era una fortuna che la sorella fosse riuscita a convincerla che Laxus, anche se non lo dimostrava era cotto di lei, altrimenti non avrebbe mai trovato la forza di provare ad invitarlo; “provare”, perché alla fine era stato lui a chiederle di accompagnarlo al Ballo. Ma la più grande soddisfazione di Mirajane era l’espressione di Erza e Gerard, che andava ben oltre la felicità comune, e se non fosse stato per lei che aveva chiesto a Lluvia di mandare una lettera a Meredy con il volantino del Ballo e la scritta “Abbiamo bisogno di Gerard”, la quale aveva poi convinto Gerard che Erza fosse in gravissimo pericolo e lui dovesse assolutamente precipitarsi da lei, il mago dai capelli blu non sarebbe mai tornato a Fairy Tail in tempo, non avrebbe mai scoperto il Gran Ballo e non avrebbe mai invitato Erza.

La cosa più importante, però, e che le regalava la gioia più profonda, era l’esser andata al Ballo con il ragazzo che amava. Se avesse potuto vedersi allo specchio in quel momento, tra le braccia di Freed, si sarebbe accorta che il suo volto non aveva niente a invidiare a quello delle compagne. Aveva la stessa identica luminosità, gli stessi occhi brillanti di gioia, le stesse labbra incurvate in un sorriso dolce, le stesse braccia tremanti per l’emozione che solo l’amore più profondo può dare.

E mentre la musica raggiungeva il suo culmine, Freed e Mirajane si ritrovarono in una bolla personale che li isolava da tutto il resto. Natsu e Gray che litigavano per chi avesse la compagna più bella, Gerard che si allontanava nel giardino assieme ad Erza dalla stessa porta da cui erano passati Ever con Elfman e Gajil con in spalla Levy, Laxus che baciava con dolcezza Lisanna: tutti erano spariti. C’erano solo loro due. Tra loro un silenzio complice: non c’era bisogno di parole. L’imbarazzo svanito tra un passo di danza e l’altro.

Sulle ultime note della canzone, Mirajane si alzò in punta di piedi per porre un casto e dolce bacio sulle labbra di Freed, che rispose con passione a quelle labbra morbide e delicate.

Quando si separarono per riprendere fiato, entrambi con le gote arrossate, Freed trovò il coraggio per dire quelle parole che da tempo lo assillavano.

“Mira io ti a…”

“ATTENZIONEEEEEEEE!” l’urlo belluino di Gray e Natsu non riuscì ad avvisare in tempo i due piccioncini e una gigantesca ciotola di punch cadde loro in testa, bagnandoli completamente di quella bevanda viola e appiccicosa.

Un secondo di silenzio cadde sulla sala. Il tempo parve congelarsi.

Natsu e Gray deglutirono e impallidirono di colpo.

Una vampata di fiamme viola si innalzò dal centro della pista.

“Come avete osato interromperci?! Volete la morte?!” chiese con voce sadica Satan Soul, aprendo le grandi e nere ali membranose, mentre la coda squamata frustava l’aria intorno a lei; gli occhi portavano scritto “vendetta” e famelica si leccò le labbra rosso sangue, mostrando i canini bianchi e affilati.

“Ve la faremo pagare per questo affronto…” Disse con tono cupo e roco The Dark Freed, nella sua armatura oscura e con gli occhi viola, estraendo il suo fioretto e scuotendo le sue ali; sul suo petto brillava viva e inquietante la scritta "Darkness".

“Oh-oh…”

 

Dall’alto della scalinata il Master, nel suo costume da gatto con gli stivali, sospirò divertito scuotendo la testa: mai che si potesse avere un Ballo tranquillo lì a Fairy Tail…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: StelladelLeone