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Autore: Zomi    18/08/2013    8 recensioni
Il moro aveva giocato a ruba bandiera la mattina stessa con la sciarpa della rossa, perdendola chissà dove, e ora lei si trovava a governare la nave all’acciacco del vento gelido, ghiacciandosi la gola, mentre lui si beava di quella corrente, standosene a petto nudo sulla polena.
Gli aveva augurato di prendersi un accidenti, un raffreddore coi contro fiocchi e invece…
-ETCIU’!!!!-
… e invece se lo era presa lei.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MOCCIOSE AMMALATE E BUZZURRI APPROFITTATORI



 
Era impossibile.
Inammissibile.
Aveva urlato per tutto il giorno precedente contro Rufy, picchiandolo e ammonendolo ripetutamente per averle perso la sciarpa, ottima per proteggersi dal dannato vento che soffiava boreale sulla Sunny in quel tratto di Nuovo Mondo, strillando come una pazza e spaventando ogni creatura marina e non.
Il moro aveva giocato a ruba bandiera la mattina stessa con la sciarpa della rossa, perdendola chissà dove, e ora lei si trovava a governare la nave all’acciacco del vento gelido, ghiacciandosi la gola, mentre lui si beava di quella corrente, standosene a petto nudo sulla polena.
Gli aveva augurato di prendersi un accidenti, un raffreddore coi contro fiocchi e invece…
-ETCIU’!!!!-
… e invece se lo era presa lei.
-Dannato baka di gomma…- borbottò Nami, stringendosi nel suo maglioncino azzurro.
Tremava come un foglia, riempiendo montagne di fazzoletti con scorie radioattive e schifose, tirando su con il naso migliaia di volte al minuto, onde evitare di macchiare le sue adorate cartine col muco giallognolo e umidiccio che le scendeva dalle narici a ogni respiro.
-Tutta colpa sua…- tracciò una linea sulla carta millimetrata, infossando il visino imbronciato -… se non mi avesse perso la sciarpa, non avrei preso freddo…- socchiuse gli occhi irritati, controllando i calcoli scribacchiati sul taccuino -… e invece mi ritrovo qui a…-
-… a gocciolare come una mocciosa-
Si voltò di scatto verso la porta del suo studio, da cui Zoro stava entrando reggendo un piatte fumante di zuppa.
-Da parte del cuoco…- borbottò, posandolo su un angolo libero della scrivania ricolma di libri e matite varie.
-Ah… grazie…- bofonchiò la rossa, massaggiandosi le tempie e abbandonandosi allo schienale della sedia su cui sedeva.
Non aveva voglia di picchiarlo per il suo commento, ne di litigare.
In fin dei conti, ma proprio sulla fine, un po’ di ragione ce l’aveva: sembrava una mocciosa influenzata in quello stato.
Chiuse gli occhi, sentendoseli infiammati e sul punto di esplodere, rilassandosi un attimo.
-Dovresti riposare…- sentì il verde borbottare roco.
-È quello che sto cerando di fare, se la smetti di grufolare…- lo rimbeccò, stringendo le palpebre.
Ecco, ora ci si metteva anche la testa a farle male: le girava e pulsava come una lampadina accesa.
-Ah, e da quando in qua “riposare” vuol dire immergersi per ore tra cartine nautiche, matite, paralleli, meridiani e…- un foglio di carta soffiò venendo raccolto da una mano rozza dello spadaccino -… conti assurdi?!?-
-Non sono assurdi…- aprì un occhio, fulminandolo -… sono esatti e… ah, ma che te lo dico a fare: non capiresti…-
Zoro storse le labbra, incrociando le braccia al petto.
Stupida mocciosa.
-Il cuoco vuole che mangi qualcosa…- le indicò con un movimento del mento il piatto di zuppa.
-Ringrazialo ma non ho fame…-
Si piegò sulla scrivania, puntellandosi il capo dolente.
Ma perché tutte a lei?
-Ha detto che devi mangiare…- continuò, spingendole il piatto contro il gomito piegato -… altrimenti, parole dette da lui, è pronto a “imboccarti se non te la senti”…-
Alzò il viso verso quello ghignate del verde, pronta a soffocarlo.
Se solo avesse osato aggiungere una delle sue battute idiote, lei…
-… proprio come si fa con le mocciose ammalate-
Ecco, appunto.
Si alzò con impeto dalla sedia, reggendosi con una mano al bordo della scrivania.
-Senti un po’, idiota…- barcollò debole -… starò pure male, ma tu non hai alcun diritto a prendermi per il cu…-
-Si che ce l’ho-
Strabuzzò gli occhi nocciola.
Che aveva detto?!? Voleva forse morire?!?
-Cosa?- sibilò, pronta ad accecargli l’unico occhio sano rimastogli con una matita appuntita.
-Ho il diritto a prenderti…- le afferrò con forza un polso, portandosela vicino -… e portarti a letto…- con un movimento troppo veloce per i sensi affaticati della navigatrice, la prese in braccio, facendola sussultare.
-E obbligarti a riposare- sbottò, avanzando fuori dallo studio a grandi falcate.
-Ma io…-
-Niente obbiezioni- ammutolì ogni sua protesta, stringendo la presa sotto le gambe molli e deboli –Ora ti rinchiudo in camere e riposi-
Aprì con un calcio la porta della cabina delle ragazze, scaraventando Nami sul suo letto, prima di richiudersi la porta dietro di se.
-Buzzurro!!!!- urlò contrariata la rossa, lanciando un cuscino contro la porta chiusa.
-Zitta e infilati sotto le coperte- ordinò da dietro l’uscio –Vado a prendere altra zuppa e dei libri da Robin, e poi torno…-
-Come torni?!?-
-Bhè…- entrò con il capo, ghignandole in faccia –Qualcuno dovrà tenerti sott’occhio, no?-
Nami arrossì, piegando le ginocchia al petto.
-Nel caso stessi male?- borbottò, immaginandosi il bel Roronoa tutto intento ad asciugarle la fronte madida di sudore per un’improvvisa febbre.
Scene da romanzi strappa lacrime e iper zuccherosi.
-Per evitare che scappi in giro, spargendo germi ovunque… considerati in quarantena da oggi-
Un altro cuscino si spalmò contro la porta, evitato fortunatamente da Zoro che la richiuse velocemente.
-Sei un idiota!!!!- sentì la rossa sbraitare contrariata.
Ghignate, si avviò verso la cucina, infossando le mani nei pantaloni.
Stupida mocciosa.
Ancora non aveva capito che voleva solo stare con lei, prendersene cura, tenendosela tutta per se, seppur ammalata e irritante, per un giorno intero.
Certo, avrebbe potuto chiederle di passare qualche ora assieme, ma il suo orgoglio glielo impediva.
E poi, Nami raffreddata e col naso gocciolante… un’occasione più unica che rara di chiamarla, con la ragione dalla sua parte, Mocciosa.
Uhm, forse avrebbe dovuto proporre più spesso al capitano di giocare a ruba bandiera con gli indumenti della cartografa…

   
 
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