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Autore: ShellyyStunnaITA    18/08/2013    3 recensioni
Quando qualcuno è vittima di bullismo e tu sei solo uno spettatore, non startene lì a guardare. Dovresti sempre dare una mano prima che sia troppo tardi.
Anche i ragazzi hanno dei sentimenti, proprio come Justin.
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Appoggiato al bordo del lavandino, chiusi gli occhi e abbassai lo sguardo, le mie labbra tremavano per la voglia di piangere.
'Non piaci a nessuno.'
'Sei inutile .'
'Hai cercato di ucciderti, sei uno psicopatico.'
'Prendi altre pillole, magari questa volta muori sul serio.'
'Vogliono tutti che tu muoia.'
Aprendo gli occhi, tirai su col naso mentre le lacrime mi rigavano le guance, sentii una fitta allo stomaco appena un lamento uscì dalla mia bocca e rabbrividii al pensiero di ciò che la gente mi urlava contro o che diceva alle mie spalle.
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Così capii che ero un casino e fissai il vuoto, in quel momento stavo più piangendo che pensando, avevo un'espressione trascurata sul volto e delle gocce calde cadevano dalle mie ciglia e i capelli bagnati erano incollati alla fronte a causa del getto della doccia.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason McCann, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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"You're so mean to him"






"Dolcetto o scherzetto?" Il campanello suonò un paio di volte.

Balzai fino alla porta, afferrando il recipiente con le caramelle ormai quasi vuoto. La aprii e mi trovai davanti agli occhi una piccola Cappuccetto Rosso. "Sei fortunata, sei il mio ultimo dolcetto o scherzetto." 

Lei ridacchiò, guardandomi mentre buttavo una manciata di caramelle nella sua borsetta. "Wow, sono tantissime."

"Lo so, io non ne ho più bisogno, dubito che verrà qualche altro dolcetto o scherzetto." Stanca mi passai una mano tra i capelli, sospirai e le rivolsi un leggero sorriso.

"Grazie." Si voltò correndo lungo il sentiero di ciottoli.

Chiusi la porta sospirando appena mia madre entrò nel soggiorno. "Sono finite finalmente." Risi, prendendo il recipiente di plastica e gettandolo sul divano a pochi metri da me. "Sono già pronti i biscotti?"

Lei incrociò le braccia e mi fulminò con lo sguardo, costringendomi a guardarla. "Ashley, c'è un cane nel nostro cortile." Si avvicinò di qualche passo. "Ne sai qualcosa?"

Mi ci volle qualche secondo per mettere insieme ciò che aveva detto. Voglio dire, a lei non piacciono i cani quindi questo le dava fastidio, "Davvero?" Aggrottai la fronte prima di superarla, ma mi fermai e mi voltai. "Di che razza è?"

"Non ne ho idea, non l'ho guardato bene, comunque chiamerò il canile."

"No!" Gridai senza accorgermene e lei mi guardò di nuovo storta. "Ehm... forse ha un collare." Mi strinsi nelle spalle, continuando a camminare verso la cucina ed entrando nel secondo soggiorno. 

Quando aprii la porta a vetri scorrevole che conduceva al cortile, un pastore tedesco corse velocemente verso di me con la lingua fuori dalla bocca e la mia prima reazione fu sorridere e inginocchiarmi al suo livello, capendo che era amichevole.

"Oddio" sorrisi tranquillamente senza fiato, passandogli le mani sul collo finché non sentii il collare. Girandolo, cercai il nome.

Maggie. Sollevai un sopracciglio leggendo quel nome raro ma carino e aprii di nuovo la porta scorrevole. "L'indirizzo è proprio dietro l'isolato, posso andarci?" 

Mia madre sospirò pensandoci su. "Fai attenzione, okay?"

"Mhm, certo." Mi alzai, tenendo il collare e guardai verso il cortile. "Come ha fatto ad entrare?"

"Il cancello laterale è rimasto aperto."

Iniziai a camminare mentre il cane era dietro di me, e notai che il cancello era aperto. Mi avvicinai, appena vidi che Maggie mi stava al passo la lasciai, sperando che non scappasse le feci un segno, sospirando quando lei continuò a seguirmi.

Salii sopra i mattoni aiutandomi ad arrivare a chiudere il cancello, ci riuscii e continuai a camminare insieme al cane. "Dai, Meggie!" Dissi ad alta voce e lei venne volentieri verso di me, mi sentii orgogliosa perché mi aveva obbedito, e iniziammo a camminare lungo la strada.

Dopo qualche minuto girammo l'angolo e fissai il cane un paio di volte per assicurarmi che non scappasse, e non lo fece. Era molto obbediente e io ero un po' come questo cane. 

E' un po' da pazzi passeggiare quasi alle nove la sera di Halloween perché non sai cosa potrebbe succederti.

Mi guardai intorno mentre rallentavo sulla Westfield Avenue, fermandomi a controllare l'indirizzo inciso sul collare di Maggie.

Mi avvicinai strofinandomi le gambe mentre lei mi seguiva e si sedette a pochi metri da me, come se sapesse che quella era casa sua.

Suonai il campanello, ma poi pensai che non c'era nessuno in casa perché le luci erano spente.

Guardai Maggie sospirando profondamente prima di guardare di nuovo di fronte a me, le porte si aprirono e apparve un ragazzo dai capelli arruffati e gli occhi nocciola che aveva circa la mia età.

"Ehm...ciao, questo è il tuo cane?" I miei occhi guardarono le sue mani che afferravano un palloncino pieno di un liquido scuro, ma distolsi subito lo sguardo.

Dovrei avere paura? Provai ad ignorarlo, non volevo sembrare maleducata.

"Oh, cazzo." Borbottò fissando il cane. "Justin" Chiamò girandosi verso la casa e notai una scala.

Goffamente sbirciai l'interno della casa, guardando tutto ciò che c'era.

Non comportarti come se non lo stessi facendo.

"Che c'è?" Urlò qualcuno con un tono un po' irritato.

Il ragazzo alla porta sospirò infastidito e poi mi guardò. "Scusami, quell'idiota di mio fratello la perde sempre, dove l'hai trovata?" 

"Era nel mio cortile." Risi leggermente guardando in alto e ci vidi doppio.

Pensai che stavo impazzendo, perché l'altro ragazzo che si stava avvicinando sembrava uguale a questo ragazzo sulla porta.

"Che c'è?" Sospirò guardando colui che presumo fosse il fratello, prima che i suoi occhi guardarono proprio nei miei e all'improvviso impallidì distogliendo lo sguardo.

Io arrossii imbarazzata.

Beh, questo fece abbassare la mia autostima...

Alzai confusa un sopracciglio e risi leggermente per allentare la tensione. "Questo è il vostro cane...giusto?" Chiesi.

"Già...beh, è di mio fratello. Scusa, lui è un po' strano...quando ci sono ragazze in giro." Borbottò l'altro, aprendo un po' di più la porta. "Maggie!" Gridò. "Entra in casa, cazzo."

Maggie si alzò di colpo e si affrettò ad entrare. Il suo tono di voce mi aveva seriamente spaventata.

Alzai le sopracciglia fissando il suo abbigliamento, una giacca con un cappuccio nero, jeans scoloriti strappati e Vans nere.

Ma ero ancora curiosa di sapere dei palloncini d'aqua.

"Perché hai dei palloncini d'acqua?" Chiesi senza girarci troppo intorno.

Voglio dire, non voglio che lui pensi che io sia schietta o maleducata a chiedere queste cose ma vi ricordo che anche lui è stato un po' duro.

Si guardò le mani, poi si strinse nelle spalle. "Pensavo che fossi un dolcetto o scherzetto." Sorrise leggermente, rimettendo i palloncini in un secchio pieno di altri palloncini d'acqua.

Risi, sentendomi un po' più sollevata.

"Quindi non hai deciso di vestirti quest'anno?" Incrociò le braccia appoggiandosi contro la porta spalancata.

Mi uscì una risatina, e indicai il suo abbigliamento. "Suppongo che nemmeno tu l'abbia fatto."

"Si che l'ho fatto." Mi puntò un dito contro, indicandomi di restare lì mentre lui andava a fare una cosa veloce.

E tornò nel giro di pochi secondi, indossando una maschera di scheletro.

Risi leggermente. "Perché, comunque? Cosa dovrebbe essere?" 

Si tolse la maschera, scrollando le spalle. "Non lo so, una merda...morta." Sorrise. "Però ho avuto un sacco di caramelle." Mi guardò raddrizzadosi.

Annuii, soffiando attraverso le narici.

"Come ti chiami, bellezza?" Mi guardò.

Quando lo guardai, i suoi occhi erano fissi nei miei.

Dovrei dirglielo? Ero un poco esitante in quel momento perché lui non sembrava molto una brava persona.

"Non avere paura, non voglio farti niente." Sorrise. "E' solo per curiosità."

Ecco che risposi.

"Ashley." Misi un braccio dietro la schiena.

"Ashley..." Ripetè lui annuendo lentamente come se stesse fissando bene il mio nome nel suo cervello. "Io sono Jason. Come mai non ti ho mai vista da queste parti?"

Mi strinsi nelle spalle, sentendomi un'idiota. "Mi sono trasferita qui appena la settimana scorsa."

"Beh, ti va di entrare?" Mi guardò con curiosità. "Abbiamo i biscotti di Halloween...beh li ha fatti quel gay di mio fratello, non so perché nessuno sia qui a mangiarli."

Ridacchiai silenziosamente. "Sei così cattivo con lui."

Un sorrisetto apparve sul suo volto, aprendo di più la porta e permettendomi di dare un'altra occhiata. "Allora?" Chiese.

Mi morsi il labbro. "Non lo so..."

"Fa davvero freddo fuori e poi se appena arrivata. Non puoi andartene come se fosse una perdita di tempo, dai." Disse fissandomi.

Mi leccai le labbra e entrai in casa guardandomi intorno.

Ero davvero impressionata da tutto ciò..

Guardai verso di lui, che chiuse la porta e accese un'altra luce così l'interno era molto più luminoso. "Quindi, tuo fratello si chiama Justin?"

Mi guardò confuso e iniziò a camminare lungo l'ampio corridoio, lo seguii e si fermò accanto a un'altra porta. "Sei la prima ragazza che parla di lui senza dire cose negative." 

"Ah.." In quell'istante mi sentii male per lui. "La gente è cattiva con lui?"

Ridacchiò leggermente appena entrammo nella cucina e prese un biscotto decorato dalla teglia d'argento nel forno. "Non ne hai idea.." Alzò lo sguardo verso di me. "Ma io non sono come lui, sono completamente l'opposto."

Presi un biscotto, ammirando la precisione con cui era stato decorato e diedi un morso.

"Jason, chi era al-" Mi voltai e vidi Justin che di colpo sembrò evitare il mio sguardo.

Sorrisi educatamente. "Li hai fatti tu questi biscotti?" Chiesi, alzando il biscotto che avevo in mano e mordendolo.

"Uh...uhm..." Lui guardò Jason, sembrava come se stesse per avere un attacco di panico. "Si..." Disse alla fine, leccandosi le labbra e evitando di guardarmi mentre entrava in cucina.

Guardai Jason.

Lui si strinse nelle spalle, agitando una mano in modo altezzoso. "Non preoccuparti di lui, è un po' gay."

Justin si fermò, guardò Jason e aprì il frigo. "Non sono gay." Mormorò, prendendo un cartone di latte e richiudendo il frigorifero.

La differenza tra Jason e Justin era difficile da individuare, perché davvero sembravano un'immagine a specchio. Solo che Justin portava un paio di occhiali e il suo imbarazzo era evidente.

"Davvero?" Jason si voltò a guardare Justin. "Pensavo che lo fossi, siccome non hai amici, sei pietoso e qualcuno ha fatto in modo che tutta la scuola sapesse che hai bevuto troppa candeggina-"

"Jason!" Sibilò, i suoi occhi diventarono un po' lucidi. Guardò qualche secondo verso di me, che ero praticamente tenuta fuori da quello che stava dicendo.

Ero tentata a dire qualcosa, ma pensai che non erano cose di cui io dovevo preoccuparmi.

Sospirò bruscamente prima di scuotere la testa e lasciare la stanza, era diventato rosso.

"E' stato davvero cattivo da parte tua.." Sussurrai, completamente scioccata.

Lui agitò una mano verso di me, finendo il suo biscotto prima di prendere un bicchiere di plastica e versarci del latte. "Gli parlo sempre in quel modo, non preoccuparti. E' sempre così incazzato."

Gli rivolsi un sorrisetto dolce. "Però, i suoi biscotti sono buoni." Dissi.

"Questa è un'altra cosa" Mi guardò. "Li cuoce in forno."

Alzai gli occhi scherzosamente, il mio sguardo cadde sull'orologio del forno. Erano quasi le dieci. "Oh mio- oh, devo andare." Mi asciugai le mani sui jeans. "Uh, grazie per i biscotti Jas-"

"Aspetta, mi dai il tuo numero?" Mi guardò.

"Uh.." Ero completamente tentata a darglielo. "Certo."

Jason mi passò il suo telefono mentre i suoi occhi erano fissi su di me. "Che scuola frequenti?"

Cercai di capire come usare il suo telefono, guardandomi intorno. "Beh, mi hanno trasferita alla Sweetwater High." Inserii il mio numero nei suoi contatti e gli misi il telefono davanti alla faccia quando ebbi finito.

Prendendolo, mi sorrise. "Allora spero di vederti domani." Mi superò, guardandomi di nuovo. "Ti accompagno a casa, ok?" 

"Oh, sto bene così. Non vorrei che mia madre mi vedesse tornare a casa con un ragazzo."

Lui annuì comprensivo, camminando verso la grande porta aperta che conduceva al corridoio e si fermò di nuovo, voltandosi verso di me e sorridendo.

"Che c'è?" Alzai le sopracciglia.

"Vuoi vedere una cosa divertente?" Piegò la testa di lato, afferrando il secchio con i palloncini d'acqua.

"Oddio..." Sospirai, incrociando le braccia.

Jason fece qualche passo mettendo la testa nel salotto dove presumo ci fosse Justin, poi prese qualche palloncino bello grassoccio e lo lanciò, sentii un lamento irritato.

"E che cazzo, amico!" Si lamentò Justin con la sua voce dolce.

Jason non la smetteva di ridere mentre mi accompagnava verso la porta, la aprì e mi fisso.

Non avevo potuto far a meno di ridere anch'io per le parole di Justin, anche se mi sentivo davvero cattiva. "Perché sei-" Scoppiai a ridere di nuovo, poi scossi la testa superando Jason, e vidi Justin ricoperto di un liquido nero.

Che diavolo era?

"Che c'è?" Jason guardò verso Justin, fulminandolo con lo sguardo. "E' Halloween, cosa ti aspettavi da me? Un abbraccio?"

"Non avresti dovuto farlo! Soprattutto quando c'è qualcuno a casa!" Si tolse gli occhiali, guardando Jason. "Li hai completamente rovinati, domani me ne comprerai un paio nuovo!"

Ora che me ne rendo conto, credo che sia vernice. Dio, devo essere rimasta a fissarlo come una stupida.

"Ehm, no." Jason rise. "Puliscili e basta, sei stupido?" 

"Sai quanto tempo ci vorrà per pulirli?" Deglutì alzando un po' la voce.

Jason si mise semplicemente a ridere. "No, e non mi interessa."

Corrugai la fronte.

Lui sospirò, andandosene di nuovo.

Aggrottai le sopracciglia. "Perché lui è così.. beh, lo sai.."

"Stupido." Rispose Jason. "E' solo strano, lascialo perdere."

Mi morsi il labbro cominciando a camminare verso la porta, poi mi voltai e vidi che lui mi stava seguendo.

Incrociò le braccia. "Sei sicura che non vuoi che ti accompagni? Dove abiti?"

Sorrisi e scossi la testa. "Abito dietro l'isolato. Sto bene."

"Okay, 'notte." Mi fece l'occhiolino prima di tornare in casa, chiudendo la porta dietro di lui.

Sospirai, mettendo le mani nelle tasche dei jeans attillati e iniziai a camminare sui mattoni colorati del vialetto.

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Characters:
Ashley Matilda Robins | Justin Drew Bieber | Jason Deming McCann | Arvin | David | Priscilla | Anthony | Jasmine | Eryn | Tatum | Missa


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