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Autore: CateSmith4    19/08/2013    0 recensioni
La mia vita è concentrata su poche cose. Non sono una ragazza tutta da scoprire o cose simili, sono semplice: amo il rock, odio l'estate, suono la chitarra e per ora l'unica cosa che vorrei fare molto più spesso è viaggiare. Passo ore ed ore nella mia cameretta attaccata ad un computer per un semplice motivo, odio la tv. Da un anno a questa parte sono ingrassata, non di molto ma lo sono. Mi vedo brutta e bla bla bla. 'Robusta' è la mia targhetta, mentre quella di mia sorella è 'modella', infatti qui al liceo tutti amano lei e io sono solo la sua sorellina secchiona. I ragazzi si avvicinano a me solo per passargli i compiti o cose simili, tutti tranne il mio migliore amico di sempre Finn, tipico vicino di casa con cui ho passato tutta la mia infanzia eccetera eccetera. Posso solo dire che non potevo scegliere vicino di casa migliore! Questa è la mia vita da adolescente di 16 anni, questa sono io, Zoe.
Genere: Avventura, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 1
È arrivato giugno e il caldo si sente, eccome se si sente. Non può esserci momento dell’anno peggiore: l’inizio dell’estate e la fine della scuola. Vi sembrerò matta, lo so, ma che ci posso fare? Io amo l’inverno e qui a Nashville in Tennessee non posso lamentarmi, ma quando arriva l’estate si sente. Mi dispiace per la fine della scuola perché mi piace andarci, riempie una buona parte della mia giornata e non mi dispiace affatto, anche perché a scuola mi sento molto tranquilla. Un’altra cosa che odio della fine della scuola è il ballo di fine anno, ovviamente siamo agli sgoccioli, siamo esattamente a tre settimane prima dell’evento e io non ho ancora trovato nessuno con cui andare. Sicuramente finirà come i due anni precedenti in cui sono finita ad andare al ballo con Finn. Bene ora mi sembra il caso che mi alzi da questo letto, farò tardi a scuola. Dopo essermi fatta una bella doccia per togliermi di dosso il sudore della notte precedente, vado a fare colazione ed è sempre brutto sedersi accanto a quella vipera di mia sorella Donnah. –Buongiorno Donnah-  -Buongiorno peste, vorrei avvertirti solo che sei ben 5 minuti in ritardo se non ti sbrighi prenderai il pullmino- disse sistemandosi i suoi lunghi capelli biondi -dammi tempo- risposi io con una smorfia. I nostri genitori erano già andati a lavorare, come ogni giorno e il venerdì qui nel paese dove vivo io il pullmino non passa quindi dovevo per forza andare con quella vipera a scuola, ma lei è troppo tonta per ricordarsi di questo. La cosa non mi stupisce anche perché nella sua testa molto probabilmente c’è solo rosa e brillantini. Finii la mia colazione e andai in camera a prepararmi, mi misi la musica a palla e dopo qualche minuto finii di prepararmi. È già da un anno a questa parte che utilizzo un filino di trucco giusto per essere presentabile, anche se nessuno lo aveva mai notato. Copri occhiaie, mascara e andavo bene. Misi i libri nello zaino e puntualmente finii per aspettare che Donnah finisse di mettersi quella maschera che lei chiama trucco. Nel frattempo ricevetti una chiamata da parte di Finn: -ehi Zoe, potresti darmi un passaggio oggi? La macchina dei miei si è fusa..- -tranquillo certo che puoi, se sei pronto vieni a casa.. qui ne abbiamo ancora per molto- -ahah Donnah?- -che domande, ovvio!- chiusi la chiamata e pochi minuti dopo arrivò Finn che si fiondò a prendere le sue barrette preferite, mi sorrise mentre mangiava e io ricambiai.
Arrivammo a scuola finalmente e la campanella suonò proprio quando scendemmo dalla macchina, io e Finn corremmo come non mai arrivando ovviamente tardi e finimmo dritti dal preside che ci diede il foglietto del ritardo, uscimmo dalla stanza e leggemmo la punizione ‘pulire palestra’, ci fiondammo alla bacheca per vedere se oltre noi ci fosse qualcun altro ma nulla, solo noi. Ci aspettava un bel lavoro, entrammo in classe dopo aver visto la fastidiosissima faccia soddisfatta della prof. All’intervallo come nostro solito andammo nel giardino della scuola e io feci la mia solita predica a Finn di quanto fosse bello Jack, il capitano della squadra di football, gentile come pochi ma rispettato da tutti. Alto moro ma con gli occhi più verdi del mondo! Era davvero bellissimo. – Non mi chiederà mai di andare al ballo con lui.. sono troppo grassa- -mettiti in testa che non è così, basta! Ok forse hai uno o due chili di troppo ma non sei una cicciona, a me piaci, ovviamente non ci proverei mai, ma sei una bella ragazza- io gli sorrisi e lo abbracciai anche se restavo dello stesso parere. Poco dopo sentii chiamarmi, mi girai e sentii –sei libera  stasera?-
  
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