Fanfic su attori > Leonardo DiCaprio
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Autore: BrokebackGotUsGood    19/08/2013    5 recensioni
Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, colleghi e inseparabili migliori amici.
Ma può essere che da una bella amicizia possa nascere qualcosa di più...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    Cuore nero scuro I think I love you.Cuore nero scuro




               

                Kate     



   

 

Dal primo momento in cui lo vidi capii che era speciale. 
A primo impatto poteva sembrare il classico fighettino biondo con gli occhi azzurri che se ne frega del resto del mondo, ma io, per qualche ragione a me tuttora ignota, sapevo che lui, Leonardo DiCaprio, era diverso da tutti gli altri. Me lo sentivo. 
Lo capivo dal suo smagliante sorriso, così sincero e caloroso, dalla luce nei suoi occhi che esprimevano tutt'altro che menefreghismo e dai modi gentili che ha usato con me sin da subito. 
Ricordo ancora il nostro primo incontro, sul set di "Titanic". 
"Sono Leonardo, molto piacere" disse stringendomi la mano.
"Kate" risposi con un sorriso. 
"Ciao, Kate. Sarà un piacere lavorare al fianco di una bella ragazza come te". 
Riuscì a farmi arrossire già dopo due secondi passati dalla nostra presentazione, ma non mi sentivo timida o imbarazzata, solo...lusingata. 
Perché, diciamocelo, sentirsi fare dei complimenti da un gran pezzo di ragazzo come lui non era una cosa che accadeva tutti i giorni.
Aveva recitato in molti altri film in passato, "Romeo + Giulietta" era quello che lo aveva reso noto, e quindi avevo già sentito parlare di lui, ma mai pensavo che in pochi mesi sarebbe diventato il mio migliore amico. 
"Titanic" divenne uno dei film più famosi della storia del cinema e rese Leonardo una star internazionale, e c'era stato un periodo in cui forse si stava lasciando un po' andare, chi non lo avrebbe fatto? Ma si riprese quasi immediatamente e continuammo a tenerci in contatto. Non mi aveva deluso, sapevo che non sarebbe stato in grado di farlo.
Già, non si era dimenticato di me, e la cosa ovviamente non poté che rendermi estremamente felice. 
Uscivamo con altri amici oppure da soli, andavamo alla prima festa che capitava, anche di sconosciuti, bevevamo qualche bicchiere di troppo e andavamo in giro per la città a ridere come matti, ed erano quelli i momenti in cui mi sentivo libera, felice e veramente me stessa, ogni singolo momento che trascorrevo con lui.
«Che ne dici, Kate?». 
Ad un tratto mi accorsi che Leonardo mi stava parlando, e io non avevo seguito mezza parola. 
Per un attimo non mi ricordai neanche in che luogo ci trovavamo: ah, già, in un ristorante italiano. 
«Eh?» fu l'unico suono che uscì dalla mia bocca. 
Lui socchiuse gli occhi e inclinò leggermente la testa di lato. «Hai ascoltato quello che ti ho detto?» 
«Direi di no,» intervenne Billy, che era uscito con noi e si era offerto di pagarci il pranzo «è con la testa tra le nuvole»
«Stavo solo pensando» dissi facendo un gesto con la mano di lasciar perdere la questione.
«A cosa?» chiese Leo, incuriosito. 
«Niente di importante. Stavi dicendo?» 
Sospirò e alzò gli occhi al cielo, sorridendo. «Ti stavo dicendo, Kate, che potremmo chiamare anche Danny, domani, e andare tutti a casa mia, se ti va». 
Sarei potuta restare a guardarlo per giorni interi, se ne avessi avuto la possibilità. 
Ogni volta che mi tuffavo nei suoi occhi azzurri mi ci perdevo e non volevo più uscirne, e ogni tanto pensavo a come sarebbe stato accarezzare quel viso dai lineamenti angelici, baciare quelle labbra così apparentemente soffici... 
"Smettila" mi rimproverai.
«Oh, certo» 
«Grande. Bene, ora vado, ragazzi, ci vediamo domani!». 
Fece un cenno di saluto con la mano e si voltò, per poi recarsi verso l'uscita, e per qualche motivo mi ritrovai a seguirlo con lo sguardo. 
«Terra chiama Kate?». Billy mi agitò la mano davanti agli occhi come per svegliarmi da un'ipnosi, e mi guardò con un sorrisetto divertito. «Dì un po', non è che per caso ti sei invaghita di Leo?» 
«Cosa?! No! Io...no!» 
«Va bene, va bene, scusa, è che...sei diventata rossa come un peperone». Scoppiò in una sonora risata e io, incenerendolo con lo sguardo, mi alzai dalla sedia e mi rimisi la borsa in spalla. 
«A domani, Billy» 
«Hey, no, aspetta!» cercò di fermarmi, sempre ridendo «Non volevo farti arrabbiare! Torna qui, dolcezza!» 
«Ho da fare» conclusi frettolosa, mi voltai e uscii dal ristorante a passo svelto, ancora rossa in viso. 
"Dì un po', non è che per caso ti sei invaghita di Leo?" ripetei nella mia mente. 
"No" mi risposi.
 

   
 
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