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Autore: Stregatta    23/02/2008    16 recensioni
Bill richiuse la porta della camera con un calcio,innervosito. Quando non capiva qualcosa diventava furioso. E in quel momento non capiva nulla del comportamento del fratello,del mutamento avvenuto in lui da qualche giorno…
Eh, se solo sapessi a cosa stai per andare incontro, Bill Kaulitz... [ultimo capitolo + epilogo ]
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Placebo, Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wicked 1 DISCLAIMER : Ok… E’ un pairing un po’ strano. Anzi, più che pairing è un triangolo. Spero che nessuno si senta offeso da questo parto di quella cloaca fangirlistica che è diventata la mia mente da giugno a questa parte ( …sono un mostro XD! ), e vorrei ricordare che ciò che vi apprestate a leggere è pura, purissima fiction, un distillato di menzogne privo di alcun tornaconto economico ( sinceramente… Mi paghereste per scrivere cose simili XD ? ).
Ho semplicemente preso la realtà e l’ho distorta come meglio mi pareva ( vi sono diversi dati oggettivi un po’ sfalsati e inventati, in effetti *mette le mani avanti* ) per puro diletto personale, e forse anche vostro, chissà… C’è un solo modo per scoprirlo, e sapete tutti qual è XD…

Enjoy!


                                                           

Wicked Game


                                                                     

I

                                                                                                
                                                                                                

What a wicked thing to do
                                                                                                To let me dream of you….


                                                                                                    


Bill Kaulitz si reputava un ragazzo abbastanza intelligente.
Questa era l’opinione di quasi tutti coloro che avessero avuto a che fare con lui.
Le maestre delle elementari asserivano che fosse un bambino sveglio e attento ai particolari, opinione confermata negli anni seguenti dalle professoresse e professori dei livelli scolastici superiori.
Insomma,tanto ottuso non era.
E allora perché diamine non riusciva a venire a capo di ciò che stava succedendo al suo gemello?

Tom.
Tom, alias “Sex Gott”.
Tom il cinico.
Tom che la mattina entrava ed usciva dal bagno nell’arco di cinque minuti, che non era ossessionato dalla sua immagine riflessa nello specchio… Cioè,non nella stessa misura di Bill, perlomeno.
Tom che odiava canticchiare.
Tom che in quel momento si trovava sotto la doccia da mezz’ora, sbraitando a squarciagola le parole di quella che a Bill pareva proprio una canzone d’amore.
Bill sbuffò,facendo svolazzare una ciocca di capelli riccamente cotonati, mentre esaminava il proprio viso allo specchio nella sua stanza, alla ricerca di eventuali imperfezioni nel trucco impeccabile, nell’ombretto nero steso magistralmente, che rendeva i suoi occhi castani più luminosi ed evidenti.
Abbassò lo sguardo sulle unghie smaltate, e anche lì non vi era nulla da criticare.
Era a posto. Adesso si trattava solo di aspettare che lo fosse anche il fratello.
E qualcosa gli diceva che avrebbe dovuto aspettare a lungo.
Tom uscì in quel momento dal bagno, avvolto in un enorme accappatoio bianco latte, con un sorriso giulivo sul volto.
Prese a strofinarsi energicamente i capelli aggrovigliati con un asciugamano, sempre canterellando, stavolta con un tono di voce più accettabile, la stessa melensa melodia.
Un intenso odore di vaniglia proveniva dalla sua chioma, segno evidente che aveva usato il suo shampoo preferito,quello che Tom aveva sempre considerato da “ femmina quattordicenne  innamorata”.
Bill , entrato nella stanza del gemello, lo guardava, stupefatto.
Gli alieni avevano rapito Tom, e al suo posto avevano messo quella sua fotocopia sdolcinata e vanitosa.
Era l’unica spiegazione logica.
- Oh,ma tu sei già pronto?- gli chiese Tom, smettendo per un attimo di sconvolgere il fratello con le sue stranezze canore.
Bill aggrottò le sopracciglia, irritato.
- Da quasi un’ora.-
Tom afferrò una delle sue enormi magliette da uno dei cassetti del comò, abbandonandola sul letto assieme ai suoi pantaloni extralarge.
Poi ci ripensò, borbottando : - Ma no, questa non va bene!- e rimise la maglia al suo posto, ghermendone un’altra di uno squillante giallo canarino.
- Naaaaaah, neanche questa!-
In breve l’ordinata pila di maglie sistemata nel cassetto venne distrutta, mentre allo stesso tempo si andava costituendo un mucchio ipercolorato di tessuti di ogni tipo sul materasso.
Bill assisteva allo sfacelo a bocca aperta.
A quel punto sperava che gli alieni venissero in pace, almeno.
- Tom…-
- No, Dio santo,questa è proprio l’ultima che scegl… Uh? Dimmi, Bill.-
Bill non si azzardò a dire ciò che pensava realmente (“Cosa cazzo ti frulla per la testa??”), ma piuttosto si offrì di aiutarlo nella scelta dell’abbigliamento, visto che erano già in palese ritardo per l’appuntamento con Georg  e Gustav.
- Oh,grazie! Davvero,io non so dove sbattere la testa! Senti, mentre tu cerchi qualcosa di decente io vado a vedere un po’ di TV, ok?- esclamò ridendo Tom, e uscì dalla stanza ricominciando con quella stessa,dannata canzone, che guarda caso era l’unica dei Placebo che Bill aveva sempre detestato:

I'll be your father, I'll be your mother,
I'll be your lover, I'll be yours


Lo sentiva mentre urlava queste parole dal soggiorno, sempre le stesse.
Insopportabile.
Bill richiuse la porta della camera con un calcio, innervosito.
Quando non capiva qualcosa diventava furioso.
E in quel momento non capiva nulla del comportamento del fratello, del mutamento avvenuto in lui da qualche giorno… E per fortuna che fra gemelli avrebbe dovuto esserci un’empatia particolare.
Ma in quel momento la testa e il cuore di Tom erano sprangati ed impenetrabili per chiunque.
Si impose un minimo di calma, e cominciò a rovistare fra gli abiti, alla ricerca di qualcosa di presentabile.
Riuscì a raccattare una maglietta e un paio di jeans, alla fine.
Soddisfatto e allo stesso tempo esausto, il ragazzo si guardò attorno, esplorando ogni angolino della stanza con gli occhi, come se da qualche parte vi fosse nascosta la chiave del mistero del cambiamento di Tom.
Il letto sembrava soffrire del peso dei vestiti, o perlomeno così sembrava a Bill, perciò cominciò a raccapezzare i capi di vestiario che lo ingombravano.
Stupido che non era altro.
Se non avesse smesso di comportarsi da genitore con Tom non  avrebbe mai avuto un attimo di pace… Ma ovviamente era consapevole che ribadire il concetto e ripeterlo come un mantra ogni qualvolta che si ritrovava a riaggiustare un disastro di suo fratello non avrebbe cambiato la realtà dei fatti.
Voleva troppo bene a Tom per non cercare di tirarlo fuori da ogni genere di casino nel quale si fosse cacciato,volente o nolente.
Il malumore sbollì rapidamente mentre rimuginava quei pensieri,e il suo solito sorriso gli si riaffacciò sul viso,mentre finiva di sistemare l’ultima T-shirt nel cassetto con cura, spiegandone ogni grinza con un lieve gesto della mano.
- Che razza di perfezionista…- sogghignò, prendendosi un po’ in giro per questa sua mania di pretendere il meglio in tutto.
Dagli altri, ma soprattutto da sé.
Perciò di nuovo ispezionò unghie e palpebre, e di nuovo non vi era nulla da eccepire.
Entrò in soggiorno, recando in mano i capi designati, e sorridendo si avvicinò al fratello sprofondato fra i cuscini del divano rosso, in contemplazione vuota dei canali televisivi mutilati dal suo zapping continuo e svogliato.
Era sovrappensiero, si accorse Bill.
Infatti trasalì nel sentire il ragazzo chiamarlo sfiorandogli una spalla.
- Cazzo, Bill…Mi hai fatto prendere un colpo!-
- Non è colpa mia se hai la testa fra le nuvole, deficiente!- ribattè il gemello, piccato.
- Umpf… Cosa mi hai trovato?- chiese curioso Tom, sbirciando gli abiti che Bill portava in mano.
Bill stava per rispondere, quando il suo sguardo venne catturato dallo schermo televisivo, che trasmetteva immagini di MTV.
Conosceva quel video.
Quell’albergo lussuoso. Quella canzone insensata ed ipnotica.
Quell’uomo in nero che sembrava invitarlo a perdersi nel suo sguardo sfacciatamente provocante.
Sfacciato, e bellissimo.
Un leggero brivido corse lungo la schiena di Bill, mentre rimaneva incatenato agli occhi verdi e perforanti di Brian Molko.
Riuscì ad interrompere il contatto visivo solo perché attirato da un leggero sussurro : - Mio Dio…E’ lui….-
Tom era il proprietario di quelle parole.
Bill rimase attonito nel notare l’espressione estatica di suo fratello, la testa inclinata ed un sorriso ebete ad illuminarlo di stupidità.
- E’ meraviglioso…Vero, Bill?-
Bill inarcò un sopracciglio.
Suo fratello che definiva “meraviglioso” qualcuno, invece di dire "che figo", "che bel pezzo di gnocco", "mi fa venire voglia di sbattermelo contro un muro"?

... e finalmente Bill Kaulitz arrivò a far coincidere verso un’unica tesi tutti i numerosi indizi seminati dal suo fratellino.

Quell’idiota era innamorato. Innamorato del cantante dei Placebo.



Note dell’autrice: Lo so, è un po’ cortino…Facciamo che è solo un capitolo atto a stuzzicare la vostra curiosità ( casomai ci fosse qualcuno che l’abbia gradito ) ^^ ! Comunque, dato che non sono cattiva, aggiornerò ad intervalli regolari ed abbastanza ravvicinati, ok  ( Stregatta ci tiene a voi *___* ! ) ?
Baci :*** !

P.S. : La canzone citata all’inizio è Wicked Game di Chris Isaak, è meravigliosa e vi consiglio di ascoltarla se già non l’avete fatto *_____* !
   
 
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