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Autore: Marauder_    19/08/2013    2 recensioni
Percy non avrebbe mai detto che esistesse altro oltre allo studio, alle responsabilità di prefetto e alle riunioni con i professori.
Penelope però riuscirà, con l'aiuto della saggia Hermione, a dimostrargli che può esistere anche altro, lei gli dimostrerà quanto meraviglioso può essere qualcosa di irrazionale come l'amore..
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Penelope Clearwater, Percy Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Percy e Penelope

 

Percy era molto più che felice di essere diventato prefetto.

Era profondamente orgoglioso di esserlo, sembrava quasi che invece di una semplice carica scolastica, fosse stato ricoperto dell'incarico di salvare il mondo.

Ma questo lo sapevano tutti.

I suoi fratelli non facevano che far notare a lui e al resto della scuola che i suoi comportamenti erano esagerati.

A Percy però non interessavano i commenti degli altri, in fondo lui si sentiva molto più a suo agio nello svolgere i compiti di prefetto, che consistevano spesso nello stare con i professori, i caposcuola e con gli altri prefetti: riteneva che questi fossero una compagnia molto migliore dei semplici studenti di Hogwarts.

 

Capitava più volte durante la settimana che i prefetti di tutte le case si riunissero per discutere con i professori di diverse cose: gli studenti, le lezioni, gli esami..

Spesso Percy si trovava a dispensare consigli agli altri; in particolare Penelope Light, prefetto di Corvonero, sembrava sempre molto interessata a qualsiasi cosa uscisse dalla sua bocca.

Anzi, se questa era (stranamente) silenziosa, Penelope faceva di tutto per spingere Percy a parlare con lei.

Ovviamente Percy era troppo preso dalle sue responsabilità per accorgersene; era stata Hermione a farglielo notare.

“Hey Percy, hai fatto conquiste ultimamente mi pare!”

“Di cosa stai parlando?”

“Dai, non puoi non essertene accorto.. Penelope!”

“Continuo a non capire”

“Ti segue come un'ombra, Percy, e a meno che non stiate confabulando un'alleanza tra Grifondoro e Corvonero per sconfiggere i Serpeverde a Quidditch, credo proprio che lei lo faccia perché è interessata a te!” aveva risposto tutto d'un fiato Hermione.

“Questo non vuol dire niente” continuava Percy.

“Ah no? E allora mi spieghi perché ogni volta che ci parli lei arrossisce e tutto quello che sa fare è risponderti con una risatina idiota?”

A quel punto Percy guardò Hermione, arrossì leggermente e uscì di corsa dalla stanza in cui si trovavano.

“Maschi.. “ aveva sospirato subito dopo Hermione.

 

Lo stesso giorno, a cena, Ginny era corsa da Percy per comunicargli un messaggio.

“Hey Perce, sai Penelope Light, quella di Corvonero? Mi ha detto di dirti che vorrebbe vederti subito dopo cena in biblioteca!”

Hermione, che aveva ascoltato il discorso, fece un occhiolino a Percy.

“Grazie Ginny” rispose lui, spostando rapidamente lo sguardo verso il tavolo di Corvonero, alla ricerca del mittente del messaggio.

Penelope proprio nello stesso momento stava guardando verso i Grifondoro e, quando si accorse che Percy la stava fissando, girò rapidamente la testa verso un'altra direzione scoppiando in una delle sue risatine imbarazzate.

 

Percy decise di accettare l'invito: era proprio curioso di sapere cosa voleva Penelope da lui.. Che Hermione avesse ragione?

Non riusciva proprio a credere che una ragazza si potesse interessare a lui, non gli era mai successo in tutta la vita!

 

Dopo che già molti studenti ebbero lasciato i tavoli, Percy raccolse tutto il suo coraggio e si avviò verso la biblioteca.

Quando entrò, si guardò intorno, ma non vide nessuno; stava per uscire farfugliando tra sé e sé di essere stato un idiota a credere alle folli idee di Hermione, quando..

“Perce! Sono qui!”

Percy si girò di scatto: nessuno, a parte la sua famiglia, lo chiamava così.

“Scusa, ero andata a fare un giro tra gli scaffali mentre ti aspettavo..”

Era la prima volta che Percy la sentiva fare un discorso così lungo senza nemmeno una risatina in mezzo.

“Stai tranquilla.. Ma perché volevi vedermi?” chiese titubante.

“Beh, sai, il professor Rüf mi sta dando filo da torcere in storia della magia, allora siccome so che tu sei bravissimo nella sua materia.. Mi chiedevo se potessi darmi un po' di ripetizioni.. ”

Percy doveva aspettarselo: che cos'altro avrebbe potuto volere una ragazza da lui se non delle lezioni private?

Era sollevato che Penelope volesse solo questo da lui, però da qualche parte dentro di sé Percy non poté fare a meno di sentire che qualcosa lo turbava.. Era forse.. Delusione? Si promise che avrebbe smesso di dare ascolto alle teorie di Hermione.

“Certo, ti aiuterò volentieri! Quando vuoi che ci vediamo?”

“Oh grazie!” attraverso il suo volto traspirava un'enorme sollievo “quando preferisci tu, mi va bene qualsiasi luogo e qualsiasi ora!”

“Direi.. Domani pomeriggio alle cinque?” rispose Percy mentre consultava un foglio di pergamena estratto dalla tasca.

“Mi va benissimo! Allora grazie ancora e.. Buonanotte” Disse lei passandogli accanto e dandogli un rapido bacio sulla guancia.

Percy non se lo aspettava proprio.

Sussurrò un debole “C-ciao” e rimase lì, immobile, per circa 40 secondi, mentre si sfiorava la guancia con le dita della mano.

Cosa mi sta succedendo? E' solo Penelope! E questo è solo un bacio! Perché mi sento così strano? Riprenditi, Percy!

Pensò lui mentre vagava in cerca della scala giusta per raggiungere il dormitorio.

 

“Allora, avevo ragione o no?” chiese Hermione la mattina dopo a colazione.

“N-no....” rispose lui in un tutt'altro che convincente.

“Lo sapevo! Be cos'è successo? Ti ha dichiarato tutto il suo amore? Ti ha baciato?”

“Shhh Hermione! Se mi prometti di smettere di urlare, ti giuro che ti racconterò tutto più tardi in privato.. Non mi va che tutta la scuola ci, TI senta!” Sussurrò agitato Percy.

“D'accordo, come vuoi!”

Percy si alzò e portò Hermione appena fuori dal portone d'ingresso del castello.

“Non lo so se hai ragione, lei mi ha solo chiesto di darle delle ripetizioni in storia della magia.. E poi nel salutare mi ha baciato, sulla guancia” spiegò lui visibilmente imbarazzato.

“Cosa? Storia della magia? Percy, Penelope è una delle migliori della scuola in quella materia, me l'ha detto il professor Rüf in persona un paio di settimane fa! Dai questa è proprio la prova che si è innamorata di te! Ma tu come ti senti?”

“Veramente è la più brava? Ma allora perché.. Non lo so, io mi sono sentito stranissimo quando mi ha baciato, pensa che ho sbagliato scale 3 volte prima di arrivare al dormitorio e ci ho messo almeno 10 minuti prima di ricordami la parola d'ordine.. Cosa mi sta succedendo?” Disse Percy, che ora era più confuso che mai.

“Beh, io direi che ti stai innamorando anche tu! Tu vai a darle queste ripetizioni e vedi che succede, sicuramente sarà lei a fare il primo passo.. Non ti preoccupare, se qualcosa non va ti inventi una scusa e scappi! Se hai bisogno di consigli sai di poter contare su di me!” tentò di rassicurarlo.

“D'accordo, lo farò.. Grazie” e scappò verso l'aula di pozioni.

 

Le cinque si avvicinavano velocemente e Percy entrò un quarto d'ora in anticipo in biblioteca.

Sfruttò il tempo per assicurarsi di avere i capelli e la divisa in ordine.

“Ciao Perce, scusa il ritardo...”

Da quando Penelope è diventata così carina?

“Ciao, figurati anche io lo ero.. Cominciamo?”

“Certo, ho portato i libri” disse Penelope finché si sedeva accanto a Percy.

Per la prima mezz'ora tutto procedette normalmente, anche se Penelope sembrava un po' troppo abile nel memorizzare qualsiasi cosa uscisse dalla bocca di Percy, per essere una negata in storia della magia.. Hermione, come sempre, aveva ragione.

Ad un certo punto, finché Percy scriveva, Penelope appoggiò la sua mano sopra alla sua.

Lui rabbrividì, ma non si ritrasse.

“Sì, ecco, come stavo dicendo.. Q-questa battaglia..”

Riprenditi Percy! Si diceva.

“E' stata decisiva per il mondo magico..”

E questi occhi? Sono sempre stati così stupendi?

“In quanto ha permesso di mantenere il segreto nel mondo babbano..” Proseguiva, tutt'altro che concentrato.

“D'accordo, Percy scusa sono un po' stanca.. Facciamo che per oggi ci fermiamo?” Lo interruppe lei.

“Come preferisci”

Le loro mani erano ancora una sopra all'altra.

Si alzarono per andarsene ma lei bloccò l'uscita.

“Grazie davvero dell'aiuto” Sussurrò Penelope avvicinando molto il suo viso a quello di Percy.

Prima che lui potesse balbettare “Non c'è di che”, lei lo baciò, questa volta sulle labbra.

Fu un bacio molto rapido, ma a Percy sembrò durare un secolo: era stata una sensazione veramente meravigliosa.

Lei sparì velocemente subito dopo.

Wow. Era tutto quello che Percy riusciva a pensare.

 

La sera a cena raccontò tutto a Hermione, che era sinceramente molto felice per lui.

“Ora secondo te cosa dovrei fare?”

“Beh, la prossima volta tocca a te fare qualcosa.. Perché non le chiedi di fare un giro fuori questa sera dopo cena?” consigliò lei.

“Ok ma cosa dovrei fare durante questa passeggiata?”

Era la prima volta che si sentiva Percy chiedere un consiglio, invece che darne uno.

“Questo non te lo posso dire! Lasciati andare e vedrai che andrà tutto benissimo”

 

Quando vide che lei stava per uscire, Percy si avvicinò a Penelope.

“Ciao Penny, scusa, mi chiedevo.. Ti va di fare due passi fuori sta sera.. Cioè adesso?”

“Ma certo!” rispose lei, con un sorriso che le andava da un occhio all'altro.

I due si avviarono verso il ponte che passava sopra al lago di Hogwarts.

Si fermarono proprio nel mezzo, ad ammirare la luna che brillava nel cielo assieme alle stelle.

Percy si fece coraggio e le prese la mano.

“Sai, ho sognato molte volte di venire qui con te.. Da soli..” confidò Penelope.

“Davvero?”

“Sì. Io non so proprio come dirlo ma.. Tu mi piaci, Percy. E' una vita che mi piaci ma non ho mai trovato il coraggio di farmi avanti, fino ad ora”

Lasciati andare” Percy sentì le parole di Hermione risuonare dentro la sua testa e senza nemmeno pensarci baciò Penelope.

Questa volta fu un bacio lungo ed appassionato, un bacio che solo le persone sinceramente innamorate sanno darsi..

Percy si sentiva come se avesse appena imparato a volare senza usare la scopa.

Non avrebbe mai immaginato che potesse esistere qualcosa, anzi, qualcuno, in grado di renderlo più felice della carica di prefetto.

A quel punto non serviva più parlarsi: entrambi leggevano negli occhi dell'altro le parole “mi sono innamorato di te”.

 

Quella notte passò più rapida che mai: dopo uno, due, cinque, mille baci era già passata la mezzanotte e la coppia dovette tornare al castello, più felice che mai.

“Grazie” fu l'ultima cosa che lui sussurrò a lei prima di andarsene.

 

La mattina dopo raccontò tutto ad Hermione e ringraziò anche lei per l'aiuto che gli aveva dato: probabilmente senza di lei non ce l'avrebbe mai fatta a lasciarsi andare.

Probabilmente senza di lei Percy ora non potrebbe immaginare che anche una cosa irrazionale come l'amore può essere una responsabilità di cui essere orgogliosi.

 

 

  
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