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Autore: holdmehaz    19/08/2013    3 recensioni
Nick ama scrivere. Anche se ha soli quattro anni, lui sa già scrivere e vuole scrivere poesie.
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Questa è una One Shot ispirata ad una poesia che ho letto. Spero vi piaccia :)
Genere: Malinconico, Poesia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A person, a paper, a promise






Nick ama scrivere. Anche se ha soli quattro anni, lui sa già scrivere e vuole scrivere poesie.
Quel giorno è  un bel giorno, e il suo cane vuole uscire. Eppure Nick lo guarda, prende un foglio e scrive.
Non lo fa uscire fuori a giocare, ma gli dedica una poesia.
A scuola, timido, lo fa leggere alla maestra. Questa la legge, gli sorride e gli scrive una grossa A rossa alla fine del foglio.
Arrivato a casa, lo fa leggere alla madre, che sorride e gli fa i complimenti.
Lo appende alla porta della cucina, e la fa vedere al marito quando torna a casa, dopo il loro solito bacio.
Lui, la sera, rimbocca le coperte al figlio e si complimenta ancora una volta con lui.
Nei giorni a seguire, la madre legge la poesia a zie, nonne e parenti, sorridendo. E la bambina che abita là vicino si presenta a Nick e diventano amici.
Poco dopo, il parroco organizza una gita allo zoo, e quando Nick chiede ai suoi di andarci loro acconsentono.
Lui è felice, e cantano nell’autobus vecchie canzoni di bimbi, che rallegrano l’atmosfera. E gli animali, alcuni strani e mai visti, sono belli e bizzarri.
Poi alla madre di Nick comincia a crescere la pancia, finché una notte suo padre lo sveglia velocemente e vanno tutt’e tre all’ospedale. E nacque Jane, la sorellina di Nick.
E a febbraio, per San Valentino, la bambina amica di Nick gli mandò un biglietto, e Nick sorrise felice, perché si sente apprezzato.
E il bagnetto che faceva Nick era in una bella vasca da bagno con molte paperette galleggianti. E in estate andarono tutti in gita al mare, e si divertirono molto fra i castelli di sabbia.





Nick ha dodici anni adesso. Il suo cane muore, e lui è triste. In un cassetto trova la sua vecchia poesia, e decide di scriverne un’altra.
Parla della stagione in cui si trova, l’autunno, e di tutte le cose a cui lo associa.
Lo fa leggere al professore, a scuola, e lui gli da una A, ma gli chiede di scrivere in modo più chiaro e non in quel modo quasi infantile. Lui annuisce e fa finta che non gli importi, ma quel rimprovero in realtà gli pesa.
Fa leggere la poesia alla madre, che fa un sorriso tirato e gli dice che è carina.
Arrivato a casa, suo padre torna stanco e si siede nel divano. Bacia la madre di Nick di sfuggita, e questa non gli fa leggere la poesia, è Nick a doverlo fare, e non gli va tanto bene.
Sua sorella prova a leggere la poesia, ma non vede bene. La madre la porta dall’oculista, e scopre che le mancano dei gradi. Jane deve mettersi degli occhiali spessi. Nick pensa che adesso è più brutta, e se ne da la colpa.
E la bambina che abita là vicino è sempre sua amica, ma lo prende in giro perché lui crede ancora a Babbo Natale. E Nick si chiede perché lo devono prendere in giro per i suoi sogni
E alcuni ragazzi della classe di Nick dicono che il parroco fuma i sigari, e molti, e che spesso li getta a terra e li spegne col piedi, e la puzza è enorme.
Adesso non fa più il bagno, ma una doccia veloce, e la madre non lo porta più a mare perché le secca, ma lo porta in piscina. E lui si diverte a fare i castelli di carte.
E quando Nick prova a chiedere al padre di rimboccargli le coperte, la prima volta ride.
La seconda, sbuffa un “adesso sei grande, no”.
La terza si infuria.
La quarta volta, Nick non glielo chiede più. Sta nel suo letto e piange. Perché preferiva quando il padre gli rimboccava le  coperte e gli augurava la buona notte.





Nick ha sedici anni ormai. La ragazza che abita là vicino è la sua ragazza, ma si trucca pesantemente e fuma molto. Quando lui la bacia, sente la puzza di fumo, ma continua a baciarla.
Il padre e la madre non si parlano quasi più, e poco dopo divorziano. Lui e sua sorella rimangono a vivere col padre.
Nick sorprende sua sorella a fare sesso con uno di 18 anni in veranda, sul retro, quando il padre non c’è, e quando la rimprovera lei gli urla addosso parolacce.
Così scrive una poesia, dove si chiede cosa sia l’innocenza, e dove sia finita nella sua vita.
La fa leggere timidamente al professore, e lui lo guarda severamente e gli da una A borbottando qualcosa come “Non dovresti scrivere su queste tematiche”.
Nick la manda via e-mail alla madre, ma sbaglia indirizzo e la risposta è un “Fatti una vita e non rompermi il cazzo, non ti conosco”. Non prova più a mandarla a sua madre, e quando lei chiama come ogni settimana, lui non le dice niente e finge che tutto vada bene.
E il parroco poco dopo muore per tumore ai polmoni, e Nick smette di andare in chiesa. Non vuole entrare in quel luogo che non puzzerà più di sigaro, perché adesso il nuovo parroco è antipatico e rigido, severo.
E lui adesso fa la doccia con l’acqua fredda, perché la caldaia è rotta e il padre non ha i soldi per aggiustarla, e non va più in piscina, e si accontenta di fare castelli con le pietre del giardino.
E Nick comincia ad uscire con gli amici e ad ubriacarsi, e torna a casa tardi, verso le tre di notte. E sente suo padre che russa forte, e sua sorella che torna alle cinque del mattino.





E per questo che Nick, a diciotto anni, capì che la sua vita stava andando a rotoli.
Una sera il padre non c’era, era ad ubriacarsi al pub, e la sorella era al parco con i suoi amici.
Così prese un foglio ingiallito dal tempo, quello della sua prima poesia, e dietro scrisse la sua ultima poesia, che parlava del nulla e del disastro che aveva come vita.
E alla fine del foglio scrisse una grande A, e un P.S. a Jane, chiedendole di non seguirlo e di diventare qualcuno nella vita.
Poi andò in bagno, e invece di farsi la doccia cominciò a riempire la vasca da bagno con l’acqua riscaldata dalla caldaia che ha fatto riparare coi suoi soldi.
E quando fu pronta, ci entrò, e si tagliò i suoi maledettissimi polsi. E lasciò la poesia accanto a sé, perché stavolta non potrebbe mai arrivare alla cucina.





Nila's Corner

Eccomi qua. Come ho detto nella trama, questa One shot mi è venuta leggendo una poesia che si chiama come la One Shot.
So che è triste, mi stavo mettendo a piangere io stessa :'(
A presto,

Bye

  
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