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Autore: Mirella__    19/08/2013    2 recensioni
Breve one shot introspettiva su Kira, un approfondimento sulla sua doppia personalità e il suo modo di vedere il mondo.
Storia partecipante al contest "Il lato oscuro delle fan fiction" indetto da Starhunter sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Low of Solipsism '
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Autore: Kira 16

Titolo della storia: Maschere

Rating: verde

Genere: Introspettivo

Note autore: breve one shot introspettiva su Kira, un approfondimento sulla sua doppia personalità e il suo modo di vedere il mondo.

 

 

Maschere

 

Uno sguardo può dire molto, specie se la persona che ci sta davanti sembra l’essenza stessa di uno stereotipo.

La prima impressione viene sempre catalogata come la più importante, il fulcro attorno alla quale deve girare il nostro giudizio, sono davvero pochi i tentativi della gente d’andare oltre, al di là di ciò che si vede; le cause possono variare: c’è la paura ad esempio, la paura di scoprire che sotto una maschera di perfezione si cela un volto putrefatto, oppure l’indifferenza, in fondo cosa ci spinge a perlustrare l’animo altrui?

 Affetto, amicizia, amore, tanti bei sentimenti, quasi toglie il fiato lo stupore nel vedere com’essi possano essere solo falsità, basta un sorriso di tanto in tanto, una bella parola buttata lì, apparentemente per caso, un’espressione contrita e pacata al momento giusto ed ecco che subito si viene lodati e ammirati per il rispetto che si dimostra nel prossimo.

Le menzogne sono il punto fisso della società, senza di esse non ci sarebbe complicità, se fossimo troppo diretti e dicessimo quel che pensiamo verremmo catalogati come dei maleducati, degli stupidi, in qualche caso appariremmo persino folli.

L’ipocrisia è indispensabile come l’aria stessa.

Ma quando si è da soli, nella propria camera, dove nessuno può vedere né sentire nulla, possiamo lasciar andare il nostro vero io e liberarci dalle catene che la nostra stessa mentalità c’impone.

Ѐ certo che in molti abbiano sfoghi più modesti rispetto ai miei, ma ogni individuo è unico, c’è da dire che la diversità stessa causa le fandonie, altrimenti non ci sarebbe certo il bisogno di nascondere i propri istinti e pensieri sapendo che anche il prossimo condivide le tue stesse idee.

Mi rilasso sulla sedia a rotelle e concedo uno sguardo curioso al mio operato.

Nomi su nomi, morti su morti.

Ognuno deve recitare la sua parte, io sono Light Yagami, miglior studente del Giappone, questo è l’unico ruolo che devo ricoprire in pubblico, ma in privato non ho regole, sono capace di mantenere una doppia vita, lo fanno in molti e figuriamoci se non ne sono capace io, io che sono Kira, assassino tra gli assassini, il loro Dio, colui che li giudicherà e che li punirà dei loro misfatti.

Di giorno sono il ragazzo perfetto, colui che tutti amano e stimano, ma anche in questo caso vi è un rovescio della medaglia, c’è chi m’invidia, chi vorrebbe essere al mio posto, ovviamente nessuno di loro ammetterebbe ciò.

Di notte sono il giustiziere, colui che è temuto, odiato, respinto, ma anche qui il mondo si contraddice, c’è chi mi ama in queste vesti, chi mi adora, chi mi venera e chissà che un giorno il mio volto verrà conosciuto come quello di Kira, come quello di un Dio.

 

 

Un tuono fragoroso squarcia il cielo, il lampo ostacola la mia vista per un attimo, l’udito è disturbato da quel suono potente.

La pioggia cade, violenta e continua, mi da fastidio, sembra non voglia finire, l’ho sempre odiata; l’acqua scivola via da quel groviglio di capelli neri e bagna quelle palpebre cerchiate da profonde occhiaie.

Smettila, perché non la smette?

Gli occhi neri sono spenti, lo sguardo lontano lo dimostra, le labbra si muovono però, sfidandomi per quella che so sarà l’ultima volta.

Ancora frastuono, ancora gocce d’acqua a lambire quel volto, il temporale non cessa, il rumore non si annulla, è assordante, basta!

 

“Dimmi una cosa, dal giorno in cui sei nato hai mai detto anche una sola volta la verità?”

 

E finalmente il silenzio.

 

No L, nessuno dice la verità, mai.

 

Però quest’ultimo è ancor più insopportabile.

  
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