All
About Us
They say
They don’t trust
You, me, we, us
So we’ll fall
If we must
‘Cause it’s you, me
And it’s all about
It’s all about
It’s all about us
Michiru
se ne stava tranquillamente sdraiata sulla
piccola sdraio posta a bordo della piscina, il costume azzurro ancora
leggermente bagnato coperto da una camicia chiara; tre le mani
stringeva una
conchiglia, portata all’orecchio per riuscire a captare i
sussurri del mare
che, con il rumore delle onde, le comunicava le ultime parole.
È
ora.
-Michiru..-
Una
voce calda la raggiunse, trasportandola nel
mondo reale come una folata di vento trasporta le foglie, mentre due
forti
braccia si appoggiarono sui bordi della piccola sdraio.
Lentamente
la ragazza sollevò lo sguardo, andando ad
incontrare il volto sorridente di una giovane donna che la osservava
amorevolmente con i suoi occhi blu.
-Haruka.-
- È ora.-
Michiru
annuì e, con movimenti eleganti, si alzò,
potandosi a fianco della compagna.
Insieme
le ragazze raggiunsero lo spogliatoio, dove
la ragazza dai capelli color del mare, iniziò a cambiarsi.
-Pensi
che verrà?-
Haruka
si voltò ad osservarla. Non aveva bisogno di
specificare a chi si stesse riferendo.
-Anche
se venisse non avrebbe importanza. Non si
fida di noi, no?-
Istintivamente
le mani della bionda corsero alla
spilla rubata alla Guerriera della Luna, stringendola con forza.
-Beh,
non le abbiamo dato modo di farlo.-
Michiru
ridacchiò appena, e Haruka non poté far altro
che rilassarsi a quel suono così famigliare.
In
un attimo si portò alle spalle della donna,
avvolgendola con le braccia e stringendola a se, come se avesse paura
di
vederla sparire tra la schiuma di quel mare che tanto amava.
-Non
ci servono compagne. Noi recupereremo i
Talismani ad ogni costo. Insieme.-
Michiru
annuì piano, prima di voltarsi verso l’altra
donna, guardandola intensamente negli occhi, come a volerle comunicare
qualcosa
che solo loro due avrebbero potuto comprendere, poi, leggera come una
goccia d’acqua,
si mosse tra le sue braccia, andando a posarle un dolce bacio sulle
labbra.
-Finché
saremo insieme andrà tutto bene, Haruka.-
If they hurt you
They hurt me too
So we’ll rise up
And it’s all about
It’s all about
It’s all about us
Prima
di entrare in quel castello, dimora dei loro
nemici, le dita di Michiru avevano sfiorato timidamente le sue, in una
carezza
che aveva il solo scopo di farle sapere che, qualsiasi cosa si fossero
trovate
davanti l’avrebbero affrontata insieme, come si erano
promesse.
Ed
era stato davvero così.
Ogni
colpo, ogni nemico, avevano distrutto tutto
sempre senza lasciarsi un solo istante, legate dal filo di un destino
comune,
reso più spesso da quel sentimento che avevano coltivato nel
loro cuore fin dal
primo giorno che si erano incontrate, facendolo infine sbocciare come
una
meravigliosa rosa.
Tutto
era andato per il verso giusto, fino a quando
Michiru aveva distrutto le convinzioni di Haruka con un solo, semplice
gesto.
Il
sacrificio della Guerriera di Nettuno era stato
dettato proprio da quel secondo filo che le legava, dimostrandosi
ancora una
volta più forte di qualsiasi dovere; ed ora Haruka si
ritrovava sola, a correre
disperata per lunghi corridoi tutti uguali alla ricerca della
metà che le era
stata strappata, combattendo il dolore lancinante che le straziava il
cuore,
consapevole di quello che, con tutta probabilità, stava
patendo la sua Michiru.
Poi
l’aveva trovata, incatenata e svenuta, ed allora
il peggio si era affacciato alla sua mente.
Un
singolo passo e si era ritrovata perforata da
mille proiettili, mentre la risata acuta della loro nemica sbocciava
trionfante
nel deserto della distruzione.
E
Haruka non aveva più saputo cosa fare: in balia di
quella strega, non poteva fare nulla per salvare Michiru.
Ma
Neptune, in qualche modo, riuscì a percepire il
dolore della compagna e, rivelando una forza che lei stessa non credeva
di
possedere, si liberò dalla sua prigione.
Corse,
urlando il nome della compagna, e poco
importava il dolore che provava nell’essere colpita da quei
proiettili,
raggiungere Uranus, salvare Haruka…solo questo aveva
importanza.
Poi
uno sparo, una luce accecante, e il cristallo di
un cuore più puro degli altri apparve sopra il corpo esanime
della Guerriera.
Il
primo Talismano era stato trovato.
They don’t know
They can’t see
Who we are
Fear is the enemy
Hold on tight
Hold on to me
‘Cause tonight
It’s all about us
Usagi
era arrivata, apparendo dal nulla come un visione
di salvezza, salvando Haruka avventandosi sulla strega ancora sorpresa
dalla
volontà di Michiru.
Poi
aveva urlato, disperata, cercando di rianimare
la Guerriera di Nettuno, piangendo lacrime da bambina, sotto lo sguardo
perplesso di Uranus, che ancora si chiedeva perché quella
ragazzina così
stupida e fragile fosse arrivata in loro soccorso, nonostante tutto.
Ma
ormai non aveva importanza.
Con
un gesto stizzito Haruka restituì la spilla
rubata alla legittima proprietaria.
Andava
bene così, Usagi avrebbe potuto portare a
termine il loro compito.
Decisa,
afferrò l’arma dimenticata dalla donna che
avevano combattuto, puntandosela al petto.
-Haruka-san!-
La
piccola Usagi si avventò su di lei, gli occhi
ricolmi di lacrime, cercando di fermarla.
La
spinse via, lontana da se, con forza.
Lei
non capiva.
Il
secondo Talismano era dentro il suo cuore e
quello era l’unico modo per compiere la loro missione.
Sorrise
triste a se stessa.
No.
Lo avrebbe fatto ugualmente, perché la sua vita
non valeva nulla, come una candela ormai consumata, senza Michiru a cui
aggrapparsi che riaccendeva la luce.
Con
il suo ultimo pensiero, affidò il resto ad
Usagi, sicura che Sailor Moon avrebbe fatto sicuramente un lavoro
migliore del
loro.
Poi,
senza alcuna paura, sotto lo sguardo intriso di
dolore della ragazza, premette il grilletto.
Il
secondo Talismano apparve, mentre il corpo
esanime di Haruka ricadeva a poca distanza di quello di Michiru,
riuscendo a
sfiorarne la dita della mano con le sue.
Il
viso senza vita sorridente.
Sarebbe
andato tutto bene, finché erano insieme.
°blabla
vari°
La canzone usata è All About Us della T.A.T.U…ma
immagino che la conosciate tutti XD
Boh….non ho mai scritto una storia del genere, quindi spero
di non aver fato
una porcheria.
Nel dubbio, lascio i pomodori in un angolo.
Alla prossima, Seki