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Autore: bluecoffee    19/08/2013    2 recensioni
Occhi azzurri, labbra scarlatte, pelle pallida, capelli biondi, creepers o anfibi ai piedi, camicie e jeans skinny. Bravery è, oggettivamente parlando, davvero una bella ragazza.
Niall James Horan è così: sempre troppo stanco dopo un viaggio in aereo, sempre troppo stanco per poter fare qualcosa in tempo reale e sempre troppo impegnato con il lavoro per poter realmente dire di fare qualcosa di produttivo quando sta a casa nei suoi giorni liberi.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
 
 
Bravery, figlia di una sedicenne con gli ormoni a mille ed il sorriso lascivo, contorta tanto quanto la madre, con gli stessi  gusti musicali e letterali del padre, che vede solamente il giorno del suo compleanno, quello di Natale, il due gennaio, il ventisette aprile ed il cinque settembre.
Occhi azzurri, labbra scarlatte, pelle pallida, capelli biondi, creepers o anfibi ai piedi, camicie e jeans skinny. Bravery è, oggettivamente parlando, davvero una bella ragazza, resa ancora più bella dal sorriso ampio e dall'alone di simpatia che esprime e che le svolazza attorno come il fumo del suo amico Cole quando si ritrovano fuori al solito pub che frequentano tutti i martedì e tutti i giovedì in cui il calendario segna numero dispari.
"Chi ti dice che non sia io quella sbagliata, quella difficile, quella inadatta? Il mondo è una merda, Harry, non possiamo farci niente."
I discorsi inusuali ed inappropriati caratterizzano Bravery Quebert, perché lei apparentemente non è una ragazza dai monologhi inattesi e non è una ragazza che leggerebbe libri con la febbre. Invece, la sua libreria e le due mensole nella sua camera sono piene di libri che Bravery rilegge di tanto in tanto.
Nella sua libreria appaiono anche qualche vecchio diario, quelli che Bravery scriveva in adolescenza, e quando si sofferma a rileggerli scoppia a ridere, perché, cazzo, in fondo non è cambiata di una virgola, ha solamente imparato ad andare sullo skateboard, a guidare lo scooter senza strusciare il gomito sinistro da qualche parte e ad andare a comprare il pane.
Col tempo, ha anche imparato ad incantare le persone, a sorridere nel giusto modo nelle varie occasioni ed a comportarsi dalla figlia perfetta quando Odette invita a cena qualche collega. 
Bravery, però, ha anche paura, è insicura su alcune cose come tutte le persone, ma riesce a nascondere tutto dietro la maschera che ha forgiato da quando ha iniziato a lasciarsi andare.
"Dammi un motivo per non picchiarti, ora." e Miranda Yale sa della maschera di Bravery, sa delle sue insicurezze e sa delle sue paure, gli fa un po' da seconda mamma e un po' da migliore amica, perché le sue braccia sanno di casa sua casa, il suo rifugio sicuro. 
Poi, Miranda, sa che Bravery col fuoco ci sa giocare, sa che ci gioca bene e sa che non vuole mollare la presa perché ancora non si è mai bruciata. Lei col fuoco ci gioca quando non sta con sua madre, però, perché sa che non ne uscirebbe viva con Odette.
Ora, però, Odette le ha detto, "Chi scherza col fuoco prima o poi si brucia", Bravery ha sorriso, come sempre, poi è scoppiata in una risata cristallina, limpida come quella di sua madre. Odette fa spallucce, tornando giovane, ed esce dal loro appartamento con indosso una gonna un po' troppo corta e le gambe un po' troppo scoperte.
Bravery si lancia a peso morto sul divano, accende la televisione e, sotto la coperta a fantasia scozzese, si addormenta non pensando al compito di letteratura inglese che ha domani.
Amleto lei lo ha studiato, ma Shakespeare è troppo uguale a Bravery che lei non lo capisce, perché se nessuno capisce veramente Bravery, lei neanche capisce sé stessa.




Le chiavi sbattono contro il vetro del piccolo tavolino da parete, il portone viene richiuso con forza e Niall Horan ha le mani tra i capelli tinti e gli occhi stanchi, mentre prova a spostare non sbadigliare dopo il viaggio da Los Angeles a Londra. Lascia cadere lo zaino verde a terra e si trascina verso il divano, continuando a sbadigliare e non gliene importa del cellulare che cade dalla tasca del pantalone grigio e cade a terra.
Ricorda di dover chiamare sua madre, ma ormai è di fronte al divano, si lascia cadere tra i cuscini morbidi e si ripromette di chiamarla dopo aver dormito un po'.
Niall James Horan è così: sempre troppo stanco dopo un viaggio in aereo, sempre troppo stanco per poter fare qualcosa in tempo reale e sempre troppo impegnato con il lavoro per poter realmente dire di fare qualcosa di produttivo quando sta a casa nei suoi giorni liberi.
Il cellulare squilla ed è ancora a terra, Niall borbotta qualcosa e non ha voglia di alzarsi, ma si sporge un po' e prova a prenderlo con la mano senza doversi alzare dal divano, troppo comodo in quel momento.
La suoneria continua, sempre più alta, così Niall sbuffa sonoramente e si alza a fatica dal divano, si china per prendere il cellulare da terra e quando legge il nome di Harry risponde con voce un po' assonnata: "Che vuoi, Hazza?"
Harry, dall'altra parte della cornetta sorride e si vede che non si è subito undici ore di volo. "Sei appena arrivato a casa?"
"Sì. Per quale motivo mi hai chiamato se ci siamo salutati tredici ore fa?" domanda irritato, tornando a sedersi sul divano.
"Mi sono dimenticato di dirti che lunedì sera c'è una specie di festa e che dobbiamo andarci per forza."
La voce roca di Harry si perde e Niall prende a togliersi le Nike bianche con le spalle rilassate e l'espressione di sempre, tranquilla. Sa che Harry ultimamente ha la testa tra le nuvole e che il compito di ricordargli tutte le feste a cui devono partecipare, purtroppo, è capitato a lui. 
Niall si sdraia sul divano, comodo quasi quanto lo era prima e si lascia andare in un sorriso, "Va bene. Ciao."
Harry ricambia il saluto e la linea si interrompe.
Niall toglie la suoneria al cellulare, lo posa vicino alle scarpe e toglie la maglietta dalla testa con gesto meccanico. Si stende nuovamente tra i cuscini morbidi e neri del divano e chiude gli occhi, provando a dormire.
Domani chiamerà Maura, lei si arrabbierà perché nonostante i diciannove anni, Niall è ancora un bambino a cui badare e poi gli chiederà come è andata la settimana in cui non l'ha chiamato. Poi, prima di chiudere la telefonata, gli ricorderà di quando uomo delle montagne sia diventato e Niall sorriderà tranquillo, sapendo che un po' sua madre ha ragione, perché trova rifugio in sé e nella sua dimora, ma lui è forte anche da solo, non ha bisogno di nessuno.
 
 
 
 
 
 
 
 

ciao! :)
sono sempre io e sono sempre qui a rompere.
ammetto che questa fanfiction non è nuova.
era già stato postato il prologo, anche se era nettamente diverso da questo.
come mai ho cancellato il primo e l'ho scritto?
perché nonostante l'idea di prima mi piace, anche tanto, ho voluto rivoluzionare interamente la trama perché mi piaceva un po' questa idea di Niall.
anche l'idea originale non era male, perché era un personaggio vero e reale, ispirato a quella rottura di mio fratello maggiore (chi ha letto il precedente prologo lo sa)
in questa nuova trama, Bravery (((ripeto: sì, mi piacciono i nomi particolari!))) è sempre la stessa, cambia solamente Niall, che anziché essere un diciannovenne comune è quello che è ora.
ora, io sono sempre con le mani tra i capelli, esattamente come lo era il Niall del precendente prologo, mentre studiava, quello non è cambiato assolutamente.
questo Niall è un famoso cantante, conosciuto in tutto il mondo e che è appena tornato dagli Stati Uniti d'America, esattamente come lo è Horan nella realtà.
non so quanto possa essere reale il personaggio che sarà descritto in questa fanfiction, perché io non lo so come è la vita di una persona famosa, però diciamo che questo Niall James Horan è un po' stravolto, mettiamola così.
poi c'è sempre Bravery, e sempre ci sarà, che è, come sempre, una diciottenne un po' .... un po'.
come prima, non ho trovato una parola per descrivere Bravery, perché lei non è diversa, non è nemmeno particolare e non è nemmeno normale.
è un mix di tutto, e di niente.
perché, Bravery, è un po' ribelle, un po' pacifista, un po' ancora adolescente, un po' complessa e un po' semplice, che capisci subito.
io la ho chiara Bravery, però è un mio personaggio, quindi sarebbe un suicidio se io non la avessi chiara.
vi risaluto con il prologo - diverso - di red lips e se volete mi trovate su twitter e su facebook,
underthemistletoe
  
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