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Autore: jimla_    19/08/2013    1 recensioni
Alex Hill ha 11 anni, una mente forte, capace di compiere grandi cose, ma mai sfruttata. Prova per il mondo circostante grande odio da quando ha saputo che per colpa della guerra i suoi genitori sarebbero rimasti a lungo molto lontani da lui. Questo suo isolarsi viene frainteso dai compagni che lo considerano come un ritenersi superiore e accrescerà in loro l'odio che provano per lui. Ma Alex non perdona, e dato che scoprirà di essere affetto da una grave infermità mentale verrà portato a compiere ciò che per lui è più giusto senza problemi...
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Tutto cominciò il 22 novembre 2890, quando i genitori di Alex, Martin Hill e Ellen Young, furono costretti a partire per la Guerra di Partizione come medici, lasciando loro figlio di 11 anni nelle mani dell’orfanotrofio della lontana città di White Moon.

Per Alex fu uno shock sapere che probabilmente non avrebbe più visto i suoi genitori e per questo si comportava come se il resto del mondo non esistesse, come se ci fosse solo lui nell’universo. Non parlava non interagiva con i compagni, solo con il personale dell’orfanotrofio e con i Professori (unicamente quando veniva interpellato). Pensava sempre ai suoi genitori. L’unico momento in cui sembrava che sul volto di Alex comparisse una sorta di sorriso era quando riceveva i video messaggi dei suoi genitori.

Alex era alto, molto magro. Aveva i capelli che gli coprivano la fronte e due grandi occhi neri che scrutavano oggetti e persone da cima a fondo, sembra potesse vedere nelle viscere di ognuno di noi. Aveva una grande mente, era l’unico della sua classe ad avere la lode in matematica… Ma i suoi compagni lo detestavano, trovavano qualsiasi pretesto per poterlo aggredire. C’è da dire che a Alex non piacevano le persone, tendeva a osservarle dal suo mondo come un essere superiore venuto su questo pianeta per giudicare. Forse era questa sua aria di superiorità a infastidire i compagni. 

La sua acerrima nemica era Emma King, gli ronzava sempre intorno e lo infastidiva per farlo reagire, ma ovviamente lui era indifferente. Un giorno, gli aveva tagliato una ciocca di capelli infilandogli per sbaglio, la punta acuminata delle forbici nella tempia. Alex urlò dal dolore e per la prima volta tutti sentirono la sua voce, la sua vera voce, non quella che usava durante le interrogazioni. Si alzò di scatto, tolse la punta della forbice dalla testa dirigendosi vero Emma brandendo l’arma come una spada, ma si fermò a metà strada, perse i sensi, e cadde a terra. Sarebbe stato meglio se la avesse picchiata quel giorno.

7 punti di sutura. 

L’anno successivo Alex ricevette la notizia che i genitori sarebbero dovuti rimanere in Europa più a lungo perchè la guerra non era ancora terminata. Alex non fu più lo stesso, sembrava invaghito di odio e sofferenza…

  
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