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Autore: perrieshatchie_    19/08/2013    0 recensioni
-Davvero eri perdutamente innamorata di me?- chiese con un tono innocente che mi fece arrossire e girare verso di lui che si stava avvicinando.
-Io...si- dissi abbassando lo sguardo come se avessi paura dei suoi occhi celesti tanto simili ma anche diversi da quelli di Alison.
-Anche io lo ero- disse accarezzandomi la guancia-Non sei cambiata poi molto sai? Sei sempre divertente, misteriosa, coraggiosa, buona, gentile, bella e intelligente. Anche se mi mancano i tuoi capelli rosa-
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Se vi ha incuriosito leggete e recensite :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason DiLaurentis
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Tutto iniziò quando la mia migliore amica scomparve...

Quella sera io, Spencer, Aria, Emily, Hanna e Alison andammo nel capannone di Spencer per festeggiare il ritorno di Alison dalla Georgia. Ridemmo, ci raccontammo segreti e bevemmo, forse anche troppo, tanto che ci addormentammo subito. Poi tutto quello che ricordo è sfogato...quando ci svegliammo, nel bel mezzo della notte, Alison era scomparsa...

Da allora per circa un anno non arrivarono notizie su di lei e noi ci perdemmo di vista.

I nostri genitori pensavano che ci eravamo fissate con la sua scomparsa e che non potevamo fare niente perchè già la polizia stava indagando, così, Aria andò in Islanda, io in Inghilterra mentre le altre rimasero nella nostra cittadina, Rosewood.

Era già passato un anno e ancora non potevo crederci. Ero appena tornata a Rosewood quando iniziarono ad arrivarmi messaggi da un/a certo/a “A”. All'inizio pensai che fosse Alison dato che mi scriveva i segreti che ci eravamo scambiate l'estate precedente ma quando dopo una settimana venne trovato il suo corpo nella sua vecchia casa rimasi sotto shock.

Al funerale la madre piangeva e quando mi vide mi disse che mi sarei dovuta sedere al primo banco insieme alle mie ex amiche.

Era tutto così strano e di sicuro loro lo pensavano pure.

Parlammo un po' ma si sentiva che c'era tensione tra di noi. Alla fine della cerimonia uscimmo e quando ci fermammo a parlare un po' di quello che era successo durante l'anno arrivò un messaggio a tutte noi contemporaneamente. Subito ci guardammo negli occhi mentre prendemmo i cellulari e lì capii che “A” non stava tormentando solo me ma anche le altre, così, leggemmo ad alta voce il messaggio per ricevere una conferma.

Tornai a scuola il giorno dopo e tutte noi riprendemmo i contatti diventando più amiche di prima perchè adesso avevamo un progetto in comune: Smascherare “A”

Adesso voi vi chiederete ma chi sei? Bhe io mi chiamo Kylie Nelson. La mia “famiglia” è composta solo da me, mio fratello Jake, mia cognata Jennifer e mio nipote Stephen. I nostri genitori avevano avuto un incidente due anni prima e per un anno intero ero andata in giro vestita da dark, con le lenti a contatto nere e coi capelli rosa. Ero sempre triste quando non ero con le mie amiche perchè loro erano le uniche con cui non dovevo fare la dura per non ricevere pietà.

Pensandoci ora, dovevo essere ridicola...

Ogni pomeriggio ci riunivamo tutte a casa di Spencer perchè avendo la sorella che vive in un'altra città e i genitori avvocati, lei era sempre sola quindi era l'unico posto dove poter parlare e indagare di “A”. All'inizio pensammo che fosse Jenna, la ragazza che per colpa di Alison e nostra adesso era cieca. Poi pensammo che ad uccidere Alison fosse stato Toby, il fratellastro di Jenna. Pensammo anche che Ian, il marito della sorella di Spencer, fosse “A” e avesse ucciso Alison. Alla fine pensammo che Jason, il fratello di Alison, l'avesse uccisa.

Ricordavo di Jason solo che era strano,drogato e ubriaco. Diciamo che non era molto raccomandabile. Dopo la scomparsa della sorella per giunta se ne era andato con la madre e il padre il un'altra città quindi supponemmo che stesse scappando. C'era solo un modo per scoprirlo indagare.

Di quel periodo ricordo che mi sentivo un poliziotto o una spia, oppure una dell'FBI questo solo perchè la polizia di Rosewood era incompetente.

Spencer pensava che dovevamo intrufolarci in casa sua ma Emily e Hanna non se la sentivano perchè lì era vissuta Alison. Io e Aria pensavamo invece che dovevamo parlarci prima di fare un reato.

Il giorno dopo, dopo la scuola, andai in biblioteca dove lavoravo part-time. Il mio capo era una signora molto grande ma arzilla che non sentiva molto bene quindi spesso litigava con le persone perchè loro gli dicevano il nome del libro che cercavano e lei non sentiva, quindi, la maggior parte del lavoro lo facevo io. Stavo sistemando il reparto fantasy quando la signora mi chiamò. Subito andai da lei e la trovai in compagnia di Jason.

-Si signora Flower, mi ha chiamata?- chiesi

-Pensavo di essere l'unica sorda qui dentro- rispose mentre Jason se la rideva sotto i baffi.

-Questo bel giovanotto cerca un libro, aiutalo a cercarlo- disse la signora Flower prima di scomparire lasciandomi sola con lui.

-Piacere Jason- mi disse porgendomi la mano. Davvero non si ricordava di me?

-Jason, mi conosci. Sono Kylie- risposi mostrando il mio miglior sorriso.

-KYLIE???!!!-disse con le orbite fuori dagli occhi-Sei cresciuta-

-Già. Ti aspettavi che stessi per tutta la vita con i capelli rosa?- risposi ridendo.

-Bhe no, ma non ricordavo più che fossi così veramente.-

-Anche tu sei cambiato che credi?-ed era vero. Prima aveva i capelli corti ed era così magro che sembrava si rompesse e adesso aveva i capelli leggermente lunghi e muscoli da far paura.

-Qual'è?- chiesi riferendomi al libro. Era calato il silenzio mentre camminavamo vicini per i reparti e sentivo il suo sguardo indagatore addosso.

-Che cosa?- sembrava appena sceso dalle nuvole.

-Il libro, qual'era quello che cercavi?-

-Era...era...era...un libro di....-balbettava come se fosse lui quello in imbarazzo.

-Vuoi comprare una lettera o passi?- chiesi sarcastica.

-E' un libro di giardinaggio-

-Davvero?-

-Si...-

-AHAHAHAHAHAH Scusa, ok mi ricompongo-

-Molto simpatica ma io non riderei occhialona-

-Non è colpa mia se senza lenti a contatto non ci vedo e devo mettere gli occhiali...comunque sai il titolo?-

-No-

-Ok, se te lo ricordi fammi un fischio-dissi girandomi e andandomene ma lui mi prese il polso e mi girò verso di lui.

-Ti avevo detto fischio no rompere il polso,che c'è non sai fischiare?-dissi ormai stanca di quella situazione tesa.

-No, mi chiedevo se ti andrebbe di prendere qualcosa insieme-mi chiese mentre io di sicuro diventavo rossa per l'imbarazzo.

-Mi vuoi aiutare a prendere i libri dal magazzino e metterli negli scaffali?-chiesi facendo la finta tonta dirigendomi a passo di elefante nel magazzino.

-No...ti va di andare nel bar qui affianco a prendere un caffè?-mi chiese con sguardo dolce. Rimasi a fissarlo negli occhi con la bocca aperta per un po' troppo. Come faceva ad essere così calmo dopo le mie “battute” io sarei diventata una belva assatanata.

-Va bene, ma solo finchè non ti ricordi il titolo del libro-

-Vedi che non ho un titolo specifico quindi prenderò questo- disse prendendo il primo libro che avesse un giardino in copertina.

-Vedi che quello è “Buio oltre la siepe” non parla di...-

-Andrà bene lo stesso, adesso andiamo-

-Come vuoi tu, ma poi non dire che non ho cercato di avvertirti-

 

Nel bar parlammo tutto il tempo e capii che il vecchio Jason non c'era più e che quello nuovo era molto chiuso e misterioso ma a me piaceva forse anche più di quello che mi era concesso.

-E tuo fratello?- mi chiese.

-Il tuo amichetto si è sposato e ha un bel bambino- dissi per poi bere un sorso del mio caffè.

-Wow, chi lo avrebbe detto. Allora sono rimasto l'unico single. Ian è morto ma si era sposato, Garrett sta con la sorella di Spencer e io solo- disse con una nota di malinconia.

-Non ci credo, sei un bel ragazzo, come fai a non essere fidanzato?-

-Grazie, ma non c'è nessuna ragazza nella mia vita. Ogni volta che cammino tutte le ragazze vanno dall'altra parte. Di sicuro gli faccio paura.-

-E perchè gli faresti paura? Non hai fatto niente, giusto?-

-Non lo so-rispose guardando le sue mani che giocherellavano tra di loro.

-Jason...-presi una sua mano con la mia e lo guardai negli occhi mostrandomi dolce -...pensi di aver fatto del male ad Alison?-

-Non lo so- disse tirando su con il naso e guardandomi con i suoi occhi ormai lucidi-Di quella sera non ricordo nulla, io...io ero ubriaco pure quella sera. Quando mi sono svegliato ero in camera mia e avevo addosso un biglietto con scritto: “So quello che hai fatto -A”

-Io so che non sei stato tu invece-dissi asciugandogli con l'altra mano una lacrima che gli rigava la guancia mentre spostava lo sguardo in basso.

-Perchè?- disse cercando di non farmi capire di avere la voce tremolante.

-Perchè quella sera, prima che andassi al capanno di Spender tu eri con mio fratello in camera sua-dissi raccontando per la prima volta la verità.

-E che ci facevo?-chiese visibilmente turbato.

-Mio fratello mi ha detto che nel pomeriggio ti aveva visto ubriaco fradicio davanti casa tua e allora ti aveva portato da noi-

-E poi?-

-Lui dopo avermi detto quello che era successo è andato a dormire e io ho pensato che saresti dovuto tornare a casa tua- presi un respiro e continuai -Arrivati davanti casa suonai il campanello ma non doveva esserci nessuno così frugai nelle tue tasche e presi le chiavi. Aprii e ti trascinai nella tua stanza. Quando ti feci distendere nel letto tu ti svegliasti ma si vedeva che non eri sobrio.-

-Che cosa ho fatto poi?- nei suoi occhi c'era il dubbio mentre pronunciò quelle parole.

-Mi prendesti per i fianchi e mi buttasti nel letto affianco a te. Cercai di allontanarti ma tu mi....mi baciasti e continuasti finchè non passasti alle mani- abbassi lo sguardo e ripresi a parlare -Mi hai chiesto come sapessi che non fossi stato tu a uccidere Alison, bhe, lo so perchè quella sera abbiamo fatto sesso. Non volevo all'inizio perchè tu eri ubriaco e il mattino seguente non ti saresti ricordato nulla ma tu eri più forte di me e io ero innamorata persa di te- sospirai e lo guardai in faccia. Era sconvolto e allo stesso tempo rasserenato -Se ti interessa non l'ho mai detto a nessuno neanche alle mie amiche-

-Mi dispiace io non lo sapevo e non lo avrei mai fatto se fossi stato sobrio. Ma questo mi rasserena, finalmente so che non ho fatto niente a mia sorella. Scusa ancora per quello che ho fatto-

-Non fa niente. Adesso devo andare a finire il mio turno-

-Posso accompagnarti dopo a casa per sdebitarmi della tua gentilezza?-

-No, lascia stare-

-Devo fare delle commissioni qui in giro, quando hai finito mi invii un messaggio e io ti riporto a casa. Tanto devo fare la stessa strada-

-Se per te non è un disturbo allora accetto-dissi sorridendo gentilmente.

-Allora a dopo-disse anche lui sorridendo.

-A dopo-

 

Tornata a lavoro la signora Flower mi accusò di non averla avvertita che uscivo e io gli spiegai che glielo avevo detto ma, come sempre, non mi aveva sentita. Continuai per altre due ore e poi finii.

Uscita dalla biblioteca mi sedetti nella panchina lì vicino e mi strinsi nel mio giubbotto. Inviai il messaggio a Jason e dopo due minuti arrivò.

-Hai aspettato molto?- mi chiese appena entrai in macchina.

-No, anzi, sei stato velocissimo- dissi mostrandomi cortese.

Partimmo e durante il tragitto restammo in silenzio fino a quando arrivammo davanti casa mia.

-Bhe allora grazie per il passaggio-

-Quando vuoi- rispose facendomi l'occhiolino.

Mi diressi verso la porta mentre lui mi fissava divertito appoggiato alla sua auto.

-Kylie?-

-Si Jason?-

-Davvero eri perdutamente innamorata di me?- chiese con un tono innocente che mi fece arrossire e girare verso di lui che si stava avvicinando.

-Io...si- dissi abbassando lo sguardo come se avessi paura dei suoi occhi celesti tanto simili ma anche diversi da quelli di Alison.

-Anche io lo ero- disse accarezzandomi la guancia-Non sei cambiata poi molto sai? Sei sempre divertente, misteriosa, coraggiosa, buona, gentile, bella e intelligente. Anche se mi mancano i tuoi capelli rosa-

-Davvero?- in quel momento mi sentii una stupida. Mi importava davvero di quello che pensava dei miei vecchi capelli?

-Davvero- disse sorridendomi in modo sensuale. Ma qualunque cosa che faceva, per me, era sensuale. Volevo dirgli che provavo ancora qualcosa per lui ma dietro la sua spalla vidi Spencer che passava di lì e che si fermò appena vide la scena che gli si presentò davanti. In effetti dovevamo sembrare strani. Non ci eravamo mai parlati, forse perchè Alison incuteva paura a tutte e due. Lei non era sempre stata una brava amica ma aveva la capacità di farti sentire speciale. Vedendo Spencer però capii che avrei dovuto rimandare la conversazione con Jason a un'altra volta.

-Io dev...- lui non mi fece finire la frase che si avvicinò e fece unire le nostre labbra come era avvenuto l'anno prima senza volere. Adesso però il bacio era più dolce come se lui avesse paura che fuggissi o mi rompessi. All'inizio non ricambiai il bacio ma poi non seppi resistere. Sembrò che quel bacio durò tanto ma anche poco. Quando ci staccammo lui mi sorrideva e io invece vidi da dietro che Spencer se ne era andata. L'indomani mi avrebbe presa a parole insieme alle altre ma non mi importava, volevo vivere il presente.

-Ti va di entrare?- chiesi a Jason.

-Meglio di no, c'è tuo fratello-

-Avanti, così vi vedrete di nuovo. Non ti piacerebbe essere di nuovo suo amico?- chiesi prendendolo per mano.

-E va bene-disse sempre sorridente.

-Però prima ti devo dire una cosa-dissi diventando subito seria

-Cosa? Non fare quella faccia mi preoccupi. Sei fidanzata? O peggio sposata? Oppure sei incinta? Se è questo non fa niente io adoro i bambini...-

-Niente di tutto questo AHAHAHAHAHAH- e poi ero io quella divertente -Volevo dirti che ti amo-

Lui mi baciò con più passione questa volta e poi...-Anche io ti amo Kylie-

 

 

 

FINE!!!!

PIPOL!!! Che ne pensate? E' la mia prima One Shot quindi....SIATE CRUDELI MUAHAHAHHAHAH

Adesso a parte lo scherzo -.- so che non molte guardano Pretty Little Liars ma ho cercato di raccontare la storia così che sia chiara a tutte.

Mi raccomando fatemi sapere che ne pensate.

A priestooooo kiss kiss.

  
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