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Autore: Lila_88    24/02/2008    5 recensioni
Riuscirà Mamoru a vincere le sue paure per non far soffrire più la sua amata?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AL DI’ LA’ DELLA PAURA

Usagi era nel suo letto. Quella mattina niente corse per arrivare a scuola in tempo, era domenica mattina. Tuttavia non riusciva a dormire. Era ancora molto presto e lei non era certo il tipo da alzarsi all’alba.  Continuava a chiedersi perché Mamoru l’avesse lasciata in quel modo. Che cosa aveva fatto di male? Niente che lei ricordasse.
Mamoru era sveglio da molto tempo, ormai. Era nella sua cucina e si stava guardando in giro. Quell’appartamento non gli era sembrato mai così vuoto e freddo. Eppure gli era sembrata la scelta più giusta. Lasciarla era l’unico modo per farla vivere. Era stato molto difficile per lui compiere quel passo, mostrandosi freddo ed insensibile, anche se il suo cuore si stava spezzando in contemporaneo a quello di lei, della sua principessa.
Chibiusa osservò la schiena di Usagi scuotersi in conseguenza dei singhiozzi emessi. Stava di nuovo piangendo. Anche lei si chiese perché Mamoru l’avesse lasciata. Silenziosamente, uscì dalla stanza di Usagi e sgattaiolò fuori dalla porta di casa, con Luna P stretta a sé.
Rei era nel pieno della sua concentrazione. Nonostante fosse domenica, lei si era alzata ugualmente all’alba. D’un tratto percepì una presenza nelle vicinanze. Non si trattava di niente di negativo. Era un’aura buona, innocente. Si alzò ed aprì la porta per trovarsi la piccola Chibiusa davanti.
-    Ciao, piccola, che ci fai qui, tutta sola, a quest’ora della mattina di domenica? Usagi sa che sei qui?
-    No. Volevo parlarti proprio di lei.
Pochi momenti dopo le due erano sedute nel tempio di Rei.
-    Allora, che cosa è successo?
-    Usa sta male, perché Mamo-chan l’ha lasciata. Secondo te perché l’ha fatto?
-     Vedi Chibiusa, a volte i grandi fanno delle cose che non si possono capire. A dire la verità neanche io so perché Mamoru abbia preso quella decisione.
-    E’ forse per colpa mia?
-    Ma no, cosa dici?! Perché mai dovrebbe essere colpa tua?
-    Magari ho fatto o detto qualcosa di sbagliato...
-    Stai tranquilla, tesoro, tu non c’entri niente. Ma dimmi di Usa...
-    Quando sono uscita di casa stava piangendo. Era ancora a letto.
Rei divenne per un attimo molto pensierosa. Che cosa poteva aver spinto Mamoru a lasciare Usagi? Non poteva credere che lui si fosse semplicemente stancato di lei. Sapeva per certo che lui l’amava più della sua stessa vita... Forse poteva provare a parlarci. Magari avrebbe capito qualcosa di più.
-    Chibiusa, vai a casa, adesso. Se Usagi si accorge che sei uscita di casa da sola potrebbe preoccuparsi e credo che, per il momento, abbia già troppi problemi. Troveremo una soluzione, sta tranquilla. Tu vai a casa e cerca di stare vicino ad Usa.
Rei suonò il campanello, con l’etichetta ‘Chiba’. Dall’altra parte della porta, Mamoru fu indeciso se aprire. E se fosse stata lei? Magari veniva per supplicarlo di tornare insieme. E come avrebbe fatto a resistere? Non voleva trattarla male. Al secondo squillo, si decise ad avvicinarsi alla porta per vedere dallo spioncino di chi si trattasse. Si stupì nel vedere che era Rei ed aprì la porta.
-    Ciao, Mamoru. Credo che tu mi debba delle spiegazioni.
-    Rei, io non credo. Quello che è successo fra me e Usagi non è affar tuo.
-    Perché non mi fai entrare? Voglio solo parlare un po’.
Mamoru si fece da parte per far passare la ragazza. Rei entrò e attese che lui richiudesse la porta alle sue spalle.
-    Che cosa vuoi?
-    Voglio sapere che cosa ti è passato per la testa.
-    Mi sembra di aver già specificato che non sono affari tuoi, Rei.
-    Si che lo sono, visto che Usagi è una mia amica.
-    E va bene. Non la amo più, quindi non vedo per quale motivo dovrei restare con lei.
-    Bugiardo! Non credo che tu possa smettere di amarla. Voi due siete destinati a stare insieme. Ad amarvi per l’eternità.
-    E se non fosse così? E se ciò comportasse delle conseguenze negative? Ci hai mai pensato a questo?
-    Quali conseguenze negative, scusa? Di che cosa stai parlando?
-    Niente, solo non sono più sicuro che il mio futuro sia accanto a lei. Guardaci: siamo uno l’opposto dell’altra. Io amo lo studio, cosa che lei non sopporta! Io prediligo la puntualità, l’ordine, la precisione. Lei è sbadata, superficiale, perennemente in ritardo. Quanto pensavi che potessimo durare insieme?
-    Basta, smettila! Lei è sempre stata così, e tu l’hai amata anche per i suoi difetti, quindi non può essere questa la ragione per cui l’hai lasciata!
-    Hai detto bene: l’ho amata...
-    No, tu la ami ancora, perché posso leggertelo nello sguardo. Mamoru, che cosa è cambiato, perché l’hai lasciata se la ami ancora?
-    La smetti di farmi il terzo grado? Che cosa vuoi da me?
-    La verità. Basta bugie, basta sciocchezze.
-    … E se ti dicessi che si tratta di qualcosa che è al di sopra di me?
-    Tipo cosa?
-    Vuoi la verità?
-    Si.
Mamoru diede le spalle alla ragazza, puntando lo sguardo al di fuori della finestra.
-    Qualche tempo fa ho iniziato a fare degli incubi... sentivo una voce, che mi diceva che se fossi rimasto vicino alla principessa Serenity, Usagi, lei sarebbe morta. Ho tentato di non dar peso alla cosa, ma era diventato un tormento. Così ho iniziato a credere che lasciare Usagi fosse l’unico modo per far cessare gli incubi. Se ciò fosse avvenuto, voleva dire che era tutto vero. Avevo paura, capisci? Paura che le accadesse qualcosa. Meglio allontanarla da me e saperla viva, piuttosto che restarle vicino, e portarla alla morte.
-    Perché non le hai detto la verità?
-    Ho pensato che in questo modo sarebbe stato più semplice, per tutti e due. Se le avessi raccontato tutto, ci avrebbe sofferto di più. Ho pensato che spingerla ad odiarmi fosse un modo per farmi dimenticare più in fretta.
-    Questo non accadrà mai. E sai una cosa? Credo che non dovresti dar retta a degli stupidi incubi. Credo che anzi dovresti starle vicino più che mai. Lei preferirebbe questo, se sapesse.
-    E’ anche per questo motivo che non le ho parlato. Non puoi aspettarti che io faccia questo.
-    E se fosse una tattica del nemico, a questo hai pensato?
-    Che vuoi dire?
-    Voglio dire che se l’intento del nemico fosse quello di separarvi?
-    Spiegati meglio.
-    Quando sei al suo fianco, Usagi è più determinata, nel combattimento. Tu le dai fiducia e la fai credere in se stessa. Spezzare il vostro legame significa indebolirla, indebolire Sailor Moon. Sarebbe più facile per il nemico da sconfiggere.
-    Tu credi... E se non fosse così? E se, al contrario, standole vicino provocherei la sua morte?
-    Mamoru, che cosa vuoi tu?
-    Solo il suo bene.
-    E allora va da lei, chiedile scusa, amala. E non lasciarti guidare dagli incubi. Lei ha bisogno di te.
-    Ma...
-    Mamoru, anche se tu avessi ragione, lei, in questo stato, sarebbe sconfitta comunque. Va da lei.
-    Grazie Rei.
Senza aggiungere altro, Mamoru uscì di casa. Rei sorrise a se stessa. Chi l’avrebbe mai detto che lei, un tempo perdutamente innamorata di Mamoru, lo avrebbe spinto verso le braccia di un’altra?
Usagi si era alla fine alzata dal letto. Cosa avrebbe concluso, anche rimanendo tutto il giorno a piangere sotto le coperte? Niente. Così si era vestita ed era uscita di casa, per fare una passeggiata. Quasi senza accorgersene si era ritrovata al parco. Quante volte aveva passato i pomeriggi all’interno di esso, fra le braccia del suo amato Mamoru? Il pensiero che ciò non si sarebbe mai ripetuto la fece intristire nuovamente. Riflettendo, si appoggiò alla ringhiera del ponticello, per guardare le acque del placido laghetto sotto di lei.
Quando vide l’immagine del suo amato riflessa sulla superficie del laghetto, pensò che fosse prodotta dai suoi pensieri; tuttavia una mano si posò sulla spalla e, quando lei si voltò per vedere chi ci fosse alle sue spalle, si trovò davanti proprio Mamoru.
-    Ciao, Usagi.
-    M- Mamoru?
-    Posso parlarti?
-    C- certo... Anche se spero che non vorrai trattarmi di nuovo male...
L’ultima parte della frase era stata quasi un sussurro, che tuttavia non sfuggì alle orecchie del ragazzo.
-    No, Usako, non ti tratterò più male, anzi permettimi di spiegarti perché mi sono comportato così, in questi giorni. E, se puoi, cerca di perdonarmi.
Mamoru iniziò a raccontare ogni cosa, a partire dagli incubi. Quando finì di parlare, Usagi aveva le lacrime agli occhi. Non poteva credere alle sue orecchie. L’aveva lasciata perché aveva paura che le succedesse qualcosa e non perché aveva smesso di amarla.
Una mano le si posò sotto il mento e costrinse i suoi occhi ad incontrare quelli del suo amore.
-    Non sai quanto mi dispiace, piccola mia... Non avrei voluto ferirti...
-    Non importa, adesso no ha più importanza...
-    Mi perdoni?
-    Ma certo! Ti amo, Mamo-chan!!
-    Anch’io, Usa...
Dolcemente, Mamoru baciò la sua principessa per l’eternità.
  
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