A
presto amore mio.
La luna si sta
alzando, ma stanotte per me è un globo senza luce:
non riesce ad avvolgermi con il suo magico incanto.
Sono assorto, isolato
nel mio mondo, dove la nostalgia si tramuta
e diventa un insopportabile dolore.
Stesa sul letto,
immobile, rigida, contornata da intrecci di fiori
rari, sembri più bella di sempre.
Con un gesto
istintivo sfioro la tua pelle e sono travolto da
un’ondata di disperazione.
Sei così
fredda, stretta dalle braccia della morte, che non riesco
a fingere distacco, a mostrarmi indifferente, a nascondermi dietro ad
una
facciata imperscrutabile; la tua perdita è troppo difficile
da sopportare,
anche per uno come me.
Il tuo viso sciupato
dall’ala del tempo, che scivola su di noi
imprimendo i suoi tratti, mi pare tornato quello di tanti anni or sono,
quando
mi sei apparsa ed i tuoi occhi azzurri mi sembrarono due laghi puliti,
dentro i
quali potevo purificare la mia anima corrotta e annullare in parte le
atrocità
commesse.
Bulma, accanto a te
sono diventato quasi un uomo, un essere con un
cuore, anche se appena definito.
Ho imparato ad amarti
giorno dopo giorno, fino ad aver bisogno di
te, fino a sentirmi nessuno senza di te e adesso mi ritrovo solo.
Quel lieve accenno di
sorriso sul tuo volto mi da la certezza che
tu possa sentirmi, magari vedermi, e t'immagino compiaciuta da queste
mie
parole che solamente adesso ho il coraggio di dirti.
Bulma, un giorno
piombasti nella mia vita per amalgamarti a me,
accettando la rigidità del mio carattere, i miei lunghi
silenzi, le mie crisi
di follia dovute all’astinenza di predominio, alla ricerca
forsennata del
potere.
La tua voce ha
lottato con la forza di una tempesta solo per
richiamarmi a te.
D’improvviso,
sento la mano di nostro figlio posarsi sulla mia
spalla e cerco di non badare all’impulso di abbracciarlo.
Una grande malinconia
mi assale quando lo ascolto piangere come un
bambino, così come vorrei far io, lasciando scorrere questo
diluvio di lacrime
che sento imminente, ma che cerco di trattenere ostinatamente.
Poco più
avanti, immobile e vestita di nero, c’è la nostra
piccolina ormai donna, con i capelli in disordine e il volto rigato da
tante
gocce di pianto, così simile a te.
Per qualche minuto
penso alle tue ultime parole spese per
rasserenarmi, al tuo sguardo straripante d’amore, alla tua
promessa.
E qui che arriva la
certezza e le mie labbra si incurvano in un
accenno di sorriso. E' solo un attimo il tempo che ci divide,
l’attimo più
lungo e inesorabile, ma comunque pur sempre un attimo, al confronto
dell’eternità che ci attende.
La tua anima
azzurra m'irradierà di luce, strappandomi alla
dannazione: ne sono sicuro. Agguerrita, ti scaglierai contro tutte le
divinità
dell’aldilà per difendermi e avermi al tuo fianco.
Lento
m’avvicino. Ti accarezzo un’ultima volta e mi sento
così
vulnerabile, ma non importa: è solo per te che non me ne
vergogno, Bulma, per
ogni volta che ho pensato, ma non ti ho detto che ti amavo.
Un mormorio si alza
intorno a me quando senza incertezza sussurro:
A presto, amore mio.
Fine.
Grazie per la lettura.