Vi Parlo da madre

Ed eccomi qui, a scrivere di mia figlia che nemmeno immagina cosa io so di lei. L’ho scoperto solo guardandola negli occhi, non ho affatto preso il suo diario personale. Era da un po’ che non mi perdevo nelle sue iridi verdi e da quel giorno in cui vidi del sangue continuai a farlo ancora e a conoscerla meglio.
 A conoscere meglio mia figlia. Lei si tagliava, i suoi occhi quando mi specchiavo all’interno riflettevano quegli episodi sanguinosi;  vomitava il cibo che le preparavo con tanta cura anche se le piaceva un sacco per non mettere su chili; l  preferiva rinchiudersi in camera e non uscire dicendomi di dover studiare. Ma questi compiti non finiscono mai? Mi domandai incredula. Stavo per dare la colpa di tutto alla scuola; la vita sociale della mia bambina era svanita e tutto ciò che potevo pensare era “Dedica troppo tempo allo studio.” Ma invece non era affatto così. Sprofondava sul letto e inzuppava le coperte di lacrime per poi dirmi di cambiarle perché erano sudate dal caldo; Dopo ore cambiava posizione, portando la schiena contro il muro e tirando a se le ginocchia. Era disperata ed io me ne sono accorta solo adesso. Aveva bisogno di me, gridava silenziosamente il mio nome ma io l’ho sentito solo adesso.
Perciò, cari genitori … non date per scontato che i vostri bambini crescano bene perché  l’adolescenza è un muro difficile da travalicare e chiunque ha bisogno di una mano per saltarlo anche se non chiede aiuto a nessuno. Non date per scontato che quei sorrisi siano veri, tutti sappiamo fingere.
Preoccupatevi per i vostri figli, guardateli più spesso negli occhi. Vi Parlo da madre, fatelo.