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Autore: Stardust Queen    20/08/2013    7 recensioni
Emma non era una ragazza normale. Emma era diversa. Zayn non era il tipico rubacuori. Zayn era un delinquente. Emma non viveva tra le ombre. Lei era la Luce. Zayn non vedeva il bene. Il suo cuore era sigillato dalle ombre. Due anime diverse, ma tanto uguali che non trovano pace in un passato di morte, dolore e ombre e che solo insieme riescono ad essere quello che realmente sono.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Era buio, scappavo da qualcosa, qualcosa di terrificante che mi perseguitava. Ero da sola. Il cuore cominciò a battermi forte, come un tamburo a una parata, così forte che sembrava volesse uscire fuori dal mio esile petto. Mentre correvo, mi ritrovai in un incrocio. Sgranai gli occhi per leggere le indicazioni ma non riuscivo a vederle, c’era troppo buio e la foschia mi coprì il viso. C’erano delle urla, dei pianti di quel dolore ormai dimenticato che sentivo dentro la mia testa come una vocina squillante. Il terrore invase fermamente la mia mente offuscandola con agghiaccianti ricordi di un passato gettato alle spalle. Portai le ginocchia al mio volto e cercai di distogliere la mente da quell’incubo. Qualcosa o qualcuno mi mise la mano su una spalla. Sentivo la sua forza sul mio corpo inerme. Mi voltai e... DRING! La sveglia delle sette mi fracassò i timpani. Con un movimento sgraziato, gli diedi un colpo secco e la feci zittire. Mi rimboccai le coperte e richiusi gli occhi.

-“Sveglia pigrona che è Giorno!”. Ecco mio fratello, peggio di una sveglia. Nicolas, per gli amici Nick, è il mio “dolce” fratellino. Ci vogliamo bene, a modo nostro, ma per ogni cavolata litighiamo sempre, un po’ come cani e gatti, Tom e Jerry, Titti e Silvestro. Era venuto ieri sera a trovarmi e dopo essere rimasto sveglio fino a tarda sera, si addormentò sul divano di casa mia.

-“Se tu vuoi andare in vacanza, su dai presto sorellina indossa la calza. Se vuoi terminare l’anno scolastico, intreccia i capelli con un bell’elastico e se non vuoi rimanere zitella, trovati uno che mi cucini la ciambella”.

-“Nick. Mi lasci dormire?” gli chiesi tirandogli violentemente un cuscino. Lui lo schivò con agilità e riprese a cantarmi quella canzoncina.
-
Ho capito! Ora vado a scuola, contento?” Nick mi fece un piccolo sorrisetto e se ne andò.  Presi la mia maglietta verde, i jeans e le mie adorate converse e me le infilai immediatamente. Mi truccai leggermente e attaccai i capelli con un elastico creando una “Specie” di coda. Presi le chiavi del motorino e partì accendendo il mezzo che emise qualche sbuffo prima di partire. Era l’ultimo giorno di vacanze e non vedevo l’ora di ritornare a scuola. Rivedere i miei vecchi amici, passare l’ultimo anno di liceo in santa pace, erano queste le cose che volevo. Durante questi anni della mia vita, ho avuto l’opportunità di conoscere molte persone, che mi sono rimaste amiche per molto tempo, ma ho avuto anche esperienze negative. Da piccola dovetti affrontare il bullismo e per mia sfortuna ebbi a che fare sia con quello fisico sia con quello psicologico. Quell’esperienza mi lasciò una profonda ferita. Cominciai a essere più dura sia con gli altri che con me stessa, cercai di vincere tutte le mie paure (tranne quella del buio). Nonostante abbia qualche piccolo difetto, sono una ragazza solare, dinamica e semplice, a qui piace divertirsi e rilassarsi con gli amici. Ho sempre odiato mettermi troppo in mostra o strafare perché va contro il mio carattere ribelle. Quella meravigliosa giornata sembrava riflettere tutti i pregi del mondo. Le nuvole color bianco latte sorvolavano  la mia testa indisturbate nel cielo ceruleo, mentre la strada si apriva sempre di più a ogni chilometro. Per mia fortuna (si fa per dire) la scuola era vicina e quando arrivai al suo cancello, cercai di rintracciare i miei amici con la coda dell’occhio. Vicino le scale, si era formato un gruppetto di ragazzi e ragazze che conoscevo fin dai tempi dei grembiulini bianchi: Charlotte, Kate, Liam, Louis, Niall e Harry.  

-“Hey Fe! Da quanto tempo!” mi disse Louis salutandomi da lontano con la mano.

-“Ciao, Louis. Mi sei mancato tanto!” dissi abbracciandolo calorosamente.

-“Wow, le vacanze estive sono volate in un batter di ciglia! Sapete... Adesso aspetto solo le vacanze natalizie.” Charlotte e Kate si alzarono e mi vennero ad abbracciare. Mi strinsero talmente forte che mi cadde dalle mani il casco.


-"Mi sei mancata tantissimo." mi disse Charlotte, continuando ad abbracciarmi fortemente. Ricambiai immediatamente la loro stretta. Le accarezzai dolcemente le braccia che non staccavano le mie spalle e salutai i ragazzi.Com’era bello rivedere quelle vecchie facce che mi hanno sempre tenuto compagnia. Mi sentivo quasi in imbarazzo. Non sapevo cosa dire o cosa fare. I ragazzi della mia scuola erano tipi ok, non ti facevano sentire troppo a disagio. Da quando ho lasciato l’Italia per venire a studiare musica in Inghilterra, non credevo di poter trovare amici come loro. Sono fantastici. Soprattutto adesso che dobbiamo affrontare l’esame dobbiamo essere tutti uniti, ma non credevo che la mia vita potesse essere stravolta da un ragazzo qualsiasi. Mentre parlavo delle vacanze, notai un ragazzo che era seduto in un angolino delle scale con lo sguardo perso tra la folla.  Era il tipico ragazzo alto e magro con lo sguardo da zombie. Indossava una vecchia t-shirt che gli mettevano in risalto il corpo che non passava inosservato e un jeans strappato ai lembi che gli lasciava intravedere il bordo dei boxer. Aveva un non so che di strano, ma la cosa che mi  colpirono maggiormente furono i suoi occhi. Forse per le altre ragazze erano dei semplicissimi occhi marroni, ma per me no. Nascondevano qualcosa di profondo e forse oscuro. Non era il solito sguardo svampito di ogni liceale il lunedì mattina, anzi, era uno sguardo calmo che però aveva qualcosa di freddo, quasi agghiacciante. Perché era snobbato da tutti? Era anche un bel ragazzo e, quindi mi sembrava strano che nessuno gli si avvicinava. Era seduto  nell’angolino delle scale dimenticato da tutti, mentre si fumava una sigaretta. Non batté ciglio, ma mi accorsi che si sentiva osservato. Guardai i miei compagni che fecero finta di niente e , quando ritornai ad analizzare quel misterioso ragazzo, mi ritrovai il suo sguardo addosso. Un brivido freddo scorse nelle vene quando fissai il contorno dei suoi occhi. Il moro m’inviò delle forti sensazioni solo guardandomi e mi ricordai dell’incubo fatto sta notte. Mi risvegliai dall’incanto e aggrappai Louis per la maglietta cercando spiegazioni sul “nuovo arrivato”.

-”Hey ragazzi. Chi è quel tipo seduto sulle scalinate?”

-“Dove” mi chiese Charlotte cercando di vederlo.

-“Quel ragazzo li!” dissi indicandolo. Ci volle un po’ di tempo per capire chi era e dove si trovava, era il primo giorno di scuola e sembrava un zoo. Charlotte riuscì ad individuarlo e quando lo fece, il suo sguardo non era dei migliori. Mi prese una mano e si avvicinò quasi di soppiatto al mio orecchio, come se temesse che quel ragazzo potesse sentirci.

-“E’ un nuovo studente. Non si sa chi è, né da dove viene... Sappiamo solo che si chiama Zayn e che si è iscritto nella nostra scuola.” Di come me ne parlava, sembrava un tipo con cui è meglio non averci a che fare, ma non mi sembrava giusto. Solo perché è nuovo e forse timido non significa che bisogna snobbarlo così. Mi sembra un normale liceale che ha bisogno di qualcuno che lo sproni a fare amicizia, tutto qui. Riguardai quel ragazzo prima di dedicarmi ai miei amici, ma per uno strano motivo, volevo sapere chi fosse e come mai mi trasmetteva così tante emozioni tutte in una volta. Decisi prontamente ad incamminarmi verso il moro, ma la campanella mi bloccò prima che gli rivolgessi la parola. Fui costretta a salire le scale, che ormai avevo imparato a memoria, tenendo d’occhio il nuovo arrivato e, con un passo svelto,  entrai in classe. Il mio banco era occupato da Kate che aveva occhi solo per il suo cellulare.

-“Kate...” dissi sottovoce alla mia compagna di banco.

-“Come ti sembra quel ragazzo?”

-“Pericoloso.” Bisbigliò guardando Zayn. “Non mi sembra un tipo affidabile. Ho un po’ paura di lui.” Ribatté la ragazza con forza. Anche Harry e Louis assecondarono i dubbi della rossa. Ma perché lo odiano tutti? E’ un ragazzo come me, come loro e bisogna mostrargli affetto.

-“Ragazzi che vi prende? E’ un ragazzo normalissimo, forse un po’ timido, ma è come noi! Non è giusto che lo allontaniamo dal gruppo. Vi ricordate quando arrivai io qui? Voi siete stati i primi ad avvicinarvi a me e lo stesso dobbiamo fare con lui. Io voglio provarci.”

-“Fai come vuoi, ma io non ci penso nemmeno. Corrono brutte voci su quel tipo e io non voglio averci niente a che fare.” Disse Kate con tono pacato. Feci spallucce e andai verso il ragazzo nuovo. Il moro stava osservando il cielo, ma fu quasi infastidito dalla mia presenza. Mi sedetti nel suo banco e con un sorriso alla Louis dissi:

-“Ciao! Mi chiamo Emma, tu ti chiami Zayn giusto?”Il ragazzo mi guardò come se avessi invaso il suo territorio e mi tirai indietro. Giocherellai con le mani e tirai un sospiro profondo.

-“Allora...Ti ho visto tutto solo e ho detto ‘Perché non divento sua amica?”. Il moro abbassò lo sguardo e si guardò le scarpe per controllare che non gliele avessi sporcate toccandolo. Mi allungò la mano in segno di pace, o almeno speravo e gliela strinsi. Almeno abbiamo fatto un passo. Mi sentivo imbarazzata più di quando devo recitare o cantare davanti a tutta la scuola.

-“Sei carina ad avvicinarti e anche ingenua.”
Wow... Il ragazzo con cui sto parlando sembra uno stalker.Mi girai avanti e vidi il prof. Stuart (musica) entrare spedito nella nostra classe. “Bene ragazzi. Alla fine siete riusciti ad arrivare in 5° superiore eh?” disse ridendo e guardando i ciucci della classe. “Hey, tu con il ciuffo! Sei nuovo? Perché non ti presenti alla classe?” disse il professore esortando il nuovo arrivato a raggiungere la cattedra. Mi voltai immediatamente verso Zayn per osservare le sue mosse. Il ragazzo si alzò sbuffando un po’ e si mise davanti la cattedra. “Mi chiamo Zayn Malik. Vengo da Bradford e ho 20 anni.” Lo guardi attentamente senza perdere di vista ogni suo movimento. Si accorse che lo stavo guardando con particolare attenzione e mi scrutò dalla testa ai piedi. Arrossì un po’ e distolsi lo sguardo dal nuovo arrivato. “Bene figliuolo. Accomodati al tuo posto.” Disse il professore esortando Zayn a sedersi.

- “Ragazzi, ho un compito speciale da assegnarvi. Adesso che siete in grado di farlo, vorrei che componeste una canzone. Voglio che sia intensa, voglio che ci mettiate passione in quello che fate. Verrete disposti in coppie miste che verranno sorteggiate a caso. Signorina White, vuole pescare lei il primo nome?” chiese il professore porgendomi la sua bombetta con i bigliettini. Guardai i miei amici e sperai di capitare con uno di loro. Presi un biglietto e con delicatezza lo apri. Lessi il nome sul pezzetto di carta e rabbrividii. Socchiusi gli occhi e feci un bel sospiro.

-“Allora?” chiese il professore incuriosito. Mi morsi il labbro inferiore e lessi il nome:”Zayn Malik”. Alzai lo sguardo e scrutai  Zayn che mi guardò come un cane verso un altro della sua specie. Era rimasto impassibile! Non si era mosso, non aveva sbuffato, si limitò solo a guardarmi in cagnesco.

-“Bene signor Malik. Lei sarà in coppia con questa ragazza.” Disse il professore congratulandosi con Zayn come se avesse vinto al casinò. Ritornai a posto mentre Kate, con il suo sguardo da ‘te lo avevo detto’ mi fece le condoglianze. Finsi un sorrisetto al professore mentre nella mia testa mi giravano mille pensieri. Passarono due ore intere solo a parlare di questo progetto ed io, sinceramente, non vedevo l’ora che suonasse la campanella della ricreazione. I miei disperati desideri furono esauditi e la campanella segnò la fine dell’ora del prof. Stuart. Mi alzai frettolosamente dal mio posto per poi spararmi fuori dall’aula. Con passo svelto, mi avviai verso il mio armadietto che non vedevo da tre mesi e che quest’anno sarà l’ultima volta che lo utilizzerò. Composi la mia password segretissima e cominciai a posare i libri. Il mio diario scivolò dallo zaino e andò a finire sotto i piedi dell’ultima persona con qui avrei voluto parlare. Mi chinai furtivamente e cercai di raccogliere il diario quando sfiorai il palmo della mano di Zayn. Mi tirai indietro e lo guardai in faccia. Aveva le sopracciglia aggrottate ed uno sguardo nervoso ed infastidito che nascondevano qualcosa di misterioso.

- “Scusa. Mi era scivolato il diario.” Senza dire niente, si chinò e me lo raccolse. Mi guardò come schifato e me lo porse tra le mani.

-“G-Grazie!” Girò gli occhi come se nulla fosse e se ne andò dietro le mie spalle. In quel momento mi sentivo offesa. Sembrava che per lui ero una qualunque, una di poco conto, una zoticona. Digrignai i denti e mi voltai verso di lui.

-“Hey bello! Forse non ti sto a genio, forse mi trovi antipatica ma sai che c’è? A me non interessa. L’unica cosa che voglio è comporre la canzone, mostrarla al professor Stuart e soprattutto, voglio che ti levi quell’aria snob che hai in faccia prima che ci pensi io con un cazzotto su quel grugno schifoso.” Dopo avergli detto queste cose mi tappai la bocca meravigliata. Certo, volevo dirgliene ancora ma mi limitai a fargli capire che con me non doveva scherzare. Zayn mi fece un ghigno e si mise le mani in tasca.

-“Hai finito?” mi disse con quella voce ghiacciante.

- “No! Più tardi dobbiamo provare la canzone e non fare tardi!” gli dissi dandomi un’aria nobile.

-“Agli ordini sua maestà.” Disse il ragazzo facendomi l’inchino. Chiusi le mani in pugni e girai i tacchi. Mi sentivo fregata, offesa e derisa. Ritornai al mio armadietto ed una piccola lacrima scese dal mio volto. Zayn mi fece venire a mente i momenti della mia infanzia, quando dovetti affrontare il bullismo da sola. Mi asciugai la lacrima con il pollice e chiusi l’armadietto. 

-“Hey Fede, cosa è successo?” disse Harry arrivando all’improvviso dietro le mie spalle.

-“Niente Harry... Solo vecchi ricordi che ritornano indietro.” Harry mi tirò per il braccio e mi chiuse in un caldo abbraccio. I miei occhi sembravano dei rubinetti rotti che perdevano una moltitudine di acqua.

-“Emma... Non fare cosi!

-“scusa Harry ma è più forte di me. Ci sono troppe cose che non posso dimenticare e che fanno male. A volte mi sento come un uccello in gabbia, i ricordi prendono il sopravvento e mi tappano le ali chiudendomi in un mondo di ombre.”

-“Io sono con te!”

-“Grazie Harry.” Dissi al ricciolino che mi aiutava ad asciugare le lacrime. Presi lo zaino che nel frattempo era caduto a terra. Lo appoggiai sulle mie spalle e me ne andai per quel corridoio affollato, sparendo trai giovani. 








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