è bellissimo mentre lo osservo avanzare verso di me , fra i tavoli della mensa. Spero che si siedi vicino a me e che mi faccia compagnia. Scuoto la testa. “impossibile, lui non verrà mai. Non mi conosce” Si siede dietro di me. Una felicità incontenibile mi attraversa la schiena e quasi rido , ma un teleschermo enorme mi frena appena in tempo. “è troppo rischioso manifestare emozioni. Non rischiare proprio adesso julia.” Devo stare calma, ma la sua presenza mi manda sempre in agitazione. Devo stare calma mi ripeto. “menomale che questi bastardi non possono leggerci nel pensiero, senno saremmo tutti fottuti..” assumo la mia espressione glaciale mentre un camerata si siede difronte a me, e comincia a mangiare il suo stufato di verdure. Decido di imitarlo per darmi una calmata e dopotutto ho anche fame.

La visione di lui mi aveva completamente ipnotizzata e distolta dai miei bisogni. Ormai era cosi ogni volta che lo incontrava.

Era bellissimo. Non sapeva quanti anni avesse ma non gli importava. Solo il suo fisico gli interessava alto e asciutto , che si intravedeva molto bene dalla tuta blu uguale alla sua. E i suoi capelli corti, biondi , e i suoi occhi , azzurri come uno zaffiro.

Anche lei non era da buttare. È sempre stata consapevole della sua bellezza fin dalla più tenera età , quando gli uomini cominciarono a girarsi mentre lei passava. Era alta e slanciata, con un corpo mozzafiato (il suo punto vincente era la vita , sottile come quello di una vespa ) , poi aveva capelli neri corti e ribelli e occhi marroni color cioccolato.

Grazie al suo aspetto era potuta andare con quanti uomini volesse, perché tutti la desideravano. Tranne lui. L'uomo da cui voleva farsi notare ad ogni costo. Il suo nuovo bersaglio.

“devo cercare di attirare la sua attenzione ad ogni costo” si ferma un attimo e incomincia a guardarsi intorno. Nella mensa non c'erano tanti camerata, presto la stanza si sarebbe svuotata e lei si sarebbe potuta girare verso l'uomo che amava. “ma è troppo rischioso” e se poi lui se ne sarebbe andato prima degli altri? E se l'avrebbe rifiutata ? Non oso immaginare un opzione del genere, il dolore mi ucciderebbe.

Come si chiamava lui? Ah si, Winston. Non mi importa tanto come si chiami , mi importa che sia mio.

Ho finito il mio stufato di verdure, dovrei alzarmi e tornare al lavoro. Invece decido di sentire cosa il mio amore sta dicendo dall'altra parte del tavolo, tutti i miei sensi sono volti ad un solo obiettivo sentire tutto e non tralasciare nemmeno una parola. Ci riesco. “quando si è innamorati si può tutto..”

Winston ha finito lo stufato e ora sta fumando una sigaretta. Si gira verso un lato della sedia per non infastidire gli altri camerata con il fumo. Mi è vicinissimo. Il cuore comincia a battermi forte e prego affinché non siano troppo forti e udibili dal grande schermo che ho difronte. Ho paura che il mio uomo mi veda arrossire. Ho paura. E per difendermi che cosa faccio? Mi giro verso di lui. “devo essere impazzita! Un atto cosi sconsiderato e pericoloso! La psicopolizia potrebbe venirmi a prendere da un momento all'altro” Decido di stare calma ma allo stesso tempo non riesco a staccare gli occhi di dosso a Winston. Sto quasi per mandare all'aria tutto quel che ho cercato di costruire in 26 anni di vita una figura perfetta e inattaccabile , grazie alle numerose Leghe di cui faccio parte fin da bambina , le Spie, la Lega Giovanile , La Lega Anti-Sesso...stacco un attimo gli occhi da Winston per concentrarmi sulla mia fascia rossa legata stretta in vita dandomi una figura ancora più flessuosa e desiderabile. Sono perfetta . Sono perfetta per il Partito e perché sto mandando tutto all'aria per uno che non mi vorrà mai? Non si è accorto nemmeno che lo sto guardando. E poi lui è troppo grande per me.

Decido di fare un ultimo tentativo. Lo guardo come mai ho guardato qualcuno in vita mia. “dovrà notarmi per forza e si dovrà girare verso di me, che lo voglia o no, con o senza paura di quel fottuto teleschermo” e veramente accadde ciò che volevo. Lui si volta verso di me, con un'aria sorpresa. “stai facendo riaffiorare le tue emozioni mio caro stai attento” un po' mi pento di averlo fatto girare , ma la felicità è immensa. Non capisco a che cosa sta pensando perché dopo il primo momento di debolezza ha riacquistato subito l'espressione vuota e indecifrabile che è tipica dei camerata. È molto bravo a mascherarsi. Provo a sorridergli . Forse sto esagerando. Lui sembra tentennare su ciò che deve fare e poi per mia grande sorpresa mi sorride. Sono all'apice delle felicità. E il mio cuore urla per me.

Suona la tromba che richiama tutti i camerata al proprio lavoro.

Mi alzo senza guardarlo un ultima volta per non sembrare troppo sfacciata e mi faccio largo tra la folla con la speranza di rincontrarlo.