Libri > Alice nel paese delle meraviglie
Ricorda la storia  |      
Autore: Daimonos    20/08/2013    2 recensioni
Le sei.
Sono le sei.
Le sei di un pomeriggio aranciato.
Le eterne, perenni, interminabili sei di un pomeriggio aranciato che non si stanca mai.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Alice, Cappellaio Matto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le sei.
Sono le sei.
Le sei di un pomeriggio aranciato.
Le eterne, perenni, interminabili sei di un pomeriggio aranciato che non si stanca mai.
E c’è il tè.
Il solito tè.
Ma non c’è la Lepre. Perché la Lepre non c’è? Non sa.
Il ghiro dorme. Il ghiro dorme sempre.
C’è solo Alice. Alice e il suo vestito azzurro e il grembiule bianco. E i suoi capelli biondi.
Alice che ha solo sette anni e mezzo.
Alice che cerca di essere più grande di quel che è.
Alice che forse ora che la guarda bene non ha proprio sette anni e mezzo.
Il Cappellaio vorrebbe inzuppare Alice nel tè. Non ha mai provato un biscottino così.
Non si muovono. Non cambiano posto. Non ruotano attorno al tavolo.
E’ forse la prima volta che si beve. Che si beve soltanto.
E’ forse la prima volta che entrambi sentono l’Earl Grey scendere giù per la gola.
Il bergamotto dà alla testa. Il Cappellaio non sente più la sua testa.
Alice si specchia nell’infuso ambrato. Il liquido è tremulo. Fiuta qualcosa nell’aria.
Alice non ha più sette anni e mezzo e si vede.
Alice è da otto anni e mezzo che chiede al Cappellaio la soluzione dell’indovinello.
Perché un corvo è come uno scrittoio?
Il Cappellaio non lo sa. Ma gli piace il suono di domande che non hanno risposta.
Gli piace il fatto che lei gli chieda sempre quella stessa soluzione.
E’ sicuro che finché non l’avrà verrà a trovarlo ogni pomeriggio.
Alle sei. Certo.
E perché per il Cappellaio sono sempre le sei, ogni attimo di attesa è felice.
E perché l’orologio del Cappellaio segna solo mese e anno, ogni momento egli inciampa in Alice.
Bisognerebbe ringraziarlo il Tempo che si è offeso quel famoso Marzo…
Le zollette di zucchero riflettono la tenue luce del sole.
I salici piangono lacrime che ondeggiano alla brezza.
I cucchiaini tintinnano parole leggere.
Il Cappellaio guarda Alice, seduta così distante, all’altro estremo del lungo, lunghissimo tavolo.
E inizia a cambiar posto, per avvicinarsi.
Si alza e si siede. E sorseggia un altro po’ di tè.
Ancora una volta. E ancora un’altra.
Quasi non respira.
E’ il suo non compleanno. Ha bisogno del suo regalo.
Alice è il burro migliore per gli ingranaggi del suo orologio.
Alice è il mercurio più argenteo per i suoi cappelli.
Alice è l’ illogica della sua logica.
La raggiunge.

Il Cappellaio bacia Alice, perché in un mondo di matti mai si è sentito così pazzo.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: Daimonos