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Autore: alwaysxpotter    21/08/2013    4 recensioni
–Stai bene Marcel? –
Mi girai e se non fossi stato già sdraiato a terra sarei svenuto per la incredulità. Il braccio destro di Brady mi stava soccorrendo.
–Si…penso di si. – borbottai confuso.
–Mi dispiace per Brady,ma hai sbagliato a provocarlo. – mi aiutò ad alzarmi e fui in pieni anche se un po’ barcollante. Prese il mio bracciò e lo mise sopra la sua spalla per sorreggermi meglio.
–Non…non devi,so cavarmela da solo. – borbottai nuovamente.
–Si,e io sono il presidente. Marcel perché non vuoi il mio aiuto?- mi guardò negli occhi come se veramente si aspettasse una risposta sincera.
–Non voglio che anche tu provi lo stesso che provo io tutti i giorni per colpa mia. Non lo meriti. Non lo merita nessuno. – non mi lasciò finire.
–Non lo meriti nemmeno tu,Marcel. – aggiunse noncurante lui.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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Prima ora: Matematica.

Bel modo di iniziare la settimana non trovate? E come chicca devo sedermi accanto a quel bulletto di Brady. Posso iniziare a svuotare il mio armadietto con calma prima che lo faccia lui per infilarmici dentro. Dimenticavo,mi chiamo Marcel Evans ho 17 anni e vado al liceo peggiore di tutta Nashville: George Washington High School. All’entrata avrebbero dovuto scrivere:’’Vuoi passare gli anni più brutti della tua vita? Prego,accomodati,questo è il liceo che fa per te.’’ Insomma perché nessuno ha insegnato a questi animali che frequentano il liceo che non bisogna giudicare una persona dai voti che riceve scolasticamente? Se non fosse così allora sarei un ragazzino normale come tutti. Passo inosservato,magari trovo la ragazza della mia vita,ricevo una laurea,mi sposo e vivo felice e contento. Ma come sappiamo NON ESISTE. Vi viene difficile da credere? Bene allora provate a leggere la mia storia.
 
Adoro la matematica. Trovo geniale che altri grandissimi uomini abbiano scoperto tantissimi anni fa scoperte come quelle di Leonardo Da Vinci. Nel 1796 la gente era ancora abituata a camminare senza nessun mezzo di trasporto e l’unico che si sia posto la domanda di un cambiamento è stato proprio lui! Insomma in quell’anno chi mai si sarebbe sognato di immaginare una macchina voltante?! Ho capito,vi sto annoiando. Quando mi faccio prendere è proprio difficile smettere. Mi piace molto parlare,se fosse per me non farei altro…peccato che gli altri nella mia scuola mi vedano come il ragazzino timido che si vergogna anche a respirare. Poveri illusi. Se solo sapessero tutti i pensieri che mi passano nella testa quando li vedo resterebbero alquanto scioccati. Il professore Cruch insegna matematica ed ha un debole per me,secondo lui perdo solo tempo in questa scuola(ha ragionissima) e dovrei studiare ad Oxford o Yale. Ma so già che mia madre non lo permetterebbe mai e soprattutto i soldi per pagare la retta scolastica? Dove li mettiamo? Oxford e Yale per ora rimangono solo una vetta impossibile da raggiungere.

–Marcel sai risolvere questo quesito per favore? I tuoi compagni sono proprio testardi e non voglio neanche ascoltarmi. – il professore accennò un dolce sorriso verso di me.

–Fa 32,credo. – mentivo,ne ero sicuro.

–Bravo Marcel,ragazzi perché non prendete tutti esempio da lui? – si rivolse alla classe mentre io cercavo disperatamente di sparire dalla faccia della terra.

–Perché preferisco avere una vita sociale prof! –  scherzò quell’idiota di Brady.

–E la vita sociale ti indurrà mai a fare i compiti? – rispose di rimando il professore,mi trattenni dal ridere ma Brady se ne accorse.

–Ti fa ridere? Vedremo come riderai alla fine dell’ora moccioso. – mi minacciò.

Ero nei guai. Quando la campanella suonò raccolsi le mie cose per andare in aula di chimica ma Brady e i suoi compari mi presero per il colletto della camicia e mi portarono fuori. Non so se ne sarei uscito vivo.

–E così ti piace ridere di me? – primo pugno sullo stomaco. 1-0 per me.

–Se mi fanno bocciare di nuovo in matematica per questa battuta del professore giuro che ti capiterà peggio di così. – altro pugno in faccia. 2-0 per me.

–Attento a quello che fai nullità. – ennesimo pugno sulla schiena. K.O.
Brady e i suoi compagni se ne andarono lasciandomi solo e dolorante per terra. A quell’ora erano tutti in classe,chi mai avrebbe dovuto soccorrermi?! All’improvviso sentii una mano che mi accarezzò la schiena come per richiamare la mia attenzione.

–Stai bene Marcel? –

Mi girai e se non fossi stato già sdraiato a terra sarei svenuto per la incredulità. Il braccio destro di Brady mi stava soccorrendo.

–Si…penso di si. – borbottai confuso.

–Mi dispiace per Brady,ma hai sbagliato a provocarlo. – mi aiutò ad alzarmi e fui in pieni anche se un po’ barcollante.

Prese il mio bracciò e lo mise sopra la sua spalla per sorreggermi meglio.

–Non…non devi,so cavarmela da solo. – borbottai nuovamente.

–Si,e io sono il presidente. Marcel perché non vuoi il mio aiuto?- mi guardò negli occhi come se veramente si aspettasse una risposta sincera.

–Non voglio che anche tu provi lo stesso che provo io tutti i giorni per colpa mia. Non lo meriti. Non lo merita nessuno. – non mi lasciò finire.

–Non lo meriti nemmeno tu,Marcel. – aggiunse noncurante lui.

–Non mi conosci. Non sai cosa merito o non. Ed è meglio che tu vada,grazie del tuo aiuto. Ciao. – sfilai il mio braccio dalle sue spalle e me ne andai zoppicando in aula di chimica.

–Ciao Marcel. – sussurrò piano,ma io riuscii a sentirlo. Avevo appena trovato un amico e dopo 5 minuti l’avevo perso.
 
La professoressa di chimica non fece domande sul mio stato cosa che mi sollevo il morale giusto un po’.

–Marcel Evans com’è formata la molecola del metano? – chiese gentilmente alla professoressa mentre io stavo indossando il camice per non macchiare i vestiti.

–Con una molecola semplice che consiste in un atomo di carbonio legato a quattro atomi di idrogeno. La formula è CH4. – dissi sicuro. Era la molecola più facile da noi studiata,almeno per me.

–Ottimo Evans. E se le chiedessi il glucosio? – insistette. Brady si era messo nel tavolo dietro di me e lo sentii sussurrare ‘Rispondile e ti finisce peggio di prima.’

–Non lo so professoressa. – tornai alle mie provette,di questo passo la mia media in chimica ne avrebbe risentito parecchio.

–Che peccato. Brady Scott invece che parlare con il suo compagno saprebbe rispondere alla mia domanda? – lui mi tirò il camice di nuovo e io gli sussurai la risposta.

–Sei atomi di carbonio,dodici di idrogeno e sei di ossigeno. – sorrise scaltro.

–Mi sta per venire un attacco di cuore signor Scott. Complimenti. – esclamò la professoressa. Se solo avesse saputo che la risposta era mia forse non sarebbe stata così sorpresa.
 
Più o meno la giornata andò tutto il tempo così. Appena Brady si accorgeva che stavo per rispondere mi minacciava di uccidermi. Ma ormai ci ero abituato,d’altronde cosa mi potevo aspettare dal bullo più cattivo di Nashville?! Certamente non carezze e baci. Però ero rimasto parecchio perplesso dal comportamento di Gary,perché rischiare la sua copertura da super bullo per l’ennesimo ragazzo picchiato dal suo caro amico? Non riuscivo a trovare la soluzione,il che era grave per una persona che vuole fare il matematico. La via del ritorno fu come sempre. Mi piaceva ammirare il sole mentre camminavo con le mie cuffie alle orecchie: Locked out of heaven-Bruno Mars. Eh già,bloccato fuori dal paradiso esattamente come lo sono io. Arrivato a casa poggio lo zaino a terra e avverto mia madre.

–MAMMA SONO A CASA.- urlo.

–VA BENE TESORO,C’E’ ANCHE BILL PER PRANZO! VIENI CHE E’ TUTTO PRONTO. –urlò di risposta mia madre.

Bill era lo ‘pseudo-compagno’ di mia madre. Il mio vero padre è morto quando avevo 2 anni. Si chiamava Andrew Evans,mamma mi ha raccontato sempre pochissimo di lui ma tutti quello che so sul suo conto l’ho dedotto dalle vecchie foto e dai vecchi documenti. Odiavo Bill con tutto me stesso. Di presenza si divertiva a trattarmi bene e appena mamma usciva dalla stanza diventavo il suo schiavetto di turno,come se non fossi mai uscito da scuola. Quanto avrei preferito il professore  Cruch come compagno di mamma. Peccato che lei non riusciva a vedere quello che vedevo io di Bill. Mi preparai e entrai in cucina dove tutto era apparecchiato alla perfezione,neanche ci fosse la regina Elisabetta a pranzare con noi.

–Ciao amore! – mia mamma mi diede un bacio abbastanza rumoroso sulla guancia facendomi palesemente arrossire dalla vergogna.

–Ciao mamma,come mai la tavola è così….perfetta? – cercai di farle capire meglio il mio stupore.

–Perché Bill ha ottenuto una promozione a lavoro e dobbiamo festeggiare. – rise felicemente.

–Quindi da meccanico è diventato capo meccanico?! – risposi scetticamente.

–MARCEL!! – mi rimproverò mia madre ma Bill intervenne con la sua voce tranquilla,quando voleva.

–Tranquilla Cecilia,è solo un ragazzo lascialo scherzare. – e appena mia madre ci diede le spalle ne approfittò per alzare un dito ‘speciale’ nei miei confronti.

–Mamma da questo semestre in poi si mandano le iscrizioni a Oxford o Yale…sai quanto ci tengo.–mi sedetti a tavola.

–Amore ne abbiamo già parlato. – cercò di chiudere il discorso.

–Ma ora che Bill ha ottenuto una promozione potrebbe aiutarmi con le spese. – cercai di coinvolgerlo. Non poteva ingozzarsi come un maiale a casa nostra senza pensare alle conseguenze.

–Non mettere sulle spalle di Bill un peso che non può sostenere,Marcel. Lui non è tuo padre. – puntualizzò.

–Ma se non mi sbaglio tra un mese verrà a vivere con noi ed è come se lo fosse. – brontolai e mandai giù un boccone di carne ancora calda.

–Ha ragione Cecilia,posso aiutarvi con le spese se me ne darete l’occasione. – disse Bill con il sorrisetto che tanto odiavo.

–Non sei obbligato Bill.. –continuò mia mamma

–Vediamo come vanno le cose a lavoro e ne riparleremo. – mi schiacciò l’occhio,ma sapevo che mentiva…non avrebbe mai fatto nulla del genere! Men che meno per me.
  
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