Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |      
Autore: jeess    21/08/2013    2 recensioni
“Adesso sei pure scrittrice? Mi sto innamorando” la guardò con uno sguardo dolce ma al con tempo deciso e seducente. Lei sorrise dolcemente, presa in contropiede dalla sua dolcezza spontanea “Pensavo lo fossi già” rispose non lasciandosi sottovalutare. Lui tornò un attimo serio, posò la sua mano sul viso caldo e soffice della ragazza e la osservò. Piegò la testa di lato. Era bellissima. “Qualora dovessi innamorarmi di te, saresti la mia donna” pronunciò con voce roca avvicinandosi sempre di più al suo viso. Sfiorò appena le sue labbra con le sue e lei non poté non provare l’impulso di stringersi a lui.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Shades of a Love





“Sono tornato” chiuse la porta alle sue spalle dirigendosi verso la cucina, li trovò lei, seduta vicina al tavolo, un quaderno aperto e una penna in mano, “Ciao, finito per oggi? le chiese sorridendo, “Si, per oggi abbiamo concluso le ultime interviste” si avvicina a lei baciandole dolcemente la fronte. Buttò un occhio su quel libricino aperto e ciò lo incuriosì parecchio,  Questa giovane donna riusciva sempre a stupirlo. “Che stai facendo?” le chiese mettendosi a sedere vicino a lei. Erica non si scompose, lo guardò dritto in quei due fari azzurri, “scrivo” rispose semplicemente”. “Adesso sei pure scrittrice? Mi sto innamorando” la guardò con uno sguardo dolce ma al con tempo deciso e seducente. Lei sorrise , presa in contropiede dalla sua dolcezza spontanea “Pensavo lo fossi già” rispose non lasciandosi sottovalutare. Lui tornò un attimo serio, posò la sua mano sul viso caldo e soffice della ragazza e la osservò. Piegò la testa di lato. Era bellissima. “Qualora dovessi innamorarmi di te, saresti la mia donna” pronunciò con voce roca avvicinandosi sempre di più al suo viso. Sfiorò appena le sue labbra con le sue e lei non poté non provare l’impulso di stringersi a lui. In un attimo ripensò alle sue parole e improvvisamente si sentì triste. Lei era già, senza alcun dubbio, la sua donna, non avrebbe desiderato più nessun uomo, voleva solo lui. Ma sapeva con chi stava parlando, con l’uomo più difficile della terra e sicuramente niente sarebbe stato semplice. Non era un film ma la realtà. E anche se continuava a ripetersi che era solo un sogno sentì bene il viso pungersi a contatto con la sua barba lasciata lunga da un po’. “Allora ho capito” rispose prendendo le redini della situazione e mettendo il broncio. Lui in tutta risposta la baciò, l’attirò a se e la strinse. Sentiva l’odore fresco della sua pelle e non voleva più staccarsi. “Non farmi innamorare che è meglio” le disse scoprendole una spalla e lasciandola nuda. La sua mano era calda e lei sentì un brivido lungo la schiena. “No spirito libero, tranquillo” alzò lo sguardo su di lui e con aria di sfida lo allontanò. Lui non sopportò la distanza che si era creata, “Non ho detto che puoi allontanarti da me” e con foga la strinse e lei si lasciò andare al suo volere “e per favore non lasciarmi, ho bisogno di te”. La sua pelle morbida era una piacevole sensazione, le sue mani sfiorarono il corpo di lei che sussultava ad ogni suo tocco. Con un solo movimento la portò in camera, la distese e lui si adagiò su di lei e i loro occhi si incontrarono ancora. Le accarezzò i seni, scendendo verso le cosce. La voglia di averla per sé era tanta, le strappò i vestiti che indossava e lasciò che lei facesse lo stesso.  Fecero l’amore per tutta la notte, beandosi di quel sentimento che ormai stava caratterizzando entrambi. Il Tour stava per ripartire e il tempo per i due stava diminuendo. La mattina seguente, alle luci della prima alba lui si svegliò, controllò l’orario sul suo BlackBerry poggiato sul comodino e girandosi dal lato opposto si fermò a guardare lei. “Jared” pronunciava nel sogno e sul suo viso affiorò un meraviglioso sorriso. Sì, si stava innamorando di quella innocente creatura che aveva al fianco. Per lui era tutto nuovo, Erica era entrata nella sua vita proprio come un uragano, una semplice e normale Echelon che aveva combattuto per andare al suo concerto a Parigi, che con un solo sguardo l’aveva ammaliato;

“Tu Sali, tu pure, si, anche tu, Sali tu, forza anche tu” era giunto il momento di cantare ‘Up in the Air’ e ovviamente stava scegliendo già la smilza di ragazzi che sarebbero saliti e che avrebbero ballato con grande euforia alle sue spalle. “Anche tu” disse guardando quella piccola ragazza. Aveva dei capelli lunghi color miele e due grandi occhi marroni dalla forma felina. Era slanciata con una corporatura perfettamente mediterranea. Quando lei salì sul palco fece per avanzare verso gli altri ma il suo piede riuscì ad impigliarsi contro uno dei tanti fili sparsi per terra, sarebbe caduta se non fosse stato che due grandi braccia la sollevarono ancora prima di toccare terra. “Ehi fanciulla, non svenirmi tra le braccia “sorrise Jared verso il pubblico. Amava fare la ‘Diva’ e anche fare di queste battute. Ma quando Jared incontrò gli occhi di Erica si fermò, qualcosa l’aveva colpito. La sollevò lasciandola raggiungere gli altri e prese a cantare. Tra giravolte, balli scatenati il suo sguardo si posava su di lei che in quel momento non aveva occhi che per lui. Finita la canzone, prima che tutti scendessero lui le si avvicinò e le disse di vedersi dietro le quinte finito il concerto. Da lì iniziarono a vedersi, la portò con sé durante tutto il tempo trascorso a Parigi. Iniziò a conoscerla, e a lei sembrò di vivere un sogno. Avere Jared accanto, poterlo baciare o solamente guardare in quel mare blu che erano i suoi occhi erano un ottimo motivo per ritenersi fortunata. Lei era italiana, precisamente del sud Italia, e lui adorava la sua carnagione, la sua pelle morbida e l’odore fresco che emanava.

 Si alzò dal letto, indossò una canotta e degli shorts e scese di sotto per fare colazione attento a non svegliarla. Trovò già Shannon e Tomo seduti a mangiare. “Ehi Jared  siamo qui” si fece notare suo fratello”. “Dormito bene? Ti vedo più tosto affaticato” risero entrambi. Quando iniziavano così non riuscivano a fermarsi “Mangiate e riempitevi la bocca” sorrise mentre si versava del caffè. “Brother non ti starai mica innamorando?” suo fratello era sempre stato così curioso ma nello stesso tempo gli era sempre stato vicino, “ Che domande sono”, rispose scioccato. Non aveva mai messo in conto i suoi sentimenti. “Dai non fare così, vedo il tuo sguardo felice e sereno e mi auguro davvero che sia la persona giusta per te”. Si stava innervosendo, non aveva bisogno di amare una donna per essere felice, lo ero già, era soddisfatto e pieno di vita. “Ti sbagli, sono felice grazie al nostro tour, alle nostre Echelon e a chi ci ama” rispose risoluto addentando un croissant. “Quindi anche grazie ad Erica che è una Echelon e che ti ama”, Tomo era riuscito a sorprenderlo anche in quel momento, possibile che avessero capito ciò che ancora per lui non era del tutto chiaro? Lui dovevo capire. Si alzò dal tavolo e con un saluto veloce andò a cambiarsi. In camera la situazione era Le tende della sua camera erano ancora chiuse segno che lei stava ancora dormendo. Si procurò i vestiti, si avviò lentamente in doccia e si chiuse dentro. Aprì il getto d’acqua calda e lasciò che il vapore lo inebriasse. C’era una cosa che voleva fare, l’unica in grado di calmarlo e di riportagli una pace interiore. Uscito dalla doccia si vestì velocemente, Erica si mosse appena quando sentì la porta del bagno dapprima aprirsi e poi chiudersi. “Jared?” lo chiamo sbadigliando . Lui si fermò e si avvicinò a lei, “Scusa, non volevo svegliarti” le accarezzo gli zigomi ancora intorpiditi e le sorrise lievemente. “Dove stai andando? Sai che domani dovrò ritornare in Italia” il cuore gli si fece piccolo e provò un vuoto dentro. Faceva male saperla a chilometri e chilometri di distanza. “Lo so, vado e torno presto promesso, stasera ti porto a cena fuori. “ Le accarezzò il capo e si allontanò uscendo dall’hotel. Camminava tra la folla con indosso i suoi fedeli occhiale da sole. Arrivato al grande edificio entrò e si diresse direttamente nella stanza in cui amava di più stare, la stanza di incisione. Cantò un pezzo, un nuovo singolo. Mentre lo faceva in lui nascevano e si ingarbugliavano sensazioni nuove, forti che ormai lo avevano inchiodato.

***  

Quel giorno voleva passare l’intera giornata con lui, sapeva che sarebbe stato l'ultimp e chissà quando si sarebbero rivisti se mai ci fosse stata l'occasione. Un senso di dolore le pervase l’anima, come poteva ritornare a vivere? Lui praticamente era la sua casa, la sua vita non riusciva a sentirlo distante nemmeno pochi attimi, come avrebbe potuto sopportare una tale distanza? Lei sarebbe stata in Italia, ma lui? Ogni giorno sarebbe stato in una città diversa e questa la preoccupava. Sapeva quanto un Echelon riusciva ad amarli  e ciò le faceva venire un senso di paura, la sconvolgeva pensare che qualcuna poteva  anche solo sfiorarlo. Decise di alzarsi dal letto, indossò la sua felpa preferita, quella che, la sera del concerto, lui le aveva prestato per proteggerla dal freddo della notte. Si avvicinò in cucina, fece bollire dell’acqua e preparò un thè. Si sedette e finì di scrivere l’ultima pagina. C’ era riuscita, era riuscita a completare il piccolo libro che aveva in mente di regalargli prima della sua partenza. Racchiudeva la loro storia, la storia di una ragazza che finalmente aveva trovato l’amore in un uomo definibilmente “impossibile”. Scrisse le ultime righe quasi con le lacrime agli occhi e infine aggiunse una dedica.

Un piccolo riepilogo dettato da una Echelon che ha avuto il piacere e l’onore di amarti. Il finale però lo scriveremo insieme.

Tua Erica X

 Sistemò il libricino e lo rilegò in una copertina fatta apposta da lei, davanti vi era disegnato un tramonto e una frase ben nota faceva bella mostra di sé:


 “No I'm not saying I'm sorry 
One day, maybe we'll meet again”.

 
La sera arrivò presto e Jared portò Erica a cena fuori, scelse uno dei suoi ristoranti preferiti. Lui indossò dei jeans scuri e una maglia grigia e per Erica quella fu sicuramente una visione celestiale. Lei decise di indossare una gonna nera e sopra una camicetta aderente color prugna. “ Sai che mi fai venire voglia di mandare al diavolo la cena fuori?” le sussurò Jared avvicinandosi  al suo orecchio. Lei sussultò, quell’uomo riusciva a diventare tremendamente sexy. “Per me va bene” rispose timidamente. “ Ti terrò per ultima, sarai il mio dessert” la prese per i fianchi la strinse a sè e uscirono dall’Hotel. Scesero  dalla macchina, Jared  salutò il suo taxista e prendendola per mano la fece entrare. Fissò I suoi occhi farsi enormi,  “ Ti piace?” chiese con enfasi “ Tantissimo, grazie per avermici portato”, si guardarono e insieme si sedette in un tavolo. La cameriera non tardò ad arrivare, salutò Jared con fare amichevole e prese le loro ordinazioni. “ E così, da domani tutto finirà” si lasciò sfuggire lei. Gli occhi di Jared diventarono due piccole fissure buie e la tensione lo invase. “ Sai che non è la fine, appena finirà il tour verrò a prenderti” le sorrise cercando di alleviare la sua sofferenza. “ Jared io..” non riuscì a continuare la frase, la cameriera era arrivata con la loro ordinazione e il viso di lei diventò rosso. Nessuno parlò durante la cena. Lei non aveva quasi toccata cibo, lo stomaco le si era chiuso. “ Perchè non mangi?” chiese lui. “ Non ho fame” rispose solamente“, "Sai che voglio che mangi, non voglio che, non appena ci saremo separati, tu non mangierai quindi dimostrami che non sarà così” gli chiese risoluto ma il tono della sua voce nascondeva anche un pò di tristezza. Lei cercò di assecondarlo, riprese la forchetta e continuò a mangiare. Sul viso di Jared comparve un sorriso. Finita la cena uscirono fuori, e passeggiarono lungo la via. La tensione era palpabile e lei aveva una grande voglia di stringerlo forte e amarlo, un’altima volta. “ La senti?” chiese d’un tratto lui. “ Sì” rispose subito lei cercando di far apparire il tono della voce il più tranquillo possibile. Lui si fermò e l’attirò a se stringendola forte contro il suo petto. “ Sai, è la prima volta ache mi lego davvero a qualcuno, solitamente non ho il tempo ne la voglia di farlo. Ma con te è diverso, fin dall’inizio avevo capito che tu saresti stata quella giusta, ho perennemente voglia di te come in questo momento”. Erica non riusciva a credere a quello che le sue orecchie stavano sentendo. La felicità la invase e un sorriso ingenuo le sbucò in viso. “ Ecco è così che ti voglio ricordare, felice” lei instivamante lo baciò, un bacio carico di passione. Le loro lingue si scontravano, lottavano, si univano proprio come loro. Si stacco per un secondo e con il fiato corto glielo disse, “ Ti Amo Jared” arrossendo lievamente. “ Anche io piccola, adesso andiamo a letto, ho voglia del mio dolce”.

La mattina seguente erano già all’aeroporto. Lei stringeva ancora quel piccolo libricino che non aveva avuto il coraggio di lasciargli. Il suo volo non era ancora stato chiamato perciò le rimaneva ancora del tempo. Lui la prese tra le braccia e la fissò profondamente. “Tieni ho fatto questo per te” uscì dalla tasca uno spartito, c’era un testo di una canzone insieme ad un piccolo I Pod. “Ascoltala quando sarai lontana da me, ci farà sentire vicini” le sorrise. “Grazie davvero io non so cosa dire” il fiato le si spezzò e calde lacrime uscirano dai suoi occhi. Lui le accrezzò il viso pulendolo dalle lacrime. “ Anche io ho qualcosa da darti”, con un pò di timidezza tirò fuori il piccolo libricino e prendendogli una mano glielo diede. “E’ la nostra storia, ovviamente non ho ancora dato un finale, quello saremo noi, insieme, a deciderlo”. Lui le prese il viso tra le mani e la baciò con passione,“ Cosa mi hai fatto piccola Echelon?” le disse, “ Grazie, lo porterò con me e scriveremo insieme il finale”. Stettero abbracciati per un tempo indeterminate quando il volo venne chiamato. Si staccaro, lei raccolse I suoi bagagli. “Grazie d’esser stato mio almeno per un pò. Salutami Shan e Tomo”. Lui le baciò con delicatezza le nocche della sua mano, “A presto piccola” e lasciò che  si allontantanesse e che scomparisse dietro il gate.
 
 
                                                                                                                                                          1 anno dopo….


“Ehi Erica dove hai la testa?” le domandò la sua migliore amica, “Scusa Simo, stavo guardando il live dei Thirty Seconds To Mars a New York” le spiegò continuando a fissare il monitor del suo pc. “L’avevo capito, ti brillano così tanto gli occhi. Oggi l’hai sentito?” le chiese sedendosi accanto a lei. “Sì, ma era molto impegnato, mi ha detto di essere nuovamente in partenza. Di certo non invidio la vita che fa” sentenziò rivolgendosi all’amica. “Dai dovresti esser fiera di lui. Hai avuto una fortuna sfacciata, nessuno crederebbe mai che la canzone che sta spopolando su tutte le stazioni radio, su tutti gli schermi, sia dedicata a te". Già penso lei, quella fantastica, deliziosa canzone era sua, era per lei. “Su dai, staccati da questo pc e andiamo a prenderci qualcosa da bere, so io cosa ci vuole”, Simona l’afferrò per un braccio e lei sorridendo si lasciò convincere. Scesero in città, di giorno e in piena estate il clima era fantastico. Lungo la costa c’erano diversi pub dove potersi prendere un buon cocktail. “Tu cosa prendi?” le chiese Erica avvicinandosi al bancone, “un Margarita grazie”, si voltò verso il cameriere, “due Margarita”. Iniziarono a parlare tranquillamente quando Erica sentì il sua telefono squillare, “Scusa, aspetta qui” Erica si alzò dirigendosi verso fuori, era Jared e voleva parlargli in privato. “Ehi, ciao” gli rispose con voce calda e dolce. “Piccola” sentendosi chiamare così si sciolse come il ghiaccio sotto il sole. “Oggi dove sei diretto?” gli chiese  sorridendo, “Ah, il più vicino possibile” scherzò lui. “Quanti cocktail stai bevendo? E poi chi ti ha detto di poter indossare dei pantaloncini così corti?” la rimproverò, “Tu.Sei.Mia non dimenticarlo ah e poi, hai un fondoschiena stupendo”. Quasi non svenne, lui era lì.  Iniziò a guardarsi attorno con il telefono ancora attaccato all’orecchio. Poi lo vide; sotto un albero all’ombra. Il suo corpo alto, statuario, i capelli ormai lunghi e i suoi soliti occhiali da sole. Indossava dei jeans neri e una maglia bianca aderente. Gli corse incontro fregandosene delle macchina che potevano benissimo investirla. Non rallentò quando lo raggiunse e lui la prese tra le braccia e la sollevò da terra; lei gli strinsi le gambe intorno ai fianchi, baciandolo con una tale passione. Alla fine quando si staccarono lei gli tolse gli occhiali da sole scoprendo due occhi azzurri come il cielo. Lui le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio  “Non pensavi davvero che ti avrei lasciata qui ancora per molto, vero?”, “Ma io pensavo che ancora il Tour non fosse finito”. “No, infatti non lo è, ma io sentivo già la tua mancanza.” Stava per scoppiare a piangere e lui sembrò preoccupato, “Ehi amore, che succede?” chiese spontaneamente. “Mi, mi hai chiamata amore, questo significa che” ma non le diede il tempo di rispondere, “Ti Amo e voglio che tu venga via con me. Adesso”. Si baciarono profondamente, senza curarsi della gente che passando li guardava. “Sì” rispose lei più decisa che mai. “Allora ecco la fine del libro, << i due si rincontrarono e decisero di non separarsi mai più>>le sorrise abbracciandola forte. Non potevano scrivere un finale più appropriato. 


Angolo Autrice
Ciao a tutti carissimi lettori! Questa è la mia primissa fanfiction sul gruppo che più adoro in questo momento. Credo che quello che ho appena raccontato sia il sogno di ogni Echelon :3 quello di poter amare incondizionatamente un uomo come Jared! In fin spero vi piaccia, ovviamente non conosco personalmente i personaggi ( :( )quindi ho semplicemente scritto quello che la mia immaginazzione mi dettava :3! Grazie a tutti coloro che leggeranno la storia e aspòetto dei vostri commenti, ho bisogno di sapere se vi piace. Grazie!
Jeess <3

 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: jeess