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Autore: Salieri    21/08/2013    3 recensioni
Una giovane coppia ha appena iniziato la sua vita insieme nella grande cittadina di Londra. I due sono cresciuti insieme e sin da subito il loro legame è stato molto forte, ed essendo entrambi orfani hanno, subito dopo il matrimonio, deciso di adottare due orfanelli che sembravano ricordare loro da piccoli.
Ma, si sa, non sempre tutto va alla perfezione e la giovane famiglia è costretta ad affrontare un grave lutto..
ATTENZIONE:
Rating e genere POTREBBERO cambiare con il proseguire della storia. Buona lettura.
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ff



<< Et il m'aime encore, et moi je t'aime un peu plus fort..
Mais il m'aime encore, et moi je t'aime un peu plus fort. >>



Era una fredda mattina di Febbraio quando avvenne l'inevitabile. Nessuno avrebbe potuto fare nulla per quel pover'uomo, tranne il Fato probabilmente.
I telegiornali annunciarono la morte come un ordinario incidente avvenuto per una distrazione dell'autista del camion. Vi furono quattro passanti feriti; un solo deceduto. Dell'uomo non si seppero le origini né l'identità, visto che il corpo era rimasto sfigurato in seguito all'incidente ed i documenti d'identità erano assenti o carbonizzati dalle fiamme. Si pensò che l'auto fosse stata rubata, e la polizia archiviò subito il caso, senza preoccuparsi troppo di risalire al proprietario ed ai possibili familiari della vittima, la quale essendo senza identità venne chiamata “B-25”.

In quella fredda mattina di Febbraio nessuno notò né sentì la scomparsa di “B-25”; o almeno, la sentì solo una persona.

Un ragazzo biondo sedeva sotto la tettoia di un bar, sorseggiando tranquillo un Earl Grey. Era un rito per lui, non poteva iniziare bene una giornata se non beveva almeno un sorso del suo amato tè.
Quella mattina, però, non sarebbe dovuto essere solo. Aveva poggiato un plico sul tavolo ed attendeva che il compagno venisse a firmare gli ultimi fogli. Vi era bisogno della firma di entrambi i genitori per dare avvio all'adozione dei due gemellini orfanelli che avevano visto, per caso, in un vecchio e malandato orfanotrofio.
Ma in quella fredda mattina di Febbraio, il biondo attese ore ed ore in quel bar. Un groppo in gola gli bloccava il respiro, ed il tè si era ormai freddato nella tazza.

Non è da lui essere in ritardo.

Mugugnò, controllando ossessivamente il cellulare in attesa di un qualche messaggio o di una chiamata. Ma il telefono tacque. Solo una chiamata dal lavoro che lo obbligò a lasciare la tettoia del bar. Decise di provare a chiamarlo allora.

-Questa è la segreteria telefonica di Francis. Lasciate pure un messaggio.-
Fran..io non posso più aspettare mi chiamano dal lavoro.
Richiamami appena senti questo messaggio, okay? E non inventarti le tue solite scuse, o stasera ti finisce male!


Il tono del ragazzo era scherzoso, quasi ironico. Il loro rapporto era sempre basato su piccoli litigi e schermaglie che si risolvevano con un semplice abbraccio o con un sorriso che proveniva da Francis. Il biondo sapeva che, probabilmente, non lo avrebbe richiamato per tutta la giornata appositamente per gustarsi le sue scenate isteriche la sera. Arthur si comportava apposta così, era un gioco tra loro due. Lo era stato nella loro infanzia e lo era anche dopo il loro matrimonio.

Solo che quando arrivò a casa, la sera, trovò tutte le luci spente e nessun odore nell'aria. Allora si iniziò a preoccupare. Girò tutte le stanze della loro nuova casa, chiamandolo a gran voce.

Francis? Francis!

Ma non ricevette risposta alcuna. Di lui mancavano la macchina ed i documenti, gli abiti erano ancora nell'armadio, ed in cucina vi erano ancora le poche rimanenze della colazione dell'altro.
Arthur era uscito prima per ritirare i documenti, Francis lo avrebbe dovuto raggiungere.
Chiamò ancora il suo numero, lasciando altri messaggi nella segreteria telefonica.

Francis?..dove sei?
Stupid frog! Where are you? I'm worried!
...Fran....I miss you..why?

Passò la notte piangendo, raggomitolato sul letto, fissando il cellulare nella speranza che qualcuno lo chiamasse o si facesse vivo. Ma non si mosse nulla; nessuno lo contattò.

Why did you leave me? You promised to love me until our dying day...

   
 
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