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Autore: Bishoujo Tensai Madoushi    21/08/2013    1 recensioni
Prima serie. Lina viene ferita ma non può curarsi con la magia. Riuscirà a nascondere le sue condizioni all'irritante spadaccino con il quale viaggia?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piuttosto che ammettere che era ferita e aveva bisogno di aiuto se la sarebbe fatta tagliare,la gamba

Piuttosto che ammettere che era ferita e aveva bisogno di aiuto se la sarebbe fatta tagliare,la gamba. Il problema era che non poteva far uso del Recovery, né di nessun’altro tipo di magia ad essere sinceri, per i successivi due giorni. Nonostante questo, voleva arrangiarsi da sola, come aveva sempre fatto. A quel proposito i due occhi che sentiva perforarle la schiena la irritavano da morire.

 

Lo spadaccino camminava infatti alle sue spalle e questo la infastidiva. Non poteva neppure zoppicare pesantemente come avrebbe desiderato, perché quello aveva una vista da falco e sarebbe corso a “salvarla” vista la sua attitudine “cavalleresca”. Ma lei non era una donzella in pericolo, né voleva esserlo. E quindi aveva stretto i denti e via, in marcia.

 

Adesso però iniziava ad aver bisogno di fermarsi. Il sangue non accennava a smettere di uscire dalla ferita, le aveva ormai inzuppato il calzone e ne aveva fin dentro allo stivale. Sentiva il piede slittare ad ogni passo e questo era grave: stava perdendo parecchio sangue. Per fortuna il mantello le copriva le gambe, così lo spadaccino non aveva potuto vedere quando fosse potenzialmente seria la situazione.          

 

La sua testardaggine le si stava rivoltando contro ad una velocità allarmante.

 

Sospirò piano, poi si voltò. “Senti, Gourry...”  Il ragazzo la fissò con sguardo interrogativo negli occhi limpidi. “Ehm... cosa ne dici di accamparci qui?” Con il braccio indicò la radura relativamente nascosta dove erano arrivati. Lo spadaccino annuì brevemente. “Vuoi che vada a prendere un po’ di legna per il fuoco?” Si propose poi. Ad un suo cenno affermativo, Gourry partì alla volta della foresta, non senza averle lanciato una strana occhiata, prima.

 

Lina si lasciò cadere su un tronco d’albero e sollevando lentamente la stoffa rotta dei calzoni, mezza incollata alla carne –maledizione!-, osservò il macello che aveva sotto il ginocchio. La ferita era profonda e sanguinava copiosamente. Solo gli Dei sapevano che genere di infezione poteva venirle, se sopravviveva all’emorragia. Con cosa poteva fermarla, se neppure il bendaggio raffazzonato che aveva messo insieme dopo il fattaccio riusciva ad imbrigliare quel benedetto sangue?

 

Faceva un male d’inferno, questo era certo. La posizione della ferita era brutta, forse si sarebbe rimarginata con un bendaggio stretto, stando ferma. Oppure... poteva cucirla. Chi non praticava la magia si dava dei punti, in casi come il suo e in mancanza di sacerdoti o simili. Si frugò nei recessi del mantello. Non che sapesse esattamente cucire, ma immaginava di essere in grado di farlo sulla sua carne in casi di emergenza. E questo lo era. Il pensiero le diede comunque un brivido.

 

Deglutì mentre infilava l’unico filo a sua disposizione –verde-  nella cruna dell’ago. Si voltò per vedere se lo spadaccino era sulla via del ritorno ma pareva fosse ancora alla ricerca di legna. Perfetto. Con mani leggermente tremanti avvicinò l’ago alla ferita.

 

“Cosa ci fa una ragazzina tutta sola nel bosco?”

 

Lina sussultò violentemente, torse il busto di scatto lasciando cadere il suo piccolo kit del cucito. Di fronte a lei un uomo tozzo, con un occhio bendato la fissava sorridendo. Un brutto sorriso, a dire il vero. Nonostante la mole, quel personaggio era riuscito quasi ad arrivarle alle spalle senza fare il minimo rumore. Senza rispondere Lina gli prese le misure. Brigante. Mago. Entrambe le cose. L’uomo si battè le mani davanti al petto e una piccola palla di fuoco si formò tra di esse. Ghignava mettendo in mostra una fila di inguardabili denti storti.

 

La maga si alzò di scatto, stringendo i denti per la violenta fitta di dolore che le arrivò dalla ferita sotto il ginocchio. Un nuovo fiotto caldo le inzuppò la gamba. Merda! “Fireball!” urlò il brigante-mago. Lina riuscì a schivare il colpo per un pelo, gettandosi di lato.                                                 La verità era che si sentiva un po’ debole, che lo spadaccino figo la faceva innervosire perché la trattava come una bambina e che adesso c’era pure il brigante-rompipalle a darle il tormento. A mali estremi…

 

“Non so chi sei, cosa vuoi e non me ne frega neanche un accidente per dirtela educatamente,” esordì Lina con voce resa acuta dalla rabbia e dal dolore alla ferita. “Mi hai interrotto durante un operazione di precisione lanciandomi addosso una palla di fuoco e adesso sono incazzata nera. Quindi…” Il brigante-mago la fissava. Non sorrideva più, e cosa notevole visto che era più brutto quando sorrideva che quando era serio, sembrava meno orrendo. Ma soprattutto…si era messo in posizione di difesa quindi stava iniziando a non sottovalutarla più. L’aria iniziò a sfrigolare leggermente. “Tasogare yorimo…” Il brigante mago era impallidito in modo evidente.

 

Non recitò neppure tutta la formula, doveva solo fare scena, la magia non poteva ancora usarla… la cosa importante era che così come era venuto, l’idiota se n’era andato… questa volta gridando. Se aveva colto bene l’eco delle sue parole doveva aver detto qualcosa del tipo: “Volevo solo derubare una stupida mocciosa e quella mi scaglia addosso un Dragon Slave.” Il problema era che lei il Dragon Slave al momento non poteva lanciarlo… e presto quella piaga se ne sarebbe resa conto

 

Ago e filo… ago e filo… diavolo, doveva sbrigarsi! Chiuse gli occhi, poi determinata infilò l’ago nella carne, sotto alla ferita. Mugolò di dolore mentre gli occhi le si riempivano di lacrime involontarie. In quel preciso momento udì Gourry che usciva dai boschi. Maledì la sua sfortuna. Finire il lavoro o mettere via tutto? Per mettere via tutto doveva tagliare il filo. Estrasse la spada… come diavolo poteva tagliare con la spada il filo senza farsi ancora più del male? Dei… che situazione schifosa, almeno avesse avuto anche un pugnale! Prima che riuscisse a fare qualsiasi cosa si trovò lo spadaccino accovacciato davanti. Lasciò cadere la spada.

 

“Ragazzina…” Lo spadaccino abbassò lo sguardo sulla ferita poi fissò gli occhi in quelli di lei. “Mi ero accorto che ti eri fatta male ma non pensavo che fosse tanto grave.” La maga serrò le labbra e aggrottò le sopracciglia. “Sto splendidamente.” Sibilò. Gourry non smise di fissarla. La maga sbuffò e abbassò gli occhi. “Non puoi ancora usare la magia?” Lina non rispose, cocciuta. Si sentiva le orecchie e le guance bollenti, quel ragazzo la faceva sentire come una bambina capricciosa e non riusciva a sopportarlo. Se non avesse avuto il ginocchio scassato sarebbe corsa via urlando di rabbia e frustrazione. “Il prossimo villaggio è lontano… posso darti io qualche punto poi però ti devi fare portare in braccio. Ovviamente se ti interessa essere abbastanza viva da picchiarmi quando ti metterò giù e qualcuno ti avrà fatto uno dei vostri incantesimi sul ginocchio.” Le strizzò l’occhio sorridendole lievemente.

 

Fu così che Gourry Gabriev diede a Lina Inverse otto punti precisi sul ginocchio infortunato, lo steccò e bendò strettamente e portò tra le braccia la piccola maga cocciuta, col viso in fiamme e le labbra strette, fino al primo villaggio utile. Fu un viaggio silenzioso e a dispetto delle ondate di vergogna mista a rabbia che sentiva provenire da quella ragazzina, Gourry Gabriev procedette sicuro attraverso il bosco, mentre un sorriso continuava ad aleggiare sulle sue labbra. Fu un viaggio speciale, per lo spadaccino che inizialmente voleva una certa ricompensa dalla fanciulla che pensava di aver salvato e che era rimasto deluso nello scoprire che era quasi una bambina. Fu in quel viaggio che nel cuore di quel ragazzo iniziò a fiorire il seme di un sentimento nuovo e fresco nei confronti della ragazzina testarda rigida di collera tra le sue braccia.

 

 

 

 

  
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