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Autore: PulceRossa    22/08/2013    4 recensioni
Vendetta: pensò Tyrion. Un ossimoro? Una parola così sporca, vile, priva di morale non poteva essere uscita dalla bocca di Sansa, la ragazzina che sognava il paradiso ad Approdo del Re, fuori da Grande Inverno, troppo piccola e troppo grigia per i suoi gusti. La ragazzina che sognava il suo principe, i tornei, i cavalieri. La ragazzina che sognava di diventare la regina dei Sette Regni e del cuore di Jeoffrey. Quella davanti a lui era ormai una donna, realizzò.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sansa Stark, Tyrion Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Revenge

 

Entrò nella stanza, dipinta di rosa dai colori del tramonto che andava consumandosi, e la vide seduta a guardare fuori dalla finestra: fu posto davanti ad uno spettacolo malinconico e meraviglioso. Incorniciata dagli ultimi raggi di sole, una figura vuota, spenta, pallida e stupenda al contempo, fissava con occhi mesti e vacui il tutto (o il nulla?) al di fuori delle mura ben solide della camera. I lunghi ed ancor più rossi capelli, sciolti, le incorniciavano il viso e alcuni, qua e là, le passavano sulla fronte e poi sulle guance già scavate dai fiumi delle lacrime versate. Ma ora no, non piangeva, non aveva più lacrime da buttare fuori. Appena lo sentì entrare, lentamente, la donna chiuse gli occhi per poi riaprirli dopo aver voltato il capo, ancor piu lentamente, verso di lui, che attonito non osava proferire parola. E cosa c'era da dire? Come avrebbe potuto consolare quella povera creatura? Non riuscì a mantenere lo sguardo di lei ed abbassò gli occhi a terra, quasi a guardarsi i piedi. Non era uno sguardo freddo e, Tyrion avrebbe potuto giurarlo, non era vuoto come un attimo prima: quelli puntati verso di lui erano gli occhi di chi cerca aiuto, di chi si chiede “chi ha scelto questo destino per me?”. Domanda a cui la sua lingua tagliente, per una volta, non sapeva rispondere. Smise di guardare giù e alzò nuovamente lo sguardo, deciso a dire qualcosa, qualsiasi cosa. Lei era ormai in piedi, alta e bellissima, di fronte a lui. Si chinò leggermente: non fu un gesto di scherno nei confronti del nano, Tyrion lo sapeva, lei non era come gli altri, lei era gentile. Si avvicinò a lui, tanto che potè vedere quanto le sue bellissime labbra ora fossero rotte e screpolate, dilaniate dal dolore, come ogni sua parte del corpo, del resto. “Tu sei mio marito.” Iniziò Sansa. “Tu sei mio marito ed io ho il dovere di essere onesta con te”, aggiunse. “Siamo gli ultimi”. Tyrion rimase colpito da quelle parole: forse lei sentiva la sua solitudine? Quella che tentava di nascondere tra soldi, vino, vizi e prostitute? Avevano di certo trovato un punto in comune nel bel mezzo del loro molto poco desiderato matrimonio combinato. Sansa riprese “Lady, mio padre, Septa Mordane, Arya, Bran,Rickon..Perfino Jon” Fece una breve pausa e un sorrisetto di disprezzo mancato le segnò la bocca ripensando a quello che era il suo fratello bastardo, al quale non si era mai avvicinata più di tanto, ma che adesso avrebbe disperatamente voluto accanto. “ ...E adesso Robb e mia madre. Tutti mi sono stati portati via in un modo o nell'altro, tutti. E ti giuro, sui nuovi e gli antichi dei, qui e ora: non so come, non so quando, ma ti giuro... avrò la mia vendetta.” Rabbia nei suoi occhi azzurri dei Tully. Vendetta: pensò Tyrion. Un ossimoro? Una parola così sporca, vile, priva di morale non poteva essere uscita dalla bocca di Sansa, la ragazzina che sognava il paradiso ad Approdo del Re, fuori da Grande Inverno, troppo piccola e troppo grigia per i suoi gusti. La ragazzina che sognava il suo principe, i tornei, i cavalieri. La ragazzina che sognava di diventare la regina dei Sette Regni e del cuore di Jeoffrey. Quella davanti a lui era ormai una donna, realizzò. “Tua sorella, tuo fratello, tuo padre, Frey, Greyjoy”. Si rialzò nuovamente, drizzando la schiena e si voltò verso la finestra, dando le spalle al Folletto “E tuo nipote.” Finì, quasi sottovoce, tra i denti. Non lo chiamò per nome, notò Tyrion. “Sono l'ultima Stark, la Lady di grande inverno, protettrice del Nord” disse tornando a puntare lo sguardo su di lui. Un lupo, pensò Tyrion, ma continuò a non proferire parola. “Sì, sono la Regina del Nord, Lannister. Ed avrò la mia vendetta. Perchè l'inverno sta arrivando.”

  
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