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Autore: isastanca    22/08/2013    2 recensioni
Mi sono immaginata quale potesse essere la storia dei genitori di Edward...piccola one shot che ho pensato e scritto in mezz' ora!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Era una tranquilla giornata piovosa di Forks. Charlie e Sue erano a casa Cullen a gustarsi una birra in compagnia della loro nipotina, mentre Edward e Bella erano al pianoforte a strimpellare qualcosa. A un certo punto, alla televisione accesa passò il notiziario, tra una partita e l' altra di football che Emmet e Charlie seguivano.

La giornalista raccontava della prossima demolizione dell' ospedale Masen, ormai diventato troppo vetusto per i canoni moderni dell' edilizia ospedaliera.

Renesmee si distrasse dal foglio su cui stava dipingendo con le sue magnifiche matite colorate, e iniziò a osservare la TV. A un certo punto, si girò verso i suoi genitori e chiese “Quello è l' ospedale che tuo padre biologico fece costruire, vero papà?”

Edward si irrigidì contro Bella, non se l' aspettava quella domanda innocente. “È stato Carlisle a parlartene, vero?” chiese con voce tranquilla. La bimba le rispose sorridendo “Si, lui mi ha raccontato che è lì che ti ha incontrato per la prima volta, e che gli dispiace che venga demolito. Ha anche detto che la tua mamma era bellissima. È vero, papà? Tu non mi hai mai raccontato nulla dei miei veri nonni”.

Tutti si girarono impercettibilmente verso Edward. L' argomento era sempre stato tabù in quella casa, nessuno conosceva il passato prevampiro di Edward, a eccezione ovviamente di Carlisle.

“I tuoi veri nonni già li conosci” rispose lui.”Ma se vuoi che ti parli di Elisabeth ed Edward Masen devi prepararti a una storia lunga e noiosa!”.

Ovviamente Renesmee non si fece fregare da un simile incipit, e si andò a sedere sulle gambe del suo papà, costringendolo in questo modo a farsi dire tutto.

“Va bene. Allora, c'era una volta un bellissimo uomo, alto biondo e con gli occhi verdi. In più, cosa che non guasta mai, era anche ricco e di nobile casata”. La bambina lo interruppe subito “Ma era più bello di te?” “Oh si, molto più bello di me”. Bella sbuffò al suo fianco poco convinta.

Edward sorrise e continuò “La combinazione ricchezza e bellezza non porta mai nulla di buono. Infatti lui era anche molto viziato. Non credo si sia mai vestito da solo prima di conoscere mia madre, servito e riverito com' era da tanti domestici. Vivevano in Inghilterra all' epoca, i Masen erano dei conti molto importanti imparentati direttamente col re.

Invece mia madre...beh, lei era una intelligente e bella donna dai capelli rossi, ma povera in canna. Lavorava al circo, sai?”

Gli occhi di Renesmee si spalancarono: “Era la donna cannone?????”

“No” rispose Edward ridendo “Lei, era....una specie di strega. Riusciva a leggere nel pensiero, dicevano. In realtà era solo una buona osservatrice. Beh, se entrava nella sua tenda una persona con le maniche sporco di inchiostro, lei indovinava che lavorava nella stampa. Oppure se era una donna dagli occhi lucidi, capiva che era innamorata” E nel far questo si girò verso sua moglie facendole una carezza sul viso. Nel frattempo aveva catturato l' attenzione di tutti, solo Carlisle era assente in quanto stava facendo un turno in ospedale.

“Comunque un bel giorno a mio padre venne la brillante idea di testare questa presunta strega, perché sai...lui era istruito e a certe cose non poteva credere. Quindi entrò nella tenda di mia madre, che gli pronosticò che quel giorno avrebbe incontrato il vero amore. 9 mesi dopo nacque mia sorella”.

“Io ho una zia? E dov'è ora”

“Tu hai già delle zie, che ti vogliono tanto bene. Lei...è morta, molti e molti anni fa. Lui...voleva sposarla, ma come ti ho già detto era anche viziato. Mio nonno minacciò di diseredarlo, in quanto era già promesso a una nobile principessa russa”.

Charlie non riuscì a trattenersi, e ridendo disse “Sembra una storia dell' altro secolo...Conti inglesi e principesse russe”.

“Già” rispose Edward col suo sorriso sghembo “Sembra proprio dell' inizio del secolo scorso. Comunque quando mia madre seppe la verità, scappò in America. Non tollerava di essere stata ingannata. Lei era...molto più matura di lui, aveva alle spalle un altro matrimonio e un altro bambino, anche se era morto quando era ancora piccolo. Abbandonò mio padre, e volle provare a rifarsi una vita qui. Quando lui lo seppe, abbandonò la sua sposa russa all' altare e la raggiunse. A New York si sposarono, ma lui...non riusciva ad abituarsi alla povertà. E decise di tornare ricco in poco tempo. Fece delle brutte cose, cose che teneva nascoste a mia madre, troppo innamorata per accorgersene. Nel frattempo nacqui io, e poi mio fratello più piccolo.

No, piccola, non mi ricordo i loro nomi. Ma ricordo che mia sorella aveva lo stesso profumo di mia madre, e che aveva il nome di un fiore. A volte mio padre portava questo fiore a casa, e lei ne era sempre felice. Lei fu la prima a morire della stessa malattia per cui se ne andarono tutti. Mio padre capì che nella sua vita aveva fatto molti errori, e lasciò i suoi soldi sporchi a delle suore col compito di costruirci quell' ospedale. Invece mia madre...beh, lei quando vide il mio vero padre mi affidò a lui. Sapeva che lui poteva salvarmi e proteggermi. E lo fece, in tanti modi. Questa è la storia della mia famiglia biologica, soddisfatta?”.

Tutti erano rimasti ad ascoltare in silenzio, concentrati sull' enormità di quello che aveva raccontato, e nessuno si era accorto che nel frattempo era arrivato Carlisle.

“Già, lei ti diede a me. E io fui l' uomo più felice del mondo. Non puoi sapere quale gioia infinita sia avere dei figli attorno. Ma forse ora tu lo sai”.

Edward si girò verso suo padre, e gli sorrise. Prese la sua mano e dolcemente gli disse “Grazie papà”.

 

 

  
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