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Autore: billslaugh    22/08/2013    1 recensioni
"Ero tesa, tesa come una corda di violino. Ero a mezzo millimetro dalla perfezione, mezzo millimetro da una delle mie più grandi debolezze, mezzo millimetro da quelle labbra così dannatamente perfette, come si poteva star calmi in una situazione del genere?"
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardò. Dio, non riuscivo a reggere il suo sguardo, i suoi occhi erano troppo belli. Abbassai la testa.
“Va tutto bene?” chiese.
“Sì, benissimo.” sorrisi.
Si avvicinò fino ad arrivare ad un millimetro dal mio viso. 
Aveva un profumo ipnotizzante: un misto di vaniglia menta, un aroma dolce ma forte allo stesso tempo, proprio come lui. 
Sentivo il suo respiro sulla mia pelle, i miei nervi stavano per crollare ed io stavo per perdere il controllo del mio corpo.
“B-Bill..” gli poggiai le mani sul petto e lo spinsi delicatamente. 
Mi guardò confuso. “Mi fa uno strano effetto averti così vicino.” dissi.
Accennò un sorriso beffardo, quel ragazzo mi voleva proprio male. “E se mi avvicinassi ancora di più?” mi provocò avvicinandosi ancor di più, sentii il suo petto a contatto con il mio. Le sue labbra erano a, credo, mezzo millimetro dalle mie; scorgevo i suoi occhi brillare nonostante ci fosse solo la soffocata luce dell’alba penetrare dalla finestra. Il suo respiro mi fece salire un brivido lungo tutta la schiena. 
“Credo che perderò il controllo a breve.” risposi alla provocazione “Non riesco a reggere i tuoi occhi.” dissi.
“Ce la farai, fidati.” Sorrise, di nuovo. Non doveva farlo, non doveva sorridere in quel modo. Era la mia morte, potevo reggere tutto, ma il suo sorriso no. Strinsi i denti. 
“Qualcosa non va?” chiese divertito passandosi la lingua sui denti.
Deglutii. “Smettila, ti prego.” lo implorai.
“Di fare cosa?”
“Quello che stai facendo ora.”
“Non ho ancora fatto niente.” ridacchiò. Ero tesa, tesa come una corda di violino. Ero a mezzo millimetro dalla perfezione, mezzo millimetro da una delle mie più grandi debolezze, mezzo millimetro da quelle labbra così dannatamente perfette, come si poteva star calmi in una situazione del genere? “Però ora ti calmi un pochino, mh?” sussurrò appoggiando una mano sul mio collo. Un altro brivido, un altro ancora, brividi, solo brividi. Si avvicinò ancora di più, poggiò le sue labbra sulle mie; risposi al bacio, Dio che labbra. Il mio cuore batteva come un pazzo, il mio cervello era andato in tilt. Ma che effetto mi faceva quel ragazzo? Mi feci coraggio e me lo tirai verso di me stringendomi ancora di più a lui; poggiò l’altra mano sul mio bacino e un altro brivido mi percorse la schiena. Maledetti brividi.
Ci staccammo dal bacio. “Hai resistito.” disse sorridendomi.
Annuii solamente, ero ancora troppo scossa per riuscire a parlare.
“Vieni.” mi prese la mano e mi tirò verso di lui, stringendomi a sè. Mi baciò di nuovo, sentii la sua mano a contatto con la mia schiena da sotto la maglietta, le sue dita si poggiarono sopra il gancetto del reggiseno. Esitò un attimo.
“Hey, che vuoi fare Kaulitz?” chiesi prendendogli la mano. 
“So che lo vuoi anche tu.” rispose guardandomi negli occhi.
Di nuovo quello sguardo. “Te lo si legge negli occhi.” continuò. Ero un libro aperto ormai. 
“Sai leggermi bene.” sorrisi togliendomi la maglietta, rimanendo così in reggiseno. Sfilai a lui la canotta e la gettai a terra, mi spinse delicatamente sul letto e mi si mise sopra. Prese a baciarmi con dolcezza ma decisione, scese leggermente e iniziò a baciarmi il collo; gli accarezzai piano i suoi capelli biondi che gli toccavano sulle spalle. Mi slacciò gli shorts per poi abbassarli e riprendere a baciarmi il collo, scendendo a darmi dei piccoli baci sul petto. Si tolse i jeans, mi guardò dritto negli occhi e sorrise dolcemente. Mamma mia, quant’era bello. Posai una mano sulla sua nuca e lo avvicinai al mio viso, lo baciai, mi fermai per guardarlo di nuovo, chiusi gli occhi e lo baciai ancora, con tutto l’amore che avevo, lo baciai con tutto l’amore che potevo dargli. 
Si fermò e mi guardò, ci guardammo intensamente, riuscivo finalmente a reggere quello sguardo. “Vedi? Ora li reggi i miei occhi.” sussurrò sorridendo. Come faceva? Capiva tutto, ogni mio gesto, ogni mia emozione riusciva a percepirla. Ricambiai il sorriso, mi lasciava senza parole, era destabilizzante.  “Va tutto bene?” chiese.
“Mai stata meglio.” accennai un sorriso e lo baciai. Con una mano mi abbassò gli slip, si tolse poi i boxer e mi fissò, avevo capito che stava aspettando che io fossi pronta, lo guardai direttamente in quei suoi occhi nocciola, tanto sapeva leggermi. 
Sorrise e si distese piano sul mio corpo, prese a baciarmi e poco dopo entrò in me. Il mio cuore batteva così forte che sembrava dovesse esplodermi dal petto; chiusi gli occhi e assaporai ogni gesto di quel momento. Il suo respiro si fece affannoso, vidi la sua fronte iniziare a riempirsi di goccioline di sudore. Ansimava, io con lui. I nostri corpi bruciavano insieme, stavamo consumando l’amore, un amore surreale, passionale, carnale; eravammo diventati una cosa sola. Le nostre labbra si sfioravano tutte le volte che spingeva il suo corpo contro il mio, il suo respiro si confondeva con il mio, le sue mani accarezzavano la mia pelle e le mie la sua. 
Uscì piano da me, ci staccammo e si buttò sul letto di fianco a me ansimante, si coprì il bacino con il lenzuolo e chiuse gli occhi. Lo guardai, era bello, bellissimo. Non mi capacitavo di come cotanta bellezza potesse essere concentrata in una sola persona, non riuscivo a smettere di guardarlo. Guardavo il suo petto alzarsi e abbassarsi, la sua pelle sembrava brillare con quelle goccioline di studore, ascoltavo il suo respiro, mi sembrava tutto così irreale. Invece era proprio lì, a pochi centimetri da me. Sembrava un angelo ed io non avevo mai visto niente di così bello.
Avevamo fatto l’amore, ci eravamo appartenuti per una notte.
Eravamo eterni. 
 
  
  
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