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Autore: The Broken Warrior    22/08/2013    0 recensioni
Emily,una sedicenne dai capelli biondi e occhi verdi.
Un trasloco da affrontare e dei bulli da sopportare.
La ragazza combatte contro anoressia bullismo e autolesionismo.
-CONTIENE SCENE FORTI-
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Mi risvegliai,in una stanza d’ospedale.
Mio fratello seduto vicino a me,stava piangendo.
Mia madre,era scioccata,piangeva anche lei.
 
J: “Bentornata”
M: “Oddio tesoro come stai? Tutto bene? Ti prego dì qualcosa”
J: “Calmati mamma”
M: “Scusa…”
 
Mi guardai intorno.
Realizzai di essere ancora viva,e mi misi a piangere.
Volevo finire tutto,ma non mi era andata bene.
E ora,per me si metteva male.
 
J: “Ehi ehi non piangere”
E: “Sono un fallimento,una merda,lasciatemi morire”
M: “Come fai a dire questo,tu sei favolosa non…”

 
Mia madre scoppiò a piangere,Jeremy mi guardò con uno sguardo rassicurante e andò a tranquillizzare mamma.
Guardai il soffitto,e pensai:
“Non ce l’ho fatta,non sono stata abbastanza brava a farla finita,ora che farò? Di sicuro mi chiederanno perché…io non voglio che lo sappiano…”
 
Jeremy arrivò e mi stava per afferrare un braccio,io lo tirai indietro come se mi avesse dato una scossa.
Non volevo assolutamente che vedesse quei tagli.
 
J: “Che cos’hai,ora non posso neanche più toccarti?”
E: “No…è che ora…voglio solo sparire…per sempre”
J: “Cazzo la vuoi smettere? Sei una ragazza favolosa la tua vita,prima d’ora era fantastica e hai un futuro davanti,non finire tutto!!”
E: “Gliel’hai detto a mamma,dei bulli?”
J: “No,l’ho promesso giusto?”
E: “Grazie.”
J: “Sono io a ringraziarti”
E: “E di che?”
J: “Di avermi detto che sei una vittima,ma non dovevi provare a ucciderti”
E: “Mamma sa che volevo uccidermi?”
J: “No,le ho detto che ti eri sentita male”
 
Mi scappò una lacrima.
Con la minima forza che avevo tentai di alzarmi e abbracciare Jeremy,ma non ci riuscivo.
 
J: “Tranquilla ti abbraccio io”
Quell’abbraccio fu così caldo,rassicurante e protettivo.
Mi sentivo bene,lui mi capiva più di quanto mi possa capire mia madre e lo adoravo per questo.
 
-QUALCHE GIORNO DOPO-
 
Sottofondo: Ross Copperman-Holdin On and Letting Go
Tornai a casa qualche giorno dopo,in qualche modo stare in ospedale mi piaceva,perché sapevo che non c’erano i bulli a tormentarmi.
Stavo salendo per andare in camera,ma Jeremy mi prese e mi strinse il polso.
Io mi girai facendo un urlo di dolore.
 
J: “Non andare…che hai? Perché urli?”
E: “Lasciami il polso subito.”
 
Jeremy non me lo lasciava,stringeva ancora più forte.
 E: “Ho detto subito!”
Dissi io urlando.
Jeremy mollò la presa e salì in camera con me.
Chiuse la porta a chiave alle sue spalle.
 
E: “Vattene”
J: “Prima mi fai vedere il braccio”
E: “Ho detto VATTENE”
J: “Non me ne andrò”
E: “Fatti i cazzi tuoi,lasciami da sola,non intrometterti,vai viaa”
 
Jeremy mi venne incontro,fino a farmi arrivare al muro.
J: “Ora,fammi vedere il braccio”
E: “N-Noo all…”
 
Non mi lasciò finire,mi alzò la manica della felpa,e mi alzò anche l’altra.
Alla vista di quei tagli,cadde in ginocchio,con le mie braccia nelle sue mani.
Toccò incredulo i miei tagli,mentre io facevo una faccia come per dirgli di smetterla,perché mi facevano male.
 
J: “Perché”
E: “E’ il mio modo di sfogarmi”
J: “E ti aiuta?”
E: “Molto”
J: “Ti prego Emily basta,mi sto seriamente preoccupando”
 
Si alzò con le lacrime agli occhi.
E uscì.
Scivolai sul muro e caddi a terra.
Iniziai a piangere,le lacrime scivolavano lentamente dai miei occhi sulle mie braccia.
Presi ogni cosa che mi capitava a tiro e iniziai a lanciarle in aria.
Mi affacciai alla finestra con l’intenzione di buttarmi di sotto,ma non potevo,ero appena uscita dall’ospedale,c’era qualcosa dentro di me che mi diceva di non farlo.
Così mi girai di scatto,e mi buttai sul letto,strinsi il cuscino e urlai,piansi fino a star male,fino al mal di testa.
Ormai erano giorni che non mangiavo,ero anche dimagrita molto,così molto che mi si intravedevano leggermente le costole e le ossa del bacino,ma mi sentivo grassa.
Mi guardai allo specchio.
Capelli scompigliati,braccia rigate,lividi,trucco sbavato dalle lacrime,labbra screpolate,pelle e ossa,e negli occhi la mancanza di quella voglia di vivere e scoprire di una volta,questo era quello che vedevo.
Una totale delusione,una merda.
Era cambiato tutto di me,non ero più la Emily di una volta.
Magari sarei cambiata,ma non penso che da sola ce l’avrei fatta.
Mi serviva un aiuto,ma non avevo niente,nessuno voleva starmi vicino.
Non avevo proprio nessuno.
 
Continua
   
 
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