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Autore: kiyomizu    22/08/2013    3 recensioni
▶ Pairing: Rei x Nagisa / Nagisa x Rei
▶ Tipologia: shounen-ai, yaoi appena accennato.
[...]
Dandosi una spinta maggiore, Nagisa si fece sfuggire l'asta, per poi lanciarsi addosso all'ostacolo. Lo beccò proprio in pieno e il capitombolo fu plateale.
“Ohi ohi, forse non era proprio...così.” Mugugnò Nagisa, con la faccia completamente immersa nel materasso.
“NAGISA-KUN! Stai bene?!”
Rei, preoccupato, con due balzi raggiunse il biondino, inginocchiandosi di fronte a lui. Lo aiutò a rimettersi in piedi, ma ciò che vide fu solo un volto arrossato e un po' stordito.
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© kiyomizu.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Buon giorno a tutti
Dunque, spero che la mia storia sia di vostro gradimento; potrebbero esser presenti errori di vario genere, per questo mi scuso in anticipo.
La dedico a tutte le fan di Free!, ma soprattutto a chi ama la coppia Reigisa, che personalmente adoro. 
Buona lettura-! »
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Pomeriggio al campo di atletica.
 



Un pomeriggio di profonda noia estiva si era trasformato in qualcosa di estremamente interessante per Nagisa, non appena escogitò un'altra delle sue trovate. Ovviamente non ci sarebbe stato alcun divertimento senza il coinvolgimento del povero Rei Ryugazaki, costretto a sopportare ogni piccolo capriccio del biondino; sia chiaro, non che si sentisse costretto o altro, solamente sapeva che era una vera testa dura.
Le lezioni erano sospese per le vacanze estive, tuttavia tutti i membri della squadra si recavano abitualmente alla piscina scolastica per gli allenamenti mattutini. Anche quella sessione giornaliera era terminata, ma prima di tornare a casa per il pranzo Nagisa passò davanti al campo del club di atletica. Non vedendo nessuno nei paraggi sogghignò appena, tornando poi di corsa dal compagno di sventure. Cogliendolo di sorpresa, il biondino si fiondò alle sue spalle, proprio mentre Rei aveva appena terminato di cambiarsi in spogliatoio.
“Rei-chan, prima di tornare a casa avresti un attimo?” Con fare apparentemente docile e gentile Nagisa prese a canticchiare, segno che aveva qualcosa di ben preciso in mente.
“Uhm? Che cosa ti prende? E mollami, sei pesante” Rei dimenandosi tentò di lasciar cadere Nagisa, ancora aggrappato alle sue spalle. Poteva ben immaginare che una domanda tanto superficiale non significasse nulla di buono per lui. Ad ogni modo rimase ad ascoltarlo, voltandosi poi verso di lui.
“Seguimi!”
 

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“Nagisa-kun...come siamo finiti qui?”
Rei si ritrovò improvvisamente in un luogo a lui molto familiare, notò immediatamente quel materasso enorme su cui era caduto centinaia di volte. Squadrando dall'alto in basso il biondino, Rei fece un passo indietro.
“Vedi, non ti ho mai detto una cosa. Prima che entrassi nel nostro club di nuoto passavo molto tempo a guardarti mentre saltavi quell'asta. Eri...stupendo! Non avevo mai visto le persone volare in quel modo prima d'ora! Quindi, Rei-chan...voglio provarci anch'io! Insegnami!”
Speranzoso Nagisa rivolse il proprio sguardo dal campo di atletica al compagno di fianco, congiungendo le mani in segno di supplica.
Emettendo un sospiro, invece, Rei tentò di fermare immediatamente questa sua fantasia.
“Punto numero uno: le persone non volano. Punto numero due: non è semplice come credi, senza le dovute attenzioni potresti farti molto male. Punto numero tre: non abbiamo il permesso dei membri.”
“Eeeeh– non c'è nessuno qui oltre a noi, l'istituto è vuoto! E poi basta abbassare l'asta, no? Così posso riuscire a sorpassarla facilmente!”Agitando le mani a destra e a manca, Nagisa tentò in tutti i modi di far cambiare idea a Rei. Notando però come lui rimanesse tanto impassibile, in un secondo corse all'interno del campo, senza troppe esitazioni.
“O-Ohi! Nagisa-kun!”
Seguendolo istintivamente Rei si ritrovò immediatamente alle spalle del più piccolo, il quale si era già fiondato sull'enorme materasso.
“Waah! E' così morbido! Dov'è la cosa che usi per saltare? Quel bastone enorme?!” Rotolando su sé stesso più di qualche volta il biondino si guardò poi attorno, alla ricerca dell'asta per elevarsi in aria.
“Fermo! Non dovresti prenderla tanto alla leggera! Potresti farti davvero del male!” Come una madre troppo apprensiva Rei agguantò una caviglia del più piccolo, trascinandolo a sé.
Senza ribattere troppo Nagisa si lasciò trainare giù dal materasso, rivolgendo infine un'occhiata dolce e speranzosa al più grande.
“Rei-chaaan. Fammi provareee~
Rassegnato, Rei si vide alle prese con un bambino delle elementari. Possibile che nonostante i suoi sedici anni si comportasse ancora come un ragazzino? Ma d'altra parte era fatto così e difficilmente avrebbe potuto cambiare le cose.
“Dunque...ascoltami bene.” Mollando la caviglia di Nagisa e dirigendosi al lato del materasso, Rei estrasse una delle aste usate per saltare.
Un grande sorriso si fece largo sul volto vivace del biondino, che si limitò ad annuire.

“Vedi quel segno bianco nel campo più vicino a noi? Devi partire a correre lì. Ricorda, la partenza è lenta, più ti avvicini più aumenti la velocità. Una volta arrivato qui devi centrare bene l'asta in questo spazio ribassato, per poi molleggiare sulle game e darti la spinta per sorpassare l'ostacolo. L'atterraggio puoi farlo come preferisci, tranne che di testa. Questa dovrebbe andare bene per te, ora abbasso il livello dell'ostacolo. Mi raccomando, non esagerare.” Passando l'asta a Nagisa, Rei fece come detto.
“Ho capito, ce la posso fare! Ti ho osservato parecchie volte, ormai sono un esperto! Vado!”
Nagisa si diresse verso il segnale di partenza, mentre Rei si stava pentendo di avergli dato via libera. Aveva una brutta sensazione, ma ormai sarebbe stato troppo tardi.
“Pronto? Via!”
Al segnale Nagisa cominciò a correre, aumentando via via la velocità. Incredibilmente l'andatura era perfetta e anche l'impugnatura dell'asta; avvicinandosi, la puntò poi per terra.
“Rei-chan, così?!”
“Attent
Dandosi una spinta maggiore, Nagisa si fece sfuggire l'asta dietro di sé, per poi lanciarsi addosso all'ostacolo. Lo beccò proprio in pieno e il capitombolo fu plateale.
“Ohi ohi, forse non era proprio...così.” Mugugnò Nagisa, con la faccia completamente immersa nel materasso.
“NAGISA-KUN! Stai bene?!”
Rei, preoccupato, con due balzi raggiunse il biondino, inginocchiandosi di fronte a lui. Lo aiutò a rimettersi in piedi, ma ciò che vide fu solo un volto arrossato e un po' stordito.
“Rei-chan...”
“Hey! Guardami! Hai sbattuto la testa?! Nagisa, dì qualcosa!!”
Preoccupato Rei alzò il tono della voce, massaggiando poi il capo del biondino e sollevandogli la frangetta morbida per poterlo vedere meglio.
Nagisa prima di tornare completamente in sé dovette aspettare mezzo minuto. Notando poi la grande mano di Rei massaggiargli la testa si sentì subito meglio, gli piaceva quella sensazione.
“Rei-chan, va tutto bene! Non preoccuparti troppo!” Sorridendo, Nagisa lo guardò negli occhi, tentando di rassicurarlo.
“Non va tutto bene, Nagisa! Avresti potuto farti seriamente del male! Diamine, colpa mia che ti ho lasciato fare come volevi. Ce ne andiamo!”
Nagisa non aveva mai visto il compagno così arrabbiato prima, tanto che gli dispiaceva vederlo in quel modo. Improvvisamente provò una gran colpa, non avrebbe mai immaginato che Rei reagisse tanto seriamente di fronte ad un piccolo incidente come quello. Vedendo la sua figura di schiena mentre si rialzava, con uno slancio Nagisa afferrò un lembo della giacca di Rei.
“S-scusami. Non intendevo farti arrabbiare, Rei-chan.”
Erano veramente delle scuse quelle? Era la prima volta che Rei sentì tali parole da Nagisa, era piuttosto sorpreso. Fermandosi si voltò poi verso di lui, in ginocchio sul materasso. 
“N-non serve che ti scusi. Non sono arrabbiato, solo...preoccupato.” Afferrando il biondino per i fianchi, Rei lo fece rialzare, aiutandolo poi a scendere da lì.
Nagisa senza dire una parola si lasciò nuovamente trascinare via, sedendosi poi su un angolo del materasso.
“Ti sei graffiato il naso, ti fa male?” Rei prese lo zaino che aveva portato con sé, estraendo poi un fazzoletto di stoffa. Accanto a loro c'era una piccola fontanella e ne approfittò per inumidirlo.
“Eh? Davvero?”
Toccandosi la punta del naso con l'indice, Nagisa provò subito un po' di dolore al tatto.
“Fermo, lascia fare a me.” Rei spostò la mano del biondino, per poi appoggiare delicatamente la punta del fazzoletto sulla punta del suo naso. Il contatto con l'acqua fresca fu rigenerante per il biondino, incapace di trattenere un sospiro di sollievo.
“Va meglio?” L'espressione di Rei stava cambiando poco a poco, tornando ad essere quella di sempre.
“Sì.”
“Non sta sanguinando, ma è meglio mettere un cerotto quando rientri. Puoi tenerlo fino ad allora.” Il più grande si sedette accanto a Nagisa, senza mollare il fazzoletto.
Nagisa annuì, ammutolendosi all'improvviso. Ripensando alle parole di Rei, prima aveva detto che era “preoccupato” per lui. Ciò gli faceva piacere, nonostante tutte le volte in cui gli faceva dispetti di ogni tipo, Rei era sempre pronto ad aiutarlo; il suo atteggiamento fin troppo apprensivo ne era la prova.
“Rei-chan io...ti voglio bene.”
Con tono improvvisamente serio, Nagisa fissò l'amico. Riusciva a trattenere a fatica le lacrime, la faccia era diventata paonazza per lo sforzo improvviso e con quella dichiarazione ruppe ogni silenzio tra i due.
“E-EH?! Che significa questo?!” Rei colto di sorpresa si lasciò scappare un urletto di disapprovazione, mentre rimise al giusto posto la montatura degli occhiali.
“...Che ti voglio bene!!” Questa volta urlò pure Nagisa, buttandosi sul petto dell'amico. Le sue braccia strinsero Rei in un caldo abbraccio, finendo per far cadere entrambi sul materasso.
“N-Nagisa-kun!! Che stai facendo, hai sbattuto la testa?!”
“Può darsi!”
“Che significa può darsi?! Allora ti fa male!”
“No, mi fa male la pancia!”
“La pancia...hai preso un colpo in pancia?!”
“Non lo so! Rei-chan non lasciarmi maaaai!!”
“COSA?!”
I due continuarono per un po' ad urlare ai quattro venti frasi senza una connessione logica, fino a che non si stancarono. Rei tentò di divincolarsi in tutti i modi, ma non c'era nulla da fare: Nagisa era un osso duro.
“Ehi, Rei-chan.” Improvvisamente Nagisa si placò, fissando ormai Rei dritto negli occhi, disteso beatamente su di lui.
“Se mi dai un bacio dove mi sono fatto male mi passerà più in fretta, no? ~” Disse Nagisa con voce melliflua.
“C-Come? Non sono tua madre!!” Rei andò su tutte le furie, sentendosi preso nuovamente in giro.
“Non lo penso! Su su! O non ti lascerò andare!”
“Assolutamente no!”
“Allora te lo do io sulle labbra!~
“Non provarci nemmeno!!”
Rei diventò indubbiamente più paonazzo del precedente Nagisa, mentre si portò entrambe le mani alla bocca, per poi nascondere gli occhi tra le dita.
“Io...non ce la faccio più, mi prendi sempre in giro.”
Il biondino vedendo una tale espressione colma di imbarazzo da parte di Rei sentì le farfalle nello stomaco, tanto che a quel punto peggiorò ulteriormente la situazione.
“Eh? E quando mai l'avrei fatto?” Nagisa, indifferente, diminuì ancor maggiormente le distanze tra i due.
“Sempre! Ora togliti cominci a diventare pesante!” Irritato e confuso Rei afferrò le spalle del piccoletto, tentando nuovamente di spingerlo altrove. Fatica sprecata, a quanto pare l'unica via di fuga era assecondarlo come aveva sempre fatto.
“Sai cosa devi fare, allora~
Le piccole mani di Nagisa, ancora aggrappate alla schiena di Rei, andarono a poggiarsi successivamente sulle spalle di quest'ultimo, stringendo momentaneamente la presa, in una sorta di “costrizione”. Il sorriso furbetto non se ne andò ed era proprio questo che metteva a disagio il povero Rei. Guardandosi intorno e assicurandosi che non ci fosse nessuno che potesse vederli, Rei si arrese al ricatto del biondino, anche se con molte esitazioni.
“D-D'accordo, ma stai fermo!”
“Promesso!”
Avvicinandosi al volto sempre più vicino di Nagisa, il compagno poggiò velocemente le labbra sulla punta del naso del biondino, per poi indietreggiare all'istante. Per una cosa da nulla come quella era diventato color pomodoro e ciò non migliorava la sua situazione.
“Waah, Rei-chan! E' già guarito, non sento più nulla!”
Sprigionando allegria da tutti i pori, Nagisa lasciò andare finalmente l'amico, che non esitò un istante a rialzarsi e allontanarsi almeno di tre metri da lui, ritrovando un po' di contegno. Non l'avrebbe mai ammesso a sé stesso, ma vedere tutta quella confidenza che Nagisa gli aveva dimostrato l'aveva sorpreso e confuso allo stesso tempo. Solitamente aveva quel genere di rapporto solamente con Haruka Nanase e ciò, in fondo, dispiaceva a Rei. Sapeva che non avrebbe mai potuto competere con lui. Ad ogni modo, anche se per poco, gli aveva fatto piacere ricevere tutte quelle attenzioni.
Nel mentre in cui rifletteva tra sé, Nagisa gli si avvicinò, sbucando all'improvviso dalle sue spalle.
“A che stai pensando?” Chiese, incuriosito.
Vedendo quell'espressione sincera dipinta sul volto del compagno, Rei si raddolcì appena, appoggiando istintivamente una mano tra i suoi capelli biondi.
“Nulla.”
Con un piccolo sorriso scompigliò affettuosamente i capelli di Nagisa, prendendo poi lo zaino e avviandosi verso l'uscita. Il piccoletto rimase un po' sorpreso ma nonostante ciò seguì senza dire nulla l'amico. Era la seconda volta che notò come fosse piacevole sentire la grande mano di Rei sul suo capo e ciò gli fece battere il cuore. Estrasse poi il fazzoletto che precedentemente aveva messo nella tasca dei pantaloni, posandolo poi dove si era graffiato all'altezza del naso. Sorridendo, successivamente raggiunse Rei che ormai era uscito dal campo di atletica.
“Rei-chan aspetta! Posso tenerlo io questo? Come ricordo!”
Rei sorpreso di sentire qualcosa di tanto inaspettato annuì, poteva tenerlo se proprio voleva.
“...Come ricordo? Ricordo del tuo fallimento nel salto in alto?”
Ridacchiando, cercò gli occhi purpurei di Nagisa, alla ricerca di una spiegazione.
“Forse.” Rispose canticchiando il biondino, sorpassando Rei.
“Che vuol dire forse?”
“Non te lo dico! 

 

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Ed ecco conclusa la seconda di altre ff che scriverò su loro due, spero vi sia piaciuta.
A presto con le prossime. (*V*)/

  
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