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Autore: obeyvh    22/08/2013    1 recensioni
''perchè quella ragazza voleva sapere il suo nome e perchè era così emozionata ed imbarazzata davanti a lei? tutto ciò la incuriosiva terribilmente''
''no, non poteva davvero provare quelle cose per quel ragazzo, cosa le succedeva? non voleva che accadesse ancora, si frequentava con una ragazza e si era promessa che avrebbe eliminato completamente i ragazzi dalla sua vita, val se lo domandava, i pensieri le riempivano la mente, era confusa''
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia batteva forte su quella finestra dai vetri appannati, gli scatoloni riempivano quasi tutta la camera di Val, mentre lei 
stava seduta sul suo letto ascoltando ''free fallin'' mentre osservava la pioggia, amava farlo, amava la pioggia e la musica, riuscivano a calmarla.
Dei pensieri orrendi percorrevano la sua mente, specialmente uno, quello che più voleva dimenticare, il suo ''segreto'' ciò che più l'aveva ferita, una lacrima scese sul suo viso bianco e delicato e si asciugò con la manica della felpa enorme che indossava.
Non era del tutto pronta a trasferirsi in quella nuova città, ma sapeva infondo che quella era la scelta giusta, un'occasione ottima per dimenticare il passato. Tolse una cuffietta quando sentii sua madre urlare il suo nome, prese la sua borsa e scese le enormi scale di quella casa ormai vuota, lei era essattamente così, vuota, in quel momento era solo piena di pensieri. Sua madre le baciò delicatamente la fronte e la invitò ad uscire, mentre due uomini cominciarono a prendere i vari scatoloni in casa. Val entrò in auto velocemente proteggendosi dalla pioggia con la sua borsa nera, si raggomitolò sul sedile e iniziò a guardare fuori, suo fratello dormiva dolcemente accanto a lei, sorrise guardandolo, doveva molto a quel ragazzo.
Quando finalmente i due uomini finirono con tutti gli scatoloni, i genitori di Val entrarono in auto e partirono, guardò per l'ultima volta la sua casa, quella dove aveva passato la sua infanzia e l'inizio della sua adolescenza, ma aveva diciassette anni adesso, voleva cambiare la sua vita anche se questo significava abbandonare tutto.

Holmes Chapel, erano diretti lì, in Cheshire, dove abitavano i suoi nonni, i genitori di Val provvederono a comprare una casa un mese prima del trasferimento. Dopo ore estenuanti di viaggio arrivarono davanti a quella casa tremendamente bella, Val scese con un mezzo sorriso dall'auto, il sole splendeva e accentuava ancor di più il giallo della casa e i fiori nell'enorme giardino, i suoi genitori aprirono la casa e con un tono allegro urlarono ''eccoci finalmente'' Val fece un sorriso che forse le veniva davvero dal cuore, per un momento dimenticò tutto. Si guardò intorno quasi sconvolta dalla bellezza di quella casa, così grande, suo padre le fece cenno di salire al piano di sopra "guarda la tua camera" disse con un sorriso soddisfatto, le aveva fatto una sorpresa, Val salì di fretta, la porta della sua camera aveva il suo nome appeso fuori con delle lettere di legno stilizzate, aprì lentamente, quella camera era talmente illuminata che quasi la accecò, il sole brillava ovunque e amava il colore verde acqua delle pareti e il bianco dei mobili, riusciva a sentire ancora l'odore della vernice fresca, aveva un letto
abbastanza grande, un bagno personale e un armadio al muro che aveva sempre desiderato. Girò attorno a se per poterla ammirare tutta e portò una mano alla bocca quando vide suo padre
davanti alla porta che le sorrideva, aveva fatto tutto lui, conosceva Val, sapeva cosa desiderava e cosa le piaceva.
Corse verso di lui e lo abbracciò con le lacrime agli occhi, quella stanza le piaceva più che mai, era perfetta e suo padre l'aveva pensata solo per lei e non potè far altro che ringraziarlo. Quando suo padre la lasciò sola, gettò la sua borsa a terra e si precipitò sul letto, era morbidissimo e le lenzuola erano nuove con delle decorazioni astratte sui torni del nero e bianco, aveva perfino un computer tutto suo poggiato su una dolcissima scrivania, una specchiera e pure un quadro di Los Angeles proprio sopra il letto, si poggiò sul cuscino fissando
il soffitto, sorrise ancora, stava davvero iniziando una nuova vita.
 
 
-è pronta la cena-
urlò la madre.
 
Val smise di sistemare i suoi scatoloni, scese di fretta ed entrò in cucina, il tavolo era molto grande
e c'era un camino identico a quello del salotto, vedeva il sorriso stampato sul volto della madre e del fratello, tutti erano contenti
di quella casa, la sentivano già propria, come se ci vivessero da anni. Val si sedette accanto a suo fratello Matt, si guardarono sorridenti
prima di iniziare a mangiare il piatto preferito di tutta la famiglia, la cena fu allegra ed interessante, fino a quando i genitori di Val
non pronunciarono la parola 'scuola' si sentì lo stomaco bloccato e le passò la fame, non era pronta o almeno non voleva esserlo.
 
-ti abbiamo già iscritta al liceo vicino casa, è davvero un ottimo istituto ti troverai bene e vogliono conoscerti domani mattina- disse suo padre 
 
Val fissò il suo piatto in silenzio senza rispondere.
Matt, poggiò la sua mano sulla spalla della sorella per incoraggiarla, ma lei non lo guardò.
 
-Ehy, andrà tutto bene okay?- disse Matt sorridendo.
 
Nonostante gli incoraggiamenti che stava ricevendo dal fratello e genitori, non riusciva a tirarsi su di morale, anzi, forse
stava peggio, perchè loro non avevano idea di quanto fosse difficile. Così abbandonò il suo piatto e salì in camera sua, si chiuse a chiave
e accese un po' di musica, avrebbe voluto qualcuno con cui sfogarsi, qualcuno a cui raccontare del viaggio, della casa, delle sue sofferenze, ma no, era sola in quel momento e poteva solo parlare con se stessa e sfogarsi piangendo. Quella notte ci volle molto tempo prima che si addormentasse, il solo pensiero che l'indomani sarebbe tornata a scuola la impauriva. 


 
Credeva di aver chiuso gli occhi ed essersi addormentata solo cinque minuti prima che suonò la sveglia, si sorprese da come
passarono in fretta quelle due orette di sonno che fece. Si alzò lentamente da letto strofinando gli occhi, decise cosa mettere, era il suo primo
giorno di scuola e aveva bisogno di qualcosa di carino che la rendesse presentabile, così optò per dei jeans, una maglietta a fiori bianca con un copri spalle di un rosa abbastanza chiaro e poi le sue solite converse bianche. Si guardò allo specchio, si sentiva carina e coraggiosa, voleva affrontare bene quella giornata. Si truccò leggermente e pettinò i capelli prima di scendere a fare colazione, sua madre preparò i waffle con la nutella, Val rimase sconvolta, non lo faceva quasi mai se non durante alcune festività. 
 
Era ora di andare, il padre di l'aspettava in auto e lei era bloccata davanti alla porta di casa, fece un grande respiro prima di aprire, i raggi del
sole illuminarono i suoi intensi occhi verdi e i suoi capelli scuri, camminò verso l'auto stringendo le sue cuffiette e il cellulare in mano, entrò
e senza dire nulla mise le cuffie e ascoltò un po' di musica, suo padre sapeva che odiava essere disturbata quando lo faceva, perciò non disse nulla e capì il suo stato d'animo. Quando arrivarono davanti la scuola, Val rimase in auto a guardarla per un minuto, era enorme e tutta bianca, i ragazzi sembravano solari e simpatici, ma non si illuse.
Guardò suo padre che le sorrise dolcemente.
 
-non vai?- disse il padre
-credevo che...credevo che tu saresti venuto con me- quasi tremava
-il preside ti aspetta proprio in segreteria, ti basterà dirigerti lì, non c'è bisogno che ti accompagni, sta tranquilla Val-
 
Fece uno dei suoi sorrisi finti che nessuno mai riusciva a capire, sbuffò e scese dall'auto guardandosi intorno.
Decisa entrò e camminò velocemente verso la segreteria cercando di non farsi notare troppo, ma era inutile, lei era quella nuova e tutti gli sguardi
erano piantati su di lei, specie, da parte dei ragazzi, che lei odiava tremendamente ormai, ma nessuno sapeva bene il perchè.
Quando finalmente entrò in segreteria, potè sentirsi sollevata, lì non c'era nessuno a guardarla o almeno lei credeva così.
 
-c'è qualcuno?- disse con voce tremolante
-aprono tra cinque minuti- disse una voce dietro lei.
 
si voltò, un ragazzo era seduto su una delle sedie di legno che stavano lì. Val rimase un momento in silenzio, dentro di se non volle
ammettere quanto fosse bello quel ragazzo, aveva dei tremendi occhi verdi che quasi la fulminavano, anche lui comcinciò a fissarla dalla testa ai piedi
quasi con un mezzo sorriso stampato in faccia e le guance quasi rosse.
 
-ah...okay- disse val.
 
il ragazzo le sorrise e cercò di distogliere lo sguardo tornando a giocare con il cellulare.
Dopo cinque minuti che le parvero infiniti, arrivò il preside, si presentò sorridente stringendole la mano, era un uomo paffuto
e senza capelli, sembrava piuttosto simpatico.
 
-tu devi essere quella nuova, giusto? sono davvero lieto di averti in questa scuola, so che hai ottimi voti!-
 
Val sorrise.
 
-già...mi piace qui-
 
mentii, si sentiva profondamente a disagio e quel ragazzo la stava ancora fissando, lo sentiva anche se era voltata.
 
-bene, ti faccio fare un giro e poi ti facci vedere la sua classe- disse il preside sorridente.
-certo- 
 
Val ricambiò con un sorriso, ma prima che uscissero il preside si fermò.
 
-oh harry, mi ero quasi dimenticato di te, ecco!-
 
il preside porse al ragazzo una cartella, quando si alzò Val notò quanto fosse alto e lo guardò ancora una volta.
 
-grazie signore- disse harry sorridente.
prima di lasciare la stanza si limitò a dire -ciao- e corse via sorridente.
 
Val si sentì più tranquilla, il preside le fece vedere i luoghi più importanti, rimase sorpresa da quanto
fosse grande quell'edificio e quando arrivò davanti alla sua classe sentì un vuoto allo stomaco.
 
-eccoci arrivati, tra meno di 10 minuti inizierà la lezione, spero che tu possa trovarti bene-
 
Il preside la lasciò con un sorriso, Val fece un grande respiro di autocontrollo e aprì la porta, nessuno la notò all'inizio
erano tutti impegnati ad abbracciarsi, a giocare o a parlare del più e del meno, così silenziosamente si spostò verso gli ultimi posti senza farsi notare troppo. Quando si sedette, notò che una ragazza la fissava, ricambiò lo sguardo anche se non ne poteva più di tutti quegli occhi addosso, poi finalmente entrò l'insegnante e potè tranquillizarsi, tutti si alzarono educatamente e salutarono, era il primo giorno perciò non c'era molto da fare a parte svariate presentazioni. Finalmente finì la giornata, Val corse fuori da quell'edificio e cominciò a sentirsi più serena, ma mentre percorreva la strada per l'uscita, si sentì chiamare da una voce femminile,
voltandosi notò che era la ragazza della sua classe, quella che la fissava.
 
-ehy- 
 
Val sorrise.
 
-ehy, ciao-
disse la ragazza che la guardava con le guance rosse, Val era intenerita dalla scena, la trovava terribilemente dolce.
 
-sei nuova vero?-
-sì...si vede tanto?- disse ridendo.
-beh, un po'- sorrise.
-beh...dimmi- Val cercò di sbloccarla
-ehm..volevo solo sapere il tuo nome-
-io sono Val..-
-oh, molto piacere, io sono bethany-
 
le strinse la mano.
 
-piacere mio bethany, ora devo correre, ciao ciao-

Val lasciò la ragazza sorridente e si incamminò verso casa con mille pensieri in mente, perchè quella ragazza
voleva sapere il suo nome e perchè era così emozionata ed imbarazzata davanti a lei? 


 
saalve, questa è la mia prima vera fanfiction, ne ho scritte tante ma questa credo
che mi piaccia più di tutte e spero che sia lo stesso anche per voi,  forse dalla trama non si capisce molto, però
se seguirete la storia capirete tutto, io la trovo molto interessante.
Comunque, fatemi sapere se vi piace, insomma ho bisogno di pareri così magari la continuo, visto che sono piena di idee.

bacii xx
  
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