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Autore: jawisaveme    22/08/2013    0 recensioni
Molte volte avevo sognato di essere libera,di vivere,ma era come chiedere ad una persona di smettere di respirare,era impossibile. Io ero morta,morta dentro. Quello che le persone vedevano era la mia ombra,la mia anima che vagava in cerca della strada giusta per la libertà,ma non faceva altro che girare senza trovare la meta.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come tante,fuori pioveva e quella maledetta sveglia non faceva altro che suonare. Con la delicatezza di un elefante spensi quell'affare. Ancora dolorante mi alzai dal letto e mi diressi in bagno. Mi privai del pigiama e dell'intimo e aprii l'acqua aspettando che la vasca si riempisse. Mi guardai allo specchio e quello che vidi fu qualcosa di orribile. Ero piena di cicatrici,lividi e graffi; marchiavano la mia pelle da anni ormai,l'unica sensazione che il mio corpo provava era il dolore,ad ogni battito del mio cuore sentivo dolore,se provavo ad amare sentivo dolore. Per me non esisteva l'amore,l'affetto,l'amicizia. Per me erano solo parole buttate al vento. Mi immersi nella vasca piena di acqua bollente. Cercavo di non pensare a niente ma mi era difficile. Quella mattina sarei dovuta ritornare a scuola dopo una settimana di assenze. Mi capitava spesso di assentarmi,lo facevo per scappare dalle grinfie di quel mostro,colui che mi odiava fino a desiderarmi morta,colui che mi picchiava solo per il piacere di vedermi soffrire,colui con il quale ero costretta a passare tutte le giornate,colui che stava sotto il mio stesso tetto,mio fratello. ogni giorno,nessuno escluso, lui e la sua banda mi picchiavano e violentavano. Vi starete chiedendo "come può un fratello mettere le mani addosso a sua sorella e tantomeno lasciare che qualcuno lo faccia?" beh è semplice,lui mi odiava da quando mia madre mi aveva concepito. Aveva 2 anni era il tesoro della famiglia,mia madre aveva deciso che dopo di lui non avrebbe più avuto figli,ma un giorno scoprì di essere incinta..di me. Il suo primo pensiero fu abortire,ma poi la convinsero che sarebbe stato bello dare un fratellino o una sorellina al piccolo Louis William Tomlinson,così decise di continuare la gravidanza. Louis non era per niente felice quando nacqui,i miei genitori davano più attenzioni a me visto che ero neonata,appena raggiunsi l'età di 4 anni,cominciai ad essere maltrattata dai miei genitori,venivo incolpata per tutto,anche se la colpa era di Louis ero io che subivo le conseguenze. La mia infanzia fu devastante,a scuola tutti mi disprezzavano ero conosciuta come la "malata mentale della famiglia Tomlinson" perché parlavo da sola secondo loro, ma non era così,avevo un'amichetta immaginaria si chiamava Melody. Non avendo amici avevo "conosciuto" lei. Arrivata alle superiori,mio fratello conobbe quattro ragazzi Niall Horan,Liam Payne,Zayn Malik e Harry styles i più temuti di tutto il liceo. Cominciò a frequentarli e questo lo portò alla distruzione. Si drogava,beveva,non tornava a casa per diversi giorni. Cominciò a picchiarmi qualche mese dopo l'inizio del mio primo anno,lui era al terzo. Ricordo ancora la prima volta che mi mise le mani addosso,se la rideva mentre i suoi amici mi stupravano e io li supplicavo di smettere. Con questo pensiero fisso in testa mi avvolsi nell'asciugamano. Rientrai in camera mia e una volta indossato l'intimo mi vestii con un jeans,una felpa grigia e le mie vans nere. Lasciai i capelli sciolti e misi un filo di trucco sugli occhi. Scesi in cucina e mi preparai un caffè. Me ne versai un po' nella tazza e cominciai a berlo. Mentre bevevo ripensavo alla mia vita a quello che era diventata..un mostro sotto tutti gli aspetti. Finito il caffè presi lo zaino e mi incamminai verso la scuola. Erano circa le 7:55 ed io ero già davanti il mio armadietto che prendevo i libri per le prime due ore: letteratura e storia. Amavo la letteratura,ma la storia la odiavo anche se avevo una media alta. La campanella suonò,così mi diressi alla mia classe entrai e mi sedetti all'ultimo banco vicino la finestra. Come sempre nessuno si sedette vicino a me. Quelle due ore passarono in fretta. Poi arrivò l'ora di chimica,che odiavo con tutto il cuore. Più ci fu l'intervallo così andai alla macchinetta prendendomi una barretta di cioccolato. La mangiai in meno di cinque minuti. A quarta ora c'era buco,così mi andai a sedere negli spalti del campo da football e mi ascoltai la musica. Le note di warrior di Demi Lovato risuonavano nelle mie orecchie. Cercavo di rispecchiarmi in quelle parole,ma non ci riuscivo io non ero una guerriera,non ero riuscita a sconfiggere i nemici e non ci sarei mai riuscita. Non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto figuriamoci distruggere il "male". Tante volte avevo sognato di essere libera sentirmi viva,ma era come chiedere ad una persona di smettere di respirare,era impossibile. Io ero morta,morta dentro,quello che le persone vedevano di me era solo la mia ombra,la mia anima che cercava di trovare la via giusta per la libertà. Ma non faceva altro che girare senza trovare la meta. Una volta passata anche la quinta ora a non fare un cazzo,ritornai a casa. I miei "genitori" erano seduti in cucina io senza farmi vedere salii di sopra e posai lo zaino. Mi avvicinai al comodino e aprii il cassetto,prendendo tra le mani la mia unica amica. La nascosi sotto la felpa e scesi di sotto. Entrai in cucina "la buona educazione l'abbiamo lasciata in camera da letto?? Da quando non si saluta in questa casa" disse irritata mia madre "da quando ti accorgi di me?" ribbattei "Faith non ti rivolgere così a tua madre" intervenne mio padre "perché io ho una madre?"domandai sarcastica "non ti permettere" urlò mia madre tirandomi un ceffone. Senza pensarci due volte tirai fuori da sotto la felpa lei,la mia amata pistola e la puntai dritta a mia madre "faith,cosa ci fai con un'arma?" domandò scioccata "sta zitta! adesso andate in salone e sedetevi o vi pianto una pallottola dritta in testa" ringhiai. Loro lentamente si allontanarono e si sedettero come avevo ordinato. Li legai e imbavagliai. "adesso aspettiamo che il mio dolce fratellino si svegli" dissi salendo le scale ed entrando nella stanza di Louis "svegliati" urlai con la pistola puntata verso di lui. Apri gli occhi e non appena vide l'arma balzò in piedi "buongiorno fratellino,dormito bene?"dissi sarcastica,la paura era nei suoi occhi "Faith posa la pistola" disse cercando di farmi raggionare "non fiatare da adesso dico io cosa si fa o no" dissi spingendolo verso la porta "scendi in salotto e siediti,faremo una runione di famiglia" dissi puntando la pistola sulla sua schiena nuda. Scese e fece come gli avevo detto,legai anche lui "faith liberaci" disse Louis "no. Devi capire come ci si sente ad essere prigionieri. Tu no sai cosa provo io da ben 16 anni,non lo hai mai saputo. Mi avete sempre trattato di merda-guardai i miei genitori- mi avete sempre picchiata- mi rivolsi a mio fratello-tutti voi non sapete cosa sono diventata per colpa vostra"sbraitai "faith non dire fesserie,noi ti vogliamo bene"disse mia madre "ahahah ma fammi il piacere. Mi avete odiato fin da quando ero neonata,mi avete maltrattato,mi avete dato tutto quello che un genitore non dovrebbe dare ad un figlio. Voi non sapete cosa mi ha fatto il vostro dolce ed innocente figlioletto" dissi puntando la pistola verso Louis "mi ha picchiata,violentata, lasciato che sconosciuti mi mettessero le mani addosso e a voi non è mai fregato" dissi con le lacrime "io sono diventata un mostro...avete presente tutti quegli uomini che sono stati trovati morti nei vicoli della città?? Non hanno ancora trovato l'assassino..beh sorpresa sorpresa li ho uccisi io" dissi. Il terrore si impossessò dei loro occhi "fratellino,tu non hai idea di quanto ho sofferto io,quindi vorrei farti capire cosa si prova a perdere tutto quello che hai" dissi avvicinandomi ai miei genitori"vuoi dire qualcosa,papà?" sottolineai l'ultima parola "Louis ti voglio bene,sappi che qualsiasi cosa succeda noi ti staremo vicino in un modo o nell'altro" disse con le lacrime agli occhi "faith ti prego non farlo" mi supplicò Louis "scusa cosa hai detto?? Non ti sento" dissi facendo finta di non sentire"faith ti prego" continuò "tesoro ti voglio bene" disse mio padre "sbagliato"dissi puntando la pistola alla sua tempia e premendo il grilletto. Fuori uno,pensai. "noooooo" urlarono mia madre e Louis "allora come ti senti? " dissi avvicinandomi anche a mia madre "non toccarla" disse Louis "troppo tardi" dissi puntando la pistola alla sua tempia "vuoi dire qualcosa?" mi avvicinai all'orecchio della donna "ragazzi vi voglio bene ve ne ho sempre voluto" disse in lacrime "sbagliato,di nuovo" dissi premendo il grilletto. Fuori due. Mi avvicinai anche a mio fratello "è una brutta sensazione vero?" dissi accarezzandogli il viso "Faith,non farlo..potremmo ricominciare da capo" disse cercando di farmi cambiare idea ma senza risultato "è troppo tardi Louis,l'unica cosa che voglio fare adesso è rovinarti la vita come tu lhai rovinata a me." dissi dolcemente "cos'altro vuoi farmi" disse istericamente "farti sentire in colpa per tutto quello che mi hai fatto. Mi hai picchiato,hai lasciato che lo facessero,mentre io ti urlavo e tu non mi sentivi'"cominciai a piangere "e adesso tocca a te soffrire" dissi puntandogli la pistola alla tempia. Lui chiuse gli occhi. Poi l'unica cosa che sentii fu lo sparo di una pistola. Finalmente mi sentivo libera come se avessi trovato la pace "Faith" urlò Louis disperatamente. Si,avevo puntato la pistola contro la mia tempia e senza pensarci due volte schiacciai il grilletto. Un sorriso si formò sulle mie labbra. Finalmente avevo trovato la pace. SPAZIO AUTRICE Allora ragazze,eccomi qua con la mia prima one-shot,spero davvero che vi piaccia,io la adoro mi piace davvero tanto. Spero che mi lascerete qualche recensione. A presto xx
  
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