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Autore: dontlookback    22/08/2013    0 recensioni
“Sei stupenda”
“Non cominciare”
“Ma spiegami perché! Perché non vuoi capire di essere bellissima?! Solo perché quelli imbecilli dei nostri compagni dicevano il contrario, non vuol dire che sia così! Cavolo Sam, sei stupenda, capiscilo una buona volta!”
Non replicai, mi limitai a stringerlo di più.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love

 
 
Ero distesa sul letto e fissavo il soffitto. Pensavo a lui, alla nostra storia, a noi… Il suono del mio cellulare, mi distolse dai miei pensieri, avvisandomi che un nuovo messaggio mi era arrivato, un suo nuovo messaggio. Sorrisi allo schermo del cellulare leggendo quel nome seguito da una marea di cuori.
 
Hei piccoletta :) come stai? <3
 
:)Ora che mi hai scritto, moooooooolto meglio, (<3) tu?
 
:) Benissimo ;) Ti va di vederci tra un po’?
 
Quando arrivi? o_O
 
Tra un quarto d’ora. Fatti bella :)
No scusa, tu lo sei già ;) <3 A dopo!
ps. Ti amo <3

 
Anch’io <3 A dopo :*
 

Mi alzai sorridendo come un’ebete e aprii l’armadio. Indossai un paio di jeans rossi, una camicia bianca a fiorellini rosa e un foulard bianco e rosso con le mie amate Vans bianche. Rilegai i capelli con una pinza lasciando qualche ciocca fuori. Andai di sotto per bere, quel giorno faceva troppo caldo. Mentre fissavo il cielo dalla finestra, sentii due forti braccia avvolgermi la vita e un buonissimo profumo; era lui, era arrivato.
 
“Ciao cucciolotta”
 
Mi rigirai tra le sue braccia in modo da poterlo guardare negli occhi, in quei suoi splendidi occhi color oceano. Gli stampai un bacio sulle labbra allacciando le mani dietro al suo collo e sorridendo non appena le nostre labbra si separarono.
 
“Ciao Lou”
 
Lo strinsi forte poggiando la testa sulla sua spalla e inspirando il suo profumo. Aveva le chiavi del mio appartamento, ormai stavamo insieme da due anni e mezzo, mi fidavo cecamente di lui e, come ogni volta, era entrato facendo meno rumore possibile per non farmi accorgere della sua presenza in casa. Mi lasciò un delicato bacio tra i capelli, stringendo un po’ di più la presa sui miei fianchi.
 
“Sei stupenda”
“Non cominciare”
“Ma spiegami perché! Perché non vuoi capire di essere bellissima?! Solo perché quelli imbecilli dei nostri compagni dicevano il contrario, non vuol dire che sia così! Cavolo Sam, sei stupenda, capiscilo una buona volta!”
 
Non replicai, mi limitai a stringerlo di più. La scuola per fortuna era finita da un mese ormai e non ci avremmo messo mai più piede. Mi era sempre piaciuto andarci, o almeno, fino in terza superiore, poi ho cominciato a odiare tutto. Se non fosse stato per Lou, l’avrei cambiata. Alla mia “bff” non andava giù la mia storia con Louis, così cominciò a sputtanarmi alla grande, mettendomi la maggior parte della classe contro. Alcune ragazze che erano amiche di entrambe, spesso litigavano con lei per difendermi o solo perchè al mattino mi salutavano. Respinsi questi orrendi pensieri e le lacrime amare che minacciavano di scendere lungo le mie guance, e alzai lo sguardo per cercare sicurezza in quello del mio ragazzo. Mi sorrise rassicurante posando un bacio sulla mia fronte.
 
“Che facciamo Lou?”
“Avevo pensato di andare a fare una passeggiata al parco. Hai voglia?”
“Ok, andiamo!”
 
Mi prese per mano e uscimmo.
 
“Piccola, andiamo in un parco diverso dal solito… Ci serve la macchina per arrivare.”
 
Annuii e salimmo nell’auto. Ero una abbastanza curiosa, forse un po’ troppo. Era una cosa che mi portavo avanti già da bambina; da piccola ero moto iperattiva. Chiesi un sacco di volte a Louis dove aveva intenzione di portarmi ma non me lo disse. Di solito sfinivo talmente tanto le persone che alla fine me lo dicevano e mi rovinavo sempre le sorprese, ma con lui, non era mai successo. Non aveva mai ceduto alla vocina da bambina piccola e gli occhioni dolci che avevo sempre usato. Posteggiammo la macchina e dopo qualche metro, arrivammo all’entrata del parco. Camminavamo mano nella mano parlando e dicendoci cose sdolcinate. Ultimamente accadeva spesso ed era una cosa fantastica. Amavo tutto di lui; il suo carattere… Era un tipo imprevedibile, dalle mille sorprese. Era dolce, intelligente, ti riempiva di attenzioni. Era molto affidabile, era la persona più buona del mondo, su cui potevi contare in qualsiasi momento. Alle volte lo svegliavo alle due di notte mentre piangevo e ascoltava le mie lamentele fino alle sette del mattino, senza addormentarsi e rassicurandomi ogni volta, venendo poi a prendermi per andare a scuola. Altre volte usciva di casa per venire a consolarmi e restava a dormire da me. Aveva una pazienza infinita. Poi era tenero, ogni tanto sembrava un bambino, soprattutto se era triste per qualcosa. Si faceva coccolare e ti coccolava, stava abbracciato a te per ore, senza lamentarsi minimamente, a lui andava bene così. Era fantastico quando arrivava la domenica mattina a casa con i cornetti caldi e i cappuccini appena comprati e me li portava in camera, mi svegliava sussurrandomi frasi dolci all’orecchio e si stendeva accanto a me nel letto, accogliendomi tra le sue braccia e poi mangiavamo insieme. Era un ragazzo d’oro e io lo amavo tantissimo. Arrivammo, attraverso alla stradina del parco, su un prato completamente verde, costellato da fiori di ogni colore. Al centro del prato, era stesa una tovaglia a quadretti bianchi e rossi, con sopra un cesto da pic-nic. Rimasi a bocca aperta, ammaliata dalla bellezza di quel posto e sorpresa da ciò che aveva preparato. Mi girai verso Louis che mi guardava sorridendo ampiamente, in modo dolce.
 

“Avevi programmato già tutto, vero?”
 
Mi sorrise ancor di più se possibile, e annuì. Mi catapultai tra le sue braccia, facendo combaciare le nostre labbra in un dolce bacio. Lui lo approfondì, stringendomi di più a sé; stavamo sprigionando amore attraverso quel bacio. Ci staccammo sorridendo all’unisono, lui mi cinse la vita con un braccio e ci incamminammo verso la tovaglia stesa a terra. Ci sedemmo uno di fronte all’altro e tirammo fuori dal cestino ciò che Louis aveva preparato. C’erano un sacco di pesche, fragole e ciliegie con il cioccolato fondente, il mio preferito, il nostro cioccolato preferito. Sorrisi guardandolo mentre prendevo una fragola. Stavo per addentarla quando Lou me la tolse di mano e la mangiò lui.
 

“Ma hei! Era mia!”
 
Misi un finto broncio incrociando le braccia al petto e lui rise; la risata più bella al mondo… *-*
Prese un’altra fragola avvicinandola alla mia bocca:

 
“Vediamo la mia piccola come mangia! Apri la bocca bimba mia, fai aaaa”
 

Risi mordendo la fragola. Finimmo così di mangiare tutto quanto, imboccandoci a vicenda, ridendo e scherzando. Lasciammo tutto lì e riprendemmo a camminare. Da quanto avevo capito, Louis aveva fatto liberare il parco, in modo da esserci solo noi quel pomeriggio. Arrivammo davanti ad un labirinto; Lou li amava. Entrammo all’interno e dopo poco mi lasciò la mano. Ero intenta a parlare e non mi accorsi che lui non c’era più. Mi guardai intorno, e andai in una “stradina” che non avevo visto prima. Era l’unica uscita presente quindi, quasi sicuramente, Lou era andato lì. Corsi e arrivai all’uscita del labirinto dove mi aspettava quell’idiota. Corsi un po’ più veloce e, quando gli fui abbastanza vicino, gli saltai addosso, aggrappandomi a lui, stile coala. Mi baciò iniziando a girare e si staccò ridendo. Ridevamo insieme ed era stupendo. Ad un tratto, perse l’equilibrio e cadde; io ero finita sotto di lui. Mi lasciò un altro bacio sulle labbra e poi iniziò a farmi il solletico.
 
“Lou basta ti prego ahahahahahahahah daiiii ahahahahahaha!!!! Smettila Lou!”
 
Rideva anche lui e dopo poco smise di “torturarmi”. Si rialzò aiutando anche me e ci dirigemmo sotto un albero. Cercò una pietra e, dopo averla trovata, incise una scritta sul tronco dell’albero: Louis+Samantha, e io la contornai con un cuore. Ci sedemmo abbracciandoci, osservando il tramonto. Ritornammo nel prato fiorito. Era ormai diventato buio e ci stendemmo sulla tovaglia, a contemplare il cielo costellato da una miriade di stelle luccicanti. Lou era steso a pancia in su e io ero completamente sopra di lui, con la testa sulla sua spalla. Girò la testa dandomi un bacio sulla guancia. Sorrisi voltandomi nella sua direzione per guardarlo negli occhi:
 
“Sei la cosa più bella che mi potesse capitare Lou”
 

Mi sorrise dolcemente:
 
“Ti amo piccola”
“Anch’io Lou, tanto”
 
Ci baciammo, il bacio più bello, dolce e amorevole di tutti…
 
  

  
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