PELLE DI METALLO
Un corpo caldo di carne e sangue, fuso con parti fredde di metallo che ancora non riusciva a sentire davvero sue. A volte, quando era da solo ed i pensieri gli si accavallavano in testa, la sera tardi, restava a fissare le sue mani artificiali. Pensava a quanto sarebbe stato bello poter sentire, ancora una volta, il calore della pelle sotto le dita, la sensazione di pelle d’oca data da una folata di vento freddo, il formicolio di un piede rimasto troppo tempo fermo nella stessa posizione. Neanche un sospiro profondo gli dava la stessa sensazione e lo stesso sollievo di quanto avrebbe dovuto riceverne un umano.
Doveva ripetere spesso, a sé stesso, che ciò che lo rendeva umano era il suo cuore, non la sua pelle di metallo.
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La signorina KonanKohai ha richiesto un’altra drabble. Ringraziate lei, se vi piace, io lo faccio di sicuro. Questa fa parte della serie di “Sul fondo dell’anima” e “Green”.