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Autore: _xharrysdimples    22/08/2013    7 recensioni
I suoi indumenti non erano bianchi e candidi come i miei, ma neri.
Così come tutto attorno a me sembrava terribilmente bianco, luminoso; dall'altra parte dello specchio tutto sembrava terribilmente buio. Quasi un baratro, un buco nero.
La figura nello specchio mi sorrise stancamente. Non sembrava sorpresa quanto me, non sembrava sorpresa affatto. Forse, pensai, stava aspettando solo me.
Le sue braccia erano colme di tatuaggi; oltre la scollatura della maglietta scura se ne vedevano spuntare altrettanti.
...
“Ma io non sono g...”
“Lascia stare. E' solo una parola. Quando accadrà, capirai. Non devi avere nessuna convinzione, perché nulla accadrà come te lo aspetti.”
Annuii ancora un po' scettico. Quelle parole mi avevano spiazzato. Avevo paura. La sentivo farsi spazio dentro di me, e invadermi il petto.
'Nulla accadrà come te lo aspetti.'
Larry, what else? ;)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Harry.
A Louis.
Nella speranza
che un giorno saranno liberi.






Non capivo dove mi trovavo. Un candore innaturale mi circondava. C'era solamente il bianco attorno a me; ovunque guardassi, distese illimitate di bianco accecante. Non c'era né una fine, né un inizio. Sembravo sospeso nel nulla, nel vuoto più totale.
Allungai le braccia timidamente, di fronte a me, per guardarle.
Erano normali, terribilmente... Pulite.
Quelle erano le mie braccia, nessun tatuaggio a riempirle. Erano candide, la pelle perlacea.
Anche la maglia che indossavo era candida, e i pantaloni non facevano eccezione.
Era tutto di un candore innaturale, accecante. Metteva quasi paura, tutto quel bianco.
Sentii una sensazione di vuoto nel petto, come se ci fosse qualcosa che mi mancava, che mi impediva di essere completo. Qualcosa che stava aspettando me, stava aspettando di rivelarmisi.
Ma ancora non riuscivo a capire.
Cosa fosse quel luogo e perché fossi lì.
Ora la mia vita mi sembrava un sogno lontano, la vedevo distorta e innaturale, come se la mia vera vita fosse lì, in quel luogo strano e impossibile dove ora mi trovavo. Come se ogni momento che passava stessi dimenticando un po' di più la mia normale esistenza, i miei amici, la mia famiglia, e tutte le cose naturali che facevo ogni giorno. Mi sembrava di essere sul punto di dimenticare tutti; e se pensavo all'aspetto delle persone a me care, non riuscivo a figurarmelo con precisione.
Solo un volto mi si presentò davanti agli occhi, nitido, perfettamente reale.
Gli occhi azzurri, venati da sfumature di ogni tonalità di celeste, le labbra fine, il mento leggermente appuntito, i capelli castani lunghi a coprirgli la fronte.

Louis.

Ma era come se quell'immagine non si fosse presentata spontaneamente ai miei occhi; era come se qualcuno avesse voluto che io la vedessi. Come se me l'avessero messa di fronte agli occhi perché io potessi vederla, e ricordare. Tenermi aggrappato alla mia esistenza oltre quel luogo che per me era ancora un enorme mistero.
Poi ad un tratto, voltandomi alla ricerca di un qualcosa che allontanasse la mia vista da tutto quel bianco, vidi uno specchio. Grande, immenso.
E il mio riflesso all'interno. Ma poi misi a fuoco meglio la figura, la sua stazza, i suoi vestiti.
No, quello non ero io.
Mi avvicinai cauto, e con me anche la figura nello specchio si fece più vicina.
E mi sentii mancare. Quello effettivamente ero io, ma più grande.
Due, tre anni forse.
I suoi indumenti non erano bianchi e candidi come i miei, ma neri.
Così come tutto attorno a me sembrava terribilmente bianco, luminoso; dall'altra parte dello specchio tutto sembrava terribilmente buio. Quasi un baratro, un buco nero.
La figura nello specchio mi sorrise stancamente. Non sembrava sorpresa quanto me, non sembrava sorpresa affatto. Forse, pensai, stava aspettando solo me.
Le sue braccia erano colme di tatuaggi; oltre la scollatura della maglietta scura se ne vedevano spuntare altrettanti.
Rimasi a bocca aperta. Perché avevo fatto tutti quei tatuaggi?
Io non amavo l'idea d'imbrattarmi il corpo d'inchiostro, eppure la figura di fronte a me sembrava aver usato la sua pelle come carta, e averci scritto sopra una storia.
Poi mi diedi dello stupido. Io non avevo fatto nessun tatuaggio; e come a volermene assicurare ulteriormente, lanciai uno sguardo rapido alle mie braccia, che effettivamente erano perfettamente candide e pulite.
Feci un altro passo avanti, le pupille dilatate per la sorpresa, e l'altro fece lo stesso.
Lo osservai per qualche secondo, e mi convinsi che dovevo essere io. Non so com'era possibile, ma quello dovevo essere per forza io.
Poi trovai il coraggio di chiedere, di sapere.
“Come mai tutti quei tatuaggi?” come tutto lì, la mia voce suonò innaturale, angelica, leggera. Rimbombò per alcuni secondi in una flebile eco, poi si dissolse.
Vidi il ragazzo al di là dello specchio sorridere, mentre si passava una mano sopra il polso, ad accarezzare una scritta che diceva 'I can't change'. Non posso cambiare.
'Perché dovrei cambiare?' Mi chiesi, incredulo.
Non riuscivo a capire nessuno di quei tatuaggi che a quanto pare io stesso un giorno avrei fatto.
Così come la mia voce era parsa angelica; quando l'altra figura rispose, nello sfondo nero della sua parte di specchio, la sua parve terribilmente roca, spenta, sporca.
“Questi sono la tua storia. Sono tutto quello che vorresti dire, ma non potrai farlo. Allora scriverai tutto sulla tua pelle.”
Annuii, anche se in realtà non capivo perché avrei dovuto fare una cosa così impulsiva. L'inchiostro resta per sempre. Non capivo che, però, forse era proprio quello il punto.
Poi posi la domanda che mi stava turbando terribilmente, quella il cui pensiero mi aveva in un certo qual modo distolto dalla risposta riguardante i tatuaggi.
“Ma... Tu sei me?” sussurrai.
L'altro annuì, tristemente.
“Sono quello che tu diventerai un giorno.”
“Sembro così triste.” constatai studiando il suo volto spento.
“Lo sei.” soffiò quest'altro, lanciando un'occhiata ad un altro tatuaggio, che recitava le parole 'Things I can't'.
Distolsi lo sguardo e tornai a puntarlo nei suoi occhi. Non sembravano più verdi come un tempo. Ci vedevo dentro il buio che lo circondava.
“E perché sono triste?” non riuscivo più a trattenere le domande, e anche se rischiavo di risultare impertinente, non potevo fare a meno di lasciare scivolare fuori dalle mie labbra quelle domande.
“Ci sono tante cose che non potrai fare, un giorno. Ti chiederanno di nasconderti, e tu lo farai, per paura. E semplicemente perché dovrai farlo.”
“Di nascondermi da chi?” chiesi incredulo, sempre più assetato di risposte.
“Dal mondo.” rispose lui, serio.
Sentivo la malinconia di quel ragazzo, il suo dolore, palpabili nell'aria.

Di quel ragazzo che ero io.

“Il mondo è una cosa grande...” sussurrai, quasi aspettando che l'altro mi contraddisse, che mi dicesse che non era una cosa poi così difficile nascondersi dal mondo. Ma non accadde. Sapeva che avevo ragione, per cui si limitò ad annuire.
“Lo è. Per questo non potrai mai affrontare tutto da solo. Devi tenere qualcuno al tuo fianco, e non lasciarlo andare mai.”
“E chi?” chiesi, curioso.
“Louis.” fu la risposta secca, stanca.
Come se per quel ragazzo oltre lo specchio, quel nome portasse con sé un'infinita dose di dolore, e stanchezza. Come se quel nome gli ricordasse perché si trovava nel buio.
“Certo che lo terrò al mio fianco, è il mio migliore amico.” esclamai, sicuro.
“Diventerà più di questo.” sospirò quello, questa volta passando due dita sopra ad un piccolo 'Hi' tatuato poco sotto la spalla, con la calligrafia di Louis.
“Questo che significa?”
Lui sorrise alla mia innocenza. Non sapevo se esserne irritato, o cosa; ma poi vidi che il suo sorriso era davvero sincero. Come pochi.
“Te ne innamorerai, un giorno.”
“Di Louis?” chiesi scioccato.
“Di Louis.” rispose sospirando, sfiorando con le dita il veliero impresso sul suo braccio.
“Ma lui... E' il nostro migliore amico.” sussurrai, stavolta scettico.
“Sei piccolo per capire, Harry. Ti innamorerai di lui.”
Lo disse con tanta tristezza e malinconia che mi chiesi perché fosse una cosa così brutta.
Da sciocco, non capivo.
Avevo ancora addosso l'innocenza dell'infanzia, nonostante avessi sedici anni.
“Perché questo ti fa stare così male?” domandai allora.
“Non potrai stare con lui come vorrai. Sarete troppo famosi, e la vostra relazione risulterebbe sbagliata agli occhi di tutti. Per il bene della band, dovrete tenere tutto segreto.”
Band, famosi, innamorarmi di Louis... Erano troppe cose tutte assieme.
Mi sentii come travolto.
“Ma lui non mi lascerà, giusto?”
“No, lui non lo farà. Lotterete assieme.”
Tutta quell'idea mi sembrava assurda. Fino a due minuti prima ero sicuro che mi piacessero le ragazze, perché diavolo avrei dovuto innamorarmi di Louis se non ero nemmeno gay?
“Ma io non sono g...”
“Lascia stare. E' solo una parola. Quando accadrà, capirai. Non devi avere nessuna convinzione, perché nulla accadrà come te lo aspetti.”
Annuii ancora un po' scettico. Quelle parole mi avevano spiazzato. Avevo paura. La sentivo farsi spazio dentro di me, e invadermi il petto.

'Nulla accadrà come te lo aspetti.'

Allungai una mano verso di lui, e lui fece lo stesso, facendola combaciare con la mia.
Ma sentii solamente il vetro freddo dello specchio, nonostante vedessi la sua mano contro la mia.
“Come puoi essere cambiato così tanto solo in un paio d'anni?” chiesi. E non mi riferivo solo ai tatuaggi, o all'aspetto, ma anche agli occhi vuoti che ora mi guardavano concompassione.
“Il mondo non aspetta, Harry.”
“Come faremo io e Louis? A farcela, intendo?”
“Lotterete. E continuerete a farlo.”
“Non potremmo semplicemente dire la verità a tutti e fregarcene?”
La figura sorrise, scuotendo piano la testa.
Dalla sua espressione capii che era esattamente la cosa che anche lui, a suo tempo, si era chiesto con rancore.
“Non sarà così facile. Ma un giorno forse sarete liberi.”
“Forse?” chiesi, preoccupato.
“Forse. Questo ancora non lo so nemmeno io.”
Sospirò. Era chiaro che anche lui credeva poco a quelle parole. Si stava arrendendo, lo leggevo in ogni espressione del suo volto, in ogni sospiro.
“E cosa state facendo tu e Louis, in questo momento?”
“Lottando.”
“E non siete stanchi di farlo?”
“Si. Ma lo facciamo insieme, e ci basta questo per continuare a tenere duro.”
Attorno a me la luce iniziava ad indebolirsi, a farsi più flebile, spenta; così come dall'altra parte il buio si stava facendo, se possibile, più intenso.
Qualcosa mi diceva che il nostro tempo stava per scadere, che presto non avrei più visto quel ragazzo dall'altra parte dello specchio, inghiottito a poco a poco dal buio.
“Perché lì e così buio, mentre qui la luce è accecante?” chiesi, illudendomi che magari lui potesse saperlo.
“Non hai ancora provato il dolore, la tristezza, la paura. Il tuo cuore è ancora puro, perciò è quello che ti circonda, la purezza. Io invece... Beh, non posso dire lo stesso. Ho perso la mia purezza tempo fa.”
Lo guardai triste. Ciò significava che a breve l'avrei persa anch'io, che avrei conosciuto dolore, paura e tutto il resto.
La luce continuava ad affievolirsi, vedevo sempre meno ciò che mi circondava.
Vedevo anche la figura al di là dello specchio farsi meno nitida, sparire a poco a poco.
“Aspetta!” urlai accasciandomi a terra “Che devo fare, Harry?”
Lui mi sorrise, prima di sussurrare, la voce terribilmente distante:
“Fai tutto quello che puoi per non diventare come me.”
Sentii il cuore sprofondare. Era una sensazione così strana, vedermi più grande e soprattutto vedermi soffrire a quel modo. Vedermi implorare a me stesso di non diventare così.
Non avevo mai visto un paio d'occhi tanto spenti quanto quelli.
“E se non ci riuscissi? Voglio dire, tu sei me, questo è il mio destino! Cosa devo fare?!” urlai più forte, perché la figura dall'altra parte stava svanendo del tutto.
“Non lasciare mai Louis solo. Ha bisogno di te.” sussurrò, e la sua voce rimbombò in un eco distante.
Annuii con disperazione, mentre le lacrime mi bagnavano il volto. Lui sparì inghiottito dal buio, e io sparii inghiottito dalla luce. Lo specchio scomparve, e mi ritrovai nuovamente immerso nel vuoto più totale. Nella mente ancora quella risposta, che più che altro risultava come un'implorazione.

'Non lasciare mai Louis solo. Ha bisogno di te.'

Poi tutto svanì nel nulla.
Quando riaprii gli occhi, ero seduto scale di xFactor, e tutti erano pronti a girare l'ennesimo Video Diary.
“Stai bene Hazza?” mi chiese Louis stordito, prima di sedersi accanto a me, un libro che vidi essere di Ben Elton tra le mani. Chissà che idee gli si affollavano nella mente, per questo video.
Non voleva mai dircelo prima, voleva farci ridere spontaneamente mentre lo giravamo.
“Si... Si, tutto bene.” risposi accennando un sorriso.
Non capivo cosa fosse successo, non capivo se avevo semplicemente immaginato tutto, o se magari fossi sulla via della pazzia.
Forse entrambe.
Lui mi strinse la spalla con una mano, e sorrise.
“Perfetto.” esclamò prima di aprire una pagina a caso del libro, pronto a rendersi ridicolo solo al fine di farci ridere tutti.
Il volto di me stesso più grande, la tristezza nei suoi occhi, era ancora impresso nella mia mente. Il suo pregarmi di fare di tutto per non diventare come lui, per essere migliore. Sentii il cuore sprofondare un po' di più.
Poi la telecamera partì, un puntino rosso a lampeggiare beffardo di fronte ai miei occhi.
E allora capii cosa voleva dire Harry, l'altro Harry.
Le telecamere avrebbero sempre catturato ogni nostro gesto.
Ci avrebbero fatti diventare qualcosa che non eravamo.
E poi ci avrebbero costretto a nasconderci, a sfuggire gli sguardi. Perché dovevano registrare solamente ciò che è giusto, le cose sbagliate devono restare nascoste.
Mi voltai verso Louis e lo guardai, mentre 'No, Jimmy protested!' esclamava.
Risi assieme a tutti gli altri, ma nessuno poteva immaginare a cosa stavo pensando in quel momento. La mia mente non poteva essere più distante da quel posto.
Stavo pensando che, probabilmente, se davvero era Louis a rendermi sbagliato...

Allora io volevo esserlo.

No, non l'avrei lasciato mai.




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Spazio autrice.
Molto bene, l'ispirazione per questa os mi è uscita da non so dove (lol), l'ho scritta più o meno in un'ora e mezza, quindi abbiate pietà di me.
Mi farebbe molto piacere se mi lasciaste una recensione per dirmi cosa ne pensate, accetto anche critiche ahah :)
In ogni caso grazie a tutti quelli che l'hanno letta, vi amo tutti :')
Peace, love, and larry. <3
-Jess
 

  
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