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Autore: A little piece of Heaven    22/08/2013    1 recensioni
Loro due si amavano, eccome se si amavano.
Erano pazzi uno dell’altra, e come tutti i pazzi, si odiavano così tanto da non riuscire a stare lontani o ad essere arrabbiati per troppo tempo.
“Andiamo a dormire, domani mattina sicuramente torna.”
Non ne era sicura, ma era l’unica cosa che poteva dire per tranquillizzare Sara.
Avere una garanzia.
Avere la garanzia, che Brian sarebbe ritornato da lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Universitario
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Acida come la pioggia.

 

Sara era italiana. Aveva poco più di vent’anni, e viaggiava avanti e indietro dalla California.
Si era trasferita ad Huntington Beach con sua sorella, Saya.
Sara ha i capelli color cioccolato con tanti riflessi dorati, le piace sentirsi dire che è bionda. Quei capelli le avevano donato una nuova persona, e le risaltavano i suoi profondi occhi castani.

Saya invece aveva dei bellissimi e lunghissimi capelli castani, che le incorniciavano il viso con quel suo adorabile nasino e gli occhi allungati.
Ormai erano indipendenti, Sara lavorava in una piccola bottega piena di piccoli oggetti interessanti, mentre Saya continuava a studiare psicologia e quando non era in università lavorava in una libreria. Quel lavoro le si addiceva molto, considerato che amava leggere e scrivere. Nonostante Sara amasse la lettura come sua sorella, era una ragazza meno diligente e preferiva svagarsi nella sua bottega, in mezzo a quegli accessori che la incuriosivano così tanto.
La vita non era rose e fiori per entrambe, specialmente per Sara.
Trasferirsi in California la aiutò ad addormentare quegli incubi che si portava dentro, e sua sorella che le era sempre stata accanto, non volle lasciarla andare via da sola in quella terra tanto grande e lontana. Si portavano ancora dentro tutte le brutte esperienze vissute nelle scuole medie, tutte le volte che sono state rifiutate, maltrattate e ripudiate.
Saya era molto realista e intelligente, e ormai superava la cosa con maturità, ma Sara, la piccola Sara, si portava ancora tutta quella sofferenza dentro di sé.
Sara era una persona solare, di buona compagnia e aperta a tutti, ma non amava parlare di ciò che aveva lasciato in Italia, compresa la sua famiglia. Quella famiglia così incompresa, che non capiva i suoi pensieri, i suoi desideri, le sue ossessioni.
Sara fumava, nonostante sua sorella non volesse.

“Ti fa male!” le ripeteva, ma Sara non la ascoltava.

Occasionalmente usciva bere, e ancora una volta Saya le ripeteva di non bere troppo, nonostante lei tornasse a casa traballando, finendo sul pavimento della sala piangendo, perché i suoi demoni stavano uscendo fuori di nuovo.

“Saya, io ho paura di perderlo.”

“Perdere chi?”

“Lui.”

Lui.
Quel ragazzo che si faceva tanto odiare, ma che Sara amava tanto.
Saya non aveva scelta: doveva proteggere la sorella, confortarla, e nel frattempo maledire quel ragazzo che le creava tanta disperazione interiore.

Loro due si amavano, eccome se si amavano.
Erano pazzi uno dell’altra, e come tutti i pazzi, si odiavano così tanto da non riuscire a stare lontani o ad essere arrabbiati per troppo tempo.
Saya come al solito, con un grande sospiro, la tirava su dal pavimento dicendo “Andiamo a dormire, domani mattina sicuramente torna.”
Non ne era sicura, ma era l’unica cosa che poteva dire per tranquillizzare Sara.
Avere una garanzia.
Avere la garanzia, che Brian sarebbe ritornato da lei.

 

 

Brian vive ad Huntington Beach, zona di periferia.
Si stava dirigendo verso lo studio di registrazione, quando gli cadde il pacchetto di sigarette sul marciapiede. Il nostro caro trentenne non si smentisce mai. Non ha mai smesso di fumare, da quando aveva sedici anni. Non gli importava se gli dicevano che il fumo e l’alcol gli facevano male, lui continuava –e continua- a farlo.

Probabilmente lo fa per sentirsi meno in colpa per ciò che è.
Brian ha i capelli neri, gli occhi grandi e neri, con il solito filo nero di matita sotto l’occhio leggermente accennato. Ha una perfetta mascella squadrata che lo rende molto affascinante, e il viso costellato di lentiggini. La pelle chiara e piena di tatuaggi : mostri.
Non li ha tatuati per un motivo preciso, se gli chiedi perché se li è fatti ti risponderà dicendo perché gli piacciono. Ma non tutti i tatuaggi sono stati fatti “perché gli piacciono”, come la scritta sul petto.
“FOREVER”.
La fece in onore del suo migliore amico, James, ma per tutti Jimmy. Morì tre anni fa, lasciando Brian annegare nel buio della sua anima.
Non tutti se la passano bene ad Huntington Beach, chi più e chi meno.
Brian ormai non esiste più. Si nasconde dietro una maschera, perché crede che nessuno lo accetti più. La maschera del forte, dell’eroe, dello spaccone. Lui non è così. Brian è molto più, ed ha solo bisogno che qualcuno lo capisca.
Per fortuna con lui c’è Sara.
Quella piccola e cara ragazza più giovane di lui, e forse fin troppo, che gli aveva tirato via la maschera dello spaccone e aveva tirato fuori il nuovo Brian, quello che tutti amavano.
Solo con lei Brian esce allo scoperto, perché lui sa che Sara non ha paura di vedere chi lui sia veramente.
Si erano incontrati per caso, tramite degli amici. Quando lei capì chi era lui, impazzì.
Brian non sapeva bene cosa lo attirava verso quella ragazza, ma non poteva farne a meno. Lei lo vedeva per ciò che era davvero, non per la solita rockstar.
Era una ragazza piuttosto solare, nonostante sapesse che l’inferno lo viveva anche lei, a modo suo.
Sara cercava sempre di non farlo preoccupare, mentre Brian se aveva qualcosa, con non troppa difficoltà glielo diceva. 
Forse perché aveva bisogno di lei, aveva bisogno di essere coccolato e sentirsi amato, come un bambino di cinque anni.
Lui dopo Jimmy, aveva paura di morire, di ferire Sara, di rimanere da solo. Nonostante i suoi comportamenti fossero molto confusi ed inspiegati, Sara continuava a stargli dietro.
Era il suo piccolo pezzo di paradiso, e non aveva bisogno d’altro.

  
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