.:Mamma, papà?:.

“Mamma” e “Papà”. Masaki odiava quelle due parole, che però, solo a pronunciarle danno un senso di calore, di affetto e di amore, che lui non ha potuto provare.

Per lui erano fredde, spente, senza amore, come i suoi genitori, quando l’avevano abbandonato. A volte si chiede se un tempo, loro, gli avevano voluto del bene.

Ormai, non pronuncia quelle parole da anni, le aveva rimosse dal suo vocabolario, secondo lui, “stonavano” come un violino non accordato. 

Da quando andava alla Raimon e aveva fatto nuovi amici, e da quando aveva come tutori Hiroto e Midorikawa quelle due paroline, avevano iniziato a riprendere colore e non erano più grigie, come quegli amari ricordi d'infanzia.

Sì, adesso gli piacevano, suonavano bene, come quel vecchio violino scordato, nello sgabuzzino dell’orfanotrofio che era stato mandato a riparare.

« Papà Hiroto »

« Cosa c’è Masaki? »

« Secondo te, posso chiamare Midorikawa “mamma”? Sai, è scomodo dire sempre “papà” e poi il vostro nome »


 

Angolo di una che si mette a scrivere Haiku a mezzanotte♠
Si è vero ho scritto degli haiku, non dormivo...
Passiamo alla storia, sinceramente non so che dire, spero vi sia piaciuta.
Mi è venuta in mente ascoltando una canzone di Hatsune Miku.
Coem mi è venuta in mente la storia del violino, me lo chiado pure io.
Un Bacio
Arianna