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Autore: Contessa    27/02/2008    5 recensioni
I Babbani dicono che ‘chi semina vento, raccoglie tempesta’. Direi che ti attende un ottimo raccolto, quindi.
SPOILER "HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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WHAT GOES AROUND COMES AROUND

 

 

Sembrava quasi che anche il clima volesse festeggiare la ritrovata pace del mondo magico: l’estate che era seguita alla terribile battaglia di Hogwarts era stata semplicemente magnifica, ed ora l’autunno tardava ad arrivare, lasciando che il sole indorasse con i suoi ultimi, dolci raggi il parco della scuola di Magia.

Cosa c’era di meglio che un pomeriggio di sole, una leggera brezza ed una bella passeggiata in riva al lago?

Secondo Harry Potter, il Bambino – Doppiamente – Sopravvissuto, il Prescelto o Colui – Che – Aveva – Sconfitto – Colui – Che – Non – Doveva – Essere – Nominato che dir si voglia, ed il suo storico migliore amico Ron Weasley, una partita di Quidditch all’ultimo sangue. Secondo Hermione Granger, migliore amica del primo e fidanzata del secondo, una lunga spedizione in biblioteca.

Inutile dire che la proposta della ragazza fu accolta da un coro di risate e seguita dall’esodo di gran parte del settimo anno di Grifondoro verso il campo di Quidditch.

Rassegnata alla solitudine, Hermione si recò quindi sbuffando in biblioteca. Possibile che nessuno si fosse accorto che mancavano solo otto mesi ai M.A.G.O.? Il fatto che Voldemort fosse stato definitivamente sconfitto non era certo una buona scusa per non studiare!

La ragazza appoggiò la propria borsa su un tavolo, addentrandosi poi tra gli scaffali della biblioteca pressoché deserta; la luce che filtrava dalle ampie finestre donava al luogo illuminazione e calma. Hermione inspirò profondamente quell’aria d’intimo raccoglimento che le era mancata così tanto l’anno precedente.

Camminando tra gli scaffali, prese un libro di Trasfigurazione assolutamente fondamentale, appuntandosi mentalmente di suggerire – o meglio, ordinare – a Harry e Ron di leggerlo, per poi cercare invano un volume di Pozioni che aveva adocchiato qualche tempo prima. Pensò di consolarsi con quel magnifico manuale d’Incantesimi che aveva in programma di rileggere, quando Draco Malfoy comparve all’improvviso da dietro uno scaffale.

“Granger” la salutò.

“Malfoy” rispose la ragazza con un cenno del capo, spostandosi sulla sinistra dello stretto corridoio evitando il ragazzo. Quest’ultimo le si parò davanti con un balzo, guardandola fissa negli occhi.

“Malfoy – disse Hermione dopo un paio di secondi – Devo passare” Lui continuò a guardarla in silenzio.

“Ti devo parlare” disse infine, così velocemente che la ragazza pensò di aver capito male, sulle prime.

“Mi devi… parlare?” ripeté con aria scettica.

“Sì” rispose laconicamente Draco. La ragazza annuì in paio di volte per incoraggiarlo a parlare, sperando che Malfoy non le stesse facendo perdere tempo per uno stupido scherzo.

“Malfoy, hai intenzione di parlare o dovrò ricorrere alla Legilimanzia per sapere quello che vuoi dirmi? Sai, avrei un po’ di fretta…” disse infine vedendo che il ragazzo non si decideva a parlare. Draco tossicchiò un paio di volte, schiarendosi la voce.

“Ecco, io… - iniziò imbarazzato – Io volevo dirti che… be’, dopo la battaglia, ecco.. – s’interruppe, guardandosi intorno come se qualcuno di quelle migliaia di libri potesse dargli l’ispirazione – Quello che volevo dirti è che…” riprese, per poi interrompersi di nuovo. Hermione guardò con aria scocciata l’orologio.

“Senti, Malfoy, se questo è solo uno stupido scherzo, possiamo rimandare a domani? Come ti ho già detto, oggi sono piuttosto di fretta…” disse con un breve sorriso.

“Non è uno scherzo! – si affrettò a rispondere Draco – Davvero, non è uno scherzo, è che io… - sospirò profondamente, annuendo per farsi coraggio – Quello che volevo dirti è che… ecco, volevo scusarmi – completò velocemente la frase – Scusarmi per tutto quello che ho detto e fatto in questi anni, soprattutto a te. Ed anche ringraziarti. Ringraziare te, e Potter, e Weasley – la voce gli si abbassò appena nel pronunciare i due nomi, come se dirli gli costasse una fatica incredibile – per quello che avete fatto” continuò arrossendo via via che andava avanti. Hermione boccheggiò un paio volte, incredula.

“Quello che abbiamo fatto?…” chiese cercando di riacquistare un’espressione almeno umana.

“Be’, tutta la storia degli Horcrux, e poi la battaglia finale… - rispose Draco, il viso sempre più rosso – Se non ci foste stati voi, io non so davvero cosa sarebbe successo a me ed alla mia famiglia…” aggiunse rigirandosi nervosamente tra le dita un lembo del mantello.

Hermione fissò in silenzio il ragazzo, aspettandosi che scoppiasse a ridere da un momento all’altro. Perché quello era chiaramente uno scherzo. E se proprio non era uno scherzo, allora quel ragazzo non era Draco Malfoy, ma solo qualche burlone in vena di simpaticherie che, ovviamente, sarebbe stato punito.

Ma il ragazzo davanti a lei continuò a torturare il proprio mantello, e dopo quasi un minuto Hermione arrivò alla conclusione che nessuno sarebbe stato così intelligente da ricorrere addirittura alla Pozione Polisucco solo per farle uno stupido scherzo.

“Quindi… quindi questo non è uno scherzo, vero? – chiese la ragazza. Draco scosse la testa – E tu… tu ti stai scusando per tutto, tutto, quello che hai detto e fatto in questi anni? – Draco questa volta annuì – Tutti gli insulti, tutti gli scherzi e via dicendo? – chiese ancora, come per conferma. Il ragazzo annuì ancora – E ci stai anche ringraziando? Stai ringraziando me, Harry, Ron e tutto l’Ordine della Fenice?” continuò Hermione. Draco la guardò dritta negli occhi, ancora rossissimo, ed annuì vigorosamente.

La biblioteca si stendeva intorno a loro, immobile e silenziosa, mentre il sole calava lentamente dietro ad una montagna. Udirono Madama Pince urlare maledizioni ad un povero malcapitato parecchi scaffali più in là, ma rimasero entrambi immobili, a guardarsi in silenzio. Hermione strinse al petto i libri, sospirando, mentre Draco non aveva ancora smesso di tormentare quell’estremità del mantello, ormai completamente stropicciata.

Poi, improvvisamente, la ragazza scoppiò a ridere. Non una risata sommessa e discreta, ma uno scroscio argentino ed inarrestabile d’ilarità. Draco lasciò finalmente andare il mantello, guardando la ragazza con un’espressione a metà tra il perplesso e l’irritato.

“Che cosa… che cosa c’è da ridere?” chiese, lasciando da parte l’imbarazzo di poco prima. Hermione continuò a ridere di gusto, gettandogli ogni tanto qualche occhiata divertita.

“Oddio – disse tra una risata e l’altra – Oh, per Merlino!” esclamò prima di ricominciare a ridere. Il ragazzo si guardò intorno, a disagio, mentre Hermione si calmava facendo grandi respiri; ridacchiò un altro paio di volte prima di emettere un profondo respiro.

“Be’, che cosa c’è da ridere?” chiese ancora Draco. Hermione si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, sorridendo.

“Sai, Malfoy, c’è stato un tempo in cui avrei pagato per sentirti dire queste cose. Un tempo in cui ogni tuo insulto mi rimbombava nelle orecchie per giorni interi, e passavo le notti a piangere di rabbia – disse piantando uno sguardo duro e deciso direttamente negli occhi del ragazzo – Ma adesso… adesso non me ne frega niente”

“Che… che cosa?” chiese Draco sbattendo più volte le palpebre, stupito.

“Hai capito bene, Malfoy; non m’importa nulla delle tue scuse, né tanto meno dei tuoi ringraziamenti. Nulla” rispose tranquillamente la ragazza.

“Ma io-“

“Oh, non metto in dubbio la tua buona fede, e posso perfettamente immaginare quanto ti sia costato calpestare il tuo orgoglio per venire a dirmi quelle cose, ma è troppo semplice, davvero. È troppo semplice giocare al cattivo di turno, atteggiarsi a principino della situazione e poi venire a scusarsi quando ci si rende conto di aver perso” lo interruppe Hermione senza smettere di sorridere. Draco arrossì di rabbia.

“Tu non capisci…” disse distogliendo lo sguardo da quello della ragazza.

“Cosa c’è da capire, Malfoy? Per quasi sette anni hai sbandierato a destra ed a manca le tue idee, decisamente poco lusinghiere, su Mezzosangue e Babbani, spadroneggiando su Hogwarts come se tutto ti fosse dovuto. Eri semplicemente odioso. Ed ora, a guerre finita, vieni a scusarti, ed a ringraziarci, pretendendo magari di sotterrare l’ascia di guerra ed instaurare una bella amicizia – ribatté Hermione sprezzante, la voce ridotta ad un sibilo – Io non dimentico, Malfoy. Io non dimentico nulla. Potrò anche essere educata, ma ciò non vuol dire che la mia opinione su di te sia cambiata. Ti ho sempre ritenuto un bamboccio arrogante e vanesio, oltre che un vigliacco, ed ora la penso esattamente allo stesso modo” continuò scandendo lentamente ogni parola. Il ragazzo serrò i pugni, portando la mano desta alla bacchetta, ma Hermione fu più veloce di lui.

“Provaci, se vuoi – gli disse con un cenno del capo – Tanto sai perfettamente come andrebbe a finire, no?” aggiunse con un ghigno. Draco lasciò che le braccia gli ricadessero lungo i fianchi.

“E così, è questo il grande cuore dei Grifondoro? Vi divertite a schiacciare sotto i tacchi delle scarpe i vinti…” disse il ragazzo con rabbia repressa.

“Per favore, Malfoy, adesso non fare la vittima. Questo è semplicemente quello che ti meriti, lo sai benissimo; ognuno riceve quello che dà in cambio. Non puoi trattare male una persone per oltre sei anni e poi pretendere che questa ti accolga a braccia aperte. I Babbani dicono che ‘chi semina vento, raccoglie tempesta’. Direi che ti attende un ottimo raccolto, quindi” rispose Hermione.

“Proverbi Babbani… molto carini, davvero” commentò Draco con una smorfia.

“Già; se vuoi ti posso prestare un libro… e non fare quella faccia, su. Dev’essere dura non avere amici ed essere derisi da tutti, ma prima o poi ci si fa l’abitudine. Certo, essere insultati anche dai Tassorosso dev’essere umiliante, ma devi ammettere che i loro scherzi sono davvero molto belli – rispose la ragazza; Draco abbassò lo sguardo, trattenendo a stento le lacrime – Sai, è strano vederti in giro senza Tiger e Goyle… Tiger è morto, certo, ma mi è dispiaciuto che Goyle abbia deciso di non tornare, quest’anno. Era simpatico, dopotutto”

“Tu sei… sei davvero una stronza, Granger” disse Draco serrando i pugni.

“Ti sei divertito a fare lo stronzo per sei anni, Malfoy, ed ora è arrivato il mio turno. Credevi davvero che mi sarei lasciata scappare un’occasione del genere?” rispose la ragazza calmissima. Il sole era calato ormai del tutto, e la biblioteca era immersa nel buio e nel silenzio; solo qualche candela illuminava debolmente gli stretti corridoi tra uno scaffale e l’altro. Hermione guardò l’orologio.

“Rimarrei molto volentieri qui a parlare con te, Malfoy, ma si è fatto davvero tardi. Ovviamente, non mancherò di riferire le tue scuse ed i tuoi gentili ringraziamenti a Harry e Ron, nonché al resto dei Grifondoro – disse con gentilezza – Ti auguro sinceramente un buonissimo anno scolastico, Malfoy. Ci si vede in giro” aggiunse sorridendo prima di andarsene.

Draco la guardò allontanarsi con la vista annebbiata dalle lacrime.

 

 

Ok, ok, fermi con quei pomodori, ma soprattutto con quelle armi.

Sì, anch’io adoro il Draco bello&maledetto delle fanfiction, che si porta a letto con nonchalance metà della fauna femminile di Hogwarts, Hermione compresa, ma quello non è il vero Draco.

La Rowling ha creato un Draco arrogante e borioso, certo, ma anche decisamente vigliacco, e nell’ultimo libro lo dimostra in pieno. Perciò, ecco come m’immagino il suo ultimo anno ad Hogwarts: solo, deriso da tutti, senza nessuno a cui rivolgersi. Disposto addirittura a fare amicizia con Harry&co., ma respinto persino da Hermione.

Ho inserito l’avvertimento OOC perché questa è solo una mia personale visione delle cose, sia per quanto riguarda il comportamento di Draco sia per quanto riguarda il comportamento di Hermione, ma spero di essere riuscita a risultare comunque credibile.

So perfettamente che tutti si aspettavano che tra i due scoppiasse improvvisamente l’amore, ma temo che sarà per un’altra volta. Prima o poi mi deciderò a scrivere una Dramione come Dio comanda, perché io le adoro! >_<

Come non mi stancherò mai di ripetere, qualsiasi tipo di commento sarà comunque ben accetto! ^^

Il titolo è quello della canzone di Justin Timberlake; non mi chiedete il perché, dato che non lo so nemmeno io, ma è stato ascoltandola che mi è venuta in mente questa storia.

Infine, vorrei ringraziare le cinque folli e gentilissime persone che hanno recensito la mia ultima ff, ovvero Rowena, Fleacartasi, SakiJune, Rainsoul e, dulcis in fundo, PolarLight: grazie davvero, le vostre recensioni sono semplicemente meravigliose, decisamente più belle della mia storia. Grazie mille a voi ed alle persone che l’hanno aggiunta tra i preferiti! *__*

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