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Autore: PeacEneri    22/08/2013    5 recensioni
Ti amo.
Gli diceva Liam sorridendo.
Ti voglio bene.
Gli diceva sua figlia sorridendo.
ZIAM.
Genere: Angst, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appreciate.

 

 
Zayn stava guidando il piu` velocemente possibile per arrivare a casa.
Era sera tardi e per fare prima aveva preso una stradina secondaria, per niente illuminata, riusciva a vedere quel poco per avanzare solo grazie ai fanali dell’auto.
Con una mano teneva il voltante e con l’altra teneva il telefono mentre parlava con il suo migliore amico.
«Si`, Lou, certo che sono felice.» disse sbuffando leggermente.
«Beh, dal tuo tono non sembrerebbe.»rispose Louis ridacchiando, essendo consapevole del fatto che stava infastidendo il moro.
«La mia piccolina oggi compie sedici anni, come potrei non essere felice? » domando` facendo nascere un sorriso sulle labbra.
«Lei e` cosi` bella.» disse poi ampliando il sorriso.
«Oh no, ecco che ricomincia. » protesto` Louis , non venendo calcolato minimamente dall’uomo al volante.
«E` cosi` dolce.» continuo` Zayn con occhi trasognanti. «So che molte volte sbaglia ed e` normale, e` un’adolescente, vorrei soltanto che non sprecasse il suo tempo, la vita e` troppo corta per preoccuparsi di cose inutili.» disse stringendo piu` forte il volante ricordando quante volte aveva trovato la figlia a piangere sul letto perche`  qualche stupido ragazzino l’aveva fatta soffrire.
«Vorrei.. vorrei che afferrasse il tempo e che lo apprezzasse.» aggiunse poi ripensando a lui e Liam, a quanto avevano sofferto prima di poter vivere liberamente il loro amore, a quanti attimi avevano sprecato nascondendosi da tutto e da tutti.
Non voleva che anche sua figlia sprecasse gli anni migliori della sua vita.
Non voleva che riguardandosi indietro rimpiangesse tutte le cose che non aveva fatto.
Non voleva che la sua piccolina soffrisse.
Aveva gia` sofferto abbastanza per l’ignoranza della gente, quando all’asilo i bambini la prendevano in giro perche` aveva due papa`.
Quando alle elementari i bambini le buttavano il pranzo nel cestino perche` dicevano che avere due papa` non era normale.
Quando alle medie nessuno voleva esserle amico perche` i genitori non volevano che i figli frequentassero la ragazzina con i due papa`.
E ora che era alle superiori la storia non era cambiata, i compagni la prendevano in giro, aveva visto le scritte sul suo armadietto.
FROCI”
Ecco cosa dicevano tutte le scritte.
Ma lei non si era lamentata, lei voleva bene ai suoi due papa`, era fiera di loro.
Zayn invece tante volte aveva creduto a quello che dicevano i bambini.
Dopotutto i bambini sono la bocca della verita`, no?
Aveva pianto lacrime amare, si sentiva un mostro, si sentiva in colpa, sapeva che stava rovinando la vita a sua figlia, ma non sapeva come rimediare.
Sperava che il suo amore per lei bastasse.
Aveva litigato tante volte con Liam per questo motivo.
Il marito gli aveva sempre detto che non doveva sentirsi in colpa.
I mostri erano le persone che giudicavano senza conoscerli, erano le persone che nonostante fossero nel ventunesimo secolo credevano ancora che essere omosessuali fosse una malattia, fosse sbagliato.
Ma Zayn era testardo e non era mai riuscito a cambiare idea.
Neanche le parole dolci di suo marito erano riuscite a placare il senso di colpa che giorno dopo giorno si annidava sempre di piu` nel suo petto.
Ma dopotutto, Zayn non chiedeva tanto.
Come ogni padre che si rispetti voleva solo il bene per sua figlia.
Voleva vederla felice e sorridente.
Voleva vedere sul suo viso quel sorriso che tanto amava, quel sorriso che somigliava tanto a quello di suo marito.
Voleva vederla crescere, diventare una bellissima donna, forte e indipendente. 
Voleva vederla sposarsi, accompagnarla all’altare tra le lacrime di gioia.
Voleva avere i nipotini scorrazzare per casa.
Voleva semplicemente che sua figlia fosse felice.
Louis rise sentendo le parole del moro.
«Ah, Zay, tu e le tue frasi da poeta mancato un giorno di questi mi farete morire.»disse continuando a ridere.
Zayn scoppio` a ridere.
Louis gli aveva sempre detto che avrebbe dovuto fare il poeta o cose del genere.
Nei momenti piu` impensabili se ne usciva fuori con delle frasi filosofiche, che non piacevano mai a nessuno, se non a Liam.
Beh, dopotutto, a suo marito piaceva tutto cio` che riguardava Zayn, quindi non era proprio un giudizio imparziale.
Zayn rise di gusto, Louis gli faceva sempre questo effetto, nonostante non dicesse niente di cosi` divertente riusciva sempre a far sbellicare il moro.
Porto` la lingua tra i denti  e chiuse gli occhi lacrimando leggermente.
Quello era il sorriso che aveva fatto innamorare milioni di ragazzine, ma che piu` di tutti, aveva fatto innamorare perdutamente Liam.
 Zayn stava ancora ridendo e aveva gli occhi chiusi quando una forte luce lo abbaglio`.
Apri`gli occhi di scatto lasciando cadere il cellulare, afferro` il volante con entrambe le mani sterzando bruscamente cercando di evitare l’auto che gli veniva contro.
«Zayn?»la voce interrogativa di Louis alleggiava nell’abitacolo.
L’auto si ribalto` girando su se stessa piu`volte fino a quando Zayn fu catapultato fuori dal cruscotto.
La vettura continuo`a ruzzolare mentre il corpo di Zayn si fermo` vicino al lato della strada, perdeva sangue dalla testa, gli facevano male le costole e una gamba.
Si sentiva la testa pesante e non riusciva a tenere gli occhi aperti.
Tossi` una volta alzando leggermente il busto.
Del sangue comincio` a uscirgli dalla bocca colando fino alla gola.
Il colpo di tosse gli aveva provocato un dolore fortissimo all’addome, con molta fatica alzo` il braccio destro e lo poso proprio sul punto in cui gli faceva male.
O meglio, provo a posare la mano li`.
C’era un enorme pezzo di vetro che lo trapassava.
Zayn emise un gemito continuando a tossire sangue.
Sentiva che le forze lo stavano abbandonando, la sua vita era appesa ad un filo.
Chiuse gli occhi e come se fossero marchiate a fuoco sulle sue palpebre vide due volti.
Liam e sua figlia erano li`, che lo guardavano e gli sorridevano.
Ti amo.
Gli diceva Liam sorridendo.
Ti voglio bene.
Gli diceva sua figlia sorridendo.
«E` cosi` bella.» mormoro` con un leggero sorriso sulle labbra.
Poi il suo cuore si fermo` e tutto fu buio.


Liam camminava frettolosamente per tutta la cucina recuperando gli ultimi particolari per finire la torta.
Oggi finalmente la sua bambina compiva sedici anni e lui era cosi` felice.
Ricordava ancora quando l’aveva tenuta in braccio per la prima volta, il suo primo pensiero era stato  che quella bambina era bellissima.
E anche ora, mentre sistemava le candeline con il numero sedici sulla torta, pensava che fosse bellissima.
Non potreva essere piu` fiero di lei.
Stava diventando una donna, forte  e fiera di se stessa , proprio come lui e suo marito le avevano insegnato.
Sentiva la camminata frettolosa di sua figlia al piano superiore.
Probabilmente si stava cambiano per la centesima volta in mezz’ora.
Quella sera sarebbero arrivati a casa loro tutti i parenti per festeggiare il compleanno e lei voleva essere piu` perfetta che mai.
Il cellulare comincio` a squillare sulla superficie in marmo spostandosi leggermente per la vibrazione.
Parti`  il ritornello di Mirrors cantato dalla voce di Zayn.
Liam sorrise ricordando quanto aveva dovuto supplicare l’uomo per fargli cantare quel pezzettino, gli aveva dovuto promettere una settimana di sesso no stop, non che la cosa gli fosse dispiaciuta, ovviamente.
Si riscosse dai suoi pensieri andando a rispondere al telefono.
«Pronto?» chiese incastrando il telefono tra la spalla e l’orecchio andando a lavarsi le mani.
«Parlo con il marito di Zayn Malik?» chiese in risposta una voce dall’altro capo del telefono.
Senti` delle sirene in sottofondo e uno scroscio d’acqua.
Prese in mano il telefono asciugandosi l’altra sui pantaloni.
«Si`, sono io. Chi parla?» chiese facendo tremare leggermente la voce.
Quella chiamata gli aveva messo addosso una bruttissima sensazione.
«Sono il colonnello di polizia George Mustang. La chiamo per informarla che suo marito, sta sera, ha avuto un incidente stradale.» rispose il colonnello con voce impassibile.
Liam ebbe un capogiro, afferro` con una mano il lavello fino a farsi sbiancare le nocche, cercando di rimanere in piedi.
«U-un incidente? O-ora come sta?» chiese, sentendo le lacrime premere agli angoli degli occhi.
Sicuramente stava bene, non poteva essergli successo niente di grave.
Zayn gli aveva promesso che sarebbe tornato a casa in tempo per la festa e suo marito manteneva sempre le promesse.
Ma allora perche` lo aveva chiamato un agente di polizia e non il dottore di un ospedale per dirgli che suo marito era stato ricoverato?
Scosse la testa cercando di allontanare i brutti pensieri.
«Sono spiacente di informarla che quando i soccorsi sono arrivati sul posto, suo marito era gia` morto. Le mie piu` sincere condoglianze.» disse, mantenendo sempre quel tono di voce impassibile che irritava tanto.
Una voragine si apri` nel petto di Liam e le prime lacrime cominciarono a uscire.
«Dovrebbe venire in centrale per alcuni accertamenti come il riconoscimento del corpo.» continuo` poi, non curandosi del fatto che Liam non gli avesse risposto.
«C-certo.» rispose Liam con il corpo scosso dai primi singhiozzi.
«Le auguro un buon proseguimento di serata.» disse il colonnello interrompendo la chiamata.
Liam scaravento il telefono dall’altra parte della stanza.
Come poteva augurare un buon proseguimento di serata ad una persona che aveva appena perso la sua meta`, la sua anima gemella, la persona che amava di piu` sulla faccia della terra?
Le lacrime che scivolavano sulle guancie gli finirono sulla mano che stingeva il lavello a causa del capo chino.
Avrebbe voluto urlare, rompere ogni singola cosa in quella stanza, tirare pugni alla parete fino a farsi sanguinare le mani.
Ma sembrava paralizzato, non riusciva a muoversi, era come se le corde vocali si fossero annodate tra di loro impedendogli di parlare.
Cerco` di muovere le gambe fino alla porta della cucina, ma cio` gli costava uno sforzo enorme, sembrava che le gambe fossero fatte di cemento.
Ebbe un altro capogiro e allora si lascio` scivolare a terra facendo strisciare la schiena contro lo stipite della porta.
Raggomitolo` le ginocchia al petto e porto` le mani tra i capelli.
Continuo` a piangere, le lacrime scivolavano copiosamente sulle sue guancie, sembravano un fiume in piena e non riusciva a fermarle.
Il corpo era scosso dai singhiozzi, impedendogli di respirare normalmente.
La voragine nel petto dell’uomo continuo` ad allargarsi, rischiando di divorare tutto.
Zayn non poteva essere morto.
Gli aveva promesso che sarebbe stato con lui per sempre, che non lo avrebbe abbandonato mai.
Ecco cosa gli aveva promesso sull’altare, ecco cosa glia aveva promesso la prima notte da sposati, ecco cosa gli aveva promesso ogni singola notte da quando si erano conosciuti.
E Liam ci aveva creduto veramente, aveva veramente creduto che Zayn non lo avrebbe abbandonato mai.
Aveva creduto che avrebbero cresciuto la loro figlia insieme, che la avrebbero vista sposarsi insieme, che la avrebbero vista crescere i suoi figli insieme.
Aveva creduto che sarebbero invecchiati  insieme.
Non avrebbe mai potuto immaginare che suo marito lo avrebbe lasciato a trentasei anni, dopo sedici anni di matrimonio.
Sbatte` piu` volte la testa contro il muro cercando di aumentare il dolore fisico, cosi` da alleviare quello emotivo.
Cominciarono a scorrergli davanti tutti i momenti passati con Zayn.
Il loro incontro ad X-Factor.
Il loro primo bacio dato di nascosto, sotto un piumone.
La loro prima volta, a Milano, in Italia.
Il primo Ti amo detto dopo l’ennesima nottata di sesso.
Il primo litigio.
Le prime lacrime.
E poi ancora i baci.
Ripenso` a quando avevano fatto outing e si erano ritirati dalle scene musicali, volendo vivere il loro amore in pace e tranquillita`.
Ricordo` quando il giorno del suo compleanno, Zayn si era inginocchiato davanti a lui e aprendo la scatoletta di velluto gli aveva chiesto di sposarlo.
Ricordo` le lacrime che aveva versato, lacrime di gioia, differenti da quelle di ora.
Ricordo` come si era inginocchiato davanti al ragazzo e lo aveva abbracciato continuando a piangere per poi prendergli il viso tra le mani e lasciargli tanti baci sulle labbra sussurrando un si` dopo ogni bacio.
Ricordo` la risata piena di vita del moro dopo che aveva sentito la risposta e di come lo aveva fatto alzare, abbracciato per poi sollevarlo da terra e farlo roteare per tutta la stanza.
Ricordo` quando gli aveva fatto vedere la fedina d’argento, dove dentro c’era incisa la frase “I’ll love you forever”.
Ricordo` quando, con mano tremante, Zayn aveva infilato l’anello all’anulare sinistro.
Liam la portava ancora quella fedina, la portava insieme alla fede nuziale.
Istintivamente porto` la mano sinitra al petto e con la mano destra tocco` i due anelli.
Un’altra ondata di ricordi lo sommerse.
Questa volta vide Zayn che lo aspettava all’altare, con un sorriso mozzafiato stampato in volto.
Riprovo` tutte le emozioni che aveva provato in quel momento.
Ansia.
Gioia.
Paura.
Amore.
Ricordo` il loro primo bacio da sposati, il ricevimento, i festeggiamenti.
Ricordo` tutta la gioia che aveva provato quel giorno.
Ricordo` di come gli sembrasse che il cuore gli stesse per scoppiare per la troppa felicita`.
Ora, invece, il cuore gli stava per scoppiare, si`, ma per l’immenso dolore che stava provando.
Per l’immenso dolore che tutti quei ricordi gli provocavano.
Liam voleva solo spegnere il cervello, voleva solo smettere di ricordare, di provare tutto quel dolore.
Strizzo` piu` volte gli occhi poiche` gli si erano appannati a causa delle lacrime.
Senti` un urletto eccitato provenire dal piano superiore, segno che sua figlia aveva trovato il vestito adatto.
Una fitta al petto gli fece spalancare gli occhi.
Come avrebbe detto alla ragazza che suo padre era morto?
Come avrebbe potuto dirle che suo padre li aveva lasciati per sempre?
Quello doveva essere il giorno piu` bello della sua vita perche` finalmente aveva compiuto sedici anni.
Quel giorno avrebbe dovuto essere un giorno di gioia e festeggiamenti, di risate, di scherzi.
Invece si sarebbe trasformato da li` a poco in una tragedia, ricordando per sempre quel giorno come il giorno della morte del padre.
Liam si alzo` in piedi ancora barcollante e si asciugo` le guancie bagnate con i polsini della maglia.
Comincio` a salire le scale piano, sentiva le membra pesanti, la testa gli scoppiava e aveva gli occhi gonfi per il pianto.
Tiro` su con il naso quando si trovo` fuori dalla porta della camera di sua figlia.
Alzo` la mano pronto a bussare per chiedere il permesso di entrare, ma non ci riusci`.
Comincio` a tremare violentemente.
Porto` le mani a stringere le braccia, in un abbraccio improvvisato e comincio` a passeggiare nervosamente per il corridoio.
Si chiese da dove avrebbe dovuto cominciare, come avrebbe dovuto cominciare.
Si chiese se c’era un modo per proteggere il cuore di sua figlia da tutto quel dolore.
Senti` una risata provenire da oltre la porta.
Fu come se il cuore fosse stato stretto in una morsa d’acciaio.
Quanto tempo sarebbe passato prima che avesse potuto risentire quella risata cosi` spontanea e sincera?
Si avvicino` alla porta continuando a tremare e lentamente fece scontrare il pugno contro il legno della porta.
«Avanti!» disse la voce da dietro la porta.
Apri` la maniglia della porta e si infilo` nella stanza chiudendo la porta e appoggiando la fronte sul legno freddo.
«Papa`?» chiese la voce incerta di sua figlia.
Si` giro` lentamente e si stampo` un sorriso, che assomigliava di piu` ad una smorfia, sul viso.
«Come sto?» chiese la ragazza prendendo i lembi del vestito e aprendo le braccia cosi` da allargare la gonna per poi fare un giro su se stessa.
«Sei bellissima.» rispose avvicinandosi.
La ragazza assottiglio` lo sguardo avvicinandosi al padre per guardarlo meglio.
«Papa`, perche` hai gli occhi rossi? Hai pianto?» chiese con aria preoccupata corrugando la fronte.
«Tesoro, sediamoci un attimo, okay?» chiese in tutta risposta, sedendosi sul letto per poi poggiare una mano accanto a se facendo segno alla ragazza di raggiungerlo.
La figlia si siedette accanto a lui un po` incerta accavallando le gambe.
«Papa` che succede? Mi stai facendo preoccupare.» chiese quando vide il padre passarsi una mano sul viso strofinandosi gli occhi.
«Amore.» comincio`  Liam, con voce tremante. «Lo sai che Papa` Zayn ti ama e che ovunque andra` non smettera` mai di farlo, vero?» continuo` poi, sentendo che le lacrime premevano per uscire ancora.
La ragazza guardo` il padre con sguardo sempre piu` preoccupato avvicinandosi di piu` a lui per poi stringergli la mano.
«Papa`, che e` successo a Papa` Zayn? Ti prego, dimmelo, mi stai mettendo ansia.» aggiunse poi con voce lamentosa, come se fosse tornata piccola.
Liam degluti` rumorosamente cercando di mandare giu` il nodo che gli si era fermato alla gola.
Strinse sempre piu` forte la mano alla figlia fino a farsi sbiancare le nocche.
Abbasso` il capo, sentendo che le lacrime anno ricominciato a rigargli le guancie.
«T-tuo padre, sta sera, ha.. ha avuto un incidente.» disse tra un singhiozzo e un altro.
Con uno slancio la ragazza abbraccio` il padre, stringendolo forte a se.
«Come sta ora?» chiese cercando di controllare la voce.
«Mi dispiace.. mi dispiace cosi` tanto.» ecco quello che riusci` a dire Liam prima di avvolgere le braccia attorno alla vita della figlia e abbandonarsi ad un pianto disperato.
 E la ragazza capi`, capi` quello che il padre non era riuscito a dire.
Capi` che suo padre, o meglio, l’altro padre, non c’era piu`.
Capi` che l’aveva lasciata per sempre.
E allora anche lei pianse.
Pianse silenziosamente sulla spalla del padre, facendo colare tutto il mascara, sporcandosi le guancie di nero.
Nero, proprio come il suo stato d’animo in quel momento.
Pianse fino a quando non senti` che suo padre aveva smesso di singhiozzare.
Liam si allontano` piano guardando negli occhi la ragazza.
A quella vista gli si strinse il cuore, non avrebbe mai voluto vedere la figlia in quello stato.
Tasto` le tasche alla ricerca di un fazzoletto, ma invece trovo una scatolina.
E in quel momento ricordo` che lui e suo marito dovevano dare ancora il regalo di compleanno alla loro bambina.
«Tesoro, alzati.» disse tirando su con il naso per poi alzarsi lui stesso dal letto.
La ragazza si alzo` e con passo incerto si avvicino` al padre che si era posizionato davanti allo specchio.
Liam prese un fazzoletto dalla cassettiera e lentamente puli` tutti i residui di trucco dal viso di sua figlia.
«Sei bellissima.» ripete` poi con un sorriso sulle labbra.
Fece girare la ragazza cosi` da farla trovare di fronte allo specchio.
Liam si posiziono` dietro di lei.
«Chiudi gli occhi.» ordino` poi con tono dolce.
La ragazza obbedi`.
Prese dalla tasca la scatolina di velluto e ne tiro` fuori una catenina d’argento.
Le sollevo` i capelli ricci che le cadevano sulla schiena per poi sistemarli su una spalla e allacciarle la collana al collo.
«Ora puoi aprire gli occhi.» sussurro` con un leggero sorriso sulle labbra.
La ragazza apri` gli occhi incrociando lo sguardo del padre attraverso lo specchio per poi abbassare lo sguardo e spalancare leggermente la bocca andando a toccare la collana con un dito.
Silvia”
Ecco cosa c’era scritto sulla collana, il nome della ragazza.
«Sai, e` stato tuo padre a scegliere il nome quando sei nata, lui impazziva per l’Italia e si era innamorato del nome Silvia.» dice notando l’espressione della ragazza.
Silvia si giro` e abbraccio` forte il padre, reprimendo un singhiozzo.
«Ti voglio bene, vi voglio bene.» mormoro` poi contro il suo petto.
«Anche noi.» rispose Liam.
Liam chiuse gli occhi e immagino` che l’uomo della sua vita fosse li`, stretto tra di loro.
Ti amero` per sempre.


Note autrice:

Cieeeeo pipol, ebbene si`, sono qui con una nuova os.
Vado di fretta perche`devo spegnere il pc.
Volevo solo dirvi che questa OS e`dedicata a Silvia, una delle mie migliori amiche, ti voglio bene, e per quanto possa valere questa OS e` tutta tua.
Detto questo, SOFFRO, perche` gli Ziam sono cosi`angst.
Questa OS e`basata sulla canzone "Appreciate" di Nick Jonas (amore mio.) Che potete ascoltare qui: http://www.youtube.com/watch?v=AyDw1g2rxYE
Fatemi sapere che ne pensate in una recensione, ve ne sarei molto grata!
Alla prossima!

Peaceneri.
  
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