Paure
Una settimana fa ero Liz
Parker, oggi sono Liz Parker Evans. Mi piace il suono
di queste parole... non posso ancora credere di essere
la signora Evans.
Il furgone continua a percorre
le strade del Colorado, non sappiamo dove il destino ci porterà e non sappiamo
nemmeno se torneremo a Roswell un giorno, l’Unità
Speciale è ancora sulle nostre tracce? Cominceremo una nuova vita in qualche
città? Chi può dirlo, per ora non me ne preoccupo, sono
con la persona che amo e con i miei amici, questo mi basta.
Kyle papà
ha sparso la voce di una nostra fuga verso Sud, verso
il Messico, così ci stiamo dirigendo a nord. Max e Liz
si sono sposati una settimana fa in una piccola chiesa che abbiamo incrociato
sulla statale per il Colorado, hanno deciso di sposarsi immediatamente, senza
perdere tempo... sembrano non essere preoccupati per la questione FBI, sembrano
aver raggiunto il Nirvana, che ci si senta così dopo
il matrimonio?! Isabel è sempre più persa fra i suoi
pensieri, che stia pensando a Jesse? In fondo siamo
partiti solo da poco più di una settimana... Micheal
ora è al volante e come al solito sta bisticciando con
Maria, seduta accanto a lui, gireranno a destra o a sinistra al prossimo bivio?
E’ tanto importante decidere da che parte girare per persone che non hanno una
meta, un posto al quale tornare?
Michael “prenderemo
la 50 verso Montrose”
Maria “ma
stai scherzando?! Come pensi di poter passare le
montagne rocciose con questo catorcio?”
Michael “sarà
più semplice far perdere le nostre tracce”
Maria “certo,
così rimarremo bloccati sulle montagne per l’eternità!”
Michael “accidenti
a te, se rimaniamo sulla statale daremo più nell’occhio”
Maria “sempre
meglio che morire nel nulla!”
Michael “sono
montagne Maria, non è lo spazio”
Maria “lo
dici per esperienza diretta?!”
Isabel li interrompe bruscamente
Isabel “adesso
basta! Accidenti a voi non potete passare almeno un ora
senza litigare?! Deciderà Max la strada”
Isabel si gira verso il fratello, ma quest’ultimo,
sull’ultimo sedile del furgone è concentrato a baciare
Liz. Isabel fa roteare gli occhi innervosita e sospira, torna a guardare Michael e Maria
Isabel “lasciamo perdere... ok Michael, prendi la strada per le montagne, se il furgone si
rompe Kyle lo riparerà, in fondo è un meccanico,
no?!”
Kyle “cosa?!”
Michael “bene!”
Il ragazzo si volta per sorridere compiaciuto ad una Maria imbronciata.
Il viaggio prosegue senza sosta fino al tramonto,
i ragazzi decidono di fermarsi a dormire in un
motel nei pressi di Salida,
un paesino di qualche centinaio di abitanti.
Maria e Kyle sono gli
addetti alle prenotazioni, non essendo ricercati dall’Unità speciale dell’FBI,
sono gli unici a non destare sospetti, ma come ogni
sera, da una settimana a questa parte ci sono
problemi per la suddivisione delle camere da letto.
Kyle “allora
quante stanze devo prendere?”
Isabel “questa
volta direi due, non possiamo spendere tutti i soldi, i fondi scarseggiano”
Max “ma
veramente... ecco...”
Liz “oh
no, la nostra luna di miele è già finita?!”
Isabel “mmm...” con aria scocciata
Kyle “allora
facciamo tre stanze doppie?” guardando dubbioso in direzione di
Isabel.
Isabel “credi
che abbiamo altra scelta?!”
La stanza 105
Michael “accidenti,
siamo nel nulla, si vede solo un canale di cucina!”
Maria “ti
sbagli, siamo tra le montagne, enormi massi di terra, proprio come nel deserto
ma qui sono ricoperti di alberi”
Maria gli sorride divertita
Michael “spiritosa!
Divertente, davvero!”
Michael spegne il televisore e Maria si avvicina a lui e
sussurra al suo orecchio sinistro
Maria “c’è
qualcosa che possiamo fare...”
La ragazza inizia a baciare il suo orecchio, il suo collo ed infine giunge alle sue labbra. Maria si
siede sul suo torace e continua a baciarlo, Michael sembra divertito dall’idea ma poi
Michael “no,
fermati”
Maria non ascolta le sue parole
e continua a baciare il ragazzo.
Michael “Maria,
smettila”
La ragazza scocciata lo guarda negli occhi
Maria “cosa
c’è adesso?”
Michael “dobbiamo
parlare”
Maria “adesso?”
Michael “credo
di sì”
Maria riprende a baciare il viso del ragazzo e gli
sussurra
Maria “perchè non dopo?”
Michael “no...
Maria, ora”
Maria “uffa... cosa c’è?”
Michael “non
lo so tu devi dirlo a me”
Maria “cosa?!”
Michael “cosa
c’è che non va?”
Maria “niente!”
Michael “Maria
per favore parlami”
Stanca di tutte queste insistenze, Maria torna a
sedersi dalla sua parte del letto e fissa Michael in
silenzio.
Michael “qualcosa
non va e voglio sapere cos’è”
Maria sbuffando
“ma mi ascolti? Niente, va tutto bene”
Michael “non
è vero! Accidenti, ti rendi conto che sono quasi due settimane da quando siamo
partiti da Roswell ed in tutto questo tempo non abbiamo fatto altro che litigare e subito dopo fare sesso?”
Maria “beh di cosa ti lamenti?”
Michael “io...
io non capisco. Litighiamo tutto il giorno per sciocchezze...”
Maria “lo
abbiamo sempre fatto”
Michael “no,
no. Questa volta è diverso e lo sai”
Maria “no,
non lo so, perché non me lo spieghi tu?”
Michael “io
non riesco più a capirti... non so come comportarmi... non ti vedo più”
Maria “tutto
qui? Sono davanti a te e posso provartelo...”
La ragazza si avvicina di nuovo al viso di Michael e lo bacia con passione ma quest’ultimo si
allontana e la guarda negli occhi cercando chissà
quali risposte.
Michael “no,
sono settimane che ti comporti così”
Maria “credevo
ti piacesse”
Michael “infatti ma ora è diverso, non lo so... non vedo più dentro
di te”
Maria “ed
ora sarebbe colpa mia?”
Michael “non
lo so, ma è come se fossi arrabbiata con me, con gli altri, con il mondo,... ti comporti normalmente, ma sento che non è così e poi
quando siamo soli...”
Maria “andiamo
Michael tutta la nostra “lunga e stupida storia” si è
basata sull’attrazione fisica, non ti sembra un po’ tardi per notarlo?”
Michael “Maria...”
Maria “no senti, adesso basta, non vuoi stare con me? Ok, bene”
Maria scende dal letto e si dirige verso la porta
della stanza
Michael “dove
vai adesso?”
Maria “fuori,
ho bisogno d’aria”
Michael “aspetta,
vengo con te, può essere pericoloso”
Maria “voglio
uscire per non stare con te, non sono più una bambina, non mi accadrà nulla.
Buona Notte.”
Richiude la porta dietro di sé, lasciando uno
sconfortato Michael seduto sul letto.
Maria si avvicina alla porta accanto, dove dormono
Max e Liz, ha bisogno di parlare con la sua
migliore amica. Quando si
avvicina alla porta, però sente il rumore dell’acqua e poi delle risate,
sono Max e Liz che
scherzano. Decide di non disturbarli e
scende a piano terra a prendere due
Snapple dal distributore automatico.
Toc toc – camera 107
Isabel “Maria,
cosa succede?”
Maria “posso
entrare?”
Isabel “certo”
La donna fa entrare Maria nella stanza, sul
secondo letto c’è Kyle intento nel leggere un libro
sul
buddismo.
Maria “Kyle, per favore possiamo fare cambio di camera?”
Kyle “cosa?
Certo, ma è successo qualcosa?”
Maria “no,
niente. Non ho voglia di vedere Michael.”
Kyle “ok, va bene”
Il ragazzo scambia un’occhiata complice con Isabel e dopo aver augurato la buona notte alle
due ragazze, lascia la stanza.
Maria si siede sulla sedia accanto alla finestra e guarda fuori, verso le
montagne e le piccole luci del paesi in lontananza.
Isabel “vuoi parlare?”
Maria “no, non
esattamente. Vuoi una Snapple?”
Isabel “grazie”
Le due ragazze rimangono sedute alla finestra, in silenzio, sorseggiando la
bevanda.
Stanza 105
Kyle “ehi, sembra una
serata movimentata eh? C’è qualcosa di cui vuoi parlare?”
Michael “no”
Kyle “come vuoi, in caso
contrario sai che...”
Michael “ma non stai mai zitto?”
Kyle “scusa”
Kyle continua a leggere il proprio libro, mentre Michael
sdraiato sull’altro lato del letto continua a fissare il soffitto.
Stanza 107
Isabel “questa volta per cosa
avete litigato?”
Maria “non abbiamo
litigato, veramente!”
Isabel “e allora perchè hai chiesto a Kyle di
venire qui?”
Maria “voleva parlare...
continuava a farmi domande strane, non lo sopportavo più”
Isabel “domande strane? Di che
tipo?”
Maria “praticamente mi ha accusato di usarlo”
Isabel “usarlo?”
Maria “sì, dice che non facciamo altro che litigare e fare sesso”
Isabel la guarda un po’ allibita.
Isabel “ed... è vero?”
Maria “no! ... voglio dire... forse... ma... credo di sì”
Isabel “allora forse ha
ragione”
Maria “no!
Insomma, abbiamo sempre litigato, no? E anche il
resto... insomma, non ci comportiamo in modo poi così diverso rispetto a prima”
Isabel “non
saprei, non ho mai capito molto il vostro rapporto e non mi è nemmeno
interessato molto... se devo essere sincera”
Maria “oh
non temere, non ci capiamo noi figurati cosa possono
capire gli altri!”
Isabel “forse
a Michael mancano le vostre discussioni, perché voi
parlavate vero?”
Maria “certo
che parlavamo, passavamo molto tempo nella stanza dei cancellini, ma
parlavamo...”
Isabel “ah,
ecco”
Lungo silenzio
Maria “ha
detto che non mi vede più”
Isabel “in
che senso?”
Maria “hai
presente i vostri flash molto alieni?”
Isabel “oh,
credevo che fossi tu a non averli”
Maria “no,
no. La sera prima che falliste il tentativo di partire per Antar,
Michael mi ha permesso di vedere dentro di lui”
Isabel “quando
voi...”
Maria “aveva
cucinato italiano e aveva riempito l’appartamento di candele, credo che sia stata la notte più bella e più triste della mia vita”
Isabel “nella
stanza del Granilith lui decise di rimanere sulla
Terra, decise di stare con te”
Maria “sembra
passato un secolo da allora”
Isabel “Maria,
so di non essere Liz, ma se vuoi parlare con me,
ecco, io ci sono”
Maria “lo
so, grazie”
Stanza 105
Michael “Ehi,
Kyle...”
Kyle “si?”
Michael “tu
non hai notato nulla di strano in Maria?”
Kyle “no perchè?”
Michael “lascia
stare”
Silenzio
Stanza 105
Isabel “ti
consiglio di parlare con lui, ascoltare quello che ha da dirti. E’ preoccupato
per te e questo significa che ti ama molto, non credi?”
Maria “lo
so ma è tutto così difficile... “
Isabel “beh, credevi che fosse una passeggiata?!”
Maria “no,
forse no, ma non immaginavo... quando ho deciso di venire... non lo so nemmeno
io...”
Isabel “va
da lui”
Maria “ok”
La ragazza si volta verso l’amica ed abbozza un
sorriso, poi si dirige verso la porta della stanza.
Stanza 107
Kyle “so
che è complicato, ma devi dirle chiaramente quello che provi o non ne verrai
mai a capo”
Michael “è
lei che non vuole parlare con me”
Kyle “nessuno
vorrebbe parlare con te, tu non sai parlare!”
Michael “ehi,
che vorresti dire?”
Kyle “andiamo,
io e Max sappiamo sostenere una vera conversazione, tu
al massimo mugugni qualche cosa e poi te ne vai con aria scocciata!”
Michael “è
questo che pensi di me?!”
Kyle “beh sì, se devo essere sincero non ho nemmeno capito come
una come Maria abbia scelto te, ma comunque...”
Michael “ehi,
vacci piano!”
Kyle “sto
solo dicendo che non ti ho mai visto parlare con il cuore in mano, tutto qui...
e alle donne piace, hai notato quante volte Liz va in brodo di giuggiole?”
Michael “Max
fa vomitare...”
Kyle “vero,
ogni tanto esagera, però funziona!”
Michael “lo
dice la tua grande esperienza con le donne o è una
perla di saggezza buddista?!”
Kyle “spiritoso!
Comunque se lei non ti parla devi essere tu a fare il
primo passo”
Michael sbuffa e poi si alza e si dirige verso la porta.
Kyle “e
adesso dove vai?”
Michael “a
fare il primo passo”
Le porte verniciate di bianco delle stanze 105 e
107 si aprono quasi contemporaneamente,
Michael e Maria sono sulle
rispettive soglie e rimangono in silenzio.
Michael “mi
dispiace per prima”
Maria “no,
è colpa mia”
Michael “vuoi...parlare?”
Pochi attimi ed arrivano Kyle
e Isabel, ormai stanchi dei due innamorati.
Isabel “adesso
ci avete proprio stancati, scegliete una stanza e
rimaneteci!”
Kyle “oppure
statevene qua fuori in corridoio, ma io non mi muovo più”
Isabel prende Kyle per un
braccio e lo trascina nella sua stanza e sbatte la porta. Michael
e Maria
si guardano divertiti, alla fine lui fa cenno di
entrare e la ragazza lo segue, socchiudendo
delicatamente la porta.
Maria “poverini,
combiniamo sempre dei casini...”
Michael “ci
conoscono e sono amici, no?”
Maria “già”
Maria si avvicina alla finestra della stanza, da
quel lato del motel si possono scorgere solo
montagne, è tutto buio, nessuna luce, nessuna
presenza umana.
Maria “forse
è vero che non riesci più a vedermi dentro, voglio dire, non è una cosa che ho
programmato, non lo faccio apposta, ma forse inconsciamente sì...”
Michael “perché
Maria?”
Maria “ci
sono mille motivi”
Michael “dimmeli,
parlami... per favore”
Il ragazzo cerca di avvicinarsi a Maria, posa una
mano sulla spalla della ragazza cercando di
guardarla negli occhi, ma Maria lo ferma, alza un
braccio e appoggia la testa al vetro della
finestra, continuando ad osservare il buio della
notte.
Maria “no,
Michael ti prego, non avvicinarti”
Michael “Maria!”
Maria “HO
PAURA! OK? SEI SODDISFATTO ORA?!”
Michael “io
sono solo preoccupato per te, e poi sei hai paura per l’FBI non devi preoccuparti, hanno perso le nostre
tracce, ce la faremo...”
Maria “non
me ne frega niente dell’FBI
o dell’esercito”
Michael “e
allora? Io non capisco...”
La ragazza si gira di scatto verso Michael, i suoi occhi sono colmi di lacrime ma anche di
rabbia e
frustrazione, i riccioli biondi sono scomposti
Maria “HO
PAURA DI PERDERTI!”
Michael “ma
te l’ho detto, non c’è da temere, non mi...” il ragazzo cerca di abbracciare Maria ma lei si divincola e
continua a piangere
Maria “NO,
NO, NO! Io sono INUTILE, sono un fastidio, non sarei mai dovuta venire... non
so perché, ma ho SBAGLIATO TUTTO, io sono un peso, non ho alcun potere alieno,
non ho nemmeno la Jetta di mamma... a Roswell quando qualcosa non andava ed eri
triste venivi da me, ma adesso NON CE LA FACCIO... tu continui a ripetere che
mi proteggerai, ma questo ti metterà in PERICOLO... io non VOGLIO.. io...”
La ragazza continua a piangere, Michael l’abbraccia e nonostante le prime resistenze da
parte di
lei, poi, finalmente si lascia andare. Michael, continuando a stringerla, le accarezza i capelli e
le
sussurra “ssshh... va
tutto bene, sta calma”.
Michael “tu
non sei inutile, anche se non usiamo più la Jetta per
spostarci... tu non sarai mai inutile... tu sei l’unica cosa che ho. Maria,
guardami...”
Il ragazzo alza il viso di Maria, le sistema una
ciocca di capelli che aveva sul viso e la guarda
intensamente negli occhi.
Michael “tu
sei tutto ciò che mi rende umano. Quell’ubriacone di Hank
e quell’assassino di Nasedo sono i miei esempi, non
ne vado certo fiero... ma a te non è mai importato...
io ho bisogno di te, hai capito? Tu sei l’unica cosa che da un senso alla mia vita, tu sei tutto ciò che c’è di buono in
me...”
Anche gli occhi di Michael
si inumidiscono, il ragazzo reggendo il viso di lei si
avvicina e la bacia
dolcemente sulle labbra. Dagli occhi di Maria le
lacrime continuano a scendere.
Michael “andiamo
a dormire?”
Maria fa cenno con la testa ed i due ragazzi si
distendono sopra le coperte del letto,
completamente vestiti, Maria appoggia la testa
sulla spalla sinistra del ragazzo e lui cingendole la
vita la tiene stretta a sé. Michael
bacia la folta chioma di Maria e lei sommessamente continua a
piangere, finché entrambi i ragazzi, sfiniti, si
addormentano.
Per la prima volta da quando hanno lasciato Roswell, hanno avuto un sonno tranquillo, accanto
alla persona che amano, sciogliendo dubbi e paure,
da tanto tempo celate.