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Autore: Hypnotic Poison    23/08/2013    11 recensioni
Erano sei anni che poteva considerare la sua vita – quasi – normale. Anche se di cose ne erano cambiate parecchie. [...]
« Beh! Che c’è, non si salutano più gli amici da queste parti? »
« Cosa ci fai tu qui! »
[...]
« Stamattina… non è scattato nessun allarme, niente di niente, ma i computer si sono riaccesi automaticamente sui dati del progetto Mew. » [...]
« Ora voi parlate. E vi conviene dire tutta la verità. »

[ATTENZIONE: STORIA IN REVISIONE. Aggiornati al 04/02/2024: 1-18]
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Mint Aizawa/Mina, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo – Mele e Caramelle



Il rumore di piedi scalzi rimbombava sommesso nel corridoio.

Kimberly Shirogane, cinque anni e mezzo, mezzo metro di capelli biondi ed un orso di peluche grande quanto lei, accostò silenziosamente l'orecchio alla porta della stanza dei suoi genitori.

Non udendo alcun rumore, s'arrischiò ad aprire, e zampettò in punta di piedi fino al lato del padre, aspettando zitta. Contò fino a centottanta; quando nessuno si mosse, bisbigliò: “Papà! Papà, mi avevi promesso che con il nuovo anno sarebbe arrivato il fratellino!”

Ryan sospirò, girandosi di schiena e passandosi una mano sugli occhi: “What's that, bumblebee?”

Il fratellino!”

Il biondo guardò la sveglia sul comodino, che segnava le otto del mattino del due gennaio 2018. “Mancano ancora due mesi, sweetheart. Lo sai che ce ne vogliono nove.”

Kimberly fece una buffa faccia contrariata, simile a quella della madre. Nonostante fosse molto precoce per la sua età, sebbene non come lo era stato il padre, spesso era ingenua ed infantile come ci si sarebbe aspettato. “Mi hai ingannata!”

Ryan rise, girandosi per sollevarla da sotto le ascelle e portarla nel lettone: “Guarda che la mamma si arrabbia se la svegli.”

Sono già sveglia,” mugugnò Strawberry da sotto le coperte.

Hi mommy!” Kimberly gattonò nell'altro lato del lato per infilarsi sotto il braccio della rossa e darle un bacio sulla guancia.

Perché mi dovete sempre svegliare?” piagnucolò, facendo il solletico alla bimba “Siete crudeli!”

Tanto dobbiamo andare al Caffè, oggi torna la zia Pam con Roa!” la biondina si lanciò nel mezzo del letto, in tempo per essere catturata dal padre.

Forza, vai a fare colazione, Nina ti sta aspettando!”

All right,” la bimba trotterellò giù, trascinando l'orsetto lungo il pavimento.

Quando la porta si chiuse, Ryan si voltò per andare ad accarezzare quella bella pancia tonda di sette mesi che puntualmente lo costringeva giù dal letto tutte le notti per soddisfare strane richieste culinarie. “Dormito bene?”

Mmmhm,” Strawberry si mise sgraziatamente sulla schiena, scalciandosi la coperta di dosso “Ho avuto caldo.”

Il biondo rise: “Solo tu puoi avere caldo a gennaio, sweetheart. Forza, muoviamoci o faremo tardi.”

Io ho sempre fatto tardi,” si lamentò lei “E' la mia caratteristica. Quindi torno a dormire e tu vai senza di me.”

Ryan la tirò delicatamente per un braccio finché non fu in posizione seduta: “Andiamo, altrimenti Mina se la prenderà con me. Le avevi promesso che saresti stata puntuale per la rimpatriata del nuovo anno.”

D'accooooordo,” sbadigliò sonoramente, “Questa pancia è così faticosa, con Kim non era così!”

Sei stata tu a volerci provare così presto, darling,” il biondo la spinse verso il bagno, aprendole la doccia ed allungandole il suo sapone preferito, spalmandosi contemporaneamente un velo di schiuma da barba sulle guance “Non è colpa mia se con i miei geni da superuomo ci siamo riusciti subito.”

Ahah,” si fece cullare dall'acqua calda, il sorriso un po' affievolito, osservando le goccioline rimbalzare sul pancione, mentre il ricordo di quella mattina in ospedale le si affacciava alla mente.

Ogni tanto ci pensava: come sarebbe stato, cosa sarebbe potuto succedere, se sarebbe stata comunque incinta in quel momento. Non le piaceva soffermarcisi troppo, però. Era passato il tempo in cui poteva permettersi di fantasticare a lungo, e certi ricordi pungolavano troppo il cuore per essere portati a galla molto spesso.

Straw?” la voce del marito la fece trasalire “Sei lì dentro da venti minuti in silenzio, va tutto bene?”

Si schiarì la gola, afferrando l'accappatoio e facendogli una linguaccia: “Te l'ho detto che sono stanca. Vado a vestirmi, tu controlla che Kim sia pronta.”

Ryan le lasciò un bacio sulla sommità della testa, mentre la rossa si avviò verso il suo armadio, che occupava l'intera parete sinistra della loro camera da letto.

Dopo quasi sette anni insieme, Ryan si era dovuto arrendere e glielo aveva fatto costruire proprio come piaceva a lei, limitandosi ad un più sobrio armadio a due ante ed una cassettiera dal lato opposto, che non potevano che sfigurare. D'altronde, dopo tutto quel tempo passato con Mina, era il male minore a cui Strawberry lo poteva assoggettare.

Venti minuti dopo, la famiglia Shirogane passeggiava in direzione del rosato locale, Kimberly ben stretta tra i due genitori ed imbacuccata per benino, che parlava senza sosta proprio come la madre.

L'americano un po' temeva quello che sarebbe potuto succedere con quelle due e tra quelle due negli anni avvenire, perciò era molto contento che il bimbo in arrivo sarebbe stato un maschietto; forse avrebbe finalmente avuto qualcuno dalla sua parte.

L'aria calda del Caffè provocò un piacevole pizzicore sulle loro guance raffreddate dall'aria di gennaio.

Ciao zio Kyle, ciao zia Mina!” cinguettò allegra Kimberly.

Ciao mostriciattolo!” Mina si chinò e l'abbracciò, schioccandole un bacio sulla guancia “Sei pronta per ricominciare le tue lezioni di danza?”

La biondina annuì, sventolando una mano in direzione di Paddy e Tart che erano appena usciti dalla cucina. “Dov'è zia Pam?”

Il loro aereo dovrebbe atterrare tra poco, non preoccuparti.” le rispose Kyle, porgendo loro un vassoio di cioccolata calda “Venite, sistemiamoci al bancone.”

Appesi i cappotti nei rispettivi ganci, il gruppetto si sistemò attorno alla cassa; il locale era ancora quasi vuoto, perciò non avrebbero dato fastidio.

Allora, ammettetelo che è stato noioso festeggiare Capodanno senza di noi!” esclamò Paddy, il labbro superiore macchiato da uno sbaffo di cioccolata.

Io ero a Parigi,” rispose sorniona la ballerina “Non posso certo lamentarmi.”

Dai, tu che non ti lamenti? Non mi dire!” la prese in giro la rossa, sedendosi goffamente su uno sgabello.

L'amica le fece una smorfia, per poi rivolgersi a Kyle: “Anche il Capodanno tuo e di Lory si dice sia stato interessante...” tutti ridacchiarono nel vedere l'imbarazzo sul viso del bel pasticciere “A proposito, dov'è la nostra futura sposina?”

Doveva consegnare un ultimo documento per la tesi, sarà qui a momenti.”

Quiche, invece?”

Mina cambiò subito espressione alla domanda del più giovane degli Ikisatashi: “Perché dovrei saperlo, non sono mica la sua ragazza.”

Oh, andiamo!” sbuffò Strawberry “Ancora con questa storia degli amici?!”

Amici intimi,” ridacchiò Paddy, guadagnandosi un'occhiataccia.

Ryan scosse la testa: “Bumblebee, did you bring your coloring book with you?”

La bimba annuì, mostrandogli l'album con le figure da colorare: “Posso andare a sedermi a quel tavolo mentre aspetto Roa?”

Ecco, prendi anche due biscotti!” Kyle glieli porse e lei si accomodò tranquilla, dondolando le gambe paffute dal bordo della sedia.

Mina guardò con la coda dell'occhio una delle giovani cameriere, che indossava una divisa bianca. Nessuna di loro lavorava più al Caffè da tempo, ormai, ma ne avevano acquistata ognuna una quota, pur lasciando la maggior parte della proprietà e le redini del tutto a Ryan e Kyle. Si ritrovavano comunque tutte lì, e le azioni di monitoraggio non si erano mai interrotte del tutto. L'unica differenza era che il laboratorio era costantemente chiuso a chiave, la quale era in possesso solo di Ryan, e che le loro storiche divise erano state ritirate, in quanto le cinque ne erano troppo gelose per lasciarle ad altre ragazze, che perciò indossavano semplici vestiti bianchi.

Come se la stanno cavando?” mormorò la mora.

Strawberry alzò le sopracciglia: “Lavorano sicuramente di più di quanto non facessi tu.”

Se non fossi incinta ti prenderei a schiaffi, Momomiya.”

In realtà, sarebbe Shirogane.”

Zitto tu, l'hai sempre favoreggiata solo perché le morivi dietro.”

Kyle rise sotto i baffi, preparando un vassoio per una delle cameriere. Era incredibile per lui come niente fosse cambiato, in quegli anni. Poteva aspettarsi sempre una delle solite baruffe da adolescenti.

Mi sono persa qualcosa?” Lory entrò in quel momento, riavviandosi i capelli tagliati a caschetto dopo essersi tolta il berretto di lana.

Vedere l'anello!!!” fu la risposta collettiva che le sopraggiunse dalle amiche, così sporse la mano sinistra per mostrare quel semplice anello con un bel diamante che Kyle le aveva regalato alla mezzanotte del nuovo anno.

Sì, non male,” giudicò Mina “E la data?”

Prima mi devo laureare,” rispose la Mew verde “Poi vorrei trovare lavoro in uno studio, quindi non prima di un paio d'anni, direi.”

Uffa,” borbottò Strawberry “Io volevo tanto festeggiare un bel matrimonio.”

Possiamo sempre convincere Pam e Pie a fare una cerimonia,” tentò la più giovane “Il matrimonio super veloce in comune sarà anche stato romantico, ma io voglio una festa.”

Sai che mio fratello non è un appassionato di queste cose,” le ricordò Tart.

Se Mina è riuscita a convincere Quiche a mettersi una cravatta, non vedo perché non potremmo convincere Pie.”

La mora alzò gli occhi al cielo: “Mi spiegate perché dovete sempre tirare in ballo me?”

Paddy sospirò, appoggiandosi con entrambe le braccia sul bancone: “Avanti, racconta, cos'è successo stavolta?”

Niente.”

Mina!

Uffa! Abbiamo... bisticciato, va bene?”

Particolari.”

No!”

Aizawa!”

La mora sbuffò vistosamente, portandosi i capelli dietro la spalla.“Stavamo... colorando, l'altro giorno,” lanciò un'occhiata veloce a Kimberly, che sedeva tranquillamente ad un tavolo con matite e un libro di figure da riempire “Era un po' che non ci vedevamo, così... vabbè, insomma... nel... momento clou, be'...”

Non sono sicuro di volerlo sentire...” gemette Ryan, pigiando le mani sulle orecchie e voltandosi verso il muro.

Lei lo fulminò con lo sguardo: “Sappi che la colpa è tua, Mister Biondo!”

Insomma, Mina, cos'è successo?” insistette Paddy.

Be'... mi sono spuntate le ali, lui si è messo a ridere e a prendermi in giro, così l'ho buttato fuori.”

Ma dai, Mina!” Strawberry rise “Non è mica qualcosa di così grave.”

Ryan sollevò un sopracciglio: “Eppure con me ti ostini ad arrabbiarti se succede.”

Visto quanto voi due colorate, non mi stupisco.” sghignazzò la Mew gialla.

Kimberly alzò la testa in quel momento, li osservò tutti con aria annoiata e un po' saccente: “Guardate che lo so che si chiama fare l'amore. Come pensate che papà abbia messo incinta la mamma?”

La ballerina sbatté un paio di volte le palpebre, rompendo per prima il silenzio generale: “Non potevate aspettare un po' di più per spiegarle certe cose?”

Ci abbiamo provato!” bisbigliò Ryan “Strawberry ha deciso di raccontarle una storia con un seme di cocomero, e un'ora dopo è venuta da me con in mano l'enciclopedia della scienza aperta sulle pagine della riproduzione!”

La rossa scosse la testa: “Non so nemmeno perché ci ostiniamo a mandarla in prima elementare, a settembre.”

In ogni caso, io ho finito di raccontarvi della mia vita privata.”

Lory mise una mano su quella dell'amica: “Vedrai che le cose si sistemeranno, tra te e Quiche.”

Mina fece per replicare, ma la porta principale si aprì, scatenando un urletto di gioia da parte di Kimberly: “Roa!”

La bionda corse verso la bimba più piccola, identica alla sua bella mamma ma con i colori del papà, ed altrettanto quieta, Roa Fujiwara-Ikisatashi era arrivata come una sorpresa due anni dopo la fine della battaglia contro Profondo Blu.

Salutò con un sorriso timido quei volti familiari, accettando la mano che Kim le tendeva.

Mamma, possiamo andare a giocare in cucina?” chiese quest'ultima alla rossa.

Strawberry sorrise: “Sì, ma dovete obbedire allo zio Kyle se viene di là, e non disturbate le ragazze.”

Osservando intenerita le due bambine sgattaiolare in cucina semplicemente passando sotto la porta da saloon, Pam andò ad abbracciare i suoi amici, soffermandosi per posare una mano sul ventre della rossa: “Che bella pancia che hai.”

E' una peste,” replicò lei con un sorriso dolce “Tutte le volte che veniamo al Caffè incomincia a fare le capriole perché sente il profumo dei dolci.”

Ho avuto finalmente notizie da Gaia,” annunciò Pie dopo qualche istante di chiacchierare vaghe sui vari festeggiamenti.

Com'è la situazione là?” Lory soffiò sulla sua tazza di cioccolata “L'ultima volta che ci siamo sentiti è stato quasi due anni fa quando Espera ci ha raccontato che era nata Selene.”

Pie annuì: “Penso vada tutto bene, anche se mi hanno raccontato che ci sono un po' di tensioni. Credo che la loro situazione politica non sia più stabile come una volta. Ma i nostri cugini stanno bene.”

Purtroppo!” Quiche comparve di soppiatto in mezzo a loro, ghigno sghembo sul viso come al solito, afferrando al volo un pasticcino.

Mina alzò gli occhi al cielo: “Ancora con questa storia? Sono passati cinque anni!”

Davvero, Quiche, sarebbe ora che anche tu crescessi, ormai sei un vecchiaccio di ventisette.”

Okay, okay, non vi coalizzate subito, sono appena tornato!” alzò le braccia in segno di difesa, stringendo gli occhi in direzione di Paddy “E tu cos'è che continui a scribacchiare?”

La bionda sorrise, premendo sul foglio per mettere un punto fermo e chiudendo il quadernetto con un piccolo tonfo: “E' il mio diario! L'ho iniziato con il nuovo anno, ho intenzione di scrivere di tutto e tutti, vecchie avventure comprese! Così un giorno lo leggerò ai miei nipoti!”

Tart la guardò con un'espressione spaventata: “Ehi, adesso non correre troppo.”

Kyle rise, appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo: “Passerà più in fretta di quanto tu non creda.”

Sì, però per adesso non ci voglio pensare.”

Strawberry sorrise, accarezzandosi distrattamente la pancia, reprimendo uno sbadiglio che le era causato dal dolce tepore del Caffè e dal chiacchiericcio dei clienti. Ripensò a quella mattina, rendendosi conto che, in fondo, aveva tutto quello che aveva sempre voluto.

Guardate, ragazze, nevica!”

Le due si voltarono verso la finestra, appannata da candidi fiocchi che scendevano lenti.

Ryan e Strawberry si guardarono, contando all'unisono fino a tre.

Mamma, papà!” Kimberly apparve al momento previsto, eccitatissima “Andiamo fuori a giocare, per favore!”

Prima infilatevi i cappotti,” le ammonì Pie.

La rossa strinse forte la mano dell'americano, seguendo la figlia per il vialetto sul retro. Guardò i suoi amici, ormai una vera famiglia, finalmente spensierati e felici.

Sì, si disse. Aveva tutto quello che si poteva desiderare; se l'erano guadagnato, e non l'avrebbe cambiato per niente al mondo.



***



Paddy sorrise, riponendo quel vecchio diario un po' impolverato sopra la pila dei suoi fratelli. Erano ognuno così grosso e strapazzati che aveva paura si sarebbero rotti se non fosse stata cauta.

Prese il più nuovo di tutti, quello che ancora doveva finire di riempire; sfogliò velocemente le pagine: sì, le sarebbero dovute bastare per raccontare le ultime cose.

Afferrò la sua speciale penna stilografica, riservata a quelle occasioni, inforcò gli occhiali ed incominciò.



22 agosto 2092


Ci sarebbero tante cose ancora da scrivere su di noi, ma non basterebbero migliaia di pagine per potervi raccontare quello che davvero è voluto significare far parte di quella famiglia.

Ormai credo che l'abbiate capito, no? Noi eravamo una famiglia, lo siamo stati dal primo momento in cui abbiamo messo piede al Caffè. Forse ci abbiamo messo un po' di tempo a capirlo, ma è stato così.

Ora, però, è giusto che io dedichi un po' di tempo ad ognuno di loro, singolarmente, per salutarli come si deve... e per dirgli arrivederci un'altra volta.


Strawberry e Ryan... che dire, loro ce l'hanno fatta. La coppia più improbabile di tutte, eppure quella per cui tutti noi abbiamo sempre tifato. Se esiste qualcosa come le anime gemelle, loro due ne sono stati un esempio. Hanno creato la famiglia perfetta, e tutti noi li abbiamo sempre presi a modello... senza dirglielo, ovviamente, Ryan ci avrebbe scannati.

Dopo Kimberly, brava bella e soprattutto intelligente (e con la stessa linguaccia lunga della mamma), hanno avuto il piccolo Luke - la fotocopia sputata di Strawberry, ma con la stessa timidezza del padre, ed una cotta spropositata per Pam. Tutte le volte che da piccolo veniva al Caffè, si nascondeva dietro alle gambe del padre ed osservava la modella da lontano. A qualche San Valentino ha trovato perfino il coraggio di mandarle dei disegni. Naturalmente la cosa si è poi attutita nel tempo, ma non gli è mai passata davvero. Lo abbiamo sempre un po' preso in giro, povero caro, ma era bravo a stare al gioco.

Tre anni dopo lui è arrivata Katherine, denominata Kitty Cat per le sue indomite qualità feline. Occhi azzurri e capelli rossi, solo i Kami sanno quanti capelli deve aver perso Ryan dietro quel tornado di figlia ed i suoi innumerevoli spasimanti. Almeno in quello lui e Takashi Momomiya si sono alleati.

Come ci si aspettava, sono tutti e tre super intelligenti. Kimberly parla cinque lingue ed ha preso le redini delle aziende del padre; Luke è diventato primario di neurochirurgia all'ospedale di New York; Kathrine è diventata scienziata in chimica biomolecolare (con qualche titolo dal nome importante che non riuscirò mai a ricordare) ed ha lavorato in famiglia, seguendo le ricerche del padre e del nonno. Tutti e tre si sono sempre ovviamente divisi tra gli Stati Uniti ed il Giappone, soprattutto dopo la morte dei loro genitori.

Ryan e Strawberry se ne sono andati praticamente insieme. Il primo di noi ad arrendersi, se volete, è stato proprio il nostro caro americano. Alla fine, l'avere un DNA “contaminato” ha avuto la meglio su di lui.

Si è spento nove anni fa, nel letto della sua villa al mare, pacificamente, alla comunque nobile età di 92 anni; Strawberry era ovviamente al suo fianco. So che si sono sorrisi fino alla fine, e che lei non ha pianto. È uscita dalla camera, chiudendosi la porta dietro, ed ha semplicemente annunciato che in ogni caso non sarebbero stati separati per tanto tempo, perché non ci erano mai riusciti.

Tre mesi dopo, anche lei è andata via. Posso giurarvi che era bellissima. È stato in quel momento che ho davvero capito quanto potessero amarsi quei due.

È inutile dire che mi mancano; mi manca la risata giovane e spensierata che Strawberry ha conservato fino all'ultimo, e la sua voglia di non arrendersi mai. Ogni tanto la ritrovo nei suoi figli, e mi scalda il cuore. Non ne avrò mai abbastanza di guardarla ridere nelle foto.


Mina e Quiche sono sempre stati speciali. Non ho mai conosciuto due persone più cocciute ed orgogliose di loro. Per anni, dopo la battaglia finale contro Profondo Blu, si erano intestarditi che volevano essere “solo amici”... per poi puntualmente finire nello stesso letto, e bisticciare. Una cosa certa di loro due erano le litigate, si sentivano per tutto l'isolato.

Ma erano palesemente pazzi l'una per l'altro, altrimenti non ci sarebbe stato tutto questo tira e molla.

Ad un certo punto, mentre Mina era a Parigi per i suoi vari spettacoli di ballo, aveva iniziato una relazione stabile con un coreografo francese. Non so quali minacce abbiano dovuto attuare Pie e Ryan per evitare che Quiche andasse là e lo prendesse a calci. Per un attimo abbiamo pensato tutti che fosse davvero finita, tra di loro.

Poi sono arrivate le vacanze estive, Strawberry ci ha assoldati per passarle tutti insieme al mare, e nove mesi dopo nasceva Gabrielle, fiera e combattiva. Allora quei due hanno deciso di mettere la testa a posto.

Ho speso pagine e pagine per raccontarvi del loro matrimonio – in grande stile, elegante, costoso. Perfetto per Mina. Credo che tutti fossimo pronti a sgozzarla, al tempo. Ah, e come ha sempre sottolineato, ci ha tenuto a mantenere il suo cognome, diventando perciò la signora Aizawa-Ikisatashi, perchè lei non era una semplice popolana che metteva da parte il suo nobile nome.

Quattro anni più tardi è arrivato Vincent, che si è dovuto sorbire anni di angherie da parte della sorella maggiore (tutta sua madre). Ma in fondo si sono sempre voluti un sacco di bene. Gabrielle, neanche a dirlo, è diventata ballerina, mentre Vincent avvocato.

Se ne sono andati entrambi a 95 anni, ma Quiche sei anni fa, Mina quattro; lui nella loro casa a Tokyo, lei in quella di Parigi in cui si era trasferita dopo essere rimasta sola. Diceva che l'aria francese si addiceva meglio alla sua pelle; in realtà c'erano semplicemente troppi ricordi qui in Giappone. Ma è sempre tornata spesso, ogni volta che c'era bisogno di lei, perché era conscia di essere per noi indispensabile.


Su Lory e Kyle si potrebbe scrivere un libro sulla coppia perfetta. In tanti anni di matrimonio li ho sempre visti innamorati come il primo giorno.

Una volta presa la laurea in psicologia ed aver trovato un buon posto di lavoro in uno studio che l'apprezzava per le sue enormi doti, si sono sposati in una semplice e riservata cerimonia che ha fatto commuovere pure Mina (la quale ha sempre però dato la colpa agli ormoni della gravidanza).

Un anno dopo nasceva Sophia, occhioni azzurri e capelli mori, ed uno spiccato senso per l'arte; era la controparte tranquilla di Katherine, essendo nata un mesetto prima. Sono cresciute quasi come sorelle, essendo Sophia figlia unica. Si è laureata in Storia dell'Arte e Tutela dei Beni culturali, e dopo aver viaggiato un po' per il mondo, è tornata per gestire il Caffè quando Kyle è diventato troppo anziano per fare tutto da solo.

Il nostro amico pasticciere ha seguito il suo migliore amico dopo un anno; la morte di Ryan lo aveva particolarmente colpito, probabilmente pensava che se ne sarebbe andato via prima lui. Credo però che Ryan non volesse rimanere da solo un'altra volta. Così, a 99 anni, ci è stato portato via l'amico più gentile che avessimo.

Lory ci ha lasciati invece due anni fa – aveva sempre detto che avrebbe voluto fare la nonna il più a lungo possibile, e così è stato. È stata adorata dai nipoti e dai pronipoti di tutti noi, era la loro nonna anche senza nessuna relazione di parentela. Come il Caffè, così anche casa sua profumava sempre di dolci e ne era sempre piena, anche quando Kyle non c'era più. È stato un modo, credo, per sentirselo comunque vicino. E a Nonna Lory non potevi mai rifiutare una tazza di tè.


Pie ha dovuto imparare a vivere sotto i riflettori per potersi godere la vita con Pam, e devo ammettere che ci è riuscito piuttosto bene – anche se non siamo mai stati in grado di convincerli a festeggiare in pompa magna il loro matrimonio.

Hanno avuto due figlie così simili da passare sempre per gemelle. Roa, la sorpresina dopo la battaglia finale, il bianco al nero di Kimberly, è diventata la pasticciera ufficiale del Caffè insieme a Kyle, e dopo di lui. Forse non era proprio ciò che suo padre aveva in mente, ma si è dovuto adattare.

A otto anni di distanza è invece arrivata Maya, identica a Pie in tutto e per tutto, solamente un po' più loquace. Nessuno ha capito molto bene come, ma ha seguito più o meno lo stesso percorso di Katherine (con cui passava la maggior parte del suo tempo essendo un anno più piccola) ed è entrata anche lei nella compagnia Shirogane. Potrei anche dirvi chi si è sposata, ma immagino che la risposta sia ovvia.

Nessuna di loro ha, fortunatamente, voluto seguire le orme della loro mamma; la fama che ha seguito Pam fino all'ultimo era abbastanza per tutti e quattro. Lei se n'è andata tre anni fa, Pie l'anno scorso. Ha resistito soprattutto per “le bambine”, come si è ostinato a chiamarle tutta la vita, scatenando le loro ire. Era diventato ancora più taciturno dopo la morte di Pam, anche perché le ragazze le assomigliavano troppo per poter fare finta di niente. Ma anche lui si è dato un gran da fare con i nipoti, è sempre stato uno dei nostri baby-sitter preferiti. Tutti i bambini hanno sempre nutrito un enorme rispetto nei suoi confronti, come noi d'altronde. Erano entrambi capaci di infonderti calma con poche parole, e di rimetterti al tuo posto senza essere scortesi. Erano davvero i nostri due lupi: ti facevano compagnia senza chiedere niente in cambio, senza fare troppo rumore.


E poi, ci siamo io e il mio Tart. Io sono diventata maestra elementare, e abbiamo avuto cinque splendidi figli: Rin, che è una pediatra; i gemelli Benji e Tommy, l'uno dentista e l'altro giornalista; Lola, professoressa di Storia all'università, e Ricky, il più giovane di tutti e il più indomabile, che dopo tante indecisioni ed anni passati a fare spettacoli circensi proprio come me, ha deciso di aprire un ristorante.

Potrei stare qui a raccontarvi di quanto sia fiera di ognuno di loro, e di tutti i nipotini che mi hanno dato, ma sarebbero parole incapaci di racchiudere davvero il sentimento.

So che ho vissuto, grazie a loro, la vita migliore che potessi chiedere. Mi sarebbe piaciuto passare anche questo ultimo anno insieme al mio Tart, ma purtroppo non si può avere tutto – e noi abbiamo avuto davvero tanto.


Credo si sia notato che tutti i nostri primogeniti sono stati femmine. Non sappiamo se sia stato un segno del destino, se sia stato un caso o chissà cosa. Inoltre, tutti i nostri figli hanno ricevuto la voglia Mew, nei nostri stessi posti, anche se man mano si affievoliva. Kyle aveva detto che sarebbe passato con il tempo e con le generazioni, che non sarebbero più state rafforzate da sangue alieno o modificato.

Non ci ha mai dato fastidio, però. Sì, eravamo sempre in allerta perché non potevamo essere sicuri di ciò che sarebbe successo; ma in un certo senso era un ennesimo simbolo della nostra unione.

È per questo che non abbiamo mai chiuso il Caffè, e spero tanto che non chiuderà. È lui l'emblema materiale di ciò che siamo stati e di tutto quello che ha significato per noi. Perciò è stato passato, quota per quota, pezzetto per pezzetto, in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti, e così deve continuare. È scritto in ogni testamento, in ogni singolo pezzo di carta che abbia qualche valore, e lo ripeto anche qua.


Come ho già detto, ci sarebbero tante cose da raccontare. Vorrei potervi dire di più sulle nostre famiglie, sulle nostre avventure quotidiane, su quegli strani amici che provenivano da un altro pianeta e che non abbiamo mai dimenticato.

Ma non è più tempo per le storie, ora.

Ora è tempo che anche io mi ricongiunga a chi mi aspetta, perché così dev'essere. Forse, un giorno, qualcuno racconterà queste storie al posto mio.

Quando questo diario sarà trovato, conoscerete la verità sulle Mew Mew. Per questo ho voluto scrivere di tutto e di tutti, per fare in modo che non fosse perduta,e che i nostri discendenti sapessero davvero chi siamo state.

Saprete che la nostra vita non è stata veramente come la dipingeva la televisione, ma è stata una vita fatta di sacrifici e di fatiche. A cui però, fortunatamente, si sono susseguiti momenti di tenerezza e dolcezza. Come quando, con il mio Tart, ci divertivamo a mangiare mele così aspre da aver subito bisogno di mangiare caramelle.

Questo ho sempre voluto insegnare, ai miei amici, ai miei figli, e a voi. Nei momenti bui, basta guardarsi intorno e trovare qualcuno che è disposto a camminare insieme a te.

Perché noi abbiamo imparato sulla nostra pelle che non bisogna arrendersi mai.

Spero che questi diari saranno tramandati alle nostre famiglie; sono qui per questo. Ma vi prego, non divulgate il nostro segreto. È soltanto per voi.

Con affetto, a tutti





Paddy chiuse il diario e lo ripose in cima agli altri. Poi prese la corrispondente pila, infilandola con cura in una delle tante scatole numerate che aveva, lasciandole un po' in bella vista. Erano lì per un motivo.

Si avviò poi verso camera sua, guardandosi attorno.

Lì dentro, l’aria era satura di ricordi, dolci o cattivi che fossero, impressi eternamente nelle foto un po’ sbiadite, ma dai colori ancora vividi. Guardò i visi sorridenti dei suoi figli, dei suoi nipoti… e delle sue amiche, con le loro famiglie.

Andò ad aprire il comodino, prendendone fuori una foto di loro cinque trasformate e i rispettivi compagni; passò il dito sopra la cornice un leggermente consunta dagli anni, e l'appoggiò sul mobiletto.

Le mancavano davvero tanto, tutti. La casa era silenziosa da ormai troppo tempo.

Le scappò da ridere quando alcuni ricordi le tornarono in mente, si asciugò la lacrima che le stava solcando il viso rugoso. Sì, doveva sorridere, perché lei era Paddy ed aveva sempre sorriso. E poi, li avrebbe rivisti tra poco.

Così, si stese sul letto, avvolgendosi tra le lenzuola dal profumo familiare, lasciando che le memorie scorressero libere davanti ai suoi occhi, avvertendo quel vago aroma di zucchero, cioccolato, mele, e il caffè nero di Shirogane, il profumo di Mina e lo shampoo alla fragola, e mentre la mano di Tart, piccola e giovane, si schiudeva per rivelarle una caramella, lei si si abbandonò tra le braccia di Morfeo, per l’ultima volta.



Fine

Mele e caramelle






Okay, ragazzi, è l'una e quaranta del mattino, sono qui che piango e io L'HO FINITA. Non ci posso credere, è finita. Mi sento assolutamente persa: è stata la mia prima long fic, mi ha accompagnata per sette lunghi anni ed ora... puff, basta, done. XD

Prima di ringraziarvi, spero che il capitolo finale vi sia piaciuto. Sembra un po' strano, diviso in due parti così, ma l'ho fatto apposta. La prima parte è per presentarvi i personaggi in un dopo abbastanza ravvicinato, la seconda è per la conclusione. La fine l'avevo scritta anni ed anni fa quindi ho voluto mantenere l'idea del diario di Paddy. :)

voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto, recensito, preferito, seguito e ricordato; un grazie speciale a chi c'era nel 2007 ed è tornato, un super grazie ad Izayoi007 perché senza di lei non l'avrei più ripresa :)

Ho due comunicazioncine veloci veloci. La prima è che riprenderò al più presto in mano i primi capitoli per dargli una sistemata – non so ancora quando, ma comunque metterò l'avviso nella descrizione, quindi se volete buttateci un occhio :)

La seconda è che, se siete in qualche modo confusi da tutti i personaggi che vi ho buttato nel piatto in questo ultimo capitolo, fatemelo sapere e farò in modo di vedere se riesco a mandarvi lo schemetto che mi sono fatta io, il quale purtroppo non è riproducibile al computer perché se ne fossi capace l'avrei fatto così e non sul buon vecchio foglio di carta.

Bene, direi che è tutto. Posso andare a letto a piangere lacrime di tristezza e felicità – se mai aveste bisogno di me, contattatemi :)

Ho una one-shot in lavorazione (manca giusto la fine!) quindi spero di non farmi attendere troppo, ma ho una vacanza che chiama ;)

A presto,


Hypnotic Poison

   
 
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