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Autore: cioryorka    23/08/2013    5 recensioni
Ormai tutti sapevano che l'unica maniera per risolvere tutto era la guerra.
Era stata la storia ad insegnarci tutti ciò.
Ed anche questa volta sarebbe stato così.
Una guerra diversa, una guerra tra cacciatori, invisibile all'occhio mondano.
-
Una possibile fine (E SPERO CHE NON FINISCA COSI'!) di CoHF.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jace Lightwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ormai tutti sapevano che l'unica maniera per risolvere tutto era la guerra.

Era stata la storia ad insegnarci tutti ciò.

Ed anche questa volta sarebbe stato così.

Una guerra diversa, una guerra tra cacciatori, invisibile all'occhio mondano.

Eravamo tutti pronti, raggruppati in un vasto esercito, pronti ad attaccare Sebastian con i suoi seguaci, dall'altra parte dell'enorme raduna, nel Galles.

- Jace, sei pronto? - sussurrò Clary al mio fianco, avvolta nella sua tenuta da cacciatrice, con i capelli rossi avvolti in una coda alta, mentre i suoi occhi verdi mi scrutavano. 

Avevamo un piano, ovviamente.

Una formazione.

Nephilim buoni contro esseri cattivi.

Contro cacciatori demoniaci.

Jocelyn sussultò, al fianco di Clary, serrando la mano sull'elsa, mentre suo ormai marito Luke, le stava accanto, nella sua forma animale.

Il branco era diviso tra cacciatori, cercando di essere i più stabili possibili, pronti all'attacco di quelle persone costrette a modificarsi da quell'essere mezzo demoniaco che era Sebastian.

Clary fece un profondo respiro, lasciando la mia mano. Abbassai lo sguardo su di lei, ero così preoccupato per lei.

Prese dalla sua cintura la spada angelica, alzandola sopra la propria testa, guardando suo fratello dall'altra parte della radura, con i suoi occhi verdi fermi sull'obbiettivo.

- Ora. - disse lei, a voce alta.

Quella parola ci fece scattare tutti in avanti, lei compresa. Corremmo verso l'esercito di Sebastian, che correva verso di noi con occhi pieni d'odio, fino a scontrarci.

Uccisi subito due cacciatori, di cui riconobbi, purtroppo, i volti.

Era tutto così stupido tutto ciò che aveva fatto quel ragazzino.

Perché, infondo, non era che tale.

Era costretto ad una vita di solitudine, con l'idea di essere odiato da tutti per la sua ''diversità'' piuttosto evidente.

Alzai gli occhi, cercando Clary con gli occhi, ma non vidi nulla oltre a corpi accasciati sul prato ormai tinto di rosso scarlatto. 

Scansai in tempo un cacciatore, trafiggendogli il cuore, incominciando a correre verso Sebastian, intento a fissare il tutto dietro ad uno scudo di persone, quasi compiaciuto.

D'un tratto si irrigidì, io notai che i due cacciatori davanti a lui erano corsi all'attacco di qualcuno. Vidi un guizzo rosso e girai subito lo sguardo, vedendo Clary sfuggire dalla presa di un cacciatore, 

correndo con furia verso suo fratello.

Si sentivano grida di dolore, ululati d'addio, lame rotte.

Mi guardai attorno per qualche secondo, prendendo fiato, giusto prima di ricominciare a combattere contro un uomo alto almeno un metro e novanta.

Fu' difficile liberarsi di lui, data la sua stazza, ma non impossibile. Sentì un urlo famigliare e girai di scatto il viso, notando immediatamente Isabelle avvolta dalle braccia di un uomo con le pupille totalmente nere,

mentre cercava di soffocarla.

Ma un guizzo fece smettere l'uomo di muoversi.

Appena si accasciò, vide la freccia conficcata nella sua schiena, mentre più lontano vi era la piccola Emma, nascosta, a proteggerci con le sue frecce, tenendo comunque la spada di famiglia Carstairs issata al suo fianco.

Girai il viso per qualche istante, ma bastò per vedere Clary spingersi in avanti con un urlo, cercando di colpire suo fratello, che aveva la camicia stracciata per colpa dei vari colpi di Clary, che cercava di colpire qualche punto vitale.

Guardai la ragazzina rossa di cui ero innamorato, mentre con furia cercava di porre fine ai loro incubi. 

Trattenni il fiato nel secondo in cui vidi Sebastian scattare.

Clary si irrigidì, sgranando gli occhi. Appena posai gli occhi sull'arma di suo fratello, notai che teneva in mano l'elsa, con la lama totalmente spezzata.

Clary schiuse le labbra, crollando sulle ginocchia.

Uccisi il cacciatore con cui stavo lottando, con furia, correndo senza fiato verso di lei. Lasciai cadere la spada, prendendo il corpo di Clary in grembo, prima che potesse crollare al suono. Poggiai la sua testa sulle mie gambe, mentre

senza fiato cominciavo a tamponarle la ferita sul petto, cercando in qualche modo di capire dove fosse, così da poter fare un Iratze il più vicino possibile, così da aiutare la guarigione.

- Jace..- mormorò, tossendo.

- Va tutto bene. Andrà tutto bene, vedrai..basta..basta poco..- dissi io, cercando di tornare lucido.

Non potevano portarmi via tutto ciò che mi restava.

- Jace, non puoi..- sussurrò lei, poggiando una mano sul mio polso. Io la guardai negli occhi, disperato, sentendo il sudore freddo scendere lungo la schiena.

- Si che posso..- sussurrai io, ormai in un sussurro.

Lei scostò la divisa, mostrano la lama rotta dentro la sua ferita, respirando affannata.

- No, non puoi..- disse lei, tossendo.

Un rivolo rosso le scivolò sulle labbra.

La guardai per qualche istante, cercando di non piangere, cercando solamente di pensare lucidamente ad una soluzione.

Non potevo lasciarla li, dannazione, non potevo perderla.

Clary, la ragazzina di cui mi ero innamorato dal primo momento che l'avevo vista, la ragazzina che era inciampata il giorno del suo sedicesimo compleanno, permettendomi di baciarla.

La ragazzina che era cresciuta così in fretta, seguendomi con Sebastian nel suo viaggio folle, la ragazzina che non aveva mai smesso di sperare in me, nel vero me.

La guardai, cercando di fermare l'emorragia con la mano. 

Era come se la battaglia ci avesse isolati per qualche istante, per qualche dannato istante.

- Clary..- cominciai, ma lei mi sorrise, bloccandomi.

- Jace..sei maturato così tanto. Sei cresciuto, sei diventato un uomo. Ne hai passate così tante..così, così tante.

Non pensavo che esistesse una persone forte come te, Jace.

Hanno giocato con i tuoi sentimenti..ti hanno illuso per tanti anni, anche da bambino. Valentine ti ha inflitto dolore, trattandoti come  un semplice essere da addestrare e non come proprio figlio.-

Lei sorrise, tossendo appena, ed io vidi un secondo rivoli scapparle dalle sue labbra così perfette.

- Ti ho amato dal primo istante. Sapevo che eri diverso, sapevo che dentro non eri ciò che volevi apparire. Me lo hai dimostrato la sera del mio sedicesimo compleanno, ricordandoti di me..- 

Sorrise ancora, tirata. Io la guardai negli occhi, cercando di parlare, di respirare, ma sembrava tutto così difficile ora.

Mi sentivo come se, lentamente, stessero portando via qualcosa dentro di me, mentre mi sentivo sempre più vuoto.

- Clary..- sussurrai, poggiando una mano tremante sulla sua guancia, che sfiorai dolcemente, sentendo qualcosa di umido scorrermi sulle guance.

Lei sorrise appena.

- Ed il bambino che non pianse mai più decise di lasciarsi andare..- rise, sforzandosi, ma questo sforzo la portò ad un forte spasmo ed a un forte colpo di tolse, che macchiò la mia divisa di sangue.

Brutto segno.

Polmoni perforati.

Mi sentì schiacciare ancora di più.

- Clary..tu non puoi andartene, hai capito? Non puoi lasciarmi qua, ad affrontare il mondo da solo.

Io conto solo su di te, tu sei tutto ciò che mi resta, Clarissa Fray.

Sei l'unica persona che è riuscita a far crollare il muro che avevo dentro di me, io ti amo e lo farò per sempre. Clary tu non puoi lasciarmi qua da solo, non..non puoi e basta.

Io non posso restare senza di te. Non posso rimanere qua svuotato, perché se tu te ne vai, porterai via con te il mio cuore.-

Sussurrai io, fissando gli occhi verdi della ragazza che amavo. 

Mi sentivo come un bambino.

Era come se la parte più importante di me, tutto ciò che mi rendeva felice mi fosse strappato da dosso. 

Non potevo sopportare un'esistenza senza di lei, una vita nella solitudine più totale.

Non avrei potuto vivere senza sentire le sue risate o anche solo senza vedere i suoi capelli rossi ondeggiarmi sotto la testa, quando era concentrata negli allenamenti, non accorgendosi neppure delle piccole ciocche che le scappavano 

dalla coda che univa i suoi capelli rossicci.

Non poteva essere reale tutto ciò, non doveva esserlo.

- Tu sei in grado di affrontare qualsiasi cosa, Jonathan Herondale.

Tu sei l'uomo più forte che io conosca. Sei l'uomo che amo.

Io ti amerò per sempre, Jace. Ti amerò come più non posso, ti amerò con il cuore, ed anche con la mia anima, perché il mio cuore smetterà di battere.-

Sussurrò lei, affaticata, mentre il petto le si alzava ed abbassava sempre con più violenza, mentre reclamava ossigeno.

La guardai per un'ultima volta. 

Guardai il suo viso, dai tratti delicati. Guardai le sue lentiggini, i suoi capelli rossi, ora sporchi di sangue, appoggiati sulle mie gambe.

Guardai i suoi occhi verdi che nemmeno due anni prima si vergognavano di guardarmi, di sostenere il mio sguardo.

I suoi occhi che con il passare del tempo avevano cominciato a studiarmi, come quando doveva ritrarre qualcosa.

Guardai il suo corpo piccolo, gracile, tra le mie braccia, mentre era percosso da forti brividi di sofferenza. 

Sapevo che la vita la stava abbandonando, ed io non potevo fare niente.

- Ti amo anche io, Clarissa Fray Morgenstern.-

Sussurrai, per la prima volta il suo nome completo.

Sentì le lacrime scorrere con più impeto, mentre piano incrociavo le dita con le sue.

Alzai il viso piano e notai Magnus, fatto da parte che ci fissava. Solo li notai il muro trasparente che ci avvolgeva, proteggendoci dal resto della battaglia, che continuava attorno a noi.

- Jace..- sussurrò lei. Io abbassai velocemente lo sguardo, fissandola ad occhi sgranati. - Devi promettermi che ti prenderai cura di Simon e di mia madre. Jace, devi farlo.

Ti prego, promettimelo.-

La guardai, sentendo la voce morirmi in gola.

- Jace..- sussurrò affaticata, io strinsi la sua mano.

- Ti prego, fallo per me. -

Io annuì appena, con la poca forza che mi restava.

Annuì con cautela, cercando di non distogliere nemmeno un secondo gli occhi da i suoi.

- Puoi baciarmi, ora? - chiese lei, con voce rauca, sorridendomi piano.

Io mi abbassai su di lei, accarezzandole piano il viso delicato, sfiorandola, per paura di farle male.

Era così piccola tra le mie braccia.

- Ti amo..- sussurrò lei, poggiando le labbra sulle mie. 

La baciai piano, sentendo il gusto ferroso del suo sangue.

Lei sorrise, ricambiando il bacio, finché lentamente, le sue labbra non cessarono di muoversi. Poggiai piano la fronte alla sua, senza fiato.

-Clary?..- sussurrai, accarezzandole il viso piano, staccandomi dopo poco.

Non poteva essere successo, ci sarebbe stato un modo.

Lei non poteva andarsene così, non poteva lasciarmi da solo.

Non poteva.

- Clary..ti prego, svegliati..- 

Ero disperato. La guardai spaventato, accarezzandole con cautela il viso, sfiorando le sue labbra ormai di tonalità violacea con il polpastrello delle dita. 

Le lacrime scorrevano veloci, non riuscivo a trattenermi in quell'istante.

- Ti prego, ti prego..apri gli occhi Clary. Apri i tuoi bellissimi occhi verdi e guardarmi. Clarissa, ho bisogno di risentire i tuoi occhi su di me. Ho bisogno delle tue dita tra i capelli, ho bisogno del tuo sorriso.

Clary, ti prego..ho bisogno di te. Ti prego, svegliati..-

Mormorai, ormai totalmente distrutto.

Mi sentivo vuoto, come se avessero messo un mattone dentro di me, sostituendolo a tutti gli organi.

Compreso il cuore.

- Non puoi lasciarmi così..non..non puoi.

Perché..perché mi hai lasciato.

Io..io ho bisogno di te.-

Mi sentivo spaesato, continuavo a sfiorare il suo viso, guardando le sue labbra ormai violacee.

Poggiai il viso sulla sua spalla, lasciandomi scappare un singhiozzo, sentendo per l'ultima volta il suo profumo.

-Clary..- sussurrai un'ultima volta, stringendola a me con forza, ormai con il viso nascosto nella sua spalla, cercando di nascondere i singhiozzi.

Sentì un grido.

Un forte grido.

Un grido che superava gli altri rumori della battaglia. 

Strinsi lentamente a me Clary, alzando il viso, guardandomi attorno, con il viso rigato di lacrime. Dovevo proteggerla.

A tutti i costi.

Vidi spuntare dalla folla Jocelyn, che appena mi vide, notando sua figlia inerme tra le mie braccia, crollò a terra. 

Un uomo fece per pugnalarla, ma Alec riuscì a decapitarlo, fissandomi, con i suoi occhi azzurri sgranati.

Io strinsi Clary a me.

Strinsi un'ultima volta l'amore della mia vita tra le braccia, lasciandola, poi, andare.

La poggiai dolcemente sul prato, baciandole un'ultima volta le labbra ormai fredde, alzandomi da terra.

Presi una spada che trovai a terra, avviandomi verso Sebastian, poco lontano da noi, di spalle.

Non riuscivo a pensare ad altro, se non ad ucciderlo.

Doveva bruciare all'inferno per ciò che aveva fatto.

Mi avvicinai con furia verso di lui, alzando la spada. 

Non fece in tempo di girarsi, che lo avevo già colpito in pieno petto, dalla schiena. Lui sgranò gli occhi, sputando sangue. Tutti si girarono verso di lui, bloccandosi, permettendo a molti di noi di ucciderli.

Io estrassi la spada, lasciandolo crollare a terra.

Lo colpì nuovamente, all'altezza del suo cuore, sempre che lo avesse.

Lui sputò un forte flotto di sangue.

- Questo è per Clary.-

Dissi io, con voce distante.

Ero accecato dall'odio, dall'ira, dal dolore, dalla solitudine. 

Lui crollò per terra, con gli occhi chiari fissi in un punto, le labbra schiuse e senza nessun più segno di vita.

Mi girai verso Jocelyn, che mi fissava al fianco di Clary, che teneva stretta tra le braccia, in lacrime.

Io lasciai cadere a terra la spada sporca di sangue di Sebastian, crollando, distrutto, sulle ginocchia.

 

In guerra ci sarebbero state sempre vittime.

Persone innocenti, uccise per uno scopo comune, per il bene della prole.

Persone che amavano e venivano amate.

Persone comuni, come tutti noi.

Persone come Clary.

Persone come Simon.

Persone come Luke e Maya.

Persone come Magnus.

Persone, che semplicemente, meritavano di vivere.

 

 

-

 

Scusate per questa FF molto triste (io piangevo mentre la scrivevo, yay), ma sono tutte ipotesi che mi sono venute oggi pensando a COHF.

Temo davvero tanto per la vita delle persone che ho elencato.

Temo anche per la vita di Alec e Isabelle, che però ho preferito sacrificare qui.

Ditemi cosa ne pensate, alla prossima!

  
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