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Autore: Nem77    23/08/2013    9 recensioni
Ho sempre odiato la metropolitana.
La folla che ti spinge,
I cafoni che ti insultano,
Le porte automatiche ma soprattutto
Il fastidioso BIP che precede la loro chiusura
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Metropolitana
By Nem77

"Vivi ogni giorno
come se fosse
l'ultimo"

 

Dedicato a tutte le persone che farebbero qualsiasi cosa pur di salvare la vita della persona che si ama 
Scritto per far capire che l'amore va anche dopo la morte


 

 È saputo in tutto il mondo, o per lo meno nella mia famiglia, che io ODIO la metropolitana in tutti i suoi aspetti, soprattutto per le porte automatiche.
La gente non ci fa molto caso se perde la metropolitana, anche perché dopo pochi minuti ne spunta un’altra per la stessa direzione.
Però, quello a cui la gente dovrebbe far caso è che quando sei partito non puoi più tornare indietro finché non si arriva alla seguente fermata, magari potrà sembrare vicina dato che si spendono pochi minuti per raggiungerla, ma in realtà è molto lontana, soprattutto se ti trovi in una metropoli come Londra.
Io, Sophie Duncan, sedicenne alle prese col liceo, mi sono persa nella mia città natale, quella in cui vivo da quando sono stata partorita, quella che ho lasciato solo per andare al mare in Italia, quella in cui ho vissuto con la mia piccola famiglia di tre persone, quella che ho cominciato ad odiare esattamente un anno fa.
 
Come ogni sabato, stavo facendo shopping con le mie migliori amiche Ashley e Viktoria da Harrod’s quando mi rendo conto che si erano fatte le otto e mancava poco al calare del Sole, così presi la metro per arrivare a Baker Street, il mio quartiere.
Sempre affollato per via del museo di Sherlock Holmes, quello era un pezzo di Londra davvero vivo e non ci si poteva mai annoiare, specialmente con una madre barista e una sorella cameriera. Mio padre era un soldato nell’esercito inglese ed ero molto fiera di lui, l’amore che provava verso sua moglie era davvero invidiabile e avrei creduto unico al mondo, prima di incontrare Harry.
 
Harry era un ragazzo dolce ed affettuoso e, al contrario di quasi tutti i suoi coetanei, non era uno stronzo.
Sebbene avesse tre anni più di me era il mio ragazzo, il nostro sentimento si poteva definire platonico, non pensavamo solo a quello.
Però la tentazione non mancava, era davvero attraente con i suoi ricci castani, gli occhi color smeraldo e un fisico da far invidia.
Il tratto più bello del suo corpo è sempre stato il sorriso, perennemente contornato da una miriade di fossette.
Io nella coppia facevo la parte della Bestia dato il mio fisico basso e leggermente in sovrappeso, più che altro era normale ma data la moda i miei 5kg in più facevano solo schifo, però non a lui, che guardava ben oltre l’apparenza.
Al nostro primo appuntamento disse che avevo degli occhi di un azzurro stupendo, paragonandoli poi al cielo più blu e al mare più cristallino, sussurrandomi nell’orecchio che se fosse vero che “gli occhi sono il riflesso dell’anima” allora io sarei stata la persona più buona del mondo.
Quel giorno me lo ricordo molto bene, i miei capelli biondi e mossi erano stati lasciati ricadere sulle spalle per arrivare poi alla schiena, fermandosi alle scapole. Portavo una maglietta celeste e dei jeans attillati lunghi fino alle caviglie.
Non ero tanto alta, arrivavo appena al metro e sessanta, lui invece guardava dal basso il metro e ottanta al quale tanto aspirava, che mai raggiunse.
Non rimembro come fosse vestito, forse solo che la sua maglia era bianca, perché ero troppo persa nei suoi occhi e nelle sue fossette per poter far caso ad altro.
Aveva prenotato lui in un ristorante molto carino, semplice ma elegante, e ci eravamo ritrovati a condurre una cena a lume di candela circondati da coppie che si scambiavano baci affettuosi e per non essere fuori luogo, ci baciammo pure noi.
Dopo quella serata il nostro rapporto ebbe solo da far gelosia, tutte le mie amiche in piena tempesta ormonale facevano battutine squallide su quello che dovevo fare con lui e cose del genere.
Ma loro non mi conoscevano abbastanza bene da sapere che non sono mai stata una ragazza facile, in realtà non sono mai stata nemmeno difficile, io sono sempre stata una ragazza impossibile e questo Harry lo sapeva e non si era mai fatto problemi.
Non mi aveva mai tradita, io non avevo mai tradito lui e nonostante fossero già passati due anni e lui fosse nel pieno dell’adolescenza, non ci furono mai state richieste. E non era timido, infatti il suo amore veniva espresso in altri modi come frasi ma soprattutto fatti.
Era un vero gentiluomo, che metteva me prima di tutto e mi avrebbe sempre protetta.
Peccato che nemmeno lui potesse fermare la metropolitana, non dopo che era partita.
 
Era il giorno di Ferragosto e volevamo festeggiare i nostri due anni di fidanzamento in un ristorante di lusso così ci ritrovammo nella stazione della metropolitana.
Gli inglesi sono sempre stati fini ed educati, niente spintoni, ma ad agosto bisogna contare l’affluenza degli stranieri, alcuni molto noncuranti del resto del mondo. Credo che sia da quel giorno che ho iniziato ad essere razzista.
 
La metro era affollatissima ma se avessimo preso quella dopo, non saremmo arrivati in tempo al ristorante, contando che eravamo già in ritardo di venti minuti e il proprietario dopo mezz’ora di attesa concedeva il tavolo a un'altra coppia.
 
Tra la gente zotica e quella stronza, riuscimmo ad arrivare davanti alla metropolitana, che era arrivata da poco.
BIIIIIP
Così si udiva.
Harry mi spinge sul mezzo.
Porte aperte, gente che sale.
BIIIIIP
Harry che stava per salire
La gente che lo spinge via
BIIIIIP
Le porte si chiudono e Harry rimane intrappolato nella folla.
 
Mi appiccicai al finestrino e vidi lui che mi fece il segno del telefono, così nel poco spazio vitale che avevo lo estrassi dalla tasca.
 
-messaggio da Amore-
Aprii l’SMS: “Amore aspettami al ristorante, almeno non perdiamo la prenotazione”.
Risposta: “Ok, vedi di arrivare che ti aspetto ♥”.
 
Nessuna risposta
 
“Avrà pochi soldi” pensai.
 
Scesi dalla metropolitana e mi diressi verso il ristorante, come dettato, aspettando il mio ragazzo.
Al centro della sala si trovava un televisore e nell’attesa guardai il programma che trasmettevano, uno di quelli idioti sulla cucina, odiavo il fatto di non poter chiedere di cambiare il canale: troppa timidezza.
 
INTERRUZIONE DEL PROGRAMMA
 
“Siamo qui in diretta dalla stazione della metropolitana di Baker Street
c’è stato un attacco terroristico da parte della mafia, la gente che si trovava ai bordi è stata spinta sui binari, nessun superstite.
La morte di massa è avvenuta per folgorazione, i criminali sono stati catturati dalla polizia e scortati in prigione.
Nei prossimi giorni si costaterà la pena.
Per maggiori informazioni guardate il TG delle 21.30”.
 

 
 
Ormai è passato un anno. Un anno vuoto senza di lui e mi pento amaramente di non averlo fatto prima.
 
-7 nuovi messaggi da Mamma-

“Sophie dove sei?”

“Sophie per piacere rispondi”

“Sophie a che gioco stai giocando?”

“Sophie per piacere non farmi venire l’ansia”

“Sophie Annalise Duncan, sei ufficialmente in punizione!”

“Sophie, per favore, dimmi che non sei tu la ragazza impiccata del TG”

“Mi manchi piccola Soso”

 











EPPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Come sono drammatica eh?? T.T (per chi non l'avesse capito Sophie si è impiccata perché non ce la faceva più senza il nostro adorabile Hazza)
Bene, bene, bene... Se la storia vi è piaciuta pls recensite almeno so se fa *
schifo* oppure se è leggibile, grazie :3

Se, invece, mi odiate e non so come mai ma solo perché il mio lemure di immagine vi sta sul popò (?)
RECENSITE LO STESSO, lo fate per una buona causa:
Ogni vostra recensione donerà un giorno di cibo alla faccina pervy ʘ‿ʘ che è in estinzione. Fate una buona azione, andrete sulla lista dei buoni di Babbo Natale *-*

Non è tenerissima? ʘ‿ʘ

#anyway grazie in anticipo ♥ ♥ ♥
  
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